Monte Ruperto: differenze tra le versioni

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Rappresenta una curiosità storica il fatto che il [[sindaco]] di [[Città di Castello]] si possa fregiare del [[titolo nobiliare]] di [[barone]] di Monte Ruperto, per volontà espressa nell'eredità testamentaria dei proprietari del [[castello]], che fino a pochi [[secoli]] fa possedevano il [[feudo]] [[medioevale]]. Il primo cittadino [[Città di Castello|tifernate]] del comune capoluogo, ha ereditato nel [[medioevo]] il piccolo [[borgo (geografia)|borgo]], all'epoca delle lotte fra [[guelfi e ghibellini]].
 
Uno dei [[baroni]] che dominava la piccola [[località]], infatti, durante una [[carestia]] dovuta ad una consistente nevicata, chiese aiuto, e solo Città di Castello rispose positivamente, inviando alcuni muli carichi di vettovaglie.
 
Il barone, memore del gesto del [[comune]] [[Città di Castello|tifernate]], decise di donare il suo territorio a Città di Castello, unitamente alla possibilità ai [[gonfalonieri]], che corrispondevano agli attuali [[sindaci]], di potersi fregiare del titolo di [[barone]], nel periodo in cui essi amministrano la città.
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Tuttora secondo il demanio nell'enclave sono presenti quattro ruderi chiamati La Fornace, Calcineto, Cà Farino e Monte Ruperto<ref>[http://www.cm-altotevereumbro.it/boscoforeste/Demanio_arc.asp?id=gest02 Demanio - Comunità montana alto Tevere umbro]</ref>, mentre secondo il [[piano regolatore generale]] comunale sono presenti i nuclei di Monte Ruperto, Chibondi, Calcineto, Caifarini, San Donato e Pierpaoli<ref>[http://www.cdcnet.net/prgpsadottato/PS_Elaborati_Costitutivi/PS.02/PS.02.1.pdf PRG di Città di Castello]</ref>.
 
 
==Note==
<references/>
 
==Voci correlate==
* [[Candigliano]]