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Esordì nel 1879 col monologo «Le simpatie di Gemma», che godette di un discreto successo ed ebbe numerose repliche. Parte delle opere teatrali di Sabalich furono composte in lingua italiana e recitate fra Milano, Firenze, Genova, Torino, Venezia e Trieste: fra queste sono da ricordare «Fra i due litiganti il terzo... perde» (1884), «Il giogo» (1900), «L'amico dell'uomo» (1901), «Una rappresentazione sacra a Traù» (1902). Nel 1925 vennero raccolti in un unico volume «I monologhi della Zanon», composti in svariati anni dal Sabalich per la famosa attrice Laura Zanon Paladini, con la quale intessé una lunga amicizia.
Il suo capolavoro è «[[Gustavo Modena]] a Zara» (1894): la storia dell'ipotetico viaggio del famoso attore e patriota veneziano - realmente esistito - il quale per questioni familiari deve raggiungere la cittadina dalmata. Il testo è ricco di equivoci e spunti comici, e per decenni fu in cartellone in Dalmazia ed in Italia.
In dialetto furono alcune fra le sue migliori sillogi di poesie: «Soneti zaratini» (1889), «Bufonade» (1890), «Canzonete zaratine» (1891). Sempre in dialetto è «Le campane zaratine»: una raccolta di sette lunghe poesie pubblicata postuma nel 1931, nelle quali l'autore ipotizza un dialogo fra i tocchi dei diversi campanili della sua città. Il carattere di questi versi è fra il melanconico e il tragico: come se l'autore - giunto in prossimità della fine della propria esistenza - potesse prefugirare anche la successiva [[bombardamenti di Zara|distruzione]] di Zara e la fine di un mondo:
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