Pompeo Ghezzi: differenze tra le versioni
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Il 6 settembre [[1931]], con i vescovi [[Carlo Liviero]] di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]] e Bonaventura Porta di [[Arcidiocesi di Pesaro|Pesaro]], è tra i consacranti del vescovo Agostino Mancinelli, vescovo eletto di Nazianzo. La consacrazione episcopale è celebrata nella Basilica Cattedrale di [[Città di Castello]].
====Nella memoria della città====▼
===Amministratore apostolico di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]]===▼
Il 7 luglio 1932, a seguito di un incidente stradale, muore all'ospedale di [[Fano]] il vescovo di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]], [[Carlo Liviero]]. La successione si presenta difficile, sia a motivo dell'improvvisa morte che per le tante opere avviate dal vescovo Liviero e che richiedono ancora di essere stabilizzate. La persona adatta a gestire il difficile momento di transizione è individuata proprio nel Ghezzi, che fin dal suo ingresso in diocesi aveva collaborato strettamente con il Liviero e che viene nominato amministratore apostolico di Città di Castello, carica che ricopre per circa un anno fino al 1933. In questo delicato periodo mons. Ghezzi si trova a dover affrontare la questione della Scuola Elementare Vescovile di Città di Castello, dal momento che il Seminario Vescovile non può più provvedere al suo mantenimento. Per evitarne la chiusura le suore [[Piccole Ancelle del Sacro Cuore]] si accollano l'onere della scuola, restando al Seminario il compito di provvedere ai locali.▼
===Arcivescovo titolare di Gabula===▼
Lasciata la diocesi nel [[1953]], si ritira a Erba, nella nativa Lombardia, con il titolo di arcivescovo di [[Arcidiocesi di Gabula|Gabula]]. Il 10 maggio [[1956]] mons. Ghezzi torna a Sansepolcro, ospite del vescovo [[Domenico Bornigia]] che lo ha invitato in occasione della celebrazione di apertura del congresso eucaristico diocesano.▼
Muore il 17 aprile del 1957 a Erba. La venerata salma è tumulata in cattedrale il 23 aprile seguente.▼
▲===Nella memoria della città===
Il lungo e operoso episcopato di Pompeo Ghezzi ne ha impresso viva memoria nella gente di Sansepolcro, che per quattro decenni ha visto la sua familiare figura attraversare le strade e le piazze della città e fermarsi a parlare con tutti, con uno stile semplice e immediato, di grande comunicatività. Inoltre, il profondo legame tra Pompeo Ghezzi e Sansepolcro si è rinsaldato in almeno due momenti: l'intervento del vescovo affinché la città rimanesse capoluogo di mandamento nel 1927 e il rimanere in mezzo alla popolazione durante l'estate del 1944, quando l'[[Alta Valle del Tevere]] era attraversata dal fronte bellico e divisa tra i soldati tedeschi in fuga verso nord e l'esercito degli alleati in avanzata da sud. Per quest'ultimo motivo, nel 1974 - a trent'anni da quei fatti - è stata dedicata alla memoria del vescovo Ghezzi una strada cittadina nel quartiere Le Forche. Nel 1982, in occasione del XXV anniversario della morte il popolo di Sansepolcro e il capitolo della cattedrale hanno posto una lapide artistica sulla tomba<ref>E. Agnoletti, ''Le memorie di Sansepolcro'', Sansepolcro 1986</ref>. Nel 1992 fu commemorato l'80º anniversario della consacrazione episcopale con una conferenza di mons. [[Ercole Agnoletti]] nel salone dell'episcopio di Sansepolcro. Inoltre, nel 2007 il Comune di Sansepolcro ha promosso una giornata commemorativa in occasione del cinquantesimo anniversario della morte<ref>{{Cita news
|autore = Alessandro Boncompagni
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|accesso = 3 settembre 2010
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▲===Amministratore apostolico di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]]===
▲Il 7 luglio 1932, a seguito di un incidente stradale, muore all'ospedale di [[Fano]] il vescovo di [[Diocesi di Città di Castello|Città di Castello]], [[Carlo Liviero]]. La successione si presenta difficile, sia a motivo dell'improvvisa morte che per le tante opere avviate dal vescovo Liviero e che richiedono ancora di essere stabilizzate. La persona adatta a gestire il difficile momento di transizione è individuata proprio nel Ghezzi, che fin dal suo ingresso in diocesi aveva collaborato strettamente con il Liviero e che viene nominato amministratore apostolico di Città di Castello, carica che ricopre per circa un anno fino al 1933. In questo delicato periodo mons. Ghezzi si trova a dover affrontare la questione della Scuola Elementare Vescovile di Città di Castello, dal momento che il Seminario Vescovile non può più provvedere al suo mantenimento. Per evitarne la chiusura le suore [[Piccole Ancelle del Sacro Cuore]] si accollano l'onere della scuola, restando al Seminario il compito di provvedere ai locali.
▲===Arcivescovo titolare di Gabula===
▲Lasciata la diocesi nel [[1953]], si ritira a Erba, nella nativa Lombardia, con il titolo di arcivescovo di [[Arcidiocesi di Gabula|Gabula]]. Il 10 maggio [[1956]] mons. Ghezzi torna a Sansepolcro, ospite del vescovo [[Domenico Bornigia]] che lo ha invitato in occasione della celebrazione di apertura del congresso eucaristico diocesano.
▲Muore il 17 aprile del 1957 a Erba. La venerata salma è tumulata in cattedrale il 23 aprile seguente.
==Onorificenze==
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