Cortesia (anagramma di Seratico)<ref>[https://biblioteche.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=19890 Famiglia Serego.]</ref> Serego era figlio di Bonifacio Serego, che nel [[1375]] si trasferì da [[Vicenza]] a Verona.
Cortesia (anagramma di Seratico)<ref>[https://biblioteche.comune.verona.it/nqcontent.cfm?a_id=19890 Famiglia Serego.]</ref> Serego nacque da Bonifacio di Uguccione, esponente del ramo principale della famiglia, Cortesia S., che nel 1375 trasferì a Verona gl'interessi della famiglia e pose le sue case in contrada Sant'Andrea. Ebbe parte di rilievo nella vita politica e nella difesa militare della signoria scaligera: fu infatti nominato da Bartolomeo e Antonio della Scala capitano generale dell'esercito; secondo la coeva cronaca del Marzagaia, non sarebbe stato estraneo all'uccisione di Bartolomeo<ref>[http://www.veronissima.com/sito_italiano/html/storia-di-verona-fine-signoria-scaligera.html Storia di Verona - Tramonto e Fine della Signoria della Scala.]</ref> ordinata da Antonio nel [[1381]]; fu comunque loro cognato, avendo sposato nel 1380 una figlia illegittima di Cansignorio, Giacoma, che gli diede due figli e gli portò cospicue ricchezze in Valpolicella e nelle basse veronesi con le donazioni di Antonio della Scala del 22 ottobre 1381 e del 25 marzo 1382. Cortesia, ambasciatore degli Scaligeri presso i Visconti ed efficiente comandante generale delle truppe scaligere contro Sicco da Caldonazzo e i Carraresi, fu sconfitto nel 1386 da Giovanni d'Azzo degli Ubaldini al soldo di questi ultimi e morì, forse loro prigioniero, nello stesso anno. Nel 1387 Antonio della Scala perse la signoria; la sorellastra Giacoma, vedova di Cortesia, il 15 febbraio 1388 gli prestò 2200 ducati d'oro e gioielli per aiutarlo a riprenderla: ma Antonio morì il 3 settembre dello stesso anno e i ducati andarono perduti.
Diventò uomo di fiducia degli [[Scaligeri]] e venne nominato da [[Bartolomeo II della Scala|Bartolomeo]] e [[Antonio della Scala]] capitano generale dell'esercito. Non fu probabilmente estraneo all'uccisione di Bartolomeo<ref>[http://www.veronissima.com/sito_italiano/html/storia-di-verona-fine-signoria-scaligera.html Storia di Verona - Tramonto e Fine della Signoria della Scala.]</ref> ordinata da Antonio nel [[1381]].
Cortesia combatté i [[Carraresi]] e fu sconfitto nel [[1386]] da [[Giovanni d'Azzo]], venendo fatto prigioniero.<ref>[https://books.google.it/books?id=qQA-AQAAMAAJ&pg=PA44&lpg=PA44&dq=Cortesia+Serego&source=bl&ots=RlKu2SaJUO&sig=wkktLnE5IXjspiT0uTPK4EfdQq0&hl=it&sa=X&ei=8fCKVLnLF4LdarbLgLAD&ved=0CDcQ6AEwBDge#v=onepage&q=Cortesia%20Serego&f=false Giuseppe Bennasuti, ''Storia degli Scaligeri'', Verona, 1826.]</ref>
[[Antonio della Scala]] donò a Cortesia [[Villa Serego]]<ref>[http://www.comune.sanpietroincariano.vr.it/index.aspx?IDMenu=34&IDMenuAPP=8&IDDoc=10 Villa Serego a Santa Sofia.]</ref> di sua proprietà, situata in località Santa Sofia di Pedemonte in [[San Pietro in Cariano]].