Ettore Bastianini: differenze tra le versioni
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Il [[1965]] sarà l'anno degli addii, consapevoli o meno: addio a Vienna, nel Don Carlo, al [[Giappone]], con una serie di concerti trionfali quanto malinconici (resta la registrazione del primo, a Tokyo), a San Francisco e Los Angeles nell'Andrea Chénier, e al Met, proprio nella parte di Posa, nel Don Carlo, in un amaro quanto ironico addio alla vita. Un ultimo debutto, tuttavia: Jago, nell'Otello, in quella città del Cairo che l'aveva visto, giovane basso insoddisfatto della propria vocalità.
L'ultimo anno di vita di Bastianini si ammanta di silenzio e solitudine, interrotta soltanto da qualche apparizione pubblica in Contrada (inaugurazione della Sede, in gran parte dovuta ai suoi contributi). Il grande baritono senese trascorre i suoi ultimi giorni parte nella sua città natale, capitano ancora in carica, parte sulle rive del [[Lago di Garda]], a [[Sirmione]], dove cerca conforto ad un male che ormai lo condanna. Riceve le visite di pochi amici, tra cui il fedele amico e collega Franco Corelli. Infine nel [[1966]] si stabilisce definitivamente a Sirmione, forse conscio della prossimità della fine: Siena rimarrà per lui la città natale, la città della vita. Ed il 25 gennaio del [[1967]], Ettore Bastianini
== Aspetti vocali e artistici ==
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