Concupiscenza: differenze tra le versioni

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"Intrinseca alla natura umana" contraddice che è una conseguenza del peccato originale
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Leggiamo il termine "concupiscenza" anche nello Stagirita [[Aristotele]], il quale sostiene che il piacere umano ha sia una connotazione spirituale sia una materiale. Il [[piacere]] pertanto può essere provato sia per un bene spirituale sia per uno «sensibile», ma, mentre nei primi solo l'[[anima]] è in grado di recepirli, nei secondi tale piacere può essere recepito sia dall'anima sia dal [[Corpo (metafisica)|corpo]]. In questa prospettiva la concupiscenza designa il desiderio di questa seconda specie di piacere.
 
Nella [[teologia cattolica]] è definita concupiscenza la brama di possesso e la debolezza intrinseca della natura umana che porta l'uomo a commettere il [[peccato]], di qualunque natura esso sia. Essa non è considerato un peccato quanto un'inclinazione verso il male, ed è considerata uno dei segni del [[peccato originale]]. Nel [[protestantesimo]] essa costituisce addirittura il peccato originale stesso, per cui l'uomo è già "condannato" alla nascita.
{{vedi anche|concupiscenza (Bibbia)}}