Giappone: differenze tra le versioni

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{{avvisounicode}}
{{Stato
|nomeCorrente = Giappone
|nomeCompleto = Stato del Giappone, Impero del Giappone
|nomeUfficiale = 日本国<br />Nippon-koku<br />Nihon-koku
|linkBandiera = Flag of Japan.svg
|paginaBandiera = Bandiera giapponese
|linkStemma = Japanese Imperial Seal.svg
|paginaStemma = Stemma del Giappone
|linkLocalizzazione = Japan on the globe (claimed) (Japan centered).svg
|linkMappa = Japan_sea_map.png
|motto = <!-- il motto dello stato (se esiste) -->
|lingua = [[Lingua giapponese|giapponese]] (''[[de facto]]'')<ref>{{cita web |http://houseikyoku.sangiin.go.jp/column/column068.htm |法制執務コラム集「法律と国語・日本語」 |19-01-2009}}</ref>
|capitale = [[Tokyo]]
|capitaleAbitanti = {{TA|13 010 287}}
|capitaleAbitantiAnno = 2011
|governo = [[Monarchia parlamentare|Monarchia imperiale parlamentare]]
|presidente = [[Akihito]]
|primoMinistro = [[Shinzo Abe]]
|elenco capi di stato = [[Imperatori del Giappone|Imperatore]]
|elenco capi di governo = [[Primi Ministri del Giappone|Primo Ministro]]
|indipendenza = [[660 a.C.]] (fondazione dello Stato)
|ingressoONU = Dal 18 dicembre 1956
|superficieTotale = {{TA|372 824}}
|superficieOrdine = 60
|superficieAcqua = 0,8
|popolazioneTotale = {{TA|127 535 920}}
|popolazioneAnno = 2012
|popolazioneOrdine = 10
|popolazioneDensita = 337
|popolazioneCrescita = -0,077% (2012)<ref>{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/fields/2002.html|titolo=Population growth rate|accesso=28 febbraio 2013|sito=CIA World Factbook|lingua=en}}</ref>
|confini = Nessuno
|continente = [[Asia]]
|orario = [[UTC+9]]
|valuta = [[Yen giapponese]]
|PIL = 5960269<ref name=IMF>[http://www.imf.org/external/pubs/ft/weo/2013/02/weodata/index.aspx Dati dal Fondo Monetario Internazionale, ottobre 2013]</ref>
|PILValuta = $
|PILAnno = 2012
|PILOrdine = 3
|PILprocapite = 46707
|PILprocapiteValuta = $
|PILprocapiteAnno = 2012
|PILprocapiteOrdine = 12
|PILPPA = 4575530
|PILPPAValuta = $
|PILPPAAnno = 2012
|PILPPAOrdine = 4
|PILPPAprocapite = 35855
|PILPPAprocapiteValuta = $
|PILPPAprocapiteAnno = 2012
|PILPPAprocapiteOrdine = 22
|HDI = 0,901 (molto alto)
|HDIAnno = 2011
|HDIOrdine = 12
|TFT = 1,4 (2010)<ref>{{cita web|url=http://data.worldbank.org/indicator/SP.DYN.TFRT.IN/countries|titolo=Tasso di fertilità nel 2010|accesso=12 febbraio 2013}}</ref>
|energia = <!-- consumo di energia pro capite - non scrivere kW/ab. che viene scritto già dal template - (consumo annuo totale in kWh diviso gli abitanti/365gg/24h) -->
|tld = .jp
|telefono = +81
|targa = J
|inno = [[Kimi ga yo]] ("Il Regno dell'Imperatore")
|festa = 11 febbraio
|note =
|stato precedente= [[File:Flag of Allied Occupied Japan.svg|20px]] [[Occupazione del Giappone]]
}}
 
Il {{nihongo|'''Giappone''' |日本| Nihon o Nippon|ufficialmente 日本国 ''Nihon-koku'' o ''Nippon-koku''}}<ref>"Giappone" in [[Lingua giapponese|giapponese]] si dice ''Nihon'', ma all'estero è molto più diffusa la parola ''Nippon''. Si ritiene che il nome usato in Occidente sia derivato da quello di un dialetto della Cina meridionale nella quale viene pronunciato /jāk-bəng/.</ref> è uno [[Stato insulare]] dell'[[Asia orientale]].
 
Situato nell'[[Oceano Pacifico]], si trova a est del [[Mar del Giappone]], [[Cina]], [[Corea del Nord]], [[Corea del Sud]] e [[Russia]]. Si sviluppa nell'area compresa tra il [[Mare di Ohotsk]] nel nord, fino al [[Mar Cinese Orientale]] e [[Taiwan]] nel sud.
 
Il Giappone è un [[arcipelago]] composto da [[Isole del Giappone|6&nbsp;852 isole]]; le quattro isole più grandi sono: [[Honshū]], [[Hokkaidō]], [[Kyūshū]] e [[Shikoku]], che da sole rappresentano circa il 97% della superficie terrestre del Giappone. Molte isole sono [[Montagna|montagne]], alcune di [[Vulcano|origine vulcanica]]; per esempio, la vetta più alta del Giappone, il [[Monte Fuji]], è un vulcano attivo.<ref>{{cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/221527/Mount-Fuji|titolo=Monte fuji|26/01/2010}}</ref> Con una popolazione di circa 128 milioni di individui, il Giappone risulta essere la decima [[Lista di stati per popolazione|nazione più popolosa al mondo]]. La [[Grande Area di Tōkyō]], che include [[Tōkyō]] e numerose prefetture vicine, è di fatto la più grande [[area metropolitana]] del mondo, con oltre 30 milioni di residenti.
 
Ricerche archeologiche indicano che l'arcipelago è abitato dal [[Paleolitico superiore]]. La prima menzione scritta sul Giappone inizia con una breve apparizione in un libro di [[Storia della Cina|storia cinese]] del primo secolo a.C. Alle influenze provenienti dal mondo esterno seguì un lungo periodo di isolamento che ha caratterizzato profondamente la [[storia del Giappone]]. Fin dall'adozione dell'attuale costituzione, il Giappone mantiene una [[monarchia parlamentare]] con un [[Imperatore del Giappone|imperatore]] ed un parlamento eletto, la [[Dieta Nazionale del Giappone|Dieta]].
 
Tra le [[Grande potenza|grandi potenze]],<ref name="cia">{{cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html|titolo=Cia world factbook, Giappone|15-03-2007}}</ref> il Giappone ha la [[Lista di stati per PIL (nominale)|terza maggiore economia]] per [[prodotto interno lordo]] e la [[Potere d'acquisto|quarta maggiore]] per [[potere d'acquisto]], è anche il [[Lista di stati per valore delle esportazioni|quarto maggiore esportatore]] ed il [[Lista di stati per valore delle importazioni|sesto maggiore importatore]] a livello mondiale. Inoltre, il Giappone è l'unico Stato asiatico ad essere membro del [[G8]] e del [[G7]]; attualmente, è un membro non permanente del [[consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite]]. Il Paese ha un moderno apparato militare utilizzato per l'autodifesa e per missioni di pace.
 
Il Giappone è un [[Paesi sviluppati|paese sviluppato]] con uno standard di vita molto elevato ([[Lista di Paesi per Indice di sviluppo umano|decimo a livello mondiale]]), inoltre, i cittadini [[giapponesi]] hanno la maggiore [[aspettativa di vita]] al mondo ed il [[tasso di mortalità infantile]] è il secondo più basso dietro al [[Principato di Monaco]].<ref>{{cita web|url=http://www.haaretz.com/hasen/spages/1087765.html|titolo=aspettativa di vita in Israele|27-01-2010}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.un.org/esa/population/publications/wpp2006/WPP2006_Highlights_rev.pdf|titolo=Prospettiva della popolazione mondiale secondo le nazioni unite|27-01-2010}}</ref>
 
==Etimologia del nome==
{{Vedi anche|Nomi del Giappone}}
In giapponese, Giappone si dice ''Nihon'' ({{Link audio|ja-nihon(日本).ogg}}) o ''Nippon'' ({{Link audio|ja-nippon(日本).ogg}} più formale, utilizzato in occasioni ufficiali, come eventi sportivi internazionali) e si scrive con i [[Kanji|caratteri]] 日本, che significano rispettivamente “sole” e “origine”, e insieme hanno quindi il significato di “origine del Sole”. Per questo motivo, il Giappone è spesso identificato come la “terra del Sole nascente” o il “Paese del Sol levante”. Questo è di fatto il nome che i cinesi hanno dato al Paese che, rispetto al loro, si trova a Est: all'origine del sole.<ref>{{Cita|Dyer 1909|p. 24}}</ref> Prima dell'introduzione del nome ''Nihon'' il Giappone era conosciuto con il nome {{Nihongo|''[[Wa (Giappone)|Wa]]''|倭}} o {{Nihongo|''Wakoku''|倭国}}.<ref>{{Cita|Piggot 1997|pp. 143-144}}</ref>
 
Il nome ''Giappone'' è solo apparentemente un [[esonimo]] (ovvero il nome di una località diverso da quello usato dai suoi stessi abitanti). Infatti, l'italiano ''Giappone'' è affine al francese ''Japon'', al tedesco ''Japan'' ed all'inglese ''Japan'', i quali derivano tutti dalla pronuncia cinese ''Rìběn'' (o ''Rìběnguó'') dei caratteri 日本. Il nome ''Giappone'', insieme con le omologhe forme nelle altre lingue occidentali, fu introdotto in [[Europa]] da [[Marco Polo]], il quale si riferiva al Paese asiatico usando il nome ''[[Cipango]]'' (o ''Zipangu''),<ref>{{cita libro|titolo=[[Il Milione]]|autore=Marco Polo|wkautore=Marco Polo|p=155|citazione=Zipangu è una isola in levante, ch'è ne l'alto mare 1.500 miglia}}</ref> dal cinese ''Rìběnguó''. ''Nippon'' non è altro che il risultato dell'uso della pronuncia giapponese ''nichi'' del carattere 日 (''nichi'' + ''hon'' = ''nippon'' o ''nihon'').
 
Dalla [[Restaurazione Meiji]] fino alla fine della [[seconda guerra mondiale]], il nome completo del Giappone è stato {{Nihongo|''Dai Nippon Teikoku''|大日本帝国}}, che significa “[[Impero del Giappone|Impero del Grande Giappone]]”. Attualmente il nome ufficiale è ''Nippon-koku'' o {{Nihongo|''Nihon-koku''|日本国}} in cui il suffisso {{Nihongo|''koku''|国}} significa “Paese”, “nazione” o “Stato”.
 
==Storia==
{{Vedi anche|Storia del Giappone}}
===Preistoria ed era classica===
[[File:Horyu-ji11s3200.jpg|thumb|left|[[Hōryū-ji]], complesso templare [[buddismo|buddista]] della città di [[Ikaruga-no-Sato]], vicino [[Nara]]. Gli edifici più antichi, (il [[Kondō]], la [[pagoda]] a 5 piani e la porta centrale) risalgono al [[periodo Asuka]] e sono considerati le più antiche costruzioni in legno esistenti al mondo.]]
I primi segni di civiltà risalgono al [[XI millennio a.C.]] circa con la cultura [[Periodo Jōmon|Jōmon]], caratterizzata dal [[mesolitico]] al [[neolitico]] da uno stile di vita semi sedentario [[cacciatore-raccoglitore]] e da una forma rudimentale di [[agricoltura]].<ref>{{cita web|url=http://www.pitt.edu/~annj/courses/notes/jomon_genes.html|titolo=Jomon Genes - Using DNA, researchers probe the genetic origins of modern Japanese|autore=John Travis|editore=University of Pittsburg|accesso=6 dicembre 2013}}</ref> Si ritiene che tra la popolazione Jomon vi fossero gli antenati delle attuali popolazioni [[Ainu]] e [[Yamato (popolazione)|Yamato]] e che questi perciò rappresentino i discendenti dei primi abitanti del Giappone.<ref>{{cita pubblicazione|titolo=Dental characteristics of Tohoku residents in Japan : implications for biological affinity with ancient Emishi|data=2009|url=http://ci.nii.ac.jp/naid/10029567237|abstract=x|autore=Hirofumi Matsumara|coautori=Yukio Dodo|editore=Anthropological Science|volume=117|numero=2|pagine=95-105|lingua=inglese|doi=10.1537/ase.080325|issn=09187960}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Dual origins of the Japanese: common ground for hunter-gatherer and farmer Y chromosomes|url=http://www.nature.com/jhg/journal/v51/n1/abs/jhg20068a.html|abstract=x|autore=Michael F Hammer; et al.|data=2006|editore=Journal of Human Genetics|volume=51|pagine=47-58|lingua=inglese|doi=10.1007/s10038-005-0322-0}}</ref> I vasi di terracotta decorati realizzati in questo periodo costituiscono alcuni dei più antichi esempi superstiti di ceramica al mondo.<ref group=N>Vasellami in Giappone:
*«I primi esempi conosciuti di vasellame al mondo provengono dal Giappone e sono stati datati al 10500 a.C. circa, Cina e Indocina sono seguiti poco dopo» (''Past worlds'', The Times Atlas of Archeology. p. 100, 1995).
*«La fine dell'Era Glaciale fu accompagnata dal primo dei più decisivi cambiamenti della storia giapponese: l'invenzione del vasellame. Secondo l'esperienza tipica degli archeologi le invenzioni passano dal continente alle isole e piccole società periferiche generalmente non contribuiscono ad avanzamenti rivoluzionari nel resto del mondo. Pertanto gli archeologi si stupirono nello scoprire che i più antichi esemplari di vasellame furono prodotti in Giappone 12.700 anni fa.» Jared Diamond, [http://cwis.livjm.ac.uk/lng/teaching/japanese/japanroo.htm].
*«Comunque il Giappone, fu il luogo dove vennero sviluppate le prime ceramiche» (''The History and Geography of Human Genes'', p. 249, [[Cavalli-Sforza]] ISBN 0-691-08750-4.</ref>
 
Il [[Periodo Yayoi]], iniziato intorno al 300 a.C. segnò l'introduzione di nuove pratiche come la coltivazione del [[Oryza sativa|riso]] e la produzione di oggetti in [[bronzo]] e [[ferro]], portate da immigrati dell'Asia continentale orientale.<ref>"[http://www.britannica.com/eb/article-23121 The Yayoi period (c. 250 BC–c. AD 250)]," ''Encyclopædia Britannica''; Jared Diamond, "[http://archive.is/20120525105448/www2.gol.com/users/hsmr/Content/East%20Asia/Japan/History/roots.html Japanese Roots], ''Discover'' 19:6 (June 1998); [http://www.eva.mpg.de/genetics/pdf/Japan.pdf Dual origins of the Japanese: common ground for hunter-gatherer and farmer Y chromosomes], Michael F. Hammer, 2005.</ref> Il Giappone compare per la prima volta in registrazioni scritte nell<nowiki>'</nowiki>''[[Hou Hanshu]]'' cinese del [[57]] d.C., come «il popolo di [[Wa (Giappone)|Wa]], formato da più di un centinaio di tribù». Secondo il ''[[Libro di Wei]]'' cinese, il più potente regno giapponese nel [[III secolo]] era chiamato [[Yamataikoku]] ed era governato dalla leggendaria [[Himiko|regina Himiko]].
 
[[File:NaraTodaijiDaibutsu0212.jpg|thumb|upright=0.8|Il Grande [[Buddha]] nel tempio di [[Tōdai-ji]], [[Nara]], fuso originariamente nel [[752]].]]
 
Durante il [[periodo Kofun]], dal [[III secolo]] al [[VII secolo]], si stabilì un centro dominante politico basato nell'area di [[Yamato (provincia)|Yamato]], da dove sorse la linea dinastica degli [[Imperatore del Giappone|imperatori giapponesi]].
 
Il [[Buddhismo]] fu importato in Giappone dal regno [[corea]]no di [[Baekje]], a cui il Giappone fornì aiuto militare,<ref>Vedi ''[[Nihon Shoki]]'', volumes 19, Story of Kinmei. [http://applepig.idv.tw/kuon/furu/text/syoki/syoki19_2.htm#sk19_11]"''[[Nihon Shoki]]''; {{Cita libro | curatore = Delmer M. Brown (ed.) | anno = 1993 | titolo = The Cambridge History of Japan | editore = Cambridge University Press | pagine = 140-149|url = http://books.google.com/books?vid=ISBN0521223520&id=x5mwgfPXK1kC&pg=PA159&lpg=PA159&vq=buddhism&dq=Paekche+hostage+japan&sig=dwsfsmf80GCVdVXe90a5s9Tkq34}}; George Sansom, ''A History of Japan to 1334'', Stanford University Press, 1958. p. 47. ISBN 0-8047-0523-2</ref> ricevendo il supporto della classe governante. Il principe [[Umayado|Shōtoku]] si impegnò a diffondere il Buddhismo e la cultura cinese in Giappone. Gli viene attribuito l'aver portato una pace relativa al Giappone attraverso la proclamazione della [[Costituzione di 17 articoli]].
 
Cominciando con gli [[Editti di riforma di Taika]] del [[645]] la corte Yamato intensificò l'adozione di pratiche culturali cinesi e riorganizzò il governo e il codice penale basandosi sulla struttura amministrativa cinese dell'epoca.<ref>Questo è in riferimento al [[Ritsuryō]]</ref> Ciò preparò la strada al dominio della filosofia [[Confucianesimo|confuciana]] in Giappone fino al [[XIX secolo]]. In questo periodo venne utilizzata per la prima volta la parola {{nihongo|''Nihon''|日本}} come nome per lo Stato emergente.
 
Il [[periodo Nara]] dell'[[VIII secolo]] segnò il primo emergere di un forte stato giapponese, centrato intorno alla corte imperiale nella città di Heijō (l'odierna [[Nara]]). La corte imperiale si trasferì per un breve periodo a [[Nagaoka-kyō]], e quindi a Heian-kyō (ora [[Kyōto]]).
 
Gli scritti storici del Giappone culminarono all'inizio dell'[[VIII secolo]] con le cronache epiche del ''[[Kojiki]]'' e del ''[[Nihon Shoki]]''. Queste due cronache danno un resoconto leggendario delle origini del Giappone. Secondo esse il Giappone venne fondato nel [[660 a.C.]] dall'[[Imperatore del Giappone|imperatore]] [[Jinmu]], un discendente della divinità [[Shintoismo|shintoista]] [[Amaterasu]] (la dea del sole). Si dice che Jinmu sia l'antenato della dinastia imperiale, rimasta ininterrotta fino ai nostri giorni. Comunque secondo gli storici il primo imperatore realmente esistito fu l'imperatore [[Ōjin]].
 
Durante il [[periodo Heian]] ([[794]]-[[1185]]) fiorirono [[arte giapponese|arte]], [[Letteratura giapponese|poesia e letteratura]] autoctone, immortalate all'inizio dell'[[XI secolo]] dalla dama di corte [[Murasaki Shikibu]] nel ''[[Genji monogatari]]'' (''Il racconto di Genji''), il più antico racconto ancora esistente. I reggenti del [[clan Fujiwara]] controllarono la politica dell'epoca.
 
