Magnesia al Meandro: differenze tra le versioni
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[[Image:Ephesos regional map.png|thumb|Magnesia al Meandro e le città della Ionia]]
'''Magnesia al Meandro''' ([[lingua greca antica|greco antico]]: ''Μαγνησία ἡ πρὸς Μαιάνδρῳ'' o ''Μαγνησία ἡ ἐπὶ Μαιάνδρῳ''; [[lingua latina|latino]]: ''Magnesia ad Meandrum'') era un'antica città greca in [[Asia Minore]] sul fiume [[Meandro (fiume)|Meandro]] a monte di [[Efeso]], nei pressi dell'odierna città di [[Germencik]] in [[Turchia]].
==Descrizione==
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Magnesia si trovava nella [[Ionia]] presso il fiume Leteo<ref>[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', 14, 1, 40</ref> a 22
Nella città sorgeva un tempio di [[Cibele|Dindyme]], la madre degli dèi. Ma la città fu poi trasferita e sul nuovo sito fu costruito il [[Tempio di Artemide Leucofriene]],<ref name="ReferenceB">[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', 14, 1, 41</ref> progettato da Ermogene.<ref>[[Vitruvio]], ''[[De Architectura]]'', 3, 3, 8</ref>
Vicino alla città c'era un posto chiamato Aule (latino: ''Aulae'') con una grotta sacra ad [[Apollo]] contenente un'immagine molto antica. Gli uomini sacri al dio si gettavano da ripide scogliere e sradicavano alberi molto alti che trascinavano giù per i sentieri più stretti.<ref>[[Pausania il Periegeta|Pausania]], ''[[Periegesi della Grecia]]'', 10, 32, 6</ref>
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La città fu fondata da coloni della [[Magnesia (Grecia)|Magnesia]] in [[Tessaglia]] e di [[Creta]].<ref>[[Strabone]], ''[[Geografia (Strabone)|Geografia]]'', 14, 12</ref> Per questo motivo non fu accettata nella [[Lega Ionica]].
Verso il [[700 a.C.]] fu conquistata a [[Gige (Lidia)|Gige]], re di [[Lidia]].
Verso il [[626 a.C.]] fu distrutta dalle incursioni dei [[Cimmeri]]<ref
Nel [[546 a.C.]] passò ai [[Persiani]] che la concessero a [[Temistocle]]<ref
Nel [[459 a.C.]] vi morì lo stesso [[Temistocle]].
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==Sito archeologico==
I primi scavi archeologici furono eseguiti nel [[1891]]-[[1893]] da una squadra di archeologi tedeschi guidata da [[Carl Humann]], lo scopritore dell'[[Altare di Pergamo]]. In 21 mesi furono portati alla luce il teatro, il tempio di Artemide, l'[[agorà]], il tempio di [[Zeus]] e il [[pritaneo]].
Gli scavi furono ripresi nel [[1984]] da Orhan Bingöl, dell'Università di [[Ankara]] e del [[Ministero della Cultura]] turca.
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==Bibliografia==
* Carl Humann: Magnesia am Maeander. Bericht über die Ergebnisse der Ausgrabungen der Jahre 1891–1893. Berlin: Reimer, 1904
* Volker Kästner: Der Tempel des Zeus Sosipolis von Magnesia am Mäander, in: Brigitte Knittlmayer and Wolf-Dieter Heilmeyer: Die Antikensammlung, Mainz: Philipp von Zabern, 1998, p.
* Johannes Althoff: Ein Meister des Verwirklichens. Der Archäologe Theodor Wiegand, in: Peter Behrens, Theodor Wiegand und die Villa in Dahlem. Klaus Rheidt and Barbara A. Lutz (ed.), Mainz: Philipp von Zabern, 2004, p.
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