Stazione di Trieste Campo Marzio: differenze tra le versioni
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|note= Chiusa dal [[1960]]; dal [[1984]] ospita il museo ferroviario
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La '''stazione di Trieste Campo Marzio''' era il secondo [[stazione ferroviaria|scalo ferroviario]] di [[Trieste]] per importanza; dal 1960 è chiusa al traffico viaggiatori ed è utilizzata per l'effettuazione di treni storici amatoriali. Ospita il [[Museo ferroviario di Trieste Campo Marzio|museo ferroviario omonimo]]. È una stazione di testa,
== Storia ==
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Dopo la [[prima guerra mondiale]] e il [[Trattato di Saint-Germain-en-Laye (1919)|Trattato di Saint Germain]], la stazione passò in gestione alle [[Ferrovie dello Stato]] (FS). {{cn|Dal [[1921]] sotto l'esercizio FS (succedute alle KKStB) l'impianto mutò il nome originale da ''Triest Staatsbahnhof'' (Trieste stazione dello Stato) in ''Trieste Campo Marzio''.}}
Il nuovo spostamento delle frontiere seguito alla fine [[seconda guerra mondiale]] privò la città di Trieste della sua precedente importanza dal punto di vista ferroviario; la diminuzione del traffico portò nel [[1960]] alla chiusura definitiva della stazione al traffico viaggiatori. Rimase utilizzata, tramite il collegamento della linea di cintura (in galleria) con la stazione centrale, per il traffico merci (soprattutto container) verso l'Asia Minore e il medio Oriente che a Campo Marzio vengono trasferiti sulle navi.
Durante buona parte del Novecento l'area antistante la stazione ospitava un importante capolinea della [[rete tranviaria di Trieste]].
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Dopo un lungo abbandono un gruppo di volontari richiese l'uso di una parte del fabbricato e in seguito costituì il [[museo ferroviario di Trieste Campo Marzio]], la cui apertura al pubblico risale all'8 marzo [[1984]].
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La stazione è dotata di un
La stazione è dotata di due segnali di protezione; il fascio binari è dotato di due segnali di partenza (interno ed esterno) <ref>{{cita|Fascicolo circolazione 67|p. 125, nota 1|FC67}}</ref>
La stazione è terminale delle linee per Villa Opicina<ref>{{cita|Fascicolo circolazione 67|p. 70|FC67}}</ref>, per Trieste Aquilinia e per Trieste Centrale (tramite una galleria di 5.727 m.<ref>{{cita|Fascicolo circolazione 67|p. 69|FC67}}</ref>
== Bibliografia ==
* Gian Guido Turchi, ''Trieste: verso un museo ferroviario'', in "[[I Treni Oggi]]" n. 7 (marzo 1981).
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