===Era medievale===
 
[[File:Hasekura in Rome.JPG|thumb|upright=0.8|Il samurai [[Hasekura Tsunenaga]], primo ambasciatore ufficiale giapponese alle Americhe e Europa, nel 1615.]]
L'era [[Medioevo|medievale]] giapponese fu caratterizzata dell'emergere di [[Nobiltà|una classe nobile]] e colta di guerrieri, i [[samurai]]. Nel [[1185]] in seguito alla sconfitta dei nemici del [[clan Taira]], [[Minamoto no Yoritomo]] venne nominato [[Shōgun]] a vita e stabilì la sua base di potere a [[Kamakura (Kanagawa)|Kamakura]] nel [[1192]], da allora il titolo di shogun divenne ereditario<ref>{{cita web | http://www.treccani.it/enciclopedia/shogun_(Dizionario-di-Storia)/ | dizionario storico treccani }}</ref> ed il Giappone iniziò ad essere governato da una oligarchia militare: con lo shogunato le élite e la popolazione si divisero in [[caste]], si creò così un'organizzazione sociale per certi versi [[Merovingi|simile ai sistemi feudali occidentali]] controllata e mantenuta stabile dai samurai.<br />
Dopo la morte di Yoritomo, un altro clan guerriero imparentato con lui, il [[clan Hōjō]], divenne reggente per gli shōgun. Lo [[shogunato Kamakura]] riuscì a respingere le [[invasione mongola del Giappone|invasioni mongole]] nel [[1274]] e nel [[1281]] con l'aiuto di una tempesta che venne interpretata dai giapponesi come un ''kamikaze'' o "Vento Divino". Lo shogunato Kamakura durò altri cinquant'anni e venne infine spodestato da [[Ashikaga Takauji]] nel [[1333]]. Il successivo [[shogunato Ashikaga]] non riuscì a controllare i signori della guerra feudali ([[daimyō]]) e ciò provocò lo scoppio di una guerra civile. La [[guerra Ōnin]] ([[1467]]-[[1477]]) viene generalmente considerata come l'anticamera degli "Stati in guerra" o [[periodo Sengoku]].
 
Nel [[XVI secolo]] commercianti e [[missionario|missionari]] [[Portogallo|portoghesi]] raggiunsero per la prima volta il Giappone, iniziando il periodo ''[[periodo del commercio Nanban|Nanban]]'' ("barbari meridionali") di attivi scambi commerciali e culturali tra il Giappone e l'Occidente, introducendo anche la [[Cristianesimo in Giappone|religione Cattolica]]. [[Oda Nobunaga]] conquistò numerosi altri ''daimyo'' utilizzando tecnologie e [[arma da fuoco|armi da fuoco]] europee ed era sul punto di unificare la nazione quando venne assassinato ("[[Incidente di Honnōji]]") nel [[1582]]. [[Toyotomi Hideyoshi]] succedette a Nobunaga e unificò la nazione nel [[1590]]. Hideyoshi tentò due volte di [[Invasioni giapponesi della Corea (1592-1598)|invadere]] la [[Corea]] ma venne ogni volta arrestato dalle forze coreane e dalla [[dinastia Ming]] cinese. In seguito a numerose sconfitte e alla morte di Hideyoshi le truppe giapponesi vennero ritirate nel [[1597]].
 
===Periodo Edo===
[[File:RedSealShip.JPG|thumb|upright=0.8|left|Una [[Nave shuinsen]] del [[1634]]. Questo genere di navi fu usato per il commercio con l'Asia.]]
 
Dopo la morte di Hideyoshi, [[Tokugawa Ieyasu]] sfruttò la sua posizione di reggente del figlio di Hideyoshi, [[Toyotomi Hideyori]], e i conflitti sorti tra i lealisti del [[clan Toyotomi]], per ottenere il supporto di diversi signori della guerra da tutto il Giappone. Quando scoppiò la guerra aperta sconfisse i clan rivali nella [[battaglia di Sekigahara]] nel [[1600]]. Ieyasu venne nominato shōgun nel [[1603]] e stabilì lo [[shogunato Tokugawa]] a [[Edo]] (la moderna [[Tōkyō]]).
 
Dopo aver sconfitto il clan Toyotomi all'[[assedio di Osaka]] nel [[1614]] e nel [[1615]] i Tokugawa divennero i governanti del Giappone, imponendo un sistema feudale centralizzato con lo shogun Tokugawa a capo dei [[Han (Giappone)|domini feudali]]. Dopo la morte di Ieyasu, lo shogunato Tokugawa instaurò diverse misure per controllare i daimyo, tra cui la politica ''[[sankin-kotai|sankin-kōtai]]'' di rotazione forzata della residenza tra i feudi ed Edo. Nel [[1639]], lo shogunato iniziò la politica isolazionista del ''[[sakoku]]'' («paese chiuso») che diede due secoli e mezzo di tenue unità politica conosciuto come [[periodo Edo]]. Questo viene spesso considerato come l'apice della cultura medievale giapponese. Lo studio delle scienze occidentali, conosciuto come ''[[rangaku]]'', continuò in questo periodo mediante contatti con l'enclave [[Paesi Bassi|olandese]] di [[Dejima]] a [[Nagasaki]]. Il periodo Edo vide la nascita del ''[[kokugaku]]'', letteralmente «studi giapponesi», sebbene più correttamente rappresenti lo studio delle origini del Giappone da parte dei giapponesi stessi.<ref>http://www.wsu.edu/~dee/GLOSSARY/KOKUGAKU.HTM</ref> [[Yamaga Soko]] è uno [[Strategia militare|stratega]] che sostenne i princìpi del ''[[Bushidō|Bushido]]''. Le sue idee ebbero una forte influenza sui [[Quarantasette Ronin]] e il [[Sonnō jōi]].
Il lungo governo shogunale del [[bakufu]] irrigidì lo schema sociale dell'arcipelago giapponese. La classe dirigente era rappresentata dalla grande nobiltà terriera (Bushi), feudatari dipendenti direttamente dagli [[Shogun]] Tokugawa e suddivisi in ''Daimyo'', ''Hatamoto'', ''Gokenin'' e ''Bashin''. Il territorio era suddiviso in dieci regioni:
*Gokinai (le cinque province interne)
*To kai do (strada per il mare orientale)
*To san do (strada per i monti orientali)
*Foku roku do (paese del territorio settentrionale)
*San in do (strada per la zona ombrosa delle montagne)
*San yo do (strada per la zona soleggiata delle montagne)
*Nan kai do (strada per il mare meridionale)
*Sai kai do (strada per il mare occidentale)
*isola Iki
*isola Tsushima
*governo militare di Ezo (Hokkaido)
 
===Giappone moderno===
[[File:Meiji tenno1.jpg|thumb|left|upright=0.8|L'imperatore Meiji (1868-1912).]]
Il 31 marzo [[1854]], il [[commodoro]] [[Matthew Perry (ufficiale di marina)|Matthew Perry]] e le "[[Navi Nere]]" della [[United States Navy|marina degli Stati Uniti]] forzarono l'apertura del Giappone all'Occidente con la [[Convenzione di Kanagawa]]. La [[guerra Boshin]] del [[1867]]-[[1868]] condusse all'abdicazione dello shogunato e alla [[restaurazione Meiji]] instaurando un governo centrato intorno all'imperatore. Il Giappone adottò numerose istituzioni occidentali, inclusi un sistema legale, un esercito moderno e un sistema parlamentare, quest'ultimo modellato su quello [[Parlamento del Regno Unito|britannico]], con [[Hirobumi Ito]] come Primo Ministro nel [[1882]].
 
Il [[periodo Meiji]] di riforme trasformò l'[[Impero del Giappone]] in una potenza mondiale, che si imbarcò in diversi conflitti militari per aumentare il suo accesso alle risorse naturali e la sua influenza su Corea e Cina, come la [[prima guerra cino-giapponese]] ([[1894]]-[[1895]]) e la [[guerra russo-giapponese]] ([[1904]]-[[1905]]). Con quest'ultima per la prima volta una nazione asiatica sconfisse una potenza europea. Nel [[1910]] il Giappone controllava la [[Corea]] e la metà meridionale di [[Sakhalin]]. L'anno successivo i [[trattati ineguali]] firmati dal Giappone con le potenze occidentali vennero cancellati.
 
L'inizio del [[XX secolo]] vide un breve periodo di "[[democrazia Taisho]]", messa in ombra dalla crescita dell'[[espansionismo giapponese]] e della [[militarizzazione]]. La [[prima guerra mondiale]] permise al Giappone, che combatté al fianco degli Alleati vittoriosi, di espandere la sua sfera di influenza in Asia e i suoi possedimenti coloniali nel Pacifico. Nel contempo, solamente l'ultimatum di [[Gran Bretagna]] e [[Stati Uniti]] fecero desistere il Giappone dal trasformare la [[Cina]] in un suo vassallo ("[[Lista delle ventun richieste]]"). Nel [[1920]] il Giappone si unì alla [[Società delle Nazioni]] divenendone un membro del consiglio di sicurezza, ma nel [[1933]] ne uscì in seguito alle critiche per l'occupazione della [[Manciuria]] del [[1931]]. Nel [[1936]] firmò il [[patto anti-Comintern]] con la [[Germania nazista]], unendosi all'[[Potenze dell'Asse|Asse]] nel [[1940]] ([[Patto tripartito]]).
 
Il Giappone attaccò il resto della Cina nel [[1937]], iniziando così la [[seconda guerra sino-giapponese]]. In risposta alle sue azioni, alcuni Stati occidentali, tra cui principalmente gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]], il [[Regno Unito]] e i [[Paesi Bassi]], imposero un embargo delle forniture di petrolio e altre sanzioni. Il 7 dicembre [[1941]] l'aviazione giapponese, senza dichiarazione di guerra, [[Attacco di Pearl Harbor|attaccò la base navale statunitense ancorata a Pearl Harbor]], nelle [[Hawaii]], e la distrusse in gran parte. Quest'azione fece entrare nella [[seconda guerra mondiale]] gli Stati Uniti, che quattro giorni dopo ricevettero la dichiarazione di guerra da Germania e Italia.
 
[[File:nagasakibomb.jpg|thumb|upright=0.8|[[bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki|Fungo nucleare su Nagasaki]], 9 agosto 1945.]]
 
Con progressione costante le forze giapponesi furono respinte o distrutte. Man mano che gli Stati Uniti si portavano sempre più vicini al Giappone furono in grado di sferrare un numero sempre più alto di [[bombardamento strategico|bombardamenti strategici]] su città come Tōkyō e Osaka, culminati infine con il [[bombardamento atomico di Hiroshima e Nagasaki|bombardamento atomico]] di [[Hiroshima]] e [[Nagasaki]]. Questi attacchi uccisero diverse centinaia di migliaia di giapponesi e portarono al termine della guerra. A seguito di ciò, il 2 settembre [[1945]] il Giappone accettò una [[resa incondizionata]]. Venne organizzato un tribunale militare per perseguire i leader giapponesi per [[crimini di guerra]]. Altri criminali di guerra vennero giudicati in tribunali locali dell'Asia e del Pacifico. L'[[Hirohito|Imperatore Hirohito]] ricevette l'immunità e mantenne la posizione di imperatore.
 
Molti storici criticano il lavoro fatto dal generale [[Douglas MacArthur]] e dai suoi collaboratori per esonerare l'[[Hirohito|Imperatore Hirohito]] e tutti i membri della [[Famiglia imperiale del Giappone|famiglia imperiale]] coinvolti nella guerra come i principi [[Yasuhito Chichibu]], [[Tsuneyoshi Takeda]], [[Yasuhiko Asaka]], [[Naruhiko Higashikuni]], [[Kotohito Kan'in]] e [[Hiroyasu Fushimi]].<ref>John Dower, ''Embracing Defeat'', 1999</ref><ref>{{cita libro|Herbert|Bix|Hirohito and the making of modern Japan|2001|HarperCollins|New York}}</ref>
 
Herbert Bix sostiene inoltre che "le misure straordinarie adottate da MacArthur per salvare [[Hirohito]] dall'essere processato come criminale di guerra ebbero un duraturo e profondo impatto distorsivo sulla comprensione della guerra da parte dei giapponesi", e che "nei mesi dopo che il [[processo di Tōkyō]] iniziò, i più elevati sottoposti di MacArthur stavano lavorando per attribuire la sostanziale responsabilità per [[Attacco di Pearl Harbor|Pearl Harbor]] a [[Hideki Tojo]]".<ref>Bix, ibid. p.585</ref> Shuichi Mizota, l'interprete dell'ammiraglio [[Mitsumasa Yonai]], ha dichiarato che [[Bonner Fellers]] incontrò l'ammiraglio il 6 marzo [[1946]] e gli disse: "sarebbe più conveniente se da parte giapponese ci arrivasse la prova che l'Imperatore è completamente innocente. Credo che l'incombente processo offra la migliore opportunità di farlo. Su Tojo, in particolare, dovrebbe gravare il peso di tutta la responsabilità in questo processo".<ref>{{cita libro|Kumao|Toyoda|Sensô saiban yoroku|1986|Taiseisha Kabushiki Kaisha}} p.170-172</ref><ref>Bix, ibid. p.584</ref>
Nel 1951 fa il Patto di San Francisco con gli Stati Uniti.
Per John Dower, un altro storico americano, "la riuscita campagna per assolvere l'Imperatore dalle responsabilità di guerra non conobbe limiti. Hirohito non fu solo semplicemente presentato come innocente di ogni atto formale che avrebbe potuto renderlo indiziato come criminale di guerra. Egli fu trasformato in una figura quasi santa senza la minima responsabilità morale per la guerra", "con il pieno supporto del quartier generale di MacArthur, l'accusa, in effetti era come una squadra di difensori dell'imperatore".<ref>Dower, ibid. p.326</ref>
 
La guerra costò al Giappone milioni di vite e distrusse la maggior parte della struttura industriale e infrastrutturale. Nel [[1947]] il Giappone adottò una nuova [[Costituzione del Giappone|costituzione]] pacifista, cercando la cooperazione internazionale, enfatizzando i diritti umani e le pratiche democratiche. L'occupazione statunitense durò ufficialmente fino al [[1952]]; nel [[1956]] il Giappone divenne membro delle [[Nazioni Unite]]. Grazie a un programma di sviluppo industriale aggressivo e con l'assistenza degli Stati Uniti, l'economia giapponese crebbe rapidamente fino a diventare la seconda più grande economia del mondo, con un tasso di crescita medio del 10% per quattro decenni. Questa crescita si arrestò all'inizio degli [[anni 1990|anni novanta]], quando il paese soffrì una grave recessione. A partire dal [[2001]] il Giappone ha ripreso a crescere grazie alle riforme dell'ex premier [[Junichiro Koizumi]], ed ha anche riacquistato prestigio militare, affiancando gli USA nella guerra al terrorismo.
 
Più recentemente, in data 11 marzo 2011, il Giappone ha subito il [[Terremoto di Sendai del 2011|terremoto più forte mai registrato]] nella sua storia (e uno dei più violenti di sempre), con epicentro a 130&nbsp;km al largo di Sendai; lo [[tsunami]] provocato dalla violenta scossa ha prodotto ingenti devastazioni e causato la morte di oltre 25.000 persone, nonché creato grave allarme circa la sicurezza delle centrali nucleari del paese, alla luce del [[disastro di Fukushima Daiichi]] verificatosi nell'impianto nucleare di [[Fukushima]], città sulla costa est del paese.
 
==Geografia==
{{vedi anche|Geografia del Giappone}}
[[File:Japan topo en.jpg|thumb|Mappa topografica del Giappone.]]
L'arcipelago giapponese è composto da un totale di 6&nbsp;852 isole situate al largo delle coste orientali asiatiche, confina con il Mar di Ohotsk a Nord, l'Oceano Pacifico ad Est, il Mar Cinese Orientale a Sud e il Mar del Giappone ad Ovest.<ref name="geojap">{{cita web|formato=pdf|url=http://fpcj.jp/old/e/mres/publication/ff/pdf_07/01_land.pdf|cognome=|nome=|titolo=Facts and Figures of Japan 2007 01: Land|editore=Foreign Press Center Japan|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://unstats.un.org/unsd/methods/m49/m49regin.htm#asia|cognome=|nome=|titolo=Standard Country and Area Codes Classifications|editore=United Nations Statitistics Division|data=1º aprile 2010|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Il Paese, comprese tutte le isole da esso controllate, si trova tra le latitudini 24° e 46° N, e longitudine 122° e 146° E.<ref name="geojap" /> Le quattro isole principali, da nord a sud, sono [[Hokkaido]], [[Honshu]], [[Shikoku]], [[Kyushu]], le quali formano un arco lungo circa 3000&nbsp;km che si apre verso nord-ovest. Le [[isole Ryukyu]], [[Isola di Okinawa|Okinawa]] compresa, sono situate a sud di Kyūshū.<ref>{{cita libro|autore=Duncan McCargo|titolo=Il Giappone Contemporaneo|editore=Basingstoke e Nuova York: Palgrave Macmillan|pagine=8-11|anno=2000}}</ref>
[[File:Mountfujijapan.jpg|thumb|left|Il [[Monte Fuji]].]]
Il 73% del territorio giapponese è composto da foreste e montagne rendendolo inadatto per l'uso agricolo, industriale o residenziale.<ref name="cia" /><ref>{{cita web|url=http://www.state.gov/r/pa/ei/bgn/4142.htm|cognome=|nome=|titolo=U.S. Relations With Japan|editore=U.S. Department of State|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
Il sistema montuoso principale è costituito dalle Alpi Giapponesi situate al centro di Honshu, a cavallo della fossa tettonica Itoigawa-Shizuoka.<ref name="sapere">{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Alpi+Giappon%C3%A9si.html|cognome=|nome=|titolo=Alpi Giapponesi|editore=sapere.it|data=|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> La maggior parte delle vette, caratterizzate da forme spigolose e cime scoscese, sfiorano e in alcuni casi superano i 3&nbsp;000 metri<ref name="sapere" /> (la vetta più alta è il Monte Fuji-san, 3&nbsp;776&nbsp;m).<ref>{{cita web|url=http://www.turismo-giappone.it/Scoprire-il-Giappone/Mappa-del-Giappone/Tokyo-e-dintorni/Visitare-i-dintorni-di-Tokyo/Fuji-Hakone|cognome=|nome=|titolo=Fuji Hakone|editore=turismo-giappone.it|data=|accesso=26 dicembre 2012}}</ref>
Le pianure, delle quali la pianura Kanto è la più vasta, sono situate lungo la costa o lungo le vallate interne.<ref>{{cita web|url=http://web.tiscalinet.it/appuntiericerche/Geografia/giappone1.HTML|cognome=Kristel|nome=Stefano|titolo=Il Giappone|editore=web.tiscalinet.it|data=12 dicembre 2000|accesso=26 dicembre 2012}}</ref>
 
