Fraate III: differenze tra le versioni
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Veniva chiamato "il Dio" a causa delle sue monete, che venivano presumibilmente associate con il dio Fraatix, che era un dio locale della [[Media (provincia persiana)|Media]].
== Regno ==
Quando Fraate III salì al trono nel [[70 a.C.]], il generale romano [[Lucio Licinio Lucullo]] si stava accingendo a attaccare [[Tigrane il Grande]], [[re di
Un paio d'anni più tardi, nel [[66 a.C.]], sembra che Mitridate contava di farsi alleato il re dei Parti, Fraate, che però si era già accordato con Pompeo alle medesime condizioni, ed aveva ricevuto il consiglio dal proconsole romano, di assalire l'Armenia di [[Tigrane II|Tigrane II il Grande]].<ref name="Dione36.45.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 45.3.</ref> E così Fraate, decise di sostenere il genero, [[Tigrane minore]], che si era ribellato al padre, Tigrane II.<ref name="AppianoMitridatiche104">[[Appiano di Alessandria]], ''Guerre mitridatiche'', 104.</ref> Tigrane minore, allora, prendendo alcuni dei maggiorenti che non approvavano l'operato di governo del padre, si rifugiò presso Fraate. E poiché quest'ultimo, avendo concluso con Pompeo un accordo di non-belligeranza, non sapeva come comportarsi, il giovane Tigrane gli consigliò di invadere l'Armenia del padre.<ref name="Dione36.51.1">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 51.1.</ref> I due raggiunsero ''[[Artaxata]]'', soggiogando l'intero paese per il quale erano passati e posero d'assedio alla città. Il vecchio Tigrane ebbe paura e scappò sui monti. E poiché tutto lasciava supporre che l'assedio sarebbe andato per le lunghe, Frate lasciò al giovane Tigrane una parte delle truppe e se ne tornò nel suo regno. Allora il vecchio Tigrane tornò sui suoi passi e si rivoltò contro il figlio, che era rimasto da solo, e lo vinse.<ref name="Dione36.51.2">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 51.2.</ref> Il giovane avrebbe voluto rifugiarsi presso il nonno Mitridate, ma il fatto anche questi fosse in fuga, costrinse il giovane ad arrendersi ai Romani stessi.<ref name="Dione36.51.3">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVI, 51.3.</ref>
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Fu così che Tigrane padre chiamò Pompeo in suo aiuto, mentre Fraate inviò ambasciatori al generale romano, muovendo gravi accuse al rivale, come pure agli stessi Romani. Ciò indusse Pompeo a riflettere, preferendo non intervenire in questa contesa, per evitare che a causa della brama di conquista, potesse perdere quelle appena fatte a causa della [[esercito partico|potenza militare partica]], tanto più che Mitridate non era stato ancora sconfitto definitivamente.<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 6.5-7.2.</ref> Pompeo accampò, quindi, come scusa ai suoi che lo spingevano ad una nuova avventura militare, che non pensava di combattere i Parti senza un decreto del Senato.<ref name="AppianoMitridatiche106">[[Appiano di Alessandria|Appiano]], ''Guerre mitridatiche'', 106.</ref> Fu così che il generale romano si offrì invece di fare da pacere tra i due contendenti, poiché riteneva si trattasse di una mera questione di confini tra i due regni. Fraate e Tigrane II accettarono la proposta di Pompeo e si riconciliarono, poiché entrambi sapevano che una sconfitta, o l'annientamento di uno dei due, avrebbe solo favorito i Romani. Erano consapevoli che solo la loro sopravvivenza o una comune e futura alleanza avrebbe potuto fermare l'avanzata romana in [[limes orientale|Oriente]].<ref>[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 7.3.</ref> E così Pompeo, dopo questi accordi, poté ritirarsi in [[Aspide (regione)|Aspide]] durante l'inverno.<ref name="Dione37.7.5">[[Cassio Dione Cocceiano]], ''Storia romana'', XXXVII, 7.5.</ref> Pochi anni più tardi, nel [[57 a.C.]], Fraate venne assassinato dai suoi due figli, [[Orode II]] e [[Mitridate III di Partia|Mitridate III]].
== Note ==
{{references|2}}
== Bibliografia ==
* {{1911}}
* [[Dione Cassio]], ''Storia romana'', XXXVI-XXXVIII.
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