Dylan Dog: differenze tra le versioni
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[[Dylan|Il suo nome]] è stato ripreso dal poeta [[Dylan Thomas]], ed era il nome che [[Tiziano Sclavi]] dava provvisoriamente a ogni suo personaggio nelle prime fasi della loro realizzazione. In questo caso però il nome rimase quello. Le fattezze di Dylan Dog (realizzato da [[Claudio Villa (fumettista)|Claudio Villa]] e disegnato per la prima volta da [[Angelo Stano]]) sono ispirate all'attore [[Rupert Everett]] per richiesta dello stesso Sclavi, e l'ambientazione tipica è quella gotica e decadente di [[Londra]], dove il protagonista vive al numero 7 di Craven Road. Facendo abitare Dylan in questa particolare strada, Sclavi intese omaggiare [[Wes Craven]], sceneggiatore e regista della popolare serie di film ''[[Nightmare]]'' incentrata sul terribile personaggio di [[Freddy Krueger]], anche se in realtà a [[Londra]] esistono due vie con questo nome dovute entrambe a personaggi storici. La Craven Road più centrale si trova a [[Westminster]] e al civico 7 vi è un hotel la cui porta d'ingresso richiama quella della casa di Dylan. Subito accanto c'è una caffetteria che, tra gli altri, offre un 'menu Dylan Dog'. Secondo quanto affermato da lui stesso a pagina 71 dell'albo numero 250, Dylan è alto 185 [[centimetro|cm]].
[[File:Everett Rupert.jpg|thumb|left|180px|Le fattezze di Dylan Dog (realizzato da [[Claudio Villa]] e disegnato per la prima volta da [[Angelo Stano]]) sono ispirate all'attore [[Rupert Everett]] per richiesta dello stesso [[Tiziano Sclavi]].]]
Dylan veste sempre allo stesso modo, con camicia rossa (tranne in alcune copertine disegnate da Villa e nel ciclo "Gli inquilini arcani", storie a colori fuori serie con testi di Sclavi e disegni di [[Corrado Roi]], in cui indossa una camicia bianca), giacca nera, jeans [[Levi's]] e scarpe [[Clarks]]. Anche durante la brutta stagione non porta mai né cappotto né ombrello (anche se lo si vede con quest'ultimo in montgomery nei numeri 16-17 della serie e nel primo episodio dell'Albo gigante n.18, lo si vede anche con un cappotto, nel n.189 della serie quando si reca in Groenlandia per un'indagine e nello Speciale n.24 quando si reca su un'isola sempre per indagare), poiché il cappotto «rovinerebbe il suo look» mentre dell'ombrello pensa: «Lo trovo un'invenzione inutile. Specialmente quando non piove». Il risultato è che spesso lo vediamo alle prese con raffreddori e influenze. Il motivo per cui Dylan vesta sempre allo stesso modo viene spiegato nel numero 200 (autrice [[Paola Barbato]]): la sua "divisa" è una elaborazione personale del lutto, in perenne ricordo di Lillie Connolly. Ciò contrasta apparentemente con quanto rivelato nel primo speciale Dylan Dog & Martin Mystère (autori [[Alfredo Castelli]]/Tiziano Sclavi): in occasione del primo incontro tra i due personaggi e della morte dell'allora fidanzata di Dylan, tale [[Alison Dowell]], ed anche in questo caso, [[Martin Mystere]] attribuisce a Dylan la scelta di indossare sempre gli stessi abiti per non dimenticare mai Alison<ref>{{cita web|url=http://www.ubcfumetti.com/dd/ddmm1.htm|titolo=Ultima fermata: l'incubo!|editore=''ubcfumetti.com''}}</ref>. D'altra parte sulle rubriche dell'inedito le scelte di Castelli furono apertamente rinnegate e il primo crossover tra l'indagatore dell'incubo ed il detective dell'impossibile contiene del resto molte altre inesattezze mai spiegate (ad esempio il fatto che nel 1978 Dylan andasse già in giro con il maggiolone targato DYD 666 che in realtà avrebbe ricevuto in dono solo diversi anni dopo). Molto spesso la ripetitività delle sue mise è canzonata da Bloch e Groucho che sono soliti ipotizzare che «o ha 12 completi uguali oppure ha un buon deodorante».
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