Emilio Draghelli: differenze tra le versioni

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Nel corso del [[1930]] fu promosso al grado di [[Capitano]].<ref name=L1p34/> Tra il 17 dicembre dello stesso anno ed il 15 gennaio [[1931]] partecipò alla [[Crociera aerea transatlantica Italia-Brasile]], guidata dal generale [[Italo Balbo]].<ref name=L1p34/> Egli pilotava uno dei Savoia-Marchetti S.55TA (matricola I-DRAG) utilizzati nell'impresa, appartenente alla "Squadriglia Bianca". Oltre a lui l'equipaggio era composto anche dal Tenente Leonello Leone, dal 1º Aviere Carlo Giorgielli, e dal Sergente Maggiore Bruno Bianchi.<ref name=MVSAM>Per questa ed altre informazioni, cfr. pannelli espositivi al [[Museo storico dell'Aeronautica Militare di Vigna di Valle]]</ref> Per questa impresa gli fu assegnata la [[Medaglia al valore aeronautico|Medaglia d'oro al valor aeronautico]],<ref>Regio Decreto del 22 gennaio 1931, R.U. 1931, supl. 1, pag. 2.</ref> e venne fatto [[Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro|Commendatore dell'Ordine dei Santi Maurizio e Lazzaro]].<ref>''Gazzetta Ufficiale del Regno d'Italia'' n.243 del 19 ottobre 1932. </ref>
 
Tra la fine del 1932 e l'inizio del 1933 effettuò un viaggio in [[Groenlandia]] per la costituzione della base aerea di JulianehabdiJulianehab di cui, poi, inviò dettagliata relazione al colonnello [[Stefano Cagna]].<ref>Tale relazione si trova conservata presso l'Archivio del generale Stefano Cagna.</ref>
 
All'atto dell'entrata in guerra dell'Italia, il10il 10 giugno del [[1940]], comandava il [[59° Gruppo|59º Gruppo Bombardamento Terrestre]]<ref>Formato dalla 232ª e 233ª Squadriglia, per una dotazione totale di 11 bombardieri [[Savoia-Marchetti S.M.79|Savoia-Marchetti S.79 Sparviero]].</ref> basato sull'[[Aeroporto di Milano-Bresso|aeroporto di Bresso]],<ref name=U7p138>{{Cita|Ufficio Storico Stato Maggiore dell'Aeronautica1977|p. 138|UfficioStoricoStatoMaggioredell'Aeronautica1977}}</ref> appartenente al [[41° Stormo|41°Stormo B.T.]].<ref name=U7p138/><ref>Al comando del Colonello pilota [[Enrico Pezzi]].</ref> Il 30 giugno il 59° Gruppo venne rischierato sull'[[Aeroporto di Gela-Ponte Olivo|aeroporto di Gela]], in zona di operazioni.<ref name=U7p138/> Alla testa del suo reparto partecipò a numerose azioni di guerra contro la [[Royal Navy]], la [[marina militare]] britannica, in appoggio alla [[Regia Marina]] italiana. Prese parte alla [[Battaglia di Punta Stilo|battaglia di Punta Stilo]],<ref name=U7p138/> e a numerose missioni di bombardamento contro i porti e gli aeroporti dell'[[Isola|isola]] di [[Malta]]. A partire dal 12 dicembre il suo reparto venne schierato in [[Africa settentrionale italiana]], operando in seno alla [[5ª Squadra aerea]]<ref name=U7p138/> fino al 27 febbraio 1941 quando fu rimpatriato a seguito delle forti perdite subite durante le operazioni contro le forze inglesi.<ref name=U7p138/>
 
Dal 20 marzo [[1941]] al 2 settembre [[1942]], con il grado di [[Colonnello]], fu comandante della [[Aeroporto di Cameri|base aerea di Cameri]], in [[provincia di Novara]].<ref>{{cita web|url=http://www.circolodel53.it/htm/Storia/Comandanti_%20Aereoporto_html.htm|titolo=I Comandanti di Cameri|accesso=15 set 2010|editore=http://www.circolodel53.it/htm/index.htm|opera=Circolo del 53|data=}}</ref> Dopo quella data fu nominato comandante del [[45° Stormo|45° Stormo Trasporti]], equipaggiato con velivoli [[Savoia-Marchetti S.M.82|Savoia-Marchetti S.M.82 Marsupiale]], operante in seno al [[Comando servizi aerei speciali|Comando Servizi Aerei Speciali]], con il compito di rifornire le truppe italiane operanti in Libia e successivamente in [[Tunisia]].
 
== Onorificenze ==