Cavasagra: differenze tra le versioni

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A Cavasagra ha sede l'Associazione Culturale Veneto Jazz, promotrici di concerti e rassegne jazzistiche in tutto il Veneto. L'attuale sede si trova presso le Barchesse di villa Corner.
 
== La villa Corner ==
 
Villa Corner è una tipica [[villa veneta]] di impronta [[Ville palladiane|palladiana]], ultimata dall'architetto [[Francesco Maria Preti]]. [[File:Villa Corner.JPG|thumb|left|upright=1.4|Villa Corner della Regina]]
 
=== L'architettura ===
Il primo palazzo del 1500 cambiò la sua struttura per opera di [[Francesco Maria Preti]] (1701-1774) che ideò l'attuale forma palladiana neoclassica. Il Palazzo Corner era ed è sormontato, sul frontone, dallo stemma gentilizio ducale costituito da un cappello dogale. Benché il corpo centrale si dica elaborato in precedenza dall'architetto Giorgio Massari (1686-1766), Francesco Maria Preti “fece aggiunte, incrementi e lo ridusse, con stile palladiano, felicemente nel corpo, adornandolo di fianchi e barchesse”. L'intervento di Preti risale alla prima metà del secolo diciassettesimo o attorno al 1770 (secondo altri storici), su committenza di Pietro Corner.
 
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La villa è quindi passata di mano diverse volte nei decenni seguenti. L'ultimo profondo restauro conservativo risale all'inizio degli anni Duemila. Attualmente la villa viene utilizzata per ospitare eventi e cerimonie.
 
== La Chiesa di Sant'Andrea ==
 
La fondazione della chiesa di Cavasagra, dedicata a Sant’Andrea, sì può far risalire al XII secolo. Molti sono i documenti che la riguardano ma nulla si sa di come fosse in origine e quali opere d’arte contenesse. Si suppone che l’attuale pala d’altare raffigurante Sant’Andrea, fra San Girolamo e S. Maria Maddalena, sia in verità un'opera cinquecentesca commissionata proprio per questa chiesa. Il dipinto, molto originale dal punto di vista iconografico, è di ottima qualità pittorica, tanto che è stato a lungo attribuito al [[Cima da Conegliano]]. Un'attribuzione voluta da Luigi Crico, oggi considerata non attendibile. Rimane più credibile l’attribuzione di M. Lucco (1978) al veronese [[Domenico Capriolo]] (1494-1528).
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Le uniche notizie certe riguardanti l'edificio originale risalgono al 1580: allora la chiesa era lunga 50 piedi e larga 2. Negli stessi anni è menzionata la chiesa campestre di San Giacomo a Carpenè (oggi Carpenedo). Nel 1673 viene costruito il nuovo campanile. Nel 1818 viene posta la prima pietra della nuova chiesa che, tuttavia “precipitò a terra per mala costruzione dell’architetto”. Così sì dovette attendere il 1824 per l'attuale chiesa. Lo slanciato campanile fu costruito nel 1893.
 
== Storia del paese ==
Il territorio di Cavasagra è abitato da almeno 5-6 000 anni. Resti archeologici d'epoca preistorica furono ritrovati nell'area del Palù, la palude che fino all'inizio del [[XX secolo|Novecento]] occupava l'area meridionale del paese. Alcuni ritrovamenti sono avvenuti in località Fossa Storta, non distante dalle sorgenti del fiume Sile: strumenti in selce, lame di media grandezza, raschiatoi, apici di falcetti, punte di frecce, diverse macine da mulino in pietra arenaria e un’ascia in marmo serpentino verde. Questi oggetti sono da iscrivere al Neolitico e cioè a 4.550 – 3.000 anni avanti Cristo. Alle sorgenti del Sile, a sud di Cavasagra, in una zona paludosa, è stato trovato materiale vario in argilla e selce appartenuto ad un insediamento palafitticolo disposto a semicerchio. Da questo sito, ascrivibile al periodo Eneolitico (3.000 – 1.800 anni a.C.) sono emersi resti di materiale organico come ossa di animali domestici e [[avanzi di cibo]], selci lavorate, raschiatoi e vasi di argilla appartenenti a una necropoli. L’insediamento doveva contare sette-ottomila persone.
 
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* Cava sassea, in riferimento agli scavi di materiale di costruzione
* Dalla fama della festa patronale. "Dalla sua chiesa titolata a Sant'Andrea, nella cui ''sagra'' o festa, molti vi concorrevano, trasse l'attuale suo nome".<ref>Corografia dell'Italia, Volume 1, di Giovanni B. Rampoldi, 1832</ref>
=== Novembre 1907: La rivolta di Cavasagra ===
Esistono molti resoconti storici che descrivono il "grave fatto" avvenuto a Cavasagra sabato 30 novembre 1907. Verso la mezzanotte la villa Persico ora Frova, al suono della campana a martello, fu assalita da contadini infuriati che divelsero i cancelli, atterrarono le statue del giardino, devastarono le serre e le adiacenze e per ultimo appiccarono il fuoco alla scuderia e fienile. Era la notte di Sant'Andrea e la descrizione riporta le parole del Sindaco dell'epoca, in una sua relazione. L'interrogativo era se si trattava di un movimento spontaneo di protesta di contadini esasperati dai metodi del padrone, oppure una sommossa provocata ad arte da "mestatori" guidati da interessi politici o particolari.
 
