Forlì: differenze tra le versioni

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'''Forlì''' (''Furlè'' in [[dialetto romagnolo|romagnolo]], [[Forum Livii]] in [[latino]]) è ununa comunecittà di 112.477 abitanti (anno 2005) della [[provincia di Forlì-Cesena]], didella cuiquale è il capoluogo, come già lo era stato, per quasi tutto il [[XX secolo]], della [[provincia di Forlì]], nome sotto il quale era compreso anche il territorio ora facente parte della [[provincia di Rimini]].
 
Forlì è una città dell'[[Emilia-Romagna]] ed in particolare si trova in [[Romagna]], di cui è, come dice [[Dante Alighieri|Dante]] nel ''De Vulgari eloquentia'', "meditullium", cioè l'area centrale. Questo primato è anche linguistico anche se in questo caso il forlivese deve spartire questa centralità con il [[Faenza|faentino]] costituendo assieme a quest'ultimo il [[dialetto romagnolo]] tipico (anche se fra i due esistono comunque differenze), visto che il romagnolo tende a perdere questa o quella peculiarità a mano a mano che si avanza verso la periferia della [[Romagna]] e che la lingua subisce, per ciò, gli influssi delle zone circostanti.
 
 
== Storia ==
 
 
{{Vedi anche|Storia di Forlì}}
 
===Origini===
 
=== Origini= ==
 
La località dove Forlì sorge (o i suoi dintorni) fu abitata sin dal [[Paleolitico]], come dimostrano i copiosi ritrovamenti di [[Monte Poggiolo]], con migliaia di reperti datati a circa 800.000 anni fa.
 
Città di origine [[Roma|romana]] (''[[:la:Forum Livii|Forum Livii]]'') fu probabilmente fondata nel [[188 a.C.]], secondo antiche leggende da [[Marco Livio Salinatore]], il console che sconfisse il fratello di [[Annibale]], [[Asdrubale]], al [[Metauro]], nel [[207 a.C.]].
 
 
=== Antichità e Medioevo= ==
 
Caduto l'[[Impero Romano d'Occidente]], dopo il breve dominio di [[Odoacre]], fece parte del regno degli [[Ostrogoti]], poi dell'impero di [[Bisanzio]]. Rimase bizantina ai tempi dell'invasione [[Longobardi|longobarda]], nel [[VI secolo]], poi fece parte delle donazioni di [[Pipino il Breve]] alla Chiesa.
 
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Da segnalare, a tal proposito, è l'importante congresso dei delegati delle comunità [[Ebrei|ebraiche]] di [[Padova]], di [[Ferrara]], di [[Bologna]], delle città della [[Romagna]] e della [[Toscana]], nonché di [[Roma]], che fu convocato a Forlì il [[18 maggio]] [[1418]]: vi si presero decisioni sul comportamento (etico e sociale) che gli Ebrei avrebbero dovuto tenere e si inviò una delegazione al [[Papa Martino V]] per la conferma degli antichi privilegi e la concessione di nuovi.
 
 
=== Età moderna= ==
 
Durante il [[Rinascimento]], la città vantò molteplici intrecci con la storia nazionale italiana: sua signora fu [[Caterina Sforza]], che, vedova di [[Girolamo Riario]] (nipote di [[Papa Sisto IV]]), sposò, nel [[1497]], [[Giovanni il Popolano|Giovanni de' Medici (detto "il Popolano")]], matrimonio dal quale nacque, l'anno successivo, Ludovico (poi Giovanni) detto [[Giovanni dalle Bande Nere]], il famoso capitano di ventura, padre di quel [[Cosimo I de' Medici]] che sarà il primo [[Granducato di Toscana|Granduca di Toscana]]. Caterina, nonostante un'eroica resistenza nella rocca di [[Ravaldino]], in Forlì, fu sconfitta da [[Cesare Borgia]] nel piano di espansione dei possedimenti papali in [[Emilia-Romagna|Romagna]].
 
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Inoltre, i funzionari napoleonici si occuparono di indagare gli usi e costumi delle popolazioni sottomesse, producendo una notevole mole di dati sulle tradizioni popolari di questa parte di Romagna. Un forlivese riuscì a recuperare parte di quelle indagini (per la verità in gran parte provenienti da Sarsina, ma in uso anche a Forlì) e ne pubblicò un testo che è uno dei primi lavori sulle tradizioni romagnole, poi seguito dall'opera del Pergoli verso la fine dell'Ottocento, che si occupò della raccolta di canti anche a Forlì e a San Martino in strada (frazione di Forlì).
 
