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====Visite di altri personaggi====
Mentre le visite di Hitler non furono mai frequenti, la Kehlsteinhaus fu invece molto apprezzata da altri componenti del circolo più intimo del Führer. Eva Braun in particolare si recò molto spesso nella casa, anche negli anni di guerra. Una buona parte delle visite venne effettuata in compagnia di Bormann e della sua famiglia, ma vi si recò anche con altre persone o da sola. Esistono diverse fotografie che ritraggono Eva Braun alla Kehlsteinhaus in compagnia con altri gerarchi nazisti, con la sorella Margarete (Gretl) e con Marion Schönmann, la sua migliore amica. In altre immagini la si può vedere con Negus e Katuschka (Stasi), i suoi [[Scottish Terrier]].
La casa fu molto amata dalla famiglia Braun, tanto che il 3 giugno 1944 venne utilizzata per i festeggiamenti per il matrimonio di Gretl coll<nowiki>'</nowiki>[[Gruppenführer|SS-Gruppenführer]] [[Hermann Fegelein]]. Di quell'occasione esiste non solo una serie di fotografie, ma anche un film. Hitler fu presente al matrimonio che si celebrò a Salisburgo, ma non ai festeggiamenti.
Eva Braun lasciò definitivamente la Kehlsteinhaus e l'Obersalzberg alla fine di luglio del 1944, per seguire Hitler nei suoi spostamenti con meta finale Berlino.
Di un singolare tentativo di accesso è rimasta memoria nella storia del Nido dell'Aquila<ref>Ne parla diffusamente Michael Tregenza, ''Aktion T4. Le secret d'Etat des nazis (...)'', Calmann-Lévy 2011, Prologo.</ref>: un gruppo di ospiti del Berghof per il Capodanno del 1939, passata la mezzanotte e ritiratisi sia Hitler che [[Eva Braun]], su insistenza di Bormann decise di salire alla Kehlsteinhaus. Si mosse quindi una comitiva d'auto, in testa alla quale si mise una [[Mercedes-Benz W29|Mercedes 540K]] condotta personalmente dal Reichsleiter, non pienamente in sé a causa degli alcoolici bevuti in abbondanza. A suo fianco stava il suo autista personale, Jacob Glass. Giunto in prossimità dell'unico tornante a velocità sostenuta, Bormann perse il controllo della vettura finendo contro il [[guard rail]]. Nonostante il colpo, l'auto non finì fuori strada e quindi l'intera comitiva riuscì a giungere in tarda notte al piazzale di sosta, dove inutilmente si cercò di liberare dalla neve e dal ghiaccio l'accesso al tunnel dell'ascensore. Dopo vari tentativi andati a vuoto, il corteo d'auto tornò al Berghof.
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