Utente:Presbite/Sandbox5: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica
Riga 35:
La formazione di Sabalich sulle materie letterarie, storiche, archeologiche e folkloristiche fu prevalentemente da autodidatta, ma formò la base per la sua vastissima produzione degli anni a venire, che comprese una settantina di commedie, monologh, critiche teatrali, biografie, cronistoria, oltre a centinaia di articoli, testi di canzoni, poesie (prevalentemente in dialetto zaratino) e studi di vario tipo.
 
===SaggiStudi storici===
La passione di Sabalich per la storia, ''in primis'' quella di Zara, si mantenne inalterata lungo tutta la sua vita. A lui è dovuta la prima guida turistica di Zara<ref>[https://bib.irb.hr/prikazi-rad?lang=en&rad=135036 Nedjeljka Balić-Nižić, ''Il mare nell'opera letteraria dello zaratino Giuseppe Sabalich (1856-1928)'', in ''"... e c'e' di mezzo il mare": lingua, letteratura e civilta' marina'', Franco Cesati Editore, Firenze 2002, pp. 411-428.]</ref>: quella «Guida archeologica di Zara con illustrazioni araldiche» stampata a Zara nel 1897 e ristampata in copia anastatica nel 1978<ref>Dalla Arnaldo Forni Editore.</ref>, “La CronistoriaFra Aneddoticale delaltre Teatro Nobileopere di Zara”carattere (1781-1881)storico, ,sono da ricordarsi soprattutto: “Sotto San Marco”Marco. Ritagli di storia e letteratura patria” (1901), “Civiltà latina in Dalmazia” (1902), “La Dalmazia nei commerci della Serenissima” (1907), “Monografie storiche zaratine”, “Le miniature antiche di Zara”(1911).
 
Il suo capolavoro rimane comunque “La Cronistoria Aneddotica del Teatro Nobile di Zara (1781-1881)": un'opera pubblicata a dispense in oltre vent'anni di lavoro, a partire dall'inizio del XX secolo, in seguito ristampata in-folio in 347 pagine. Mancando il [[Teatro Verdi (Zara)|teatro]] di Zara d'Archivio, Sabalich raccolse documenti in archivi privati e biblioteche, accumulando ogni sorta di materiale legato alla storia teatrale cittadina andando a comporre un'opera dove la storia della vita cittadina si mescola continuamente con la storia dello sviluppo culturale di Zara e del circondario: una sorta di «romanzo sociale»<ref>La definizione è di Marco Perlini, ''Giuseppe Sabalich'' in ''Istria e Dalmazia. Uomini e tempi'', vol. II, ''Dalmazia'', Del Bianco, Udine 1992, p. 467.</ref> d'una serena città di provincia, all'interno di un periodo tormentato che parte dalla caduta della [[Repubblica di Venezia]], passa attraverso la breve dominazione francese, arrivando infine alla dominazione austriaca fino alla chiusura del teatro nel 1881. La monografia pullula di figure vive e gustose macchiette locali che vengono raccontate con tono ironico, rendendo la lettura piacevole ed animata.
 
===Studi artistici===
Oltre alla già cennata «Guida archeologica», Sabalich scrisse una lunga serie di monografie legate alle bellezze artistiche di Zara. In particolare - oltre a decine di articoli apparsi su varie riviste - vanno ricordate le seguenti opere: "I dipinti delle chiese di Zara" (1906), “Le miniature antiche di Zara” (1909), "Pitture antiche di Zara" (1912-1913) e il postumo "Le campane zaratine" (1931).
 
===Studi folkloristici===
All'interesse per la storia, Sabalich unì nei suoi studì una spiccata attenzione per l'analisi dei costumi locali: dai racconti dei giochi di piazza alle raccolte di racconti tradizionali, aneddoti, piccoli e grandi eventi.
Oltre ai suoi studi prediletti, saltuariamente Sabalich si interessò di [[chiromanzia]], [[cinematografia]] e [[musica]]: pur avendo scritto alcune canzoni - fra le quali rimase celebre «El sì», che divenne l'inno informale dei [[Dalmati italiani]].