Lucio Quinzio Flaminino: differenze tra le versioni

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Fratello di [[Tito Quinzio Flaminino]], fu [[augure]] nel [[213 a.C.]],<ref name="LivioXXV,2.2">{{cita|Livio|XXV, 2.2}}.</ref> [[edile curule]] nel [[200 a.C.]] e [[pretore urbano]] nel [[199 a.C.]].
 
=== Seconda guerra macedonica ===
Nel [[198 a.C.]], quando al fratello fu affidato il comando dell'esercito nella guerra contro [[Filippo V di Macedonia]], a ''Lucio'' fu affidato il comando della flotta, con il compito di proteggere le coste italiane da possibili incursioni nemiche. Come prima mossa si portò a [[Corcira]], dove nei pressi dell'isola di ''Zama'' subentrò come comandante al posto di [[Lucio Apustio]], il suo predecessore. Lentamente si spostò prima a [[Capo Malea|Malea]] e poi si diresse verso il [[Pireo]], per congiungersi con le altre navi che erano a protezione di [[Atene]]. Dopo pochi giorni furono raggiunti anche dalle flotte di [[Attalo I]], [[re di [[Pergamo]], e della città di [[Rodi]]; le flotte alleate, così rafforzate, non si limitarono alla sola difesa, ma decisero di porre l'assedio ad [[Eretria]], la principale città dell'[[Eubea]], che era presidiata da una guarnigione macedone. I cittadini temevano i romani tanto quanto i macedoni ed erano incerti sul da farsi; Lucio ruppe gli indugi ed assaltò e conquistò la città con una sortita notturna. La città si arrese e ''Lucio'' riuscì ad ottenere un grande bottino, costituito principalmente da opere d'arte che adornavano Eretria. Subito cosa era successo, i cittadini di [[Karystos]] si arresero subito, senza combattere. In questo modo in pochi giorni Flaminino aveva occupato le due principali città dell'isola di [[Eubea]]. Poi Flaminino si diresse su [[Cencrea]], il porto di [[Corinto]] sul [[golfo Saronico]], dove iniziò i preparativi per l'assedio di [[Corinto]]. Nella battaglia che ne seguì i Romani furono sconfitti, ma per loro fortuna giunsero i rinforzi da parte della lega Achea e così Lucio riuscì a continuare l'assedio con una forza equivalente a quella avversaria e con buone prospettive di successo. La difesa di Corinto fu disperata, anche perché tra i difensori vi erano numerosi ''Italici'', che avevano disertato durante la [[seconda guerra punica]] e che si erano rifugiati in città dopo la sconfitta di [[Annibale]]. Alla fine Lucio decise di sospendere l'assedio e con la flotta si portò a [[Corcira]], mentre Attalo I si mosse alla protezione del [[Pireo]].
A seguito del prolungamento del comando generale della guerra concesso al fratello Tito, anche Lucio mantenne il comando della flotta romana per il [[197 a.C.]]; accompagnò ad [[Argo (Grecia)|Argo]] il fratello all'incontro con [[Nabide]], [[re di Sparta]], per fargli abbandonare l'alleanza con [[Filippo V di Macedonia]] e portarlo dalla parte romana.
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Poco prima della [[battaglia di Cinocefale]], Lucio fu informato che la [[lega Acarnana]] aveva intenzione di abbandonare l'alleanza con la Macedonia e di legarsi con Roma; per tale motivo con la flotta si diresse a [[Leucade (città)|Leucade]], la loro città principale, per verificare le reali intenzioni degli [[Acarnania|Acarnani]]. Gli abitanti di Leucade si difesero strenuamente e gli abitanti della Acarnania continuarono a combattere i Romani anche dopo la caduta della città; si arresero definitivamente solo dopo che fu nota la definitiva vittoria romana a Cinocefale.
 
=== Guerra contro Nabide ===
Nel [[195 a.C.]], quando il fratello Tito marciò contro [[Nabide]], Lucio fu ancora al comando della flotta alleata composta da 40 navi romane, da 18 navi di [[Rodi]], comandate da Sosila e dalle navi di Pergamo inviate dal nuovo re [[Eumene II]].
 
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Dexagoridas, uno dei due comandanti della guarnigione, inviò un messaggio al comandante romano informandolo che era disposto ad arrendersi e a cedere la città, ma questa soluzione fu eliminata quando l'altro comandante, Goropas, la scoprì e uccise Dexagoridas con le proprie mani. Goropas continuò a resistere fieramente finché [[Tito Quinzio Flaminino]] non giunse con altri 4000 soldati appena radunati: i Romani rinnovarono gli attacchi e Goropas fu costretto ad arrendersi, sebbene riuscisse ad ottenere la garanzia che la sua guarnigione e lui stesso non sarebbero stati toccati e che avrebbero potuto tornare a Sparta.
 
=== Consolato e proconsolato ===
Fu eletto [[console (storia romana)|console]] nel [[192 a.C.]] con [[Gneo Domizio Enobarbo (console 192 a.C.)|Gneo Domizio Enobarbo]], grazie ai suoi successi con la flotta nella guerra contro Filippo ed il suo recente trionfo.