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L’episodio, comunque, fa molto scalpore per l’inatteso ed inconsulto scoppio di violenza ed ha addirittura un’eco in parlamento a Roma. Testimoniava soprattutto lo stato di esasperazione a cui son giunti i contadini veneti, non più disposti a subire tutto, ma è anche una riprova dell’importante ruolo svolto dal clero, ancora in grado di far opera di pacificazione e di ricucire lo strappo causato dalla rivolta.<ref>Il ruolo di Don Brusatin nel movimento cattolico diocesano - Vedelago Due parroci una comunità nella storia della cooperazione. Prefaz.di Lino Cusinato. Milano, Cassa Rurale ed Artigiana di Vedelago 1991</ref>
 
=== La costruzione della scuola primaria ===
Dopo la morte di Antonio Frova (1920) i figli Arturo, Camillo e Carla hanno voluto onorarne la memoria donando al paese la scuola elementare, tuttora in uso, che domina la piazza del Paese. L'edificio, opera degli architetti veneziani Berti e Lorenzetti, è stato inaugurato nel 1925. Poi ristrutturata, la scuola primaria Cavasagra dispone attualmente di cinque aule, un laboratorio grafico-pittorico, uno di informatica e video e uno di scienze, con i relativi sussidi.
 
=== Comando della Terza Armata ===
 
{{cn|Nel corso della [[prima guerra mondiale]], la villa fu sede di comando della Terza Armata italiana, guidata da [[Enrico Caviglia]]. Fu subito dopo il suo arrivo nella Villa Corner, il 20 giugno 1917, che il generale prese per la prima volta possesso del comando d'armata. La permanenza a Cavasagra rappresentó quindi un passaggio importante nella carriera di Caviglia.}}
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Scrive Leonardo Lanaro: "[...] in paese si erano in qualche modo sistemati buffi scozzesi in gonnellino e Arditi prepotenti. Tra un'impresa e l'altra avevano compiuto soste nelle retrovie e si erano dedicati ad esercitazioni con bombe a mano; e il luogo più adatto era ovviamente un angolo del Palù, quelle terre maledette che non si lasciavano coltivare. [..] Ora la villa era tornata ai Frova, Caviglia era stato decorato e deli Arditi rimaneva solo qualche figlio regalato a ragazze sfortunate".
 
=== La bonifica del "Palù" ===
 
Molto importanti per lo sviluppo del paese furono le [[bonifica idraulica|bonifiche]] della zona paludosa del [[Palù (paesaggio)|Palù]]. L'area delle sorgenti del [[Sile]] era infatti un vasto bacino, straordinariamente ricco d'acqua e altrettanto insalubre, ma che consentiva l'allevamento di rane, pesci d'acqua dolce, ma persino di gamberi e gamberetti. C'e' chi sperimentó, con poco successo, l'impiantazione di risaie. Tutti esperimenti poco fortunati. "Se la bonifica definitiva della zona sorgenti è avvenuta in questo secolo (il Novecento, ndr), le prime opere di sistemazione agraria della grande palude risalgono all'inizio del '700"<ref>Sile. Alla scoperta del fiume. Immagini, storia, itinerari. Di Camillo Pavan. Treviso 1989</ref> La fase più importante delle bonifiche inizia però nel 1927: con il regio decreto 27.10.1927 venne costituito il [[Consorzio di Bonifica Destra Sile Superiore]]. Determinante fu l'eliminazione o il ridimensionamento dei mulini che impedivano il deflusso delle acque, dal Munaron a Casacorba al mulino di Morgano. L'opera di bonifica continuò per decenni con l'utilizzo di [[draga|draghe]], gli interventi sul canale Corbetta, fino alla conclusione definitiva con lo scavo del canale Gronda. Si tratta dell'ultimo importante intervento, avvenuto tra il 1966 e il 1969, che ha consentito di risolvere definitivamente il problema aprendo alla coltivazione intensiva.
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All'inizio degli anni duemila a Cavasagra è stato costruito un [[fitodepurazione|fitodepuratore]], finanziato e promosso dal Comune di Vedelago. L'impianto, di nuova concezione, non è mai però entrato pienamente in funzione a causa di numerosi problemi tecnici a lungo irrisolti.
 
=== Il boom economico e il ritorno all'emigrazione ===
 
Cavasagra stata a lungo terra d'emigrazione, almeno fino al ventennio fascista: molte le famiglie che hanno cercato fortuna in America Latina (Argentina e Brasile in primis), Australia, Germania, Francia e Svizzera. Un fenomeno arrestatosi con il boom economico e demografico durato dal secondo dopoguerra fino alla fine degli anni novanta del Novecento, con la progressiva scomparsa dell'agricoltura come professione, mentre sempre più cavasagresi trovavano impiego nelle fabbriche di Castelfranco Veneto, nei calzaturifici di Montebelluna e nelle tante piccole aziende dei distretti produttivi locali.
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== Persone legate a Cavasagra ==
* Leonardo da Cavasagra, procuratore di [[Ezzelino III da Romano|Ezzelino da Romano]] negli anni 1242, 1243, 1246;
* Giovanni Camillotto (1859-1915), studioso di lettere e musica, docente al [[Seminario di Treviso]]
* Giovanni Battista Foscolo, Ciabellano di SMIRA, Cavaliere dell'Ordine Pontificio del Cristo, I.R. Capitano del Porto (?-Cavasagra 1958)
* Floriana de Marchi, fondatrice del movimento dei [[Cenacoli Serafici]], la cui casa natale è meta di pellegrinaggio (Cavasagra ? - Latina 2004)<ref>http://dimarzio.info/it/docum/finish/30-religioni-in-italia/72-famiglia-cenacoli-[[serafici.html]]</ref>
 
== Note ==
<references/>