Le isole del Giappone si trovano in una zona [[Vulcano|vulcanica]] all'interno della [[cintura di fuoco]] del Pacifico. Esse sono principalmente il risultato di grandi movimenti oceanici verificatisi nel corso di centinaia di milioni di anni a partire dalla metà del [[Siluriano]] al [[Pleistocene]] a causa della [[subduzione]] della [[placca delle Filippine]] sotto la [[placca dell'Amur]] e della [[placca di Okinawa]] a sud, e della subduzione della [[placca pacifica]] sotto la [[placca di Okhotsk]] a nord. Il Giappone era originariamente collegato alla costa orientale del continente eurasiatico. I movimenti oceanici hanno spinto il Giappone verso est, formando il Mar del Giappone circa 15 milioni di anni fa.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://shinku.nichibun.ac.jp/jpub/pdf/jr/IJ1501.pdf|cognome=Barnes|nome=Gina L.|titolo=Origins of the Japanese Islands: The New “Big Picture”|editore=Università di Durham|data=2003|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
Il Giappone ha 108 vulcani attivi.<ref>{{cita news|url=http://foto.panorama.it/Giappone-il-risveglio-del-vulcano-Shinmoedake2|cognome=|nome=|titolo=Giappone, il risveglio del vulcano Shinmoedake|pubblicazione=[[Panorama (rivista)|Panorama]]|data=2 febbraio 2011|accesso=26 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|http://www.giappone.cc/vulcani-del-giappone.html|Vulcani del Giappone|editore=giappone.cc|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> [[Terremoti in Giappone|Terremoti]] distruttivi, spesso con conseguenti [[tsunami]], si verificano più volte ogni secolo.<ref>{{cita web|url=http://web.archive.org/web/20070204064754/http://volcano.und.edu/vwdocs/volc_images/north_asia/japan_tec.html|cognome=|nome=|titolo=Tectonics and Volcanoes of Japan|editore=Oregon State University|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070204064754/http://volcano.und.edu/vwdocs/volc_images/north_asia/japan_tec.html|dataarchivio=4 febbraio 2007}}</ref> Il [[Grande terremoto del Kantō|terremoto del Kanto]] nel 1923 uccise oltre 140&nbsp;000 persone.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://nisee.berkeley.edu/kanto/tokyo1923.pdf|cognome=|nome=|titolo=The 1923 Tokyo Earthquake and Fire|editore=University of California Berkeley|data=2002|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Tra i terremoti più recenti più importanti si ricordano il [[grande terremoto di Kobe]] del 1995 e il [[Terremoto e maremoto del Tōhoku del 2011|terremoto del Tohoku]] dell'11 marzo 2011. Quest'ultimo fece registrare un magnitudo 9.0<ref>{{cita web|url=http://earthquake.usgs.gov/earthquakes/eqinthenews/2011/usc0001xgp/neic_c0001xgp_wmt.php|cognome=|nome=|titolo=USGS WPhase Moment Solution NEAR EAST COAST OF HONSHU, JAPAN|editore=earthquake.usgs.gov|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> innescando uno tsunami di grandi dimensioni.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/esteri/11_marzo_11/giappone-terremoto-allarme-tsunami_5c077c42-4ba6-11e0-b2c2-62530996aa7c.shtml|cognome=|nome=|titolo=Terremoto e tsunami, colpito il Giappone. Nuove scosse a Joetsu e nel nord-ovest|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=11 marzo 2011|accesso=26 dicembre 2012}}</ref>
 
====Idrografia====
[[File:Shinano river.JPG|thumb|Vista aerea del fiume [[Shinano (fiume)|Shinano]].]]
A causa della conformazione stretta ed allungata delle isole giapponesi, i fiumi che attraversano il Paese sono generalmente brevi. Essi, inoltre, rigonfi durante il disgelo primaverile o le piogge estive, diventano esigui corsi d'acqua durante la stagione asciutta; la scarsa profondità e le frequenti rapide ne permettono la navigazione unicamente a imbarcazioni molto leggere. Il fiume più lungo è lo [[Shinano (fiume)|Shinano]], nell'isola di [[Honshū|Honshu]], con un corso di circa 370&nbsp;km;<ref name="fiumijap">{{cita web|url=http://www.sulgiappone.it/geografia-giappone/idrografia-giappone|cognome=|nome=|titolo=Idrografia del Giappone|editore=sulgiappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> sull'isola altri fiumi importanti sono il [[Tone (fiume)|Tone]], il [[Kitakami (fiume)|Kitakami]], il [[Tenryu]] e il [[Mogami]].<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/honshu/|cognome=|nome=|titolo=Honshu|editore=treccani.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Tra i principali fiumi di Hokkaido vi sono l'[[Ishikari (fiume)|Ishikari]], secondo fiume giapponese per estensione del bacino,<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/ishikari/|cognome=|nome=|titolo=Ishikari|editore=treccani.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> oltre al [[Teshio (fiume)|Teshio]] e al [[Tokachi (fiume)|Tokachi]].<ref>{{cita web|url=http://www.sapere.it/enciclopedia/Hokkaid%C5%8D.html|cognome=|nome=|titolo=Hokkaidō|editore=sapere.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Lo [[Yoshino (fiume)|Yoshino]] è il maggiore fiume di [[Shikoku]].<ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/shikoku_(Enciclopedia-Italiana)/|cognome=Muccioli|nome=Marcello|titolo=SHIKOKU|editore=treccani.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Numerosi sono i laghi, alcuni di origine vulcanica, che spesso si formano nelle [[Caldera|caldere]] dei vulcani spenti e altri formati da sbarramenti delle valli fluviali; in gran parte sono situati in montagna, dove spesso sono diventati luoghi di soggiorno estivi. Il principale è il [[lago Biwa]], nell'isola di Honshu, che ha una superficie di 670&nbsp;km² e una profondità di 104&nbsp;m.<ref name="fiumijap" />
 
====Clima====
[[File:Castle Himeji sakura02.jpg|thumb|La fioritura dei fiori di [[Sakura]] durante l'[[Hanami]].]]
Il clima del Giappone è generalmente [[clima temperato|temperato]] ma varia a volte in modo sensibile da nord a sud. La temperatura media invernale è di 5,1 [[°C]] mentre la temperatura media estiva è di 25,2&nbsp;°C.<ref>{{cita web|url=http://www.jnto.go.jp/eng/arrange/essential/climate.html|cognome=|nome=|titolo=Climate|editore=Japan National Tourism Organization|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> La più alta temperatura misurata in Giappone è di 41&nbsp;°C fatta registrare il 12 agosto 2013.<ref>{{cita news|url=http://ajw.asahi.com/article/behind_news/social_affairs/AJ201308120105|cognome=|nome=|titolo=Japan’s highest temperature--41 degrees--marked in Kochi Prefecture|pubblicazione=[[Asahi Shimbun]]|data=12 agosto 2013|accesso=2 settembre 2013|lingua=en}}</ref> La stagione delle piogge inizia a maggio ad [[Okinawa]]. Fondamentalmente è possibile dividere l'arcipelago in sei distinte zone:
* [[Hokkaidō]] - situata all'estremo nord della regione, ha inverni rigidi ed estati fresche con clima prevalentemente montano. Le precipitazioni sono normali, tranne in inverno in cui le isole vengono solitamente sepolte dalla neve.
* [[Mar del Giappone]] - ad ovest, in inverno vi sono forti nevicate causate dai venti che in estate espongono a brezze fresche la regione. In ogni caso le temperature possono raggiungere a volte picchi elevati (tipico delle regioni toccate dal [[Föhn]]).<ref>{{Cita web| url=http://giappone.temperature.flowiktionary.org| titolo=Temperatura del mare | accesso=9 dicembre 2012}}</ref>
* Isola centrale - clima tipico delle parti più interne delle isole, con forti sbalzi di temperatura dall'estate all'inverno e dal giorno alla notte. Poche precipitazioni.
* [[Mare Interno di Seto|Seto Naikai]] - la zona marina tra [[Honshū]], [[Shikoku]] e [[Kyūshū]] viene riparata dai monti [[Chūgoku]] e [[Shikoku]] dai venti caratterizzando l'area con un clima particolarmente mite durante tutto l'anno.
* [[Oceano Pacifico]] - la costa est in cui gli inverni sono rigidi con poche precipitazioni e estati calde e afose.
* [[Ryu Kyu|Isole a sud ovest]] - zona caratterizzata da un [[clima subtropicale]] con inverni caldi e estati torride. Le precipitazioni sono abbondanti e sovente si abbattono [[Tifone (meteorologia)|tifoni]].
== Popolazione ==
=== Demografia ===
{{vedi anche|Giapponesi|Demografia del Giappone}}
[[File:AinuGroup.JPG|thumb|[[Ainu]], una minoranza etnica del Giappone.]]
Il Giappone ha una popolazione di 127&nbsp;770&nbsp;794 abitanti.<ref name="cia" /> Avendo una superficie di 372.824&nbsp;km² ha una [[densità di popolazione|densità abitativa]] di circa 343 abitanti/km², di quasi sette volte superiore alla media mondiale. La popolazione è distribuita in [[megalopoli]], la maggiore delle quali ha il suo centro nella capitale [[Tōkyō]].<ref name="popjap">{{cita web|formato=pdf|url=http://www.giappone.cc/la-popolazione-giapponese.html|cognome=|nome=|titolo=La popolazione giapponese|editore=giappone.cc|data=|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> Quest'ultima ospita 8&nbsp;535&nbsp;792 abitanti nella prefettura omonima, ma il tessuto urbano ininterrotto che la collega alle città circostanti conta più di 35 milioni di abitanti.
 
La società giapponese è linguisticamente e culturalmente omogenea,<ref>{{cita news|url=http://www.japantimes.co.jp/text/fl20070327zg.html|cognome=Burgess|nome=Chris|titolo='Multicultural Japan' remains a pipe dream|pubblicazione=[[The Japan Times]]|data=27 marzo 2007|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> il 98,5% della popolazione è formato da cittadini di etnia giapponese con un esiguo numero di lavoratori stranieri.<ref name="cia" /> [[Coreani in Giappone|Coreani zainichi]],<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2005/04/01/news/01iht-nurse.html|cognome=Onishi|nome=Norimitsu|titolo=Japan-born Koreans live in limbo|pubblicazione=[[New York Times]]|data=2 aprile 2005|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> [[Cinesi in Giappone|cinesi zainichi]], [[Filippini in Giappone|filippini]], [[brasiliani]] per lo più di [[Immigrazione giapponese in Brasile|origine giapponese]]<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2008/11/02/world/asia/02japan.html|cognome=Onishi|nome=Norimitsu|titolo=An Enclave of Brazilians Is Testing Insular Japan|pubblicazione=[[New York Times]]|data=1º novembre 2008|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e [[peruviani]] anch'essi di [[Immigrazione giapponese in Perù|origine giapponese]] fanno parte dei piccoli gruppi di minoranza presenti in Giappone.<ref>{{cita news|url=http://www.atimes.com/japan-econ/AJ16Dh01.html|cognome=Lama|nome=Abraham|titolo='Home' is where the heartbreak is for Japanese-Peruvians|pubblicazione=Asia Times|data=16 ottobre 1999|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
[[File:Japanese people of all ages.jpg|thumb|Una famiglia giapponese.]]
Il [[gruppo etnico]] nativo dominante è il popolo [[Yamato (popolazione)|Yamato]]; altri gruppi minoritari principali includono gli indigeni [[Ainu]]<ref>{{cita news|url=http://news.bbc.co.uk/2/hi/asia-pacific/7437244.stm|cognome=Fogarty|nome=Philippa|titolo=Recognition at last for Japan's Ainu|pubblicazione=BBC News|data=6 giugno 2008|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e i [[Ryukyuani]],<ref>{{cita news|url=http://www.prayway.com/unreached/clusters/8068.html|cognome=|nome=|titolo=The Ryukyuan of Japan|editore=prayway.com|pubblicazione=|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> così come gruppi minoritari sociali quali i ''[[burakumin]]''.<ref>{{cita news|url=http://www.time.com/time/magazine/article/0,9171,910511,00.html|cognome=|nome=|titolo=JAPAN: The Invisible Race|pubblicazione=[[TIME]]|data=8 gennaio 1973|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Nelle [[Isole Ogasawara]] vivono gruppi di persone di diverse origini etniche e un decimo della popolazione ha origini europee, americane, micronesiane o polinesiane.<ref>{{cita news|url=http://www.jpri.org/publications/occasionalpapers/op15.html|cognome=McCormack|nome=Gavan|titolo=Dilemmas of Development on The Ogasawara Islands |pubblicazione=Japan Policy Research Institute|data=agosto 1999|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> La popolazione del Giappone è sostanzialmente etnicamente omogenea (nel 2009, i nati all'estero non naturalizzati costituivano solo l'1,7% della popolazione totale) e gli stessi giapponesi tendono a preservare l'idea del Giappone come una società monoculturale respingendo ogni necessità di riconoscere le differenze etniche in Giappone, benché tali richieste vengano inoltrate dalle stesse minoranze etniche degli Ainu e della gente Ryukyu.<ref>{{cita news|url=http://www.time.com/time/world/article/0,8599,1892469,00.html|cognome=|nome=|titolo=Japan to Immigrants: Thanks, But You Can Go Home Now|pubblicazione=[[TIME]]|data=20 aprile 2009|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> L'ex primo ministro giapponese [[Taro Aso]] ha una volta descritto il Giappone come una nazione di «una razza, una civiltà, una lingua e una cultura».<ref>{{cita news|url=http://www.japantimes.co.jp/text/nn20051018a7.html|cognome=|nome=|titolo=Aso says Japan is nation of 'one race'|pubblicazione=[[The Japan Times]]|data=18 ottobre 2005|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
L'[[aspettativa di vita]] in Giappone è una delle più alte al mondo: 83,5 anni.<ref>{{cita news|url=http://www.haaretz.com/news/who-life-expectancy-in-israel-among-highest-in-the-world-1.276618|cognome=|nome=|titolo=WHO: Life expectancy in Israel among highest in the world|pubblicazione=[[Haaretz]]|data=24 maggio 2009|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Ne consegue un tasso di mortalità fra i più bassi al mondo (9,54/1000 ab), con un tasso di natalità altrettanto limitato (7,64/1000 ab) i quali determinano una diminuzione effettiva della popolazione e un suo progressivo invecchiamento. Già oggi un giapponese su quattro ha più di 65 anni, e si stima che nel 2050 questo rapporto salirà a un terzo.<ref name="popjap" /><ref name="stat">{{cita web|url=http://www.stat.go.jp/English/data/handbook/c02cont.htm|titolo=Total Population|editore=Statistics Bureau|cognome=|nome=|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
I suddetti cambiamenti nella struttura demografica hanno creato una serie di questioni sociali, in particolare un calo della potenziale forza lavoro e l'aumento del costo delle prestazioni di sicurezza sociale, come il piano pensionistico pubblico. Un numero crescente di giovani giapponesi preferisce non sposarsi o non avere una famiglia.<ref>{{cita web|url=http://www.mofa.go.jp/j_info/japan/socsec/ogawa.html|titolo=Demographic Trends and Their Implications for Japan's Future|editore=Ministry of Foreign Of Japan|cognome=|nome=|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Nel 2005 il numero delle morti ha superato per la prima volta dal 1950 il numero delle nascite;<ref name="independent">{{cita news|url=http://www.independent.co.uk/news/world/asia/japanese-parents-marry-off-parasite-single-offspring-907229.html|titolo=Japanese parents marry off 'parasite single' offspring|pubblicazione=[[The Independent]]|cognome=|nome=|data=24 agosto 2008|accesso=24 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> nel 2011, la popolazione del Giappone è scesa ancora per il quinto anno consecutivo, di 204&nbsp;000 persone. Su questi dati incidono i 15&nbsp;844 morti e i 3&nbsp;451 dispersi lasciati dallo tsunami,<ref>{{cita news|url=http://www.bloomberg.com/news/2012-01-02/japanese-population-drops-most-since-world-war-ii-after-quake.html|titolo=Japan Population Drops Most Since World War II|pubblicazione=Bloomberg|cognome=Takada|nome=Aya|data=2 gennaio 2012|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e l'[[Suicidio in Giappone|alto numero di suicidi]] annuali, i quali rappresentano una delle maggiori piaghe del Paese.<ref name="NYT">{{Cita news|url=http://query.nytimes.com/gst/fullpage.html?res=9F00E1DB173FF936A25754C0A96F958260&sec=health&spon=&scp=29&sq=suicide%20japan&st=cse|titolo=In Japan, Mired in Recession, Suicides Soar|cognome=Strom|nome=Stephanie|data=15 luglio 1999|pubblicazione=[[The New York Times]]|lingua=en|accesso=20 settembre 2008}}</ref><ref name="Times">{{Cita news|url=http://loveforlife.com.au/content/08/06/21/japan-gripped-suicide-epidemic-leo-lewis-tokyo-19th-june-2008|titolo=Japan gripped by suicide epidemic|cognome=Lewis|nome=Leo|data=19 giugno 2008|pubblicazione=[[The Times]]|lingua=en|urlarchivio=http://loveforlife.com.au/content/08/06/21/japan-gripped-suicide-epidemic-leo-lewis-tokyo-19th-june-2008|accesso=20 settembre 2008}}</ref>
 
La popolazione del Giappone dovrebbe scendere a 95 milioni entro il 2050.<ref name="stat" /> Per far fronte a questo problema sono state intraprese campagne di sensibilizzazione in favore dell'immigrazione e incentivi per le nascite in modo da contrastare l'invecchiamento della popolazione della nazione.<ref>{{cita news|url=http://www.nytimes.com/2003/07/24/international/asia/24JAPA.html?ei=5007&en=53c7315175389e69&ex=1374379200&partner=USERLAND&pagewanted=all&position=|titolo=Insular Japan Needs, but Resists, Immigration|pubblicazione=[[The New York Times]]|cognome=French|nome=Award|data=24 luglio 2003|accesso=26 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Inoltre il Giappone naturalizza circa 15&nbsp;000 nuovi cittadini giapponesi all'anno.<ref>{{cita news|url=http://www.moj.go.jp/MINJI/toukei_t_minj03.html|titolo=帰化許可申請者数等の推移|editore=Ministry of Justice|pubblicazione=|cognome=|nome=|data=|accesso=26 dicembre 2012|lingua=ja}}</ref>
 
=== Religione ===
[[File:Itsukushima torii angle.jpg|thumb|''[[Torii]]'' (il portale tradizionale dei templi scintoisti) del [[santuario di Itsukushima]].]]
{{vedi anche|Religioni in Giappone}}
Il Giappone gode di una piena libertà religiosa ai sensi dell'articolo 20 della sua [[Costituzione del Giappone|Costituzione]]. Secondo una ricerca del 2011 il 22% della popolazione giapponese segue la religione buddhista.<ref name="religione1">{{Cita web|url=http://www.fgi-tbff.org/sites/default/files/elfinder/FGIImages/Research/fromresearchtopolicy/ipsos_mori_briefing_pack.pdf |formato=pdf|titolo=Views on globalisation and faith|editore=fgi-tbff.org|data=5 luglio 2011 |accesso=23 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> Secondo un'altra ricerca del 2008 si definiva buddhista il 34% dei Giapponesi.<ref name="religione2">{{Cita web|url=http://www.nhk.or.jp/bunken/summary/yoron/social/032.html|titolo=“宗教的なもの”にひかれる日本人|editore=nhk.or.jp|data=|accesso=23 gennaio 2013|lingua=ja}}</ref> Tra il 49% e il 67%, la popolazione giapponese non riferisce una affiliazione a una religione organizzata.<ref name="religione1" /><ref name="religione2" /> Di fatto, la grande maggioranza della popolazione è legata a locali santuari e culti [[shinto]], e una larga fetta pratica un [[sincretismo]] di [[Shinbutsu-shūgō|scintoismo e buddhismo]].<ref name="cia" /> Tra le minoranze religiose vi sono l'[[islamismo]], l'[[induismo]], l'[[ebraismo]], il [[cristianesimo]] (il quale viene praticato dal 2% della popolazione giapponese<ref>{{Cita news|url=http://www.japantimes.co.jp/text/nn20090224i1.html|titolo=Christianity's long history in the margins|autore=Mariko Kato|data=24 febbraio 2009|pubblicazione=[[The Japan Times]]|lingua=en|accesso=23 gennaio 2013}}</ref>) e 217.155 [[testimoni di Geova]].<ref>{{cita libro|titolo=Annuario dei Testimoni di Geova 2013|p=182|isbn={{NoISBN}}}}</ref> Infine, a partire dalla metà del XIX secolo, numerosi [[Shinshūkyō|nuovi movimenti religiosi]] sono emersi in Giappone.<ref name="religione3">{{Cita web|url=http://lcweb2.loc.gov/cgi-bin/query/r?frd/cstdy:@field(DOCID+jp0083)|titolo=Japan New Religions|editore=Library of Congress Country Studies|data=|accesso=23 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
=== Lingue ===
{{vedi anche|Lingua giapponese|Lingue nipponiche}}
Più del 99% della popolazione parla giapponese come prima lingua.<ref name="cia" /> Il giapponese è una [[lingua agglutinante]] caratterizzata dalla presenza di un sistema di [[Suffissi onorifici giapponesi|onorifici]] che riflettono la natura gerarchica della società giapponese, con forme verbali e un particolare vocabolario indicante lo stato sociale di chi parla e di chi ascolta. Il sistema di scrittura giapponese utilizza i ''[[kanji]]'' ([[caratteri cinesi]]) e due serie di ''[[kana]]'' (alfabeti sillabici basati sui [[caratteri cinesi semplificati]]), così come l'[[alfabeto latino]] e i [[numeri arabi]].<ref>{{cita web|url=http://web.mit.edu/jpnet/articles/JapaneseLanguage.html|titolo=The Japanese Language|editore=Massachusetts Institute of Technology|cognome=Miyagawa|nome=Shigeru|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
Oltre il giapponese, le [[lingue ryukyuane]], facenti parte della famiglia delle lingue nipponiche, continuano ad essere usate a Okinawa, mentre la [[lingua Ainu]], che non ha alcuna relazione dimostrata con la lingua giapponese o qualsiasi altra lingua, è [[Lingua in pericolo|quasi scomparsa]], utilizzata solamente da pochi anziani nativi a Hokkaido.<ref>{{cita web|url=http://web.archive.org/web/20080106062419/http://www.un.org/works/culture/japan_story.html|titolo=15 familes keep ancient language alive in Japan|editore=The UN Works for Cultural Diversity|cognome=|nome=|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080106062419/http://www.un.org/works/culture/japan_story.html|dataarchivio=6 gennaio 2008}}</ref> La maggior parte delle scuole pubbliche e private richiedono agli studenti di seguire corsi sia in giapponese sia in [[Lingua inglese|inglese]].<ref>{{cita web|url=http://web.archive.org/web/20060427225148/http://www.indiana.edu/~japan/digest5.html|titolo=Japanese Education |editore=National Clearinghouse for U.S. Japan Studies|cognome=Ellington|nome=Lucien|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20060427225148/http://www.indiana.edu/~japan/digest5.html|dataarchivio=27 aprile 2006}}</ref>
 
