Gasparo Contarini: differenze tra le versioni
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Successivamente, lavorò per la [[Repubblica di Venezia|Serenissima]] fino a diventare [[ambasciatore]] presso la corte del potente [[Sacro Romano Imperatore|imperatore]] [[Carlo V d'Asburgo]] e poi presso il [[Stato pontificio|Papato]]. La sua storia personale si intreccia con quella del [[Concilio di Trento]]: ai tempi in cui soggiornava in [[Germania]] capì infatti, come pochi, che la ribellione di [[Lutero]] non poteva essere risolta con [[bolla pontificia|bolle papali]] o reprimende. Lucidamente avvertiva l'esigenza di una seria riforma della [[curia romana]].
[[Papa Paolo III]] (al secolo [[Alessandro Farnese]]) lo creò [[cardinale]] nel [[concistoro]] del 21 maggio [[1535]] - senza mai averlo conosciuto e senza averlo preventivamente avvertito di tale scelta - insieme ad un'altra importante figura come [[Papa Paolo IV|Giampietro Carafa]], divenuto in seguito egli stesso pontefice. Eletto nel frattempo [[vescovo]] di [[Diocesi di Belluno-Feltre|Belluno]], il Contarini rappresentava l'ala riformatrice più moderata del collegio cardinalizio e, forse per questo, venne inviato a [[Ratisbona]] nel [[1541]] per trovare un accordo con i rappresentanti dei [[Luterani]]: [[Filippo Melantone|Melantone]] e [[Martin Bucer|Bucero]]. L'incontro sembrava destinato a fallire ed infatti fallì, giacché tra [[protestanti]] e [[cattolici]] cominciava oramai ad aprirsi un baratro sempre più profondo, destinato a provocare uno [[scisma]]. Con il fallimento dell'incontro di Ratisbona e la vittoria dell'
Fu grande amico del cardinale [[Reginald Pole]], legato pontificio in [[Inghilterra]].
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