Peste nera: differenze tra le versioni
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Si calcola che la Peste nera uccise tra i 20 e i 25 milioni di persone, un terzo della popolazione europea dell'epoca. Per le vittime in Asia e Africa mancano fonti certe. Le cifre devono venir considerate con prudenza, perché le testimonianze dei contemporanei riportano numeri probabilmente esagerati, per esprimere il terrore e la crudeltà di questa pandemia. Per esempio, ad Avignone i cronisti dell'epoca stimarono fino a 125.000 morti, quando [[Avignone]], a quei tempi, non contava più di 50.000 abitanti. Più affidabili i dati relativi a istituti religiosi: morirono tutti i religiosi agostiniani di Avignone, tutti i francescani di Carcassonne e Marsiglia, che erano circa 150; 153 su 160 francescani a Maguelon, 133 su 140 francescani a Montpellier (da St. C. Ujvari "Storia delle epidemie" ed. Odoya, 2011).
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Più delle cifre sono i destini individuali a dare un'idea concreta delle devastazioni della peste: [[Agnolo di Tura]], cronista [[Siena|senese]], lamentava di non trovare più nessuno che seppellisse i morti, e di aver dovuto seppellire con le proprie mani i suoi cinque figli. John Clyn, l'ultimo monaco ancora in vita in un convento [[Irlanda|irlandese]] a [[Kilkenny]], metteva sulla carta, poco prima di morire egli stesso di peste, la sua speranza che all'epidemia sopravvivesse almeno un uomo, che potesse continuare la cronaca della peste che egli aveva cominciato. [[Giovanni Villani]], cronista [[Firenze|fiorentino]], venne stroncato dalla peste in maniera tanto repentina che la sua cronaca si interrompe a metà di una frase. A Venezia morirono 20 medici su 24, ad Amburgo 16 membri del consiglio cittadino su 20. A [[Londra]] morirono tutti i mastri della [[corporazione]] dei sarti e dei cappellai. Un terzo dei notai di Francia morì, così come un terzo dei cardinali riuniti ad Avignone.
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