Caffè Meletti: differenze tra le versioni
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La vera e propria vita del Caffè inizia allorquando, il 22 dicembre 1905, Silvio Meletti, produttore di liquori, acquista il palazzo ad un’asta.<br/>
Il nuovo proprietario commissiona la trasformazione elegante dell’edificio a [[Enrico Cesari]], [[ingegnere]], e sceglie come [[pittore]] decoratore [[Pio Cardini]].<br/> Fu inaugurato il 18 maggio [[1907]].<br/>
Dopo 83 anni fu chiuso nel [[1990]], lasciando un enorme vuoto nella popolazione ascolana. Dopo otto anni di attesa nel [[1996]] fu acquistato dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Ascoli Piceno che dopo un particolareggiato [[restauro]] lo restituì alla città il 19 dicembre [[1998]]. Fu innaugurato dal Sindaco Roberto Allevi, insieme al Presidente della Fondazione CARISAP Franco Spalvieri.<br/>
Fra gli illustri frequentatori occasionali del Caffè Meletti si annoverano artisti come [[Mario Del Monaco]], [[Beniamino Gigli]], [[Pietro Mascagni]], [[Hemingway]], [[Guttuso]], [[Sartre]], [[Simone de Beauvoir]], [[Mario Soldati]], e politici di levatura nazionale come [[Sandro Pertini]] e [[Giuseppe Saragat]].<br/>
Il Caffè ha ospitato inoltre set cinematografici: nel [[1960]] vi furono girate, da [[Francesco Maselli]], scene del film “[[I Delfini]]”; nel [[1971]], da [[Pietro Germi]] alcune immagini di “[[Alfredo Alfredo]]”.<br/>
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