Gatta di Sant'Andrea: differenze tra le versioni

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{{Citazione|Davanti alla chiesa sta una rozza colonna sopra di cui v'è un leone. Questo è un Trofeo, posto qui nell'anno 1209, in memoria d'altro simile acquistato da' Padovani in una vittoria riportata sopra Aldobrandino, ed Azzone II. Marchesi d'Este: fu qui posto ad onore del popolo della contrada, il quale in questo fatto molto si distinse. Nella base di questo leone si legge ''M.C.C.VIII. Magister Daniel fecit''|Pietro Brandolese, ''Pitture, sculture, architetture ed altre cose notabili di Padova'', 1795}}
 
La '''''gatta di Sant'Andrea''''', popolarmente denominata '''''la gatta'''''<ref name=Ghezzo>{{Cita| Ghezzo |pp. 223}}, 1977.</ref>, è un monumento di origine medievale che si trovava nel piccolo sagrato della [[Chiesa di Sant'Andrea (Padova)|chiesa di Sant'Andrea]] a [[Padova]]. Il monumento, composto da una scultura in pietra raffigurante un leone posto su una colonna d'età romana, è stato abbattuto il [[23 settembre]] [[2013]] da un mezzo di trasporto in manovra<ref name=Huffington>{{cita news|autore=|url=http://www.huffingtonpost.it/2013/09/24/padova-statua-gatta-distrutta_n_3980066.html|titolo=Padova, in frantumi la statua della gatta davanti alla chiesa di Sant'Andrea, distrutta da un camion in retromarcia|pubblicazione=Huffington Post|data=24 settembre 2013|accesso=21 giugno 2014|lingua=|formato=}}</ref><ref name=mattino>{{cita news|autore=|url=http://mattinopadova.gelocal.it/cronaca/2013/09/23/news/abbattuta-la-statua-della-gatta-da-un-furgone-in-retromarcia-1.7795662|titolo=Abbattuta la statua della Gatta da un furgone in retromarcia |pubblicazione=Mattino di Padova|data=23 settembre 2013|accesso=21 giugno 2014|lingua=|formato=}}</ref>. Il [[27 novembre]] [[2014]] il Comune di Padova ha stanziato i fondi per il restauro del manufatto<ref>Il Gazzettino di Padova, 28 novembre 2014</ref>.
 
== Storia ==
Gli abitanti della contrada di Sant'Andrea si distinsero nelle battaglie di Padova contro [[Aldobrandino I d'Este]] e riuscirono a portare in città come bottino di guerra un leone di pietra<ref name=Vicario/><ref name=Selvatico>{{Cita| Selvatico |pp. 1}}, 1869.</ref> a beffa del marchese d'Este ''essendo fatto ribello de Padoa insieme col Sig. Azzoto, perché loro persero la Rocca di Este''<ref name=Rossetti>{{Cita| Rossetti |pp. 16}}, 1780.</ref>. Il [[podestà di Padova]], Jacopo de Viallardi da [[Vercelli]], concesse quindi di innalzarlo su una colonna di epoca romana nei pressi della [[Chiesa di Sant'Andrea (Padova)|chiesa di Sant'Andrea]], nel punto tradizionalmente considerato il più elevato della città, a memoria della vittoria<ref>{{Cita web|url=http://www.padovando.com/monumenti/santandrea/|titolo=Sant’Andrea|accesso=21 giugno 2014|data=11 aprile 2013|sito =padovando.com }}</ref><ref>{{Cita web|url=http://www.padovanet.it/dettaglio.jsp?id=9263|titolo=Chiesa di S. Andrea|accesso=21 giugno 2014|sito = padovanet.it}}</ref><ref name=DeMarchi>{{Cita| De Marchi |pp. 83}}, 1855.</ref>. Nel 1212, con la riconciliazione tra il Comune di Padova e Rinaldo d'Este, fu riconsegnato il leone che venne sostituito da una statua simile ma di maggiori dimensioni, lavoro di "magister Daniel"<ref name=Selvatico/>.
 
Perché il leone venisse chiamato "gatta" non è ben chiaro: De Marchi riportava già nel 1855 che ''quel leone è conosciuto col nome di Gatta di Sant'Andrea''<ref name=DeMarchi/>. {{Citazione necessaria|Possibile che il nomignolo popolare fosse nato già nel medioevo a sprezzo degli originali detentori}}.
 
== Descrizione ==
Il leone in posizione di posa, consunta scultura dall'aspetto romanico, si ergeva sopra una colonna in [[trachite]] euganea montata su due tronconi. Tutto poggiava su una base quadrangolare, pure in trachite.
 
== Danneggiamenti ==
La statua fu distrutta il 2 maggio [[1797]] perché scambiata per [[Leone di San Marco|leone marciano]]; il fatto scatenò lo scontento dei ''parrocchiani di Sant'Andrea'' che chiesero ''fosse castigata la persona la quale arbitrariamente e dopo essere stata avvertita ha voluto con forza demolire il detto monumento onorifico per la Città tutta e per loro principalmente, istando perché fosse ripristinato nell'antica sua forma''<ref>{{cita libro | titolo=Annali della libertà padovana | volume=2º | pagine=233-5 | anno=1797 }}</ref>. Fu incaricato il nobile Girolamo de' Dottori a sovraintendere alla ricostruzione affidata allo scultore [[Felice Chiereghin]]<ref name=Selvatico/><ref name=DeMarchi/>. L'originale venne precedentemente riportato nelle tavole de ''Histoire de l'art par les monuments'' di [[Jean Baptiste Louis Georges Seroux d'Agincourt]].
 
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{{citazione|...vi fu surrogato l'attuale, debole opera del debolissimo scultore Felice Chiereghin.|[[Pietro Selvatico]], ''Guida di Padova e dei principali suoi contorni'', 1869}}
 
Nel [[1914]] fu ripristinato dopo un attacco vandalico dallo scultore [[Antonio Penello]] (o Pennello)<ref name=DeMarchi/><ref name=Vicario>{{Cita| Vicario |pp. 806}}, 1994.</ref>. Restaurato l'ultima volta nel [[1989]], è stato colpito da mezzi in manovra in più occasioni. Il [[23 settembre]] [[2013]], alla terza importante collisione, il monumento è crollato al suolo frantumandosi<ref name=mattino/>.
 
Il restauro e la ricostruzione del monumento si è principiato il 27 novembre 2014 con lo stanziamento di 43.340 euro - già riversati dall'azienda assicurativa - da parte del settore edilizia monumentale del Comune di Padova.
 
== Note ==
{{references}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore=Giovanni Battista Rossetti | titolo=Descrizione delle pitture, sculture, ed architetture di Padova: con alcune osservazioni intorno ad esse, ed altre curiose notizie | anno=1780 | editore=Stamperia del Seminario | città=Padova }}
* {{cita libro | autore=Alessandro De Marchi | titolo=Nuova guida di Padova e suoi dintorni | anno=1855 | editore=Felice Rossi | città=Padova }}
* {{cita libro | autore=[[Pietro Selvatico]] | titolo=Guida di Padova e dei principali suoi contorni | anno=1869 | editore=Sacchetto | città= Padova }}
* {{cita libro | autore=Maria Vittoria Ghezzo | titolo=Manara Valgimigli, 1876-1965: studi e ricordi | anno=1977 | editore=Spes | città=Milazzo }}
* {{cita libro | autore=Vincenzo Vicario | titolo=Gli scultori italiani dal Neoclassicismo al Liberty |volume=2º | anno=1994 | editore=Il Pomerio | città=Lodi |id=ISBN 88-7127121-1375375-0}}
 
{{portale|Padova}}