== Ordinamento dello Stato ==
{{Vedi anche|Politica del Giappone}}
[[File:Japanese diet outside.jpg|left|thumb|Il Palazzo della [[Dieta Nazionale del Giappone|Dieta Nazionale]] a Tokyo.]]
Formalmente il Giappone è una [[monarchia parlamentare]] ereditaria, ma il ruolo dell'[[imperatore del Giappone|imperatore]], l'unico al mondo che può fregiarsi di questo titolo, è esclusivamente simbolico, come stabilito dalla [[Costituzione del Giappone|costituzione]] del 3 novembre 1946.<ref>{{cita web|url=http://www.sangiin.go.jp/eng/law/index.htm|titolo=The Constitution of Japan|editore=House of Councillors. The National Diet of Japan|data=3 novembre 1946|accesso=26 dicembre 2012}}</ref> La successione avviene esclusivamente secondo la linea maschile della famiglia imperiale; in caso di mancanza di un erede, l'imperatore può essere scelto unicamente all'interno di quattro famiglie di principi di rango pari alla casa imperiale.<ref name="tripod">{{cita web|url=http://demohalo.pe.tripod.com/giappone/ordinamento.htm|titolo=Giappone: ORDINAMENTO DELLO STATO|editore=tripod.com|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> L'ordinamento istituzionale giapponese è quindi identificabile con le moderne democrazie parlamentari; in confronto, vi è una più marcata differenziazione dei poteri (legislativo, esecutivo, giudiziario) dovuta all'influenza degli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] durante la stesura della costituzione.<ref name="ordstato">{{cita web|url=http://www.giappone-turismo.it/ordinamento_stato.html|titolo=Ordinamento dello stato|editore=giappone-turismo.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> All'imperatore, almeno nominalmente, spetta anche la nomina del [[Primo ministro del Giappone|Primo Ministro]], sulla base dell'esito delle consultazioni elettorali.<ref name="ordstato" />
 
Il [[potere legislativo]] è affidato alle due camere della [[Dieta Nazionale del Giappone|Dieta]]: la [[Camera dei Rappresentanti del Giappone|Camera dei Rappresentanti]] (''Shugi-in''), composta da 480 membri eletti a suffragio universale per 4 anni, e la [[Camera dei Consiglieri del Giappone|Camera dei Consiglieri]] (''Sangi-in''), composta da 252 membri eletti per 6 anni, rinnovabili per metà ogni tre anni.<ref name="ordstato" /> Il diritto di voto spetta a tutti i cittadini giapponesi che abbiano compiuto i venti anni.<ref name="tripod" />
 
Il [[potere esecutivo]] è esercitato dal Primo Ministro e dal [[Gabinetto del Giappone|Gabinetto]], da costui nominato. Il Primo Ministro è scelto dalla Dieta e i Ministri del Gabinetto devono essere in maggioranza membri della Dieta.<ref name="ordstato" />
[[File:Akihito 090710-1600a.jpg|thumb|L'imperatore [[Akihito]] e l'imperatrice [[Michiko]].]]
Il [[potere giudiziario]] è del tutto separato e indipendente dal potere esecutivo: oltre che per ragioni di salute, i giudici possono essere allontanati dal loro incarico solo in caso di imputazione.<ref name="tripod" /> È amministrato da una [[Corte Suprema del Giappone|Corte Suprema]] e da [[Sistema giudiziario del Giappone|corti inferiori]], i cui giudici sono nominati dal Gabinetto per dieci anni.<ref name="ordstato" /> I giudici della Corte Suprema sono confermati o sfiduciati dagli elettori in occasione della prima elezione della Camera dei Rappresentanti successiva alla nomina. La Costituzione prevede altri tipi di tribunali: le alte corti, tribunali d'appello per i processi civili e penali condotti in primo grado da tribunali inferiori; tribunali circoscrizionali, che esercitano una giurisdizione sia d'appello sia di primo grado; tribunali di famiglia e inferiori, con giurisdizione esclusivamente di primo grado.<ref name="tripod" />
 
Tra i 47 paesi che praticano la [[pena di morte]] (dato [[2008]]<ref name="ntc10319806">{{cita web|url=http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/index.php?idtema=10319806|titolo= Dossier sulla pena di morte in Giappone di Nessuno Tocchi Caino|editore=nessunotocchicaino.it|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> di [[Nessuno tocchi Caino]]), il Giappone si può contare tra i 9 che si possono definire di [[democrazia liberale]] (considerando il sistema politico, i diritti umani, i diritti civili e politici, le libertà economiche e la pratica delle regole dello [[stato di diritto]]). Particolarità del Giappone è il fatto che ai detenuti nel ''braccio della morte'' non venga comunicata la data dell'esecuzione, ed essi ne siano informati solo un'ora prima della stessa. Con le 17 esecuzioni effettuate nel 2008, il Giappone ha superato il numero record del 1975, anno in cui le esecuzioni furono 15; nel 2007 erano state giustiziate 9 persone, 4 nel 2006. Ciò mostra elementi di [[escalation]], dato anche che dal 1998 al 2005 si è registrato un totale di 16 esecuzioni, ovvero una media di due all'anno. Fino al 2006, per 15 mesi, si era verificata una moratoria di fatto delle esecuzioni; il Ministro della Giustizia dell'epoca, [[Seiken Sugiura]] (di confessione [[buddista]]), era contrario alla pena capitale.<ref name="ntc10319806" />
=== Divisioni amministrative ===
{{vedi anche|Prefetture del Giappone|Regioni del Giappone|Città del Giappone|Municipalità del Giappone|Cittadina del Giappone|Villaggio del Giappone}}
Il Giappone è suddiviso in otto regioni geografiche ([[Hokkaido]], [[Tohoku]], [[Kanto]], [[Chubu]], [[Kansai]], [[Chugoku]], [[Shikoku]], [[Kyushu]]) e in 47 prefetture, ciascuna controllata da un governatore elettivo, da un'assemblea legislativa e da una burocrazia amministrativa. Ogni prefettura è ulteriormente suddivisa in città, paesi e villaggi.<ref>{{cita libro|autore=Duncan McCargo|titolo=Il Giappone Contemporaneo|editore=Basingstoke e Nuova York: Palgrave Macmillan|pagine=84-85|anno=2000}}</ref> La nazione è attualmente in fase di riorganizzazione amministrativa col principale intento di unire molte delle attuali città, paesi e villaggi gli uni con gli altri. Questo processo consentirà di ridurre il numero di sotto-prefetture e di regioni amministrative permettendo di alleggerire i costi amministrativi.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://siteresources.worldbank.org/WBI/Resources/wbi37175.pdf|cognome=Mabuchi|nome=Masaru|titolo=Municipal Amalgamation in Japan|editore=worldbank.org|data=maggio 2001|accesso=25 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
{{Regioni e Prefetture del Giappone}}
=== Simboli ===
I principali simboli che rappresentano il Giappone, come decretato dalla ''[[legge sulla Bandiera e Inno Nazionale]]'' del 1999, sono:<ref>{{cita web|url=http://law.e-gov.go.jp/htmldata/H11/H11HO127.html|titolo=Legge sulla bandiera e l'Inno Nazionale, art. 127|editore=Governo del Giappone|data=13 agosto 1999|accesso=29 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
* la [[Bandiera del Giappone|bandiera nazionale del Giappone]], conosciuta a anche col nome di ''Hinomaru'' o ''Nisshōki''
* l'inno nazionale del Giappone ''[[Kimi ga yo]]'' (il regno dell'imperatore)
=== Città principali ===
Le aree urbanizzate si concentrano lungo le coste dove le città sono sorte in corrispondenza delle zone pianeggianti e coltivabili, sviluppandosi poi come centri portuali e industriali. Da Tokyo-Yokohama sino a Osaka si estende un'unica grande conurbazione comprendente diverse città per un totale di oltre 25 milioni di abitanti.<ref>{{cita web|url=http://www.voyagesphotosmanu.com/abitanti_giappone.html|cognome=|nome=|titolo=Gli abitanti del Giappone|editore=voyagesphotosmanu.com|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
La città più popolata, nonché capitale del Paese nipponico, è Tokyo, che con i suoi 8&nbsp;956&nbsp;000 abitanti<ref name="mayor">{{cita web|url=http://www.citymayors.com/gratis/japanese_cities.html|cognome=Sato|nome=Yasunori|titolo=More than 63 million people live in Japan's largest cities|editore=City Mayor Statistics|data=2 maggio 2012|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>è considerato dalle Nazioni Unite il maggiore agglomerato urbano al mondo. Tokyo possiede una suddivisione amministrativa che prevede 23 [[Quartieri speciali di Tōkyō|quartieri speciali]] (''ku''), 26 città (''shi''), 5 paesi (''machi'') e 8 villaggi (''son'' o ''mura'').<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/tokyo.html|cognome=|nome=|titolo=Guida alle città giapponesi: Tokyo|editore=giappone.cc|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
Altri importanti centri sono [[Osaka]], importante porto e scalo aeroportuale, nonché tra i principali centri finanziari del Paese;<ref name="cittajap">{{cita web|url=http://www.liricigreci.org/giappone/centri-urbani.html|cognome=|nome=|titolo=Made in Japan: Prefetture e città|editore=liricigreci.org|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> [[Nagoya]], centro industriale che si distingue per le porcellane, i tessili e la ceramica;<ref>{{cita web|url=http://www.turismo-giappone.it/Scoprire-il-Giappone/Mappa-del-Giappone/Chubu/Nagoya-e-dintorni|cognome=|nome=|titolo=Nagoya e dintorni|editore=turismo-giappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> [[Kyoto]], la capitale storica, nota soprattutto per le attività nel campo della produzione di oggetti d'arte, tra cui la tessitura e la stampa della seta;<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/tokyo.html|cognome=|nome=|titolo=Guida alle città giapponesi: Kyoto|editore=giappone.cc|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> e [[Kobe]], importante porto, e tra le città più apprezzate dai turisti.<ref name="cittajap" />
 
Di seguito le prime cinque città giapponesi per abitanti aggiornate al 2 maggio 2012.<ref name="mayor" />
{| class="wikitable sortable"
|-
! Posizione || Città || Prefettura || Regione || Abitanti || Foto
|-
|align=center|1||[[File:Emblem of Tokyo.svg|20px|Tokyo]] [[Tokyo]]||[[File:PrefSymbol-Tokyo.svg|20px]] [[Prefettura di Tokyo|Tokyo]]||[[Kanto]]|| align=right|8&nbsp;956&nbsp;000||[[File:Tokyo tower aerial night.jpg|100px]]
|-
|align=center|2||[[File:Flag of Yokohama, Kanagawa.svg|20px|Yokohama]] [[Yokohama]]||[[File:Flag of Kanagawa Prefecture.svg|20px]] [[Prefettura di Kanagawa|Kanagawa]]||[[Kanto]]|| align=right|3&nbsp;960&nbsp;000||[[File:Yokohama, Japan.jpg|100px]]
|-
|align=center|3||[[File:Flag of Osaka City.svg|20px|Osaka]] [[Osaka]]||[[File:Flag of Osaka Prefecture.svg|20px]] [[Prefettura di Osaka|Osaka]]||[[Kansai]]|| align=right|2&nbsp;670&nbsp;000||[[File:Osaka Castle 03bs3200.jpg|100px]]
|-
|align=center|4||[[File:Nagoya CitySymbol.svg|20px|Nagoya]] [[Nagoya]]||[[File:Flag of Aichi Prefecture.svg|20px]] [[Prefettura di Aichi|Aichi]]||[[Chubu]]|| align=right|2&nbsp;266&nbsp;000||[[File:View from Midland Square Nagoya.JPG|100px]]
|-
|align=center|5||[[File:Flag of Sapporo, Hokkaido.svg|20px|Sapporo]] [[Sapporo]]||[[File:Flag of Hokkaido Prefecture.svg|20px]] [[Prefettura di Hokkaido|Hokkaido]]||[[Hokkaido]]||align=right|1&nbsp;906&nbsp;000||[[File:Sapporo2005-1-9.jpg|100px]]
|-
|}
=== Istituzioni ===
==== Ordinamento scolastico ====
[[File:Japanese classroom.jpg|thumb|upright=0.8|Una tipica aula di una scuola giapponese.]]
{{vedi anche|Istruzione in Giappone}}
Le scuole primarie, le scuole secondarie e le università sono state introdotte nel 1872 a seguito della [[restaurazione Meiji]].<ref>{{cita web|url=http://www.fpri.org/footnotes/087.200312.ellington.japaneseeducation.html|titolo=Beyond the Rhetoric: Essential Questions About Japanese Education|editore=Foreign Policy Research Institute|data=dicembre 2003|accesso=29 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Dal 1947, l'[[istruzione obbligatoria]] in Giappone comprende scuola elementare e media, per un totale di nove anni (dai 6 ai 15 anni).<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/sistema-scolastico-giapponese.html|titolo=Sistema scolastico giapponese|editore=giappone.cc|data=|accesso=29 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Quasi tutti gli studenti proseguono gli studi nei tre anni di liceo, mentre il 50% di essi frequenta un'università, una scuola professionale o un altro istituto di istruzione superiore, e di questi l'80% riesce a laurearsi.<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/sistema-universitario-giapponese.html|titolo=Sistema universitario giapponese|editore=giappone.cc|data=|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
Le due università di alto livello in Giappone sono l'[[Università Imperiale di Tokyo|Università di Tokyo]] e l'[[Università di Kyoto]].<ref>{{cita web|url=http://www.topuniversities.com/university-rankings/world-university-rankings/2010|titolo=QS World University Rankings|editore=topuniversities.com|data=|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Il [[Programma per la valutazione internazionale dell'allievo]] coordinato dall'[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]] colloca attualmente la conoscenza globale e le competenze dei ragazzi giapponesi di 15 anni al sesto posto al mondo.<ref>{{cita web|url=http://www.oecd.org/general/oecdspisasurveyshowssomecountriesmakingsignificantgainsinlearningoutcomes.htm|titolo=OECD's PISA survey shows some countries making significant gains in learning outcomes|editore=[[OCSE]]|data=|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
==== Sistema sanitario ====
Il sistema sanitario in Giappone è pubblico e prevede il pagamento di una forma assicurativa obbligatoria per tutti coloro che si trovano ad essere residenti nel Paese. Esistono due categorie assicurative: la ''Kenkō-Hoken'', un'assicurazione definita sociale (per i lavoratori indipendenti e per gli studenti) e la ''Kokumin-Kenkō-Hoken'', l'assicurazione sanitaria nazionale in uso tra i lavoratori dipendenti. L'assicurazione pubblica giapponese copre il 70% delle cure, il paziente è responsabile per il restante 30%, nei limiti previsti da regolamenti particolari. Sono disponibili assicurazioni sanitarie di tipo privato atte a coprire esclusivamente quel 30% dei costi attribuibili al cittadino. In Giappone il servizio ospedaliero viene praticato dagli ospedali nazionali e regionali pubblici e privati; il paziente ha completo accesso ai servizi medici.<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/la-sanita-in-giappone.html|titolo=La sanità in Giappone|editore=giappone.cc|data=|accesso=30 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/sistema-sanitario-giapponese.html|titolo=Sistema sanitario giapponese|editore=giappone.cc|data=|accesso=30 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ipss.go.jp/s-info/e/Jasos/Health.html|titolo=Health Insurance|editore=National Institute of Population and Social Security Research|data=|accesso=30 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
==== Forze armate ====
{{vedi anche|Jieitai}}
[[File:FEMA - 26482 - Photograph by Bill Koplitz taken on 09-18-2006 in District of Columbia.jpg|thumb|left|Militari dell'esercito giapponese nel 2006.]]
A seguito della sconfitta del Giappone nella [[seconda guerra mondiale]] l'atteggiamento nei confronti della guerra, delle forze armate e del coinvolgimento militare nella politica ebbe un cambiamento sostanziale portando allo smantellamento totale di ogni struttura e alla rimozione di tutte le cariche militari. Inoltre il trauma della sconfitta produsse un forte sentimento pacifista che trovò la sua espressione nella [[Costituzione del Giappone|Costituzione]] del 1947 (''Nihonkoku Kenpō''), la quale, all'articolo 9 dichiara:<ref>{{cita web|url=http://www.sulgiappone.it/diritto-giapponese/costituzione-giapponese|titolo=Costituzione Giapponese|editore=sulgiappone.it|data=|accesso=30 dicembre 2012}}</ref><ref name="difesa">{{cita web|url=http://www.paginedidifesa.it/2005/crovetti_050916.html|titolo=Giappone, forze di difesa e riforma della Costituzione|editore=paginedidifesa.it|data=16 settembre 2005|accesso=30 dicembre 2012}}</ref>
 
{{Citazione|Il popolo giapponese rinuncia per sempre alla guerra come diritto sovrano della nazione e alla minaccia di un uso della forza per risolvere le dispute internazionali, [...] i potenziali di forze terrestri, aeree o navali non saranno più mantenuti|Art. 9 dell Costituzione del Giappone}}
 