 
===Età contemporanea===
 
Nella seconda metà del [[XIX secolo]] Forlì diventa il "zitadòn" (cittadone) della Romagna: un centro grande rispetto alle altre realtà urbane limitrofe, la cui prosperità deriva dall'[[agricoltura]] - molto diffuso il tipico contratto di [[mezzadria]] - e dal commercio del sale tramite la via diretta verso [[Cervia]] e le sue saline, nonché dal suo posizionamento sulla strategica [[via Emilia]], a metà strada fra [[Bologna]] e [[Rimini]]. Non mancarono personalità di spicco durante il Risorgimento: [[Aurelio Saffi]], repubblicano [[Giuseppe Mazzini|mazziniano]] e [[Piero Maroncelli]], amico di [[Silvio Pellico]] e imprigionato come lui per il suo ideale di un'[[Italia]] unita e libera da dominazioni straniere o religiose.
 
La città piange i suoi martiri della [[Prima Guerra Mondiale|Grande Guerra]], ma è con l'ascesa del [[Fascismo]] e la [[Seconda Guerra Mondiale]] che Forlì torna a far parlare di sé. A 15 km dalla città, a [[Predappio]], nasce [[Benito Mussolini]]: quando egli diviene prima presidente del consiglio, poi [[duce]], inevitabilmente Forlì gode di una certa fama di ritorno, cominciando a essere presentata nella [[propaganda]] ufficiale come "la città del Duce".
 
Durante il regime, Forlì si sviluppasviluppò oltre il suo ambito territoriale ed economico tradizionale: le porte e le mura antiche sonovennero buttate giùabbattute per lasciar spazio ai nuovi viali delle circonvallazioni e permettere la costruzione di nuovi quartieri all'esterno del pur ampio centro storico; gli architetti del regime si sbizzarrirono nel progettare nuovi edifici e agglomerati corrispondenti al gusto del momento ([[Razionalismo]], come ad esempio la nuova stazione ferroviaria, il nuovo palazzo delle Poste e degli uffici statali nella centrale piazza Saffi, viale Benito Mussolini - ora viale della Libertà);.
Crebbero cresconopoi le industrie locali (Forlanini, Mangelli); nel [[1936]] viene inaugurato l'[[Aeroporto di Forlì|aeroporto "L.Ridolfi"]].
 
La città pagò il suo conto di vite umane alla guerra, sopportando inoltre la perdita di inestimabili tesori artistici, come la chiesa di San Biagio o il teatro comunale; anche la Torre civica fu bombardata, per poi venire ricostruita in seguito. Il campanile della Basilica di San Mercuriale venne invece risparmiato dai tedeschi in ritirata, si pensa su precisa richiesta del Duce stesso.
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Forlì è tra le [[Città decorate al Valor Militare per la Guerra di Liberazione]] perché è stato insignito della [[Medaglia d'Argento al Valor Militare]] per i sacrifici e il corraggio delle sue popolazioni e per la sua attività nella lotta partigiana durante la [[seconda guerra mondiale]].
 
 
Nel dopoguerra la città si è stabilizzata nelle sue attività tradizionali legate al settore agricolo e artigianale, sviluppando una dinamica realtà di piccole imprese artigianali o cooperative.
vedi anche Storia di Forli/ [[Fabio Lombardi]]. - Cesena : Il ponte vecchio, [1996]
 
 
== Evoluzione demografica ==
{{Demografia/Forlì}}
 
 
== Personaggi illustri ==
 
{{Vedi anche|Personalità legate a Forlì}}
Sono numerose e varie le [[personalità]] di ogni epoca che a Forlì sono nate o vissute per periodi significativi della loro vita; che vi hanno operato in modo degno di nota o che hanno stabilito dei saldi rapporti con la città o i suoi dintorni.
 
==Luoghi d'interesse==
 
== Luoghi d'interesse ==
===Piazza Aurelio Saffi===
 
 
===Piazza Aurelio Saffi===
Ai tempi del [[Forum (luogo)|forum]] romano, la Piazza Aurelio Saffi era solo un largo spazio ai confini della centuriazione, lungo la [[via Emilia]] verso [[Rimini]].