Bonconte da Montefeltro: differenze tra le versioni

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Bonconte, infatti compare nel [[Purgatorio_-_Canto_quinto|canto V del Purgatorio]]: Dante gli attribuisce un pentimento ''in extremis'' e proprio a questo è dovuto il mancato ritrovamento del corpo. La scena che il poeta tratteggia è famosissima: un diavolo si sta preparando a portare l'anima di Bonconte all'Inferno, ma l'ultima parola del condottiero "forato ne la gola" è stata un'invocazione a Maria e l'ultimo atto quello di formare una croce con le braccia. Questo basta per giustificarlo agli occhi di Dio. Un angelo accompagna l'anima in Purgatorio e al diavolo non resta che vendicarsi scatenando a sera un furioso temporale (cronisticamente attestato) che trascina il corpo inanimato di Bonconte dalla foce del torrente [[Archiano]] in piena fin alle acque tumultuose dell'Arno, sciogliendo il suo segno di croce e disperdendo per sempre tra i detriti ("poi di sua preda mi coverse e cinse") la povera salma.
 
==Bibliografia==
* Franco Quartieri, "Un lume del cielo sui 'morti per forza'" in "Analisi e paradossi su Commedia e dintorni", Longo editore, Ravenna 2006, pp. 141 ISBN 88-8063-501-8
 
 
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