Così dopo la guerra fu istituito il corpo delle Forze di autodifesa giapponesi (in giapponese ''[[Jieitai]]'', in inglese ''Japan Self-Defense Forces'' o JSDF) la cui unica funzione era quella di difendere il territorio nazionale da eventuali attacchi o invasioni esterne.<ref name="difesa" /> Tuttavia a seguito dei fatti dell'[[11 settembre 2001]] venne approvata la legge antiterrorismo, la quale autorizzava l'invio di unità delle JSDF oltremare in supporto alle forze americane e della coalizione, supporto tuttavia limitato solo alla logistica, consentendo la partecipazione delle JSDF a operazioni quali trasporto di munizionamento, supporto medico, ricerca e salvataggio trasporto e distribuzione di aiuti umanitari, opere di ricostruzione di infrastrutture.<ref name="difesa" /> Nel 2003 vennero inviate, disarmate, in [[Guerra in Iraq|Iraq]] per la ricostruzione del Paese e la fornitura alle popolazioni locali di generi e aiuti di prima necessità.<ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=44198|titolo=Iraq. Il Giappone invia truppe a Bagdad e supera i vincoli costituzionali: soldati anche in zone a rischio combattimenti|pubblicazione=[[Rai News 24]]|data=4 dicembre 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.rainews24.rai.it/it/news.php?newsid=44195|titolo=Iraq. Il Giappone approva l'invio di 1.100 militari|pubblicazione=[[Rai News 24]]|data=4 dicembre 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Nel 2007 si incominciò a discutere di una modifica dell'articolo 9 della Costituzione, con l'intento di dotare il Giappone di un esercito ufficiale,<ref>{{cita news|cognome=Cazzaniga|nome=Pino|url=http://www.asianews.it/notizie-it/Verso-una-nuova-Costituzione:-Tokyo-avr%C3%A0-ufficialmente-l%E2%80%99esercito-che-gi%C3%A0-ha-9279.html|titolo=Verso una nuova Costituzione: Tokyo avrà ufficialmente l'esercito che già ha|pubblicazione=Asianews|data=16 maggio 2007|accesso=30 dicembre 2012}}</ref> e l'argomento è tornato d'attualità nel 2012, soprattutto dopo l'incrinamento dei rapporti con le altre due potenze asiatiche, Cina e Corea del Sud.<ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.agccommunication.eu/geopolitica/approfondimenti/2294-giappone-costituzione-usa.html|titolo=Giappone: prepara una modifica costituzionale per tornare ad armarsi|pubblicazione=AGC Communication|data=19 dicembre 2012|accesso=30 dicembre 2012}}</ref> Attualmente, in Giappone è in vigore il divieto di esportare armi e tecnologia militare.<ref>{{cita news|cognome=Dian|nome=Matteo |url=http://temi.repubblica.it/limes/di-fronte-allascesa-della-cina-il-giappone-abbandona-il-pacifismo/35122?printpage=undefined|titolo=Di fronte all'ascesa della Cina il Giappone abbandona il pacifismo|pubblicazione=[[Limes (rivista)|Limes]]|data=|accesso=6 marzo 2013}}</ref>
 
Le JSDF, formate esclusivamente da civili volontari, si dividono in forze terrestri (''[[Rikujō Jieitai]]''), marina militare (''[[Kaijō Jieitai]]'') e aeronautica militare (''[[Kōkū Jieitai]]'') per un totale di 239&nbsp;430 volontari attivi (nel 2011),<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.globalfirepower.com/country-military-strength-detail.asp?country_id=Japan|titolo=Japan Military Strength Detail by the numbers|editore=globalfirepower.com|data=|accesso=30 dicembre 2012}}</ref> numeri che collocano formalmente il Giappone al 9º posto al mondo per potenza militare.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.globalfirepower.com/|titolo=Country Ranks 1 through 30|editore=globalfirepower.com|data=25 dicembre 2012|accesso=30 dicembre 2012}}</ref>
== Politica ==
=== Politica interna ===
[[File:Abe Shinzō.jpg|thumb|upright=0.8|L'attuale Premier giapponese [[Shinzo Abe]].]]
L'attuale [[legge elettorale]] è stata approvata nel 1993 e modificata marginalmente prima delle elezioni del 2000. I governi giapponesi durano in media sedici mesi: ve ne sono stati 42 dal novembre 1955 al 2012 e addirittura 8 dal maggio 1947 al novembre 1955 (si è trattato in genere di governi di minoranza). Vi sono stati anche primi ministri che hanno presieduto più governi: [[Eisaku Sato]] è restato in carica per quasi 8 anni dal novembre 1964; più recentemente
[[Junichiro Koizumi]] ha guidato l'esecutivo per più di cinque anni dall'aprile 2001.<ref name="politica">{{cita web|formato=pdf|url=http://www.parlamento.it/documenti/repository/affariinternazionali/osservatorio/note/Nota_22_ISPI_Giappone.pdf|titolo=Situazione politica del Giappone|editore=Osservatorio di Politica Internazionale|data=ottobre 2010|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
In Giappone vi sono oggi due principali partiti e numerosi altri minori ed è consuetudine che il segretario o presidente del partito di maggioranza diventi Primo Ministro. I principali [[partito politico|partiti]] giapponesi sono il [[Partito Liberal Democratico (Giappone)|Partito Liberal Democratico]], di tendenza [[conservatorismo|conservatrice]], e il [[Partito Democratico (Giappone)|Partito Democratico]], di tendenza [[socialdemocrazia|socialdemocratica]] e [[progressismo|progressista]]. Altri partiti importanti sono quelli [[Partito Socialista (Giappone)|Socialista]] e [[Partito Comunista Giapponese|Comunista]]. In particolare il Partito Liberal Democratico ha governato ininterrottamente dal 1946 al 2009, riscuotendo sempre un grande consenso dal popolo.<ref name="politica" />
 
Dal 2005 al 2012 si sono alternati otto diversi primi ministri. Dopo che [[Junichiro Koizumi]] fece approvare alcune riforme impopolari, si dimise nel 2006 in favore del conservatore nazionalista [[Shinzo Abe]]. Anche quest'esperienza durò poco, e al suo posto subentrò nel settembre 2007 il moderato [[Yasuo Fukuda]] che pure rimase in carica un anno.<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/esteri/08_settembre_01/giappone_premier_dimesso_98bfb824-7823-11dd-b848-00144f02aabc.shtml|titolo=Giappone: si è dimesso il premier Fukuda|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=1º settembre 2008|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Ultimo premier LDP prima delle elezioni fu un altro conservatore [[Taro Aso]].<ref>{{cita news|url=http://it.euronews.com/2008/09/24/taro-aso-chosen-as-new-japanese-pm/|titolo=Taro Aso nuovo primo ministro, promette riduzione delle tasse e aumento della spesa pubblica|pubblicazione=Euronews|data=24 settembre 2008|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Le elezioni vennero indette il 30 agosto 2009, e a sfidare Aso fu il candidato del [[Partito Democratico (Giappone)|Partito Democratico]] (neonata formazione di [[centro-sinistra]], originata però da una costola del Partito Liberal Democratico) [[Yukio Hatoyama]]. Con la storica vittoria di quest'ultimo, si spezzò dopo più di 50 anni l'egemonia politica del partito di [[centro-destra]], che fino ad allora era sempre stato al governo; la sconfitta fu così clamorosa che Taro Aso si dimise il giorno seguente.<ref>{{cita news|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/content/article/2009/08/30/AR2009083000854.html|titolo=Japanese Ruling Party Loses After 54 Years in Power|pubblicazione=[[The Washington Post]]|lingua=en|data=31 agosto 2009|accesso=26 dicembre 2012}}</ref>
 
Il 2010 ha visto le dimissioni del Premier Hatoyama dopo appena otto mesi, a causa delle dure polemiche scaturite dal mancato spostamento della base Usa dall'isola di Okinawa. Hatoyama è stato il quinto Primo Ministro a dimettersi in un periodo di cinque anni.<ref>{{cita news|url=http://tg24.sky.it/tg24/mondo/2010/06/02/dimissioni_premier_giapponese.html|titolo=Giappone, il Premier Hatoyama si dimette|pubblicazione=[[Sky TG 24]]|data=2 giugno 2010|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
Al suo posto, l'8 giugno 2010, è subentrato il leader democratico [[Naoto Kan]]<ref>{{cita news|url=http://www.repubblica.it/esteri/2010/06/04/news/giappone_naoto_kan_eletto_primo_ministro-4560280/|titolo=Naoto Kan eletto primo ministro. Il Giappone si affida a un "ulivista"|pubblicazione=[[La Repubblica]]|data=4 giugno 2010|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> prima di lasciare spazio, dopo alcuni errori nella gestione delle emergenze legate al [[terremoto del Tōhoku del 2011|terremoto del Tohōku]], a [[Yoshihiko Noda]].<ref>{{cita news|url=http://www.tg1.rai.it/dl/tg1/2010/articoli/ContentItem-3d8c7f93-4dbb-42a0-958a-a8f4740829bb.html|titolo=GIAPPONE, YOSHIKO NODA NUOVO PRIMO MINISTRO|pubblicazione=[[Rai]]|data=30 agosto 2010|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
Nel novembre 2012 Noda ha convocato delle nuove elezioni anticipate,<ref>{{cita news|url=http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2012-11-14/giappone-elezioni-anticipate-dicembre-141229.shtml?uuid=Abks7r2G|titolo=In Giappone elezioni anticipate il 16 dicembre|pubblicazione=[[Sole 24 Ore]]|data=14 novembre 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> che hanno decretato la fine, dopo tre anni, dell'egemonia del Partito Democratico a favore di un ritorno del Partito Liberal Democratico, con la nomina a Primo Ministro di Abe, già Premier nel biennio 2006-2007.<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/2012/12/26/esteri/giappone-shinzo-abe-primo-ministro-6QhaJ168kpyiFVotU3AGIO/pagina.html|titolo=Giappone, Shinzo Abe primo ministro|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=26 dicembre 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
=== Politica estera ===
{{vedi anche|Relazioni internazionali del Giappone}}
[[File:34th G8 summit member 20080707.jpg|thumb|L'allora primo ministro [[Yasuo Fukuda]] rappresenta il Giappone al [[G8 di Hokkaido|34º G8]], tenutosi a [[Hokkaido]] nel 2008.]]
Il Giappone è un membro del [[G8]], dell'[[APEC]] e dell'ASEAN Plus Three con ruolo di coordinatore nell'[[area di libero scambio dell'ASEAN]], partecipando inoltre all'[[East Asia Summit]]. Nel marzo 2007 ha siglato un patto di sicurezza con l'Australia,<ref>{{cita web|url=http://www.mofa.go.jp/region/asia-paci/australia/joint0703.html|titolo=Japan-Australia Joint Declaration on Security Cooperation|editore=Ministry of Foreign Affairs of Japan|lingua=en|data=13 marzo 2007|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> bissato nell'ottobre 2008 da quello con l'India.<ref>{{cita web|url=http://www.mofa.go.jp/region/asia-paci/india/pmv0810/joint_d.html|titolo=Joint Declaration on Security Cooperation between Japan and India|editore=Ministry of Foreign Affairs of Japan|lingua=en|data=22 ottobre 2009|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
In seguito alla sconfitta del Giappone nella [[seconda guerra mondiale]] e alla successiva occupazione statunitense, il Giappone e gli [[Stati Uniti d'America|Stati Uniti]] sono legati da solide [[relazioni bilaterali tra Giappone e Stati Uniti d'America|relazioni economiche]] e [[Presenza militare statunitense in Giappone|militari]].<ref>{{cita news|cognome=Green|nome=Michael|url=http://www.realclearpolitics.com/articles/2007/03/japan_is_back_why_tokyos_new_a.html|titolo=Japan Is Back: Why Tokyo's New Assertiveness Is Good for Washington|pubblicazione=Real Clear Politics|lingua=en|data=19 marzo 2007|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
Stato membro delle [[Nazioni Unite]] dal 1956, il Giappone ha servito anche come membro non permanente del [[Consiglio di Sicurezza]], per un totale di 20 anni, più di recente nel 2009 e nel 2010.<ref>{{cita news|url=http://web.archive.org/web/20070221044357/http://www.centralchronicle.com/20070111/1101194.htm|titolo=UK backs Japan for UNSC bid|pubblicazione=Central Chronicle|lingua=en|urlarchivio=http://www.centralchronicle.com/20070111/1101194.htm|dataarchivio=11 gennaio 2007|data=10 gennaio 2007|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Fa inoltre parte della coalizione denominata [[G4 (ONU)|G4]] ([[India]], [[Germania]], Giappone e [[Brasile]]).
 
Ci sono attualmente svariate dispute aperte con le nazioni vicine relative al controllo di determinate isole, solitamente concernenti interessi di tipo economico (estrazione di [[petrolio]] o [[gas naturale]]), tra le quali le [[Disputa delle isole Curili|isole Curili]]<ref>{{cita news|url=http://it.euronews.com/2012/02/07/giappone-trattative-con-mosca-per-le-isole-curili/|titolo=Giappone: “Trattative con Mosca per le isole Curili”|pubblicazione=Euronews|data=7 febbraio 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> con la Russia, le [[rocce di Liancourt]] con la Corea del Sud,<ref>{{cita news|url=http://www.corriere.it/gallery/esteri/08-2012/Dokdo/01/corea-giappone-quelle-isole-contese_b8b445c8-e2eb-11e1-84ce-ad634664744d.shtml#1|titolo=Corea e Giappone, quelle isole contese|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> le [[Crisi sino-giapponese per le isole Senkaku|isole Senkaku]] con Cina e Taiwan<ref>{{cita news|url=http://www.lastampa.it/Page/Id/1.0.321172203|titolo=Disputa Cina-Giappone: intellettuali contro l'isteria nazionalista|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=6 ottobre 2012|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> e la disputa con la stessa Cina per quanto concerne l'[[zona economica esclusiva|amministrazione economica]] dell'isola di [[Okinotorishima]].<ref>{{cita news|url=http://www.japanfocus.org/-yukie-yoshikawa/2541|titolo=The US-Japan-China Mistrust Spiral and Okinotorishima|pubblicazione=The Asia-Pacific Journal|lingua=en|data=11 ottobre 2007|accesso=29 dicembre 2012}}</ref> Ultimamente poi i rapporti con la [[Corea del Nord]] sono nuovamente degenerati in seguito agli esperimenti nucleari di quest'ultima. A metà febbraio 2007 il governo giapponese ha messo in orbita due [[Satellite spia|satelliti-spia]] militari per la sorveglianza dallo spazio della regione, con particolare attenzione alla penisola coreana.<ref>{{cita web|url=http://www.fas.org/sgp/crs/row/RS22845.pdf|formato=pdf|titolo=North Korea's Abduction of Japanese Citizens and the Six-Party Talks|editore=CRS Report Congress|cognome=Chanlett-Anvey|nome=Emma|data=19 marzo 2008|accesso=29 dicembre 2012}}</ref>
 
== Economia ==
{{vedi anche|Economia del Giappone}}
[[File:Tokyo stock exchange.jpg|thumb|Sala principale della [[borsa di Tokyo]], dove tutte le transazioni avvengono telematicamente.]]
A partire dal [[1868]] iniziò la prima espansione economica del Giappone, grazie all'[[Meiji|Imperatore Mutsuhito]]. Il Paese adottò le idee anglosassoni del [[libero mercato]], molti giapponesi iniziarono a studiare all'estero e viceversa. In quel periodo sorsero alcune delle maggiori aziende del Paese, che così già all'inizio del Novecento divenne il più sviluppato dell'Asia.
 
Dopo la [[seconda guerra mondiale]] il Giappone fu protagonista di un “[[miracolo economico giapponese|miracolo economico]]”: il suo [[prodotto interno lordo]] crebbe in media del 10% negli anni sessanta, del 5% nei settanta e del 4% negli ottanta.<ref>{{Cita web |url=http://www.country-data.com/cgi-bin/query/r-7176.html |titolo=Japan: Patterns of Development |editore=country-data.com |mese=gennaio| anno=1994 |accesso=28 dicembre 2006}}</ref> La crescita rallentò fortemente negli anni novanta, con lo scoppio della bolla speculativa e l'emersione di alcune debolezze locali sul mercato interno, in politica, nei settori bancario e finanziario e nei conti pubblici (il [[debito pubblico]] giapponese ammonta a ben oltre il 200% del PIL).<ref>{{Cita web|url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/rankorder/2186rank.html |titolo=World Factbook; Country Comparison : Public Debt |editore=[[CIA]] |anno=2009 |accesso=22 luglio 2010}}</ref> Il Paese tentò anche di riprendersi leggermente, almeno fino al collasso delle dot com nel [[2000]].<ref name="ciaecon">{{Cita web |url=https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html#Econ |titolo=World Factbook; Japan—Economy |editore=[[CIA]] |data=19 dicembre 2006 | accesso=28 dicembre 2006}}</ref> Dopo il [[2005]] l'economia ha ricominciato a crescere del 2,8%, fino a punte del 5,5 negli anni immediatamente successivi, più degli [[Stati Uniti]] e dell'[[Unione Europea]].<ref>{{cita news|cognome=Hisane|nome=Masake|url=http://www.atimes.com/atimes/Japan/HC02Dh01.html|titolo= A farewell to zero|pubblicazione=Asia Times|data=3 febbraio 2006|accesso=28 dicembre 2006}}</ref>
 
Oggi il Giappone è la seconda potenza economica dell'Asia, e la [[Lista di stati per PIL (nominale)|terza]]<ref name="IMF" /> al mondo per PIL nominale dopo [[Stati Uniti]] e [[Cina]], e [[Lista di stati per PIL (nominale)|quarta]] per PIL a [[Teoria della parità dei poteri di acquisto|parità di potere d'acquisto]], sorpassata nel 2012 dall'[[India]].<ref>Attualmente è un Paese postindustriale, in cui due terzi del reddito provengono dal terziario (banche, assicurazioni, settore immobiliare, commercio, trasporti, comunicazione, costruzioni, intrattenimento).</ref><ref>{{cita web|url=http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c06cont.htm|titolo=Manufacturing and Construction|editore= Statistical Handbook of Japan, Ministry of Internal Affairs and Communications|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> L'industria è tra le più imponenti ed avanzate al mondo, ed è dominata da due settori chiave, la produzione di [[industria automobilistica|automobili]]<ref>{{cita web|url=http://oica.net/category/production-statistics/|titolo=OICA » Production Statistics|editore=oica.net|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> e l'[[elettronica di consumo]],<ref>{{cita news|cognome=Hara|nome=Yoshiko|url=http://www.eetimes.com/electronics-news/4048822/Japan-s-IC-needs-met-at-home|titolo=Japan's IC needs met at home|pubblicazione=EE Times|data=10 maggio 2004|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> seguite dai settori [[industria siderurgica|siderurgico]], [[chimica industriale|chimico]], [[industria farmaceutica|farmaceutico]], della [[gomma]], [[industria petrolchimica|petrolchimico]], [[cantiere navale|cantieristico]], [[motocicletta|motociclistico]], [[ingegneria aerospaziale|aerospaziale]], [[microelettronica|microelettronico]], [[videogioco|videoludico]], [[industria tessile|tessile]], [[industria alimentare|alimentare]], del legno, dei laterizi, del tabacco e degli strumenti musicali.<ref name="ciaecon" /> Nel Paese si trovano sia grandi multinazionali ([[Toyota]], [[Honda]], [[Sony]], [[Panasonic Corporation|Panasonic]], [[Yamaha Corporation|Yamaha]], [[Toshiba]], [[Sharp Corporation|Sharp]], [[Canon]], [[Nikon Corporation|Nikon]], [[Nintendo]], [[SEGA]], [[Bridgestone]], [[Japan Tobacco]], [[Nippon Telegraph and Telephone|NTT]], [[Nippon Steel]], [[Nippon Oil]])<ref>{{cita news|url=http://www.ft.com/cms/s/0/1b939a9a-2587-11dc-b338-000b5df10621,dwp_uuid=95d63dfa-257b-11dc-b338-000b5df10621.html|titolo= Japan 500 2007|accesso=27 dicembre 2012|pubblicazione=[[Financial Times]]}}</ref> sia piccole e medie aziende. Inoltre hanno sede alcune delle maggiori banche mondiali, e la [[Borsa di Tokyo]], seconda al mondo per capitalizzazione.<ref>{{cita web|url=http://www.nyse.com/events/1170156816059.html|titolo= Market data|editore=New York Stock Exchange|data=31 gennaio 2006|accesso=11 agosto 2007}}</ref> Più limitato è il ruolo dell'agricoltura (riso, tè, patate, ortaggi) e dell'allevamento, mentre la pesca locale è seconda al mondo dopo quella della Cina.
 
Nel [[2001]] il Giappone contava su una popolazione attiva di 67 milioni di persone,<ref>{{Cita web |url=http://www.prcdc.org/summaries/japan/japan.html |urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070927032804/http://www.prcdc.org/summaries/japan/japan.html |dataarchivio=27 settembre 2007 |titolo=Executive Summary: Population Trends in Japan |editore=Population Resource Center |accesso=11 maggio 2009}}</ref> e solo il 4% degli adulti è disoccupato. Nonostante il reddito pro capite dei giapponesi sia ancora 19º al mondo<ref>{{Cita web|url=http://www.ggdc.net/ |titolo=Groningen Growth and Development Centre (GGDC) |editore=GGDC |data=26 gennaio 2009 |accesso=30 novembre 2009}}</ref> e il salario orario sia il più alto in assoluto,<ref>"[http://www.nytimes.com/2010/04/22/world/asia/22poverty.html?source=patrick.net Japan Tries to Face Up to Growing Poverty Problem]". The New York Times. April 21, 2010.</ref> il paese deve fare i conti con l'aumento della povertà (20 milioni di persone).
 
Le esportazioni del Giappone ammontavano a 4&nbsp;210 dollari pro capite nel 2005, e sono rappresentate in primo luogo da automobili e prodotti elettronici. I suoi principali clienti sono: [[Stati Uniti]] 22,8%, [[Unione europea]] 14,5%, [[Cina]] 14,3%, [[Corea del Sud]] 7,8%, [[Taiwan]] 6,8% ed [[Hong Kong]] 5,6%. Il Paese importa soprattutto materie prime agricole e minerarie, da: [[Cina]] 20,5%, [[Stati Uniti]] 12,0%, [[Unione europea]] 10,3%, [[Arabia Saudita]] 6,4%, [[Emirati Arabi Uniti]] 5,5%, [[Australia]] 4,8%, [[Corea del Sud]] 4,7%, [[Indonesia]] 4,2%.<ref>{{cita news|cognome=Blustein|nome=Paul|url=http://www.washingtonpost.com/wp-dyn/articles/A40192-2005Jan26.html|titolo=China Passes U.S. In Trade With Japan: 2004 Figures Show Asian Giant's Muscle"|pubblicazione=[[The Washington Post]]|data=27 gennaio 2005|accesso=27 dicembre 2012}}</ref>.Il 4.7% dell'economia appartiene al settore primario, il secondario per il 29.7% e il terziario occupa il 65.6%
 
=== Agricoltura e pesca ===
[[File:TawaramotoRiceField.png|thumb|left|Una coltivazione di riso giapponese.]]
In passato, come oggi, la coltura principale giapponese era il [[Oryza sativa|riso]], a tal punto che durante il periodo Edo il valore di un feudo era misurato in ''[[koku]]'', un'unità di misura che indicava quanto riso era in grado di produrre tale feudo, corrispondente alla quantità di riso necessaria a sfamare una persona per un anno. Il riso ha sempre rivestito un ruolo chiave nell'alimentazione giapponese, a tal punto che le coltivazioni venivano considerate obiettivi principali degli alleati durante la seconda guerra mondiale; ciò portò a diverse [[Carestia|carestie]] che vennero superate solo tramite delle speciali riforme agrarie mirate. Nel luglio 1999 fu approvata una nuova legge che indirizzava l'agricoltura giapponese al mercato internazionale.<ref name="agrijap">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.sulgiappone.it/geografia-giappone/agricoltura-giapponese|titolo=Agricoltura Giapponese|editore=sulgiappone.it|data=|accesso=2 gennaio 2013}}</ref> Attualmente in Giappone l'agricoltura ha pochi addetti poiché la maggioranza della forza lavoro è impiegata nel settore dell'industria e dei servizi. Si pratica inoltre un'agricoltura di tipo intensivo, con lo scopo di sfruttare al massimo il poco terreno pianeggiante disponibile, corrispondente al circa 15% del suolo giapponese. La grande estensione latitudinale del Giappone consente la coltivazione di molti prodotti differenti: oltre al riso si coltivano anche [[Ortaggio|ortaggi]], [[Cereale|cereali]] e [[Legume|legumi]] tipici delle zone a clima temperato e prodotti tipici dei climi subtropicali come la [[canna da zucchero]], il [[tè]], [[tabacco]] e alberi da frutto (soprattutto [[Ciliegio|ciliegi]]).<ref name="agrijap" />
 
Fin dall'antichità anche la pesca ha avuto un ruolo importante nell'alimentazione dei giapponesi, che a differenza degli europei hanno una cucina basata sull'utilizzo del pesce più che della carne, i prodotti ittici infatti sono la maggiore fonte di proteine per la popolazione giapponese.
La conformazione territoriale del Giappone è particolarmente adatta alla pratica della pesca: il mare che bagna le zone costiere e le numerose baie è molto pescoso soprattutto grazie all'azione benefica della corrente calda Kuroshio a sud e di quella fredda Oyashio a nord, situazioni favorevoli che hanno portato il Giappone ad affermarsi al secondo posto nell'industria della pesca mondiale dopo la Cina.<ref name="pescajap">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.sulgiappone.it/geografia-giappone/pesca-giappone|titolo=Pesca in Giappone|editore=sulgiappone.it|data=|accesso=2 gennaio 2013}}</ref> Dal periodo Edo fino al 1972 si passò da una raccolta di pesce di circa 4 milioni di tonnellate a circa 10 milioni grazie ai provvedimenti che lo Stato assunse dopo la guerra. Oltre alla pesca di [[Gadus macrocephalus|merluzzi]], [[Tonno|tonni]], [[Sardina pilchardus|sardine]], [[Aringa|aringhe]], [[Salmone|salmoni]], [[crostacei]], [[molluschi]] e altri pesci per il fabbisogno alimentare, in Giappone vengono pescate anche le [[Ostrica|ostriche perlifiche]] per la raccolta di perle.<ref name="pescajap" />
 
=== Scienza e tecnologia ===
[[File:Kibo PM and ELM-PS.jpg|thumb|Il ''Japanese Experiment Module'' (''Kibo'') sulla [[Stazione Spaziale Internazionale]].]]
Il Giappone è una nazione leader nel campo della [[ricerca scientifica]], in particolare nella tecnologia, nella produzione di macchinari e nella ricerca biomedica. Nella [[ricerca e sviluppo]] vengono impiegati circa 700&nbsp;000 ricercatori con un fondo destinato di 130 miliardi di dollari, il terzo al mondo dopo Stati Uniti e Cina.<ref>{{cita news|cognome=Nuthall|nome=Keith|url=http://www.timeshighereducation.co.uk/story.asp?storycode=207263|titolo=China surpasses Japan in R&D spending|pubblicazione=[[Times Higher Education]]|data=22 dicembre 2006|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> Il Giappone è uno dei leader mondiali nella ricerca scientifica fondamentale, avendo prodotto sedici [[Premio Nobel per la chimica|premi Nobel per la chimica]], la fisica e la medicina,<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.kyoto-u.ac.jp/en/profile/intro/honor/nobel.htm/|titolo=Japanese Nobel Laureates|editore=Kyoto University|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> tre [[Medaglia Fields|medaglie Fields]],<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.kyoto-u.ac.jp/en/profile/intro/honor/fields.htm|titolo=Japanese Fields Medallists|editore=Kyoto University|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e un [[Premio Carl Friedrich Gauss|Gauss Prize]].<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.kyoto-u.ac.jp/en/profile/intro/honor/gauss.htm|titolo=Dr. Kiyoshi Ito receives Gauss Prize|editore=Kyoto University|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> I contributi più importanti del Giappone nel progresso tecnologico sono nei campi dell'elettronica, automobili, macchinari, [[ingegneria sismica]], robotica industriale, [[ottica]], chimica, [[semiconduttori]] e metalli. Il Giappone inoltre è leader mondiale nella produzione e nell'uso della [[robotica]], possedendo più della metà (402&nbsp;200 su 742&nbsp;500) dei robot industriali del mondo.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.unece.org/press/pr2000/00stat10e.html|titolo=The Boom in Robot Investment Continues|editore=UNECE|data=17 ottobre 2000|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
L'[[Agenzia Spaziale Giapponese]] (JAXA), è attiva nella ricerca aerospaziale occupandosi dello sviluppo di razzi e satelliti e partecipando alle missioni della [[Stazione Spaziale Internazionale]]: il ''[[Japanese Experiment Module]]'' (''Kibo'') ha partecipato alle missioni di assemblaggio dello [[Space Shuttle]] nel 2008.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.nasa.gov/mission_pages/station/structure/iss_assembly.html|titolo=International Space Station Assembly - Past Flights|editore=NASA|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
Il 14 settembre 2007, fu lanciata partendo dal [[Tanegashima Space Center]] la sonda lunare ''[[SELENE]]'' ('''''Sel'''enological and '''En'''gineering '''E'''xplore'') su un razzo vettore [[H-IIA]] (modello H2A2022). ''SELENE'' è anche conosciuto col nome di ''Kaguya'', ispirandosi al racconto della “principessa lunare” in ''[[Taketori monogatari]]''.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.jaxa.jp/countdown/f13/special/nickname_e.html|titolo="KAGUYA" selected as SELENE's nickname|editore=JAXA|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Lo scopo di ''Kaguya'' era quello di raccogliere dati sull'origine della [[Luna]] e sulla sua evoluzione. Entrò nell'orbita lunare il 4 ottobre 2007,<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.japancorp.net/Article.Asp?Art_ID=15429|titolo=Japan Successfully Launches Lunar Explorer "Kaguya"|pubblicazione=JCN Network|data=14 settembre 2007|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Attualita%20ed%20Esteri/Esteri/2007/09/sonda-giappone.shtml?uuid=e167264a-62ab-11dc-9636-00000e251029&DocRulesView=Libero|titolo=Il Giappone lancia la sua prima sonda sulla Luna|pubblicazione=[[Sole 24 Ore]]|data=14 settembre 2007|accesso=27 dicembre 2012}}</ref> volando ad un'altitudine di circa 100&nbsp;km.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.jaxa.jp/press/2008/10/20081009_kaguya_e.html|titolo=KAGUYA (SELENE) Image Taking of "Full Earth-Rise" by HDTV|editore=JAXA|data=|accesso=27 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Una volta terminata la missione fu fatta deliberatamente schiantare dalla JAXA sulla Luna l'11 giugno 2009.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.asianews.it/index.php?l=it&art=15484&geo=6&size=|titolo=Pieno successo della missione lunare giapponese: la sonda si è schiantata oggi al suolo|editore=asianews.it|data=11 giugno 2009|accesso=27 dicembre 2012}}</ref>
 
Le missioni previste dalla JAXA nel campo dell'esplorazione spaziale sono il lancio della sonda spaziale ''[[PLANET-C|Akatsuki]]'' su [[Venere (astronomia)|Venere]],<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.jaxa.jp/projects/sat/planet_c/index_e.html|titolo=AKASTUKI current status and future operation|editore=JAXA|data=31 gennaio 2010|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref><ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.astronautinews.it/2010/05/11/lunedi-il-lancio-giapponese-verso-venere/|titolo=Lunedì il lancio Giapponese verso Venere|editore=astronautinews.it|data=11 maggio 2010|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> lo sviluppo della missione ''[[BepiColombo]]'' che vedrà la luce nel 2013<ref>{{cita web|cognome=Censori|nome=Claudio|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bepi-colombo_(Enciclopedia_della_Scienza_e_della_Tecnica)/|titolo=Bepi Colombo|editore=treccani.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.jaxa.jp/projects/sat/bepi/index_e.html|titolo=BepiColombo: Development progressing smoothly|editore=JAXA|data=20 dicembre 2012|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> e la costruzione di una [[base lunare]] entro il 2030.<ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://cordis.europa.eu/fetch?CALLER=IT_NEWS&ACTION=D&RCN=26156|titolo=Il Giappone annuncia la costruzione di una base sulla Luna al termine della missione dell'ESA nell'orbita del pianeta|pubblicazione=CORDIS Notiziario|data=8 agosto 2006|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
=== Energia e trasporti ===
{{vedi anche|Produzione di energia elettrica in Giappone|Trasporti in Giappone}}
[[File:Fukushima-1.JPG|thumb|[[Centrale nucleare di Fukushima Dai-ichi]].]]
Nel 2008, il 46,4% dell'energia del Giappone veniva prodotta dal petrolio, il 21,4 dal carbone, il 16,7% dal gas naturale, il 9,7% dal [[Energia nucleare in Giappone|nucleare]] il 2,9% dall'[[energia idroelettrica]]. Nel 2009 l'energia nucleare prodotta rappresentava il 25,1% di tutta l'energia elettrica del Giappone.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c07cont.htm|titolo=Energy|editore=Statistics Bureau|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> Tuttavia, a partire dal 5 maggio 2012, tutte le centrali nucleari del Paese sono state dismesse a causa della continua opposizione dell'opinione pubblica a seguito del [[Disastro di Fukushima Dai-ichi|disastro nucleare di Fukushima Dai-ichi]],<ref>{{cita news|cognome=Tsukimori|nome=Osamu|url=http://www.reuters.com/article/2012/05/05/us-nuclear-japan-idUSBRE84405820120505|titolo=Japan nuclear power-free as last reactor shuts|pubblicazione=[[Reuters]]|data=5 maggio 2012|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> anche se da settembre 2012 sono stati riattivati i reattori considerati sicuri per far fronte al fabbisogno delle aziende, con il programma di chiuderli definitivamente entro il 2030.<ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.corriere.it/notizie-ultima-ora/Ambiente/Giappone-centrali-nucleari-chiuse-entro-2030/13-09-2012/1-A_002725269.shtml|titolo=Giappone: centrali nucleari chiuse entro il 2030|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=13 settembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Data la sua forte dipendenza dalle importazioni di energia,<ref>{{cita news|cognome=Barrett|nome=Brendan|url=http://ourworld.unu.edu/en/can-nuclear-power-save-japan-from-peak-oil/|titolo=Can nuclear power save Japan from peak oil?|pubblicazione=OurWorld 2.0|data=2 febbraio 2011|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> il Giappone ha l'obiettivo primario di diversificare le fonti e mantenere elevati i livelli di efficienza energetica.<ref>{{cita news|cognome=Sala|nome=Ilaria Maria|url=http://www.lastampa.it/2012/09/15/esteri/il-giappone-da-l-addio-alle-centrali-nucleari-chiuse-entro-anni-5rThcdKz3yaXZgSpd5ZzOI/pagina.html|titolo=Il Giappone dà l'addio alle centrali nucleari "Chiuse entro 30 anni"|pubblicazione=[[La Stampa]]|data=15 settembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
[[File:JR East Shinkansen lineup at Niigata Depot 200910.jpg|thumb|left|Capolinea della [[East Japan Railway Company]], con in primo piano dei treni ''[[Shinkansen]]''.]]
La rete dei trasporti giapponese dispone di 1,2 milioni di chilometri di strade asfaltate,<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.stat.go.jp/english/data/handbook/c09cont.htm|titolo=Transport|editore=Statistics Bureau|data=|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref> tutte le autostrade sono a pagamento e sono disponibili aree adibite al noleggio auto nella maggior parte delle città di medie e grandi dimensioni, così come negli aeroporti e nelle principali stazioni ferroviarie del Paese.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.turismo-giappone.it/Organizzazione-del-viaggio/Trasporti/Auto-e-autobus|titolo=Trasporti. Auto e autobus|editore=turismo-giappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> È diffuso anche l'utilizzo di autobus, taxi e delle cosiddette ''step-thru'', motociclette con 50&nbsp;cm³ di cilindrata che possono essere guidate senza patente.<ref name="viaggijap">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.viaggigiappone.it/viabilita_e_trasporti-2295-410.htm|titolo=Viabilità e trasporti|editore=viaggigiappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
Il mezzo di trasporto più utilizzato in Giappone rimane comunque il treno, con decine di imprese ferroviarie che competono nel mercato regionale e locale dei trasporti per passeggeri; tra le maggiori aziende del settore vi sono la [[Japan Railways Group]], le [[ferrovie Kintetsu]], le [[ferrovie Seibu]] e la [[Keiō Corporation]]. I treni ad alta velocità ''[[Shinkansen]]'' collegano le principali città e sono sinonimo di sicurezza e puntualità.<ref name="viaggijap" /><ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://english.jr-central.co.jp/about/safety.html|titolo=About the Shinkansen|editore=Central Japan Railways Company|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> Inoltre è in progetto il prototipo di una nuova generazione di treni ad alta velocità a levitazione magnetica chiamati [[JR-Maglev|Maglev]], progettati per operare a una velocità di crociera di oltre 480 chilometri orari.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.lagenziadiviaggi.it/notizia_standard.php?IDNotizia=168160&IDCategoria=1|titolo=Il Giappone prepara maglev, il treno a 480 km/h|editore=lagenziadiviaggi.it|data=30 novembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
Tra i 99 aeroporti del Giappone<ref>{{cita news|cognome=|nome=|url=http://www.bulgariaoggi.com/it/201212141643/Curiosita/Tecnologie/Societa-bulgara-vende-al-Giappone-sistema-high-tech-che-vale-milioni.html|titolo=Società bulgara vende al Giappone sistema high tech che vale milioni|pubblicazione=Bulgaria Oggi|data=14 dicembre 2012|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> il più grande è l'[[Aeroporto di Tokyo-Haneda]], nonché l'aeroporto più trafficato in Asia.<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://voli.idealo.it/aeroporto/Tokyo-HND/|titolo=Aeroporto Tokyo-Haneda International Airport|editore=voli.idealo.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref> I principali aeroporti internazionali in Giappone sono l'[[aeroporto internazionale di Narita]] e l'[[aeroporto internazionale del Kansai]] situato nei pressi di [[Osaka]].<ref>{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.turismo-giappone.it/Organizzazione-del-viaggio/Trasporti/Trasporti-aerei|titolo=Trasporti aerei|editore=giappone.it|data=|accesso=28 dicembre 2012}}</ref>
 
=== Turismo ===
{{vedi anche|Turismo in Giappone}}
[[File:Akiba denkigai.jpg|thumb|[[Akihabara]] (Tokyo), uno dei luoghi più visitati del Giappone.<ref>{{Cita web|url=http://www.jnto.go.jp/eng/indepth/featuredarticles/kie/akihabara/kie_akihabara_06.html|titolo=How today's Akihabara hatched|editore=Japan National Tourism Organization|lingua=en|accesso=27 agosto 2010}}</ref>]]
Il turismo in Giappone ha attirato 8&nbsp;611 175 visitatori stranieri nel 2010,<ref>{{cita web|cognome=|formato=pdf|nome=|url=http://www.jnto.go.jp/jpn/downloads/2010_total.pdf|titolo=訪日外客統計 国籍/月別 訪日外客数 2010年推計値|editore=Japan National Tourism Organization|data=|accesso=2 gennaio 2013|lingua=ja}}</ref> dei quali il 27% erano sud coreani,<ref>{{cita news|cognome=Dickye|nome=Mure|url=http://www.ft.com/intl/cms/s/0/6a76579a-2945-11e0-ab2f-00144feab49a.html#axzz2GqiW8yKC|titolo=Tourists flock to Japan despite China spat|pubblicazione=[[Financial Times]]|data=26 gennaio 2011|accesso=2 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> tuttavia il turismo interno rimane una parte vitale dell'economia giapponese e della cultura giapponese; difatti il Giappone è solo al 25º posto nella classifica delle più importanti destinazioni in termini di spesa dei visitatori stranieri. Nel 2011, prima del terremoto dell'11 marzo, l'apporto del settore turistico in Giappone era previsto essere di circa 10,5 trilioni di yen (equivalenti a circa 120 miliardi di dollari), ovvero un contributo diretto del 2.2% al PIL Giapponese e di fornire quasi 1,5 milioni di posti di lavoro.<ref name="puretour">{{cita web|cognome=|nome=|url=http://www.puretourism.it/statistiche-turismo/statistiche-e-dati-turismo-asia-e-pacifico/giappone-terremoto-e-tsunami-impatti-sul-turismo|titolo=Giappone, terremoto e tsunami: impatti sul turismo|editore=puretourism.it|data=24 luglio 2011|accesso=2 gennaio 2013}}</ref>
 
Dopo l'11 marzo gli arrivi turistici internazionali nel mese di marzo sono diminuiti del 50,3%, con una diminuzione che va dal -35% al -65% come due estremi considerando gli arrivi dai singoli Paesi, mentre i viaggi di piacere in entrata nel periodo marzo-aprile sono calati di circa il 90% sia in marzo sia in aprile. Le zone che più hanno risentito dalla catastrofe sono la zona di [[Sendai]], colpita dallo tsunami, e Tokyo, che pur non essendo stata toccata direttamente ha registrato un calo nella domanda di prenotazioni nel mese di marzo con una diminuzione del 34% rispetto allo scorso anno.<ref name="puretour" /> Per contrastare questo andamento negativo il governo del Giappone ha deciso di regalare 10&nbsp;000 biglietti aerei ai turisti stranieri nel tentativo di risollevare il turismo della nazione.<ref name="burchia">{{cita news|cognome=Burchia|nome=Ermal|url=http://www.corriere.it/esteri/11_ottobre_10/giappone-biglietti-aerei-regalo-burchia_ae1aae7c-f322-11e0-9003-e42e185dfd5a.shtml|titolo=Turismo, il Giappone regala 10.000 biglietti aerei ai turisti stranieri|pubblicazione=[[Corriere della Sera]]|data=10 ottobre 2011|accesso=2 gennaio 2013}}</ref> Nonostante ciò, il Giappone è risultato la terza meta turistica per quanto concerne le destinazioni più popolari secondo un sondaggio del 2011, dopo Stati Uniti e Gran Bretagna.<ref name="burchia" />
 
== Ambiente ==
{{vedi anche|Politica ambientale in Giappone}}
[[File:Saihouji-kokedera01.jpg|thumb|Saihouji (Kyoto), patrimonio mondiale dell'[[UNESCO]].]]
La politica di preservazione ambientale del Giappone risale all'[[era Tokugawa]] (circa 1603-1867) e seguì una strategia top-down (letteralmente "dall'alto verso il basso")<ref>Così J.Diamond definisce quelle politiche che vengono imposte dall'alto, in stati caratterizzati da un governo centrale forte, come il Giappone dell'epoca. Questo tipo di gestione si oppone a quello bottom-up che si riscontra in paesi (solitamente piccoli) in cui è tutta la popolazione a proporre e fare pressioni per l'adozione di particolari strategie.(cfr. [[#Bibliografia|bibliografia]])</ref> di cui si fece promotore lo shogun stesso.
All'epoca, infatti, il Giappone viveva un periodo di pace e prosperità che aveva ben presto portato a un eccessivo sfruttamento delle risorse forestali del Paese, a causa dell'eccessivo uso del legname per costruzioni, concime e combustibile sommato ai frequenti incendi e all'isolamento vissuto in quel momento dal Paese, che lo costringeva all'autosufficienza anche per il legname.
[[File:Looking down at Hamamatsucho.JPG|thumb|left|Una zona densamente popolata di Hamamatsuchō, Tokyo.]]
Il disboscamento ebbe la sua acme, assieme al boom edilizio, nel periodo 1570-1650. La gravità della situazione venne messa a nudo dal grande incendio del 1657 e gli shogun dell'epoca reagirono esortando alla parsimonia nello stile di vita (limitazioni nel fasto delle case) e imponendo delle rigide regole allo sfruttamento delle foreste. Già nel 1666 venne vietato il taglio degli alberi, incentivato il rimboschimento e un editto dello shogun metteva in guardia contro l'erosione, la deforestazione e l'impoverimento dei suoli. Dal 1700 fu attivo un articolato corpo di leggi per la gestione forestale (demandata al Ministero delle Finanze), che prevedeva anche una capillare rete di gestione sul territorio con diversi ambiti e gradi di responsabilità (chi poteva rilasciare il permesso di taglio, quanto tagliare, chi era demandato al controllo). Inoltre, lungo le strade principali e i fiumi, vennero istituiti dei posti di guardia per assicurarsi che tutto il legname in transito avesse rispettato le leggi. Venne inoltre ridotto l'impiego di legname nelle costruzioni e anche per il riscaldamento delle abitazioni (sostituito dal carbone); si ridusse il rischio di incendi.
 
Durante il periodo di rapida crescita economica dopo la seconda guerra mondiale, le politiche ambientali vennero trascurate dalle aziende governative e industriali, di conseguenza, negli anni cinquanta e sessanta l'inquinamento ambientale subì un incremento notevole. In risposta alla crescente preoccupazione per il problema, il governo introdusse diverse leggi di protezione dell'ambiente nel 1970.<ref>{{cita web|url=http://www.erca.go.jp/yobou/archives/category/taiki-jouhoukan/taiki-history-taiki-jouhoukan|titolo=日本の大気汚染の歴史|editore= Environmental Restoration and Conservation Agency|data=|accesso=3 gennaio 2013|lingua=ja}}</ref> La [[Crisi energetica (1973)|crisi petrolifera del 1973]] inoltre incoraggiò l'uso di energia pulita a causa della mancanza del Giappone di risorse naturali.<ref>{{cita web|formato=pdf|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20080216005103/http://nice.erina.or.jp/en/pdf/C-SEKIYAMA.pdf|dataarchivio=16 febbraio 2008|titolo=Japan's international cooperation for energy efficiency and conservation in Asian region|editore=Energy Conservation Center|data=22 gennaio 2008|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en|url=http://nice.erina.or.jp/en/pdf/C-SEKIYAMA.pdf}}</ref> Gli attuali problemi in materia ambientale riguardano l'inquinamento dell'aria urbana ([[NOx]], [[Particolato|particolato sospeso]], e sostanze tossiche), la [[gestione dei rifiuti]], l'[[eutrofizzazione]] delle acque, il cambiamento climatico, la gestione dei prodotti chimici e la cooperazione internazionale per la conservazione.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://www.oecd.org/environment/environmentalcountryreviews/2110905.pdf|titolo=ENVIRONMENTAL PERFORMANCE REVIEW OF JAPAN|editore=[[Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico|OCSE]]|data=|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
Il Giappone è uno dei leader mondiali nello sviluppo di nuove tecnologie rispettose dell'ambiente, ed è al 20º posto al mondo secondo l'[[Indice di sostenibilità ambientale]] 2010.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://ciesin.columbia.edu/repository/epi/data/2010EPI_summary.pdf|titolo=2010 Environmental Performance Index|editore=Yale University|data=|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> In quanto firmatario del [[Protocollo di Kyoto]], il Giappone ha l'obbligo di ridurre le proprie emissioni di anidride carbonica e di adottare altre misure per contrastare il cambiamento climatico.<ref>{{cita news|url=http://www.reuters.com/article/2009/06/24/idUST191967|titolo=Japan sees extra emission cuts to 2020 goal-minister|pubblicazione=[[Reuters]]|data=24 giugno 2009|accesso=3 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
=== Aree protette ===
[[File:Collage national parks Japan.jpg|thumb|Da in alto a sinistra: il [[Parco nazionale di Nikkō]], il [[Parco nazionale Setonaikai]], il [[Parco Nazionale Shiretoko]] e il [[Parco Nazionale di Iriomote-Ishigaki]].]]
{{vedi anche|Parchi nazionali del Giappone}}
Le aree protette in Giappone si suddividono in parchi nazionali, controllati e gestiti dal Ministero dell'Ambiente, e parchi seminazionali, più piccoli e meno rinomati, che vengono gestiti direttamente dalle prefetture, sempre sotto la supervisione del Ministero.<ref>{{Cita web |formato=pdf|url=http://www.env.go.jp/en/nature/nps/park/doc/files/parksystem.pdf |titolo=Natural Park Systems in Japan |editore=[[Ministry of the Environment (Japan)|Ministry of the Environment]] |pagine=4, 12 |accesso=1º febbraio 2012}}</ref> Al 31 marzo 2008 in Giappone si contavano 29 parchi nazionali e 56 parchi seminazionali. L'area dei primi copre 20&nbsp;869&nbsp;km² (il 5,5% della superficie nazionale), mentre i secondi coprono 13&nbsp;614&nbsp;km² (il 3,6% del totale). Inoltre i 309 parchi prefetturali si sviluppano su un'area di 19&nbsp;608&nbsp;km² (il 5,2% del totale).<ref>{{Cita web|formato=pdf|url=http://www.env.go.jp/en/nature/nps/park/doc/files/np_3.pdf |titolo=Summary table of area figures for Natural Parks |editore=Ministry of the Environment|pagine=1f |accesso=1º febbraio 2012}}</ref>
 
In Giappone inoltre vi sono 17<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/statesparties/jp|titolo=Japan – Properties Inscribed on the World Heritage List |editore=whc.unesco.org|accesso=1º novembre 2013}}</ref> siti riconosciuti patrimoni mondiali dall'UNESCO, tra i quali le [[Isole Ogasawara]], la penisola di [[Parco nazionale Shiretoko|Shiretoko]], [[Shirakami-Sanchi]], e l'[[Yakushima|Isola Yakushima]].<ref>{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2251.html|titolo=Japan's UNESCO World Heritage Sites |editore=japan-guide.com|accesso=3 gennaio 2013}}</ref>
 
=== Biodiversità ===
Il Giappone ha nove eco-regioni forestali che riflettono il clima e la geografia delle isole. Si va dalle foreste umide subtropicali di latifoglie delle [[isole Ryukyu]] e [[Isole Bonin|Bonin]], alle foreste temperate di latifoglie nelle regioni a clima mite delle isole principali, alle foreste boreali di conifere delle isole del nord.<ref>{{Cita web|urlarchivio=http://web.archive.org/web/20070213035135/http://www.us.emb-japan.go.jp/jicc/spotflora.htm|dataarchivio=13 febbraio 2007|titolo=Flora and Fauna. Diversity and regional uniqueness|editore=Embassy of Japan in the USA|accesso=3 gennaio 2013|url=http://www.us.emb-japan.go.jp/jicc/spotflora.htm}}</ref> Il Giappone inoltre ha oltre 90&nbsp;000 specie di fauna selvatica, tra cui l'[[orso bruno]], il [[macaco giapponese]], il [[Tanuki|cane procione giapponese]], e la [[Andrias japonicus|salamandra gigante giapponese]].<ref>{{Cita web|formato=pdf|url=http://www.env.go.jp/nature/yasei/pamph/pamph01/en.pdf|titolo=The Wildlife in Japan|editore=Ministry of the Environment of Japan|accesso=3 gennaio 2013}}</ref> Oltre alla grande rete di parchi nazionali sono state create 37 zone umide [[Ramsar]].<ref>{{Cita web|url=http://www.ramsar.org/cda/en/ramsar-pubs-annolist-japan/main/ramsar/1-30-168%5E16573_4000_0__|titolo=The Annotated Ramsar List: Japan|editore=[[Ramsar]]|accesso=3 gennaio 2013}}</ref>
 
== Cultura ==
{{vedi anche|Cultura giapponese|Cultura popolare giapponese|Folclore giapponese}}
[[File:Collage cultura Giappone.jpg|thumb|upright=1.4|Da in alto a sinistra: una [[Cha no yu|cerimonia del tè]], un esempio di ''[[ikebana]]'', un esempio di ''[[origami]]'', una ''[[geisha]]'' assiste un cliente.]]
La [[cultura giapponese]] ha subito molte modifiche nel corso dei secoli, cambiando da quella originaria (risalente al [[periodo Jōmon]]), fino a quella contemporanea, che combina influenze asiatiche, europee e statunitensi. L'arte tradizionale giapponese include le [[artigianato giapponese|arti]] dell‘''[[ikebana]]'', dell‘''[[origami]]'', dell‘''[[Ukiyo-e|ukiyō-e]]'', delle [[bambole giapponesi|bambole]], delle [[Urushiol|lacche]], e delle [[ceramica giapponese|ceramiche]]; il [[teatro giapponese|teatro]] (''[[bunraku]]'', ''[[bon-Odori]]'', ''[[kabuki]]'', ''[[nō]]'' e ''[[rakugo]]''); le tradizioni (i [[giochi giapponesi|giochi]], la [[Cha no yu|cerimonia del tè]], il ''[[budo]]'', le [[spada giapponese|spade]], le [[Arti marziali giapponesi|arti marziali]], l'arte della [[Shodō|calligrafia]], il [[Kimono|vestiario]] e la figura della ''[[geisha]]''). Il Giappone inoltre ha un sistema sviluppato per la tutela e la promozione delle proprietà materiali e immateriali culturali e del patrimonio nazionale.<ref>{{Cita web|url=http://www.bunka.go.jp/english/index.html|titolo=Administration of Cultural Affairs in Japan|editore=Agency for Cultural Affairs|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> Sedici siti sono stati iscritti nella Lista del [[Patrimonio dell'umanità]] dell'[[UNESCO]], dodici dei quali hanno un'elevata importanza culturale.<ref>{{Cita web|url=http://whc.unesco.org/en/statesparties/jp|titolo=Japan – Properties Inscribed on the World Heritage List|editore=[[UNESCO]]|accesso=8 gennaio 2013}}</ref>
 
=== Arte ===
{{vedi anche|Arte giapponese|Architettura giapponese|Giardino giapponese|Giardino zen|Estetica giapponese}}
[[File:Kinkaku-ji 01.jpg|thumb|left|Il tempio [[Kinkaku-ji]] a Kyoto, esempio di architettura giapponese e patrimonio mondiale dell'UNESCO.]]
Con l'arrivo della civiltà occidentale non si può più parlare di un'arte autonoma, ma l'arte giapponese si inserisce vigorosamente nelle più moderne correnti artistiche, specie architettoniche.
 
Per quanto riguarda le arti tradizionali giapponesi, che sono tutte permeate dalla filosofia ''[[Buddhismo Zen|zen]]'', esse hanno costituito per secoli un ''unicum'' che non ha corrispondenza in occidente. Sono giunte fino a noi pressoché intatte e sono tuttora vive e vitali. Sono praticate in tutto il mondo da decine di migliaia di persone ed hanno costituito un vettore essenziale della conoscenza all'estero della cultura giapponese. Tutte sono fondate sul principio della "via" (''dō'') cioè su un cammino interiore da percorrere per giungere all'illuminazione. Ma al di là della loro valenza filosofica, hanno comunque un contenuto estetico che può essere percepito autonomamente. Queste forme espressive costituiscono il nucleo più autentico della cultura giapponese e ad esse i giapponesi sono stati e sono molto legati. Elemento costante e centrale di esse è la rappresentazione istantanea della bellezza, espressa il più sinteticamente possibile con il segno, la forma o il gesto. Le più note sono: il ''[[cha no yu]]'' (o ''sadō'') la via del tè,<ref>{{Cita web|url=http://www.signoredelte.it/cha_no_yu.html|titolo=Cha no yu: CERIMONIA DEL TE'|editore=signoredelte.it|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> l‘''ikebana'' (o ''kadō'') la via dei fiori,<ref>{{Cita web|url=http://www.japancoolture.com/it/likebana_arte_giapponese_di_arrangiare_i_fiori|titolo=L'ikebana, arte giapponese di arrangiare i fiori|editore=japancoolture.com|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> lo ''[[shodō]]'' la via della calligrafia,<ref>{{Cita web|url=http://www.shodo.it/introduzione.html|titolo=Shodō - La via della scrittura|editore=shodo.it|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> il ''[[kodo]]'' la via dell'incenso.<ref>{{Cita web|url=http://www.giapponeinitalia.org/varie/kodo-la-via-dell%E2%80%99incenso|titolo=Kōdō: la Via dell'Incenso|editore=giapponeinitalia.org|accesso=8 gennaio 2013}}</ref>
[[File:Great Wave off Kanagawa2.jpg|thumb|''[[La grande onda di Kanagawa]]'', ''[[ukiyo-e]]'' dell'artista [[Hokusai]].]]
Una menzione a parte per la corrente artistica del ''[[mono-Ha]]'', originatasi sul finire degli anni sessanta, per mano di un gruppo di artisti concentratisi sull'aspetto effimero e impermanente di oggetti ed eventi, messi in relazione allo spazio, all'uomo ed alla realtà.<ref>{{Cita web|url=http://www.artonweb.it/artemoderna/artefinemondiale/articolo5.htm|cognome=Torselli|nome=Vilma|titolo=Mono-Ha|editore=artonweb.it|accesso=8 gennaio 2013}}</ref>
 
Nell'architettura giapponese le [[Minka (Giappone)|case tradizionali]] e le [[Architettura buddista giapponese|strutture dei templi]] sono caratterizzate da pavimenti rivestiti da particolari tappeti chiamati ''[[tatami]]'', pareti in legno, porte laccate, muri di argilla, soffitto a cassettoni, un tetto di tegole, muri di legno e gesso, e da porte scorrevoli note come ''[[shoji]]'', le quali hanno la funzione di dividere le stanze e gli spazi interni da quelli esterni.<ref>{{Cita web|url=http://www.cultorweb.com/Arch_JPN/AJC.html|titolo=Architettura tradizionale giapponese|editore=cultorweb.com|accesso=8 gennaio 2013}}</ref>
 
La fusione della [[Pittura giapponese|pittura tradizionale giapponese]] e di quella occidentale ha dato vita all'influenza artistica nota come [[giapponismo]], sviluppatasi nella seconda metà del XIX secolo, e iniziata con la diffusione delle tipiche stampe giapponesi ''ukiyo-e'' in Europa;<ref>{{Cita web|url=http://laurent.buchard.pagesperso-orange.fr/Japonisme/OUVERT.htm|titolo=Perceptions du Japon|editore=laurent.buchard.pagesperso-orange.fr|lingua=fr|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> e ai ''[[manga]]'', i [[fumetto|fumetti]] tradizionali del Giappone, diventati famosi anche nel resto del mondo. I [[cartoni animati]] influenzati dallo stile dei manga vengono chiamati ''[[anime]]''.<ref>{{Cita web|url=http://www.matt-thorn.com/mangagaku/history.html#back1|titolo=A History of Manga|editore=matt-thorn.com|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> I [[videogioco|videogiochi]] giapponesi hanno iniziato ad avere grande successo a partire dagli anni ottanta, grazie soprattutto all'opera di [[Nintendo]], che si è lanciata con successo in questo mercato, seguita poi da [[Sony]], [[SEGA]], [[Konami]] ed altre aziende negli anni novanta.<ref>{{Cita web|url=http://www.dmoz.org/Games/Video_Games/History/|titolo=History of Videogames|editore=Open Directory Project|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
=== Letteratura ===
{{vedi anche|Letteratura giapponese|Poesia giapponese}}
[[File:Genji emaki 01003 001.jpg|thumb|Parte di ''[[Genji monogatari]]'' risalente al XII secolo.]]
Tra i primi [[manoscritti]] della letteratura giapponese i più importanti sono il ''[[Kojiki]]'', il ''[[Nihon Shoki]]'', e il ''[[Man'yōshū]]'', raccolta di poesie dell'VIII secolo. Tutti vennero scritti in [[ideogrammi|caratteri cinesi]].<ref>{{Cita web|url=http://www.meijigakuin.ac.jp/~ascj/2000/200015.htm|titolo=Asian Studies Conference, Japan (2000)|editore=Meiji Gakuin University|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> All'inizio del periodo Heian venne creato il sistema di [[trascrizione fonetica]] detto ''[[kana]]'' (formato da ''[[hiragana]]'' e ''[[katakana]]''). Il {{Nihongo|''[[Taketori monogatari]]''|竹取物語||"Storia di un tagliabambù"}} è considerato il primo [[racconto]] della letteratura giapponese.<ref>{{Cita web|url=http://asia.isp.msu.edu/wbwoa/east_asia/japan/culture_literature.htm|titolo=Windows on Asia—Literature : Antiquity to Middle Ages: Recent Past|editore=Michigan State University|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> Una descrizione della vita di corte dell'epoca Heian viene data da [[Sei Shōnagon]] nel {{Nihongo|''[[Makura no sōshi]]''|枕草子||"Note del Guanciale"}}, mentre il {{Nihongo|''[[Genji monogatari]]''|源氏物語||"Storia di Genji"}} di [[Murasaki Shikibu]] è considerato il primo [[romanzo]] della storia.
 
Durante il periodo Edo la letteratura divenne l'arte dei ''[[chōnin]]'' (letteralmente “gente di città”), la gente ordinaria. Non era più, quindi, prerogativa degli [[aristocratici]]. Il cosiddetto [[Yomihon]], ad esempio, divenne famoso, dando prova di questo cambiamento. Il periodo Meiji segnò il declino delle forme tradizionali della letteratura; infatti è proprio in questo periodo che la letteratura giapponese integrò le influenze occidentali. [[Sōseki Natsume|Natsume Soseki]] e [[Mori Ōgai]] furono i primi scrittori della letteratura giapponese moderna. Vennero seguiti da [[Akutagawa Ryunosuke]], [[Tanizaki Jun'ichirō]], [[Kawabata Yasunari]], [[Mishima Yukio]] fino ad arrivare a [[Murakami Haruki]] e [[Banana Yoshimoto]]. Il Giappone vanta due scrittori vincitori di un [[Premio Nobel]]: [[Kawabata Yasunari]] (1968) e [[Ōe Kenzaburō]] (1994), mentre tra gli scrittori contemporanei conosciuti e pubblicati in [[Italia]] spiccano fra gli altri [[Banana Yoshimoto]] (''[[Kitchen]]'', ''[[Honeymoon]]'', ''[[H/H]]'', ''[[Tsugumi]]'', ''[[Arcobaleno (romanzo)|Arcobaleno]]'', ''[[Amrita]]''), e [[Murakami Haruki]] (''[[Tokyo Blues|Norwegian Wood]]'', ''[[Underground (romanzo)|Underground]]'', ''[[La ragazza dello Sputnik]]'').
 
=== Musica ===
{{vedi anche|Musica giapponese}}
[[File:Man playing shamisen.jpg|thumb|Un uomo giapponese suona uno ''[[shamisen]]'' accompagnato da un cantante.]]
Avendo preso in prestito dalle vicine culture [[strumento musicale|strumenti]], [[scala musicale|scale]] e stili, la [[musica giapponese]] è particolarmente eclettica. Molti [[strumenti musicali]] come il ''[[koto]]'' (simile al salterio) o la ''[[biwa]]'' (specie di liuto) vennero introdotti nel IX secolo e X secolo. L'accompagnamento del teatro ''[[nō]]'' nasce nel XIV secolo, e la musica popolare folcloristica con lo ''[[shamisen]]'' (chitarra a 3 corde a plettro) nel XVI secolo. La musica occidentale venne introdotta nel XIX secolo, ed è ormai diventata parte integrante della cultura giapponese.<ref>{{Cita web|url=http://jtrad.columbia.jp/eng/history.html|titolo=History of Japanese Traditional Music|editore=[[Columbia Music Entertainment]]|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref>
 
Per molto tempo i musicisti giapponesi si sono nutriti di elementi prevalentemente germanici; dopo la prima guerra mondiale i favori si sono, invece, volti sempre più verso la musica francese ed italiana. Successivamente con l'avvento della globalizzazione anche i giapponesi si sono scoperti anglofili, imitando la musica [[musica leggera|pop]] e [[rock]] d'oltre oceano e cantando in inglese. Sono nati così negli anni ottanta due filoni (interconnessi al punto che spesso si contaminano l'un l'altro) che vengono definiti [[j-pop]] (legato soprattutto al fenomeno delle [[idol]]) e [[j-rock]] (che si suddivide a sua volta in diverse sotto categorie), dove la lettera J sta appunto a indicare la parola ''japanese'' (''giapponese''). Accanto a j-pop e j-rock si è sviluppato più recentemente anche l'[[hip hop giapponese]].<ref name="guardian">{{Cita news|url=http://www.guardian.co.uk/music/2005/aug/21/popandrock3|titolo=J-Pop's dream factory|pubblicazione=[[The Guardian]]|data=21 agosto 2005|accesso=8 gennaio 2013|lingua=en}}</ref> Il ''[[karaoke]]'' è una delle attività da tempo libero più praticate in Giappone, con appositi locali a esso dedicato in cui si canta all'interno di piccole stanze in compagnia di pochi amici o del partner.<ref>{{Cita web|url=http://www.italiajapan.net/2012/02/karaoke-giapponese/|titolo=Il karaoke: musica e divertimento in Giappone!|editore=italiajapan.net|accesso=8 gennaio 2013}}</ref> Fuori dall'[[Asia]] la musica contemporanea giapponese è conosciuta quasi esclusivamente grazie alle [[colonna sonora|colonne sonore]] e musiche di sottofondo di videogiochi ed anime.<ref name="guardian" />
 
=== Televisione ===
Il 13 maggio [[1939]]<ref>{{cita web|url=http://www.nhk.or.jp/strl/aboutstrl/evolution-of-tv-en/p07/column/index1.html|titolo=“Can you see me clearly?” Public TV image reception experiment (1939)|lingua=en|editore=NHK (Japan Broadcasting Corporation)|sito=The Evolution of TV|pagine=7|anno=2002|accesso=28 febbraio 2009}}</ref> fu effettuato il primo esperimento di trasmissione via radio, mentre le trasmissioni regolari iniziarono il 1º febbraio [[1953]].<ref>{{cita web|url=http://www.nhk.or.jp/strl/aboutstrl/evolution-of-tv-en/p09/index.html|titolo=TV Broadcasting Begins|lingua=en|editore=NHK (Japan Broadcasting Corporation)|sito=The Evolution of TV|pagine=9|anno=2002|accesso=28 febbraio 2009}}</ref>
 
Sei sono le emittenti tv principali, a cui fanno capo i rispettivi network che coprono l'intera nazione:
* [[NHK]] (pubblica)
* [[Nippon Television]]
* [[Tokyo Broadcasting System]]
* [[TV Tokyo]]
* [[Fuji Television]]
* [[TV Asahi]]
 
Altre importanti stazioni di trasmissioni televisive sono:
* [[Kansai Telecasting Corporation]]
* [[Asahi Broadcasting Corporation]]
* [[Nagoya Broadcasting Network]]
* [[Mainichi Broadcasting System]]
 
Ad esse fanno capo diverse TV locali legate alle varie [[prefetture del Giappone|prefetture]].
 
== Sport ==
{{vedi anche|Sport in Giappone}}
[[File:Asashoryu fight Jan08.JPG|thumb|Un incontro tra due lottatori di ''[[sumo]]''.]]
[[File:Hanshin Koshien Stadium 2007-21.jpg|thumb|Il [[Koshien Stadium]], lo stadio da [[baseball]] di [[Nishinomiya]].]]
All'inizio del XX secolo il Giappone ha dato vita a una serie di [[arti marziali]] denominate ''[[budō]]'', molto in voga tra i guerrieri. Queste includono il ''[[karate]]'', il ''[[jūjutsu]]'', il ''[[ninjutsu]]'', il ''[[judo]]'', l'''[[aikido]]'' e il ''[[kendō]]''.<ref>{{cita web|url=http://www.qnm.it/salute-e-fitness/arti-marziali-giapponesi-le-5-discipline-piu-famose-post-25913.html|titolo=Arti marziali giapponesi: le 5 discipline più famose|editore=qnm.it|data=26 aprile 2011|accesso=21 gennaio 2013}}</ref><ref name="sport">{{cita web|url=http://www.turismo-giappone.it/Cose-da-fare-e-da-vedere/Attivita-all-aperto/Sport|titolo=Sport|editore=turismo-giappone.it|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref> Il ''[[sumo]]'' viene inoltre considerato il più caratteristico [[sport nazionale]] giapponese, con i suoi enormi lottatori che si sfidano in piccole arene circolari.<ref name="sport" /><ref>{{cita web|url=http://www.it.emb-japan.go.jp/italiano/Il%20Giappone/Parliamo%20del%20Giappone/sumo.htm|titolo=Il Sumo. Rituale tradizionale di bellezza e forza|editore=Ambasciata del Giappone in Italia|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref>
 
Il {{Nihongo|[[baseball]]|野球|yakyū}} è uno degli sport più popolari in Giappone, dove la prima squadra professionale fu istituita nel 1938. Il massimo campionato è denominato [[Lega Professionale Giapponese]] ed è suddiviso in due leghe. La [[Nazionale di baseball del Giappone|nazionale giapponese]] rappresenta il Giappone nelle [[campionato mondiale di baseball|competizioni internazionali]] organizzate dalla [[IBAF]].<ref>{{cita web|url=http://www.giappone.cc/baseball-giapponese.html|titolo=Baseball giapponese|editore=giappone.cc|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.italiajapan.net/2012/08/alex-maestri-primo-italiano-nel-baseball-giapponese/|titolo=Alex Maestri, primo italiano nel baseball giapponese|editore=italiajapan.net|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref>
 
Invece, per quanto riguarda il [[calcio (sport)|calcio]], la [[J-League]] professionistica è nata soltanto nel 1992,<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://www.tjf.or.jp/takarabako/PDF/TB09_JCN.pdf|titolo=Soccer as a Popular Sport: Putting Down Roots in Japan|editore=Japan Forum|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref> guadagnando popolarità negli ultimi anni, grazie soprattutto alla vittorie della nazionale maschile nella [[Coppa delle nazioni asiatiche|Coppa d'Asia]] e di quella femminile nel [[Campionato mondiale di calcio femminile 2011|campionato mondiale]]. Molto popolari sono anche la [[pallavolo]], che ha visto la squadra femminile vincitrice del [[Pallavolo ai Giochi della XVIII Olimpiade|torneo olimpico]] nel [[Giochi della XVIII Olimpiade|1964]], il [[rugby (sport)|rugby]] (il Giappone sarà il paese ospitante della Coppa del mondo 2019) e il [[motociclismo]]. Abbastanza diffusi sono anche la [[pallacanestro]],<ref>{{cita web|url=http://www.sport.it/articolo/basket-nba-tabuse-un-giapponese-a-phoenix/|titolo=Yuta Tabuse, un giapponese in Nba|editore=sport.it|data=4 novembre 2011|accesso=21 gennaio 2013}}</ref> il [[golf]],<ref name="sportdiffusi">{{cita web|url=http://www.risingsunpage.it/2008/07/introduzione-agli-sport-giapponesi/|titolo=Introduzione agli sport giapponesi|editore=risingsunpage.it|data=15 luglio 2008|accesso=21 gennaio 2013}}</ref> il [[nuoto]] (alcuni nuotatori giapponesi sono tra i più competitivi al mondo, come ad esempio [[Kosuke Kitajima]], che ha conquistato quattro medaglie d'oro alle Olimpiadi e tre medaglie d'oro ai Campionati Mondiali di Nuoto nei 100 e 200 metri rana),<ref>{{cita web|url=http://www.vogue.it/uomo-vogue/people/2010/11/kosuke-kitajima|titolo=Kosuke Kitajima|editore=vogue.it|data=|accesso=21 gennaio 2013}}</ref> la [[ginnastica artistica]] e l'[[atletica leggera]].
 
Il Giappone festeggia il {{Nihongo|''Taiiku no hi''|体育の日}}, ovvero la giornata dello sport e della salute, il 10 ottobre in commemorazione della [[Giochi della XVIII Olimpiade|XVIII Olimpiade]] ([[1964]]). Altri eventi degni di nota sono stati gli [[XI Giochi olimpici invernali]] del [[1972]] a [[Sapporo]], i [[XVIII Giochi olimpici invernali]] di [[Nagano]] e i [[Campionato mondiale di calcio 2002|Mondiali di calcio]] del [[2002]] organizzati in collaborazione con la [[Corea del Sud]]. Inoltre il Giappone ospiterà i [[Giochi della XXXII Olimpiade]] che si svolgeranno nel 2020 nella capitale Tokyo.
 
Oltre alle attività sopra elencate, in Giappone sono estremamente diffusi gli [[sport da combattimento]], in particolare il [[K-1]] e le [[arti marziali miste]], infatti è in questa nazione che sono stati fondati i più importanti tornei al mondo di K-1 (''K-1 World Max'' e ''K-1 World Grand Prix'') ed alcune delle prime e più importanti promozioni di [[arti marziali miste|MMA]] (''[[Pride Fighting Championships|Pride]]'', ''[[Shooto]]'' e ''[[Pancrase]]'').
 
Il [[wrestling]] in Giappone è considerato uno sport vero e proprio con spazi sulle riviste e giornali sportivi del paese; il termine con cui ci si riferisce ad esso è ''[[Puroresu]]'' (la traslitterazione di Pro Wrestling);<ref name="sportdiffusi" /> la prima federazione, la [[Japan Pro Wrestling]], fu fondata nel 1953 da [[Rikidozan]]: da questa federazione provengono [[Antonio Inoki]] e [[Giant Baba]], fondatori delle federazioni [[New Japan Pro Wrestling]] e [[All Japan Pro Wrestling]] e per anni avversari.
Nel panorama attuale oltre a queste federazioni (ad eccezione della JPW chiusa nel 1973) le più importanti sono la [[NOAH]], la [[Dragon Gate]], la [[Zero1 Max]] e la [[Big Japan Wrestling]], oltre a queste ci sono miriadi di federazioni minori.
Nel panorama wrestling giapponese un grande spazio hanno le federazioni di ''[[Joshi Puroresu]]'' (wrestling femminile), assai numerose.
 
== Tradizioni ==
[[File:Sushi (1).jpg|thumb|[[Sushi]], uno dei piatti più conosciuti della [[cucina giapponese]].]]
=== Gastronomia ===
{{vedi anche|Cucina giapponese}}
La [[cucina giapponese]] è caratterizzata dalla presenza di pietanze derivate da combinazioni di prodotti alimentari di base tipiche del Giappone come [[riso (alimento)|riso]] o [[noodles]], zuppe e ''okazu'' (piatti a base di pesce, verdure, [[tofu]] e simili) per insaporire l'alimento di base.
Sono utilizzati vari tipi di pasta, spesso di derivazione cinese, come i rāmen, specie di tagliatelle di frumento, soba, tagliatelle di grano saraceno, o gli udon, simili a tagliolini di grano tenero.
Nei primi anni dell'era moderna vennero introdotti ingredienti come le carni rosse, che in precedenza erano scarsamente utilizzate in Giappone. La cucina giapponese è conosciuta per prestare particolarmente attenzione al cibo di stagione, offrendo una vasta gamma di specialità regionali che usano le ricette tradizionali e gli ingredienti locali.<ref>{{cita web|formato=pdf|url=http://www.tjf.or.jp/eng/content/japaneseculture/pdf/ge09shun.pdf|titolo=A Day in the Life|editore=The Japan Forum Newsletter no.14|data=settembre 1999|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
=== Festività ===
[[File:Hiratsuka Tanabata 2008 nightview-2.jpg|thumb|La festa del [[Tanabata]] a [[Hiratsuka]].]]
Il termine utilizzato dai giapponesi per indicare una festa tradizionale è ''[[matsuri]]'', eventi annuali originari della Cina<ref name="japanzone">{{Cita web|url=http://www.japan-zone.com/culture/holiday.shtml|titolo=Annual events|editore=japan-zone.com|accesso=28 novembre 2012|lingua=en}}</ref> che prevedono processioni durante le quali si trasportano le statue dei ''[[kami]]'' dal santuario fino all'interno delle vie della città.<ref name="japanguide">{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2063.html|titolo=Japan Festivals (Matsuri)|editore=japanguide.com|accesso=28 novembre 2012|lingua=en}}</ref> Uno dei più famosi e importanti festival del Giappone è l'[[Hakata Gion Yamakasa]] di [[Fukuoka]], caratterizzato da una sfilata di [[carri allegorici]] trasportati in spalla dagli stessi cittadini.<ref>{{Cita web|url=http://www.jnto.go.jp/eng/___location/spot/festival/hakatagionyamakasa.html|titolo=Hakata Gion Yamakasa Festival|editore=jnto.go.jp|accesso=2 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
Nella settimana che va dal 29 aprile al 5 maggio si festeggiano una serie di avvenimenti noti come ''[[Golden Week]]'', durante la quale si registrano picchi di vendite nel settore dell'intrattenimento, motivo stesso per cui fu istituita nel 1948.<ref>{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2282.html|titolo=Golden Week|editore=japanguide.com|accesso=28 dicembre 2012|lingua=en}}</ref>
 
Il 7 luglio si svolge il [[Tanabata]], durante il quale si festeggia il ricongiungimento delle stelle [[Vega]] e [[Altair]], seguendo un'antica leggenda popolare di origine cinese. L'usanza principale è quella dei ''[[tanzaku]]'', piccole strisce di carta colorata dove sopra vengono scritti desideri e preghiere rivolti alle stelle protagoniste della festa e successivamente legati a rami di bambù.<ref name="asakusa">{{cita web|url=http://www.asakusa.it/giappone_tradizionale/tanabata_matsuri.html|titolo=Tanabata Matsuri|editore=asakusa.it|accesso=25 novembre 2012}}</ref>
 
Ogni anno in Giappone viene festeggiato anche il [[Tennō tanjōbi|compleanno dell'imperatore]] corrente,<ref>{{Cita web|url=http://www.japan-guide.com/e/e2062.html|titolo=Japanese Holydays|editore=japan-guide.com|data=|accesso=21 novembre 2012|lingua=en}}</ref> che attualmente cade il 23 dicembre, in quanto l'attuale imperatore [[Akihito]] è nato in questa data nel 1933.<ref>{{Cita web|url=http://www.britannica.com/EBchecked/topic/11626/Akihito|titolo=Akihito|editore=[[Enciclopedia Britannica]]|data=|accesso=21 novembre 2012|lingua=en}}</ref> Durante i festeggiamenti si svolge una cerimonia pubblica all'interno del [[Palazzo Imperiale di Tokyo]], dove i cittadini hanno straordinariamente il permesso di entrare per poter rendere omaggio all'imperatore e per ricevere i suoi ringraziamenti.<ref name="livejournal">{{Cita web|url=http://kazegafukuhi.livejournal.com/15948.html|titolo=Tennō tanjōbi (天皇誕生日)|editore=kazegafukuhi.livejournal.com|accesso=21 novembre 2012}}</ref>
 
Tra le festività nazionali giapponesi recita un ruolo fondamentale il [[Capodanno giapponese|capodanno]], istituito nel 1873 e durante il quale si allestiscono i cosiddetti ''kadomatsu'' (portatori di longevità, forza e prosperità), si preparano pietanze a base di ''[[mochi (gastronomia)|mochi]]'', si gioca a ''hanetsuki'', si inviano ''nengajō'' e ci si reca ai templi per pregare e bere ''[[sake]]''.<ref name="capodanno">{{Cita web|url=http://www.ilcapodanno.net/capodanno-giapponese/|titolo=Il Capodanno Giapponese|editore=ilcapodanno.net|data=