Salone dei Cinquecento: differenze tra le versioni
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===Cosimo I===
[[Immagine:Palazzo vecchio, salone dei 500 soffitto 11 centro.JPG|thumb|250px|''Apoteosi di Cosimo I'', soffitto]]
Con l'arrivo di [[Cosimo I de' Medici]] e la sua nomina imperiale a Duca (poi Granduca su concessione papale), egli scelse Palazzo Vecchio (all'epoca chiamato ''Palazzo di Piazza'') come residenza della sua corte e in quel periodo il palazzo subì una radicale trasformazione, soprattutto ad opera di [[Giorgio Vasari]]. Il Salone dei Cinquecento, da luogo di celebrazione della potenza della Repubblica, divenne allora il salone di rappresentanza del duca, dove egli riceveva gli ambasciatori e dava udienza al popolo. Il tema della decorazione ebbe un totale cambio di rotta, venendo ora a essere l'esaltazione e la glorificazione di Cosimo e della sua casata. Per accentuare l'imponenza della sala, il Vasari, che vi lavorò dal [[1555]] al [[1572]], innalzò il soffitto di ben 7 metri (su suggerimento di [[Michelangelo Buonarroti]]), coprendo con una struttura a cassettoni magnificamente decorata il sistema delle capriate. Le capriate furono costruite ingegnosamente, in una doppia serie a livelli diversi: alternativamente una capriata sorregge il peso del tetto ed una trattiene, grazie ad ancoraggi, i cassettoni sottostanti.
Naturalmente furono impiegati numerosi collaboratori, tra i quali [[Livio Agresti]]. Non sappiamo se il Vasari distrusse o coprì soltanto il lavoro di Leonardo: egli era un grande estimatore del maestro e difficilmente avrebbe distrutto una sua opera, seppure danneggiata. Recenti studi hanno messo in luce la presenza di due muri uno appoggiato sull'altro, ma non si è riusciti a stabilire se sia il muro della ''Battaglia di Anghiari''.
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