Corsi (popolo antico): differenze tra le versioni

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[[Giovanni Lilliu]] in base alle analisi antropologiche sulle genti nuragiche dimoranti in [[Gallura]], afferma che i resti osteologici rivenuti nei caratteristici [[Tafone|tafoni]] e mostranti una certa mescolanza di gruppi etnici eterogenei, si avvicinano a quelli corsi e franco-liguri, suggerendo l'ipotesi di un comune « ceppo ligure » <ref>Giovanni Lilliu, ''La civiltà nuragica''. Carlo Delfino editore Pagg 127,128</ref>.
[[File:Casteddu_d'Araghju_(inside).jpg|thumb|Casteddu d'Araghju ([[Porto Vecchio]])]]
A partire dal neolitico recente la Corsica e la Gallura vengono raggiunte dal fenomeno del [[megalitismo]] come testimoniato dall'apparizione delle cosidettecosiddette ''tombe a circolo'', sepolture individuali di probabile derivazione [[Pirenei|pirenaica]] e [[Provenza|provenzale]]<ref>{{Cita|Paola Mancini|p.16-17|Mancini}}</ref>, ben diverse, sia da un punto di vista strutturale che ideologico, dalle [[domus de janas]], le tombe collettive [[Sardegna prenuragica|prenuragiche]] tipiche del resto della Sardegna<ref>{{Cita|Paola Mancini|p.18-19|Mancini}}</ref>. Nella successiva [[età del rame]] sono scarse in Gallura le attestazioni della [[cultura di Abealzu-Filigosa]], della [[cultura di Monte Claro]] e del [[Cultura del vaso campaniforme|Vaso campaniforme]], generalmente diffuse in territorio sardo.<ref>M.L.Ferrarese Ceruti,
Archeologia della Sardegna preistorica e protostorica,Nuoro, 1997, p.557 ; P.Mancini,Gallura orientale. Preistoria e protostoria,Olbia, 2010, pp.46-47 e 62</ref><ref>M.L.Ferrarese Ceruti,Archeologia della Sardegna preistorica e protostorica,Nuoro, 1997, pp.325, 484 e 557</ref>