Bellezza: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
m Annullate le modifiche di 95.244.76.79 (discussione), riportata alla versione precedente di Shivanarayana
Riga 16:
 
Secondo il testo "Attaccamento e amore" (Grazia Attili, Il Mulino ed., pag. 59-61) (come altri testi scientifici), la bellezza umana (e animale, è noto come in tutte le specie le femmine rifiutino determinati maschi), univoca e non opinabile, corrisponde alla cosiddetta "[[sezione aurea]]" (presente anche in opere architettoniche, tra cui il [[Partenone]]), e quindi ad una struttura cranica delineata in linee architettoniche di tensione idealmente resistenti alle sollecitazioni meccaniche; questa, unitamente ad altri segnali (esterni al cranio) che indichino comunque salute fisica ed assenza di difetti genetici (esperimenti su animali indicano chiaramente che i maschi rifiutati risultano tendenzialmente portatori di svariati difetti nel DNA).
Si pensi tuttavia ad esempio all'eterocromia delle iridi che nasce da un difetto genetico e come Karl Jaspers nel suo libro "Genio e follia. Strindberg e Van Gogh" afferma, lo spirito creativo dell'artista, pur condizionato dall'evolversi di una malattia, è al di là dell'opposizione tra normale e anormale e può essere metaforicamente rappresentato come la perla che nasce dalla malattia della conchiglia: come non si pensa alla malattia della conchiglia ammirandone la perla, così di fronte alla forza vitale dell'opera non pensiamo alla schizofrenia che forse era la condizione della sua nascita.
 
Gli insegnamenti [[religione|religiosi]] e morali spesso mettono a fuoco la "[[virtù]]" e la "[[divinità]]" della bellezza, per delineare la bellezza naturale come un aspetto di una "[[spiritualità|bellezza spirituale]]" (ovvero "[[verità]]") e definire tutte le pretese egocentriche e materialistiche basate sull'[[ignoranza]]. L'antica storia di [[Narciso (mitologia)|Narciso]] per esempio tratta la distinzione fra bellezza e [[vanità]]. Nel contesto moderno, l'utilizzo della bellezza come mezzo per promuovere un'[[ideologia]] o un [[dogma]] è stato fulcro di dibattiti sociali che trattano argomenti come [[pregiudizio]], [[etica]], e [[diritti umani]]. L'utilizzo della bellezza a fini commerciali è un aspetto controverso della "[[guerra culturale]]", all'interno del quale il [[femminismo]] tipicamente afferma che tale utilizzo promuove una percezione dogmatica (cioè "[[Il Mito del Bello]]") piuttosto che virtuosa della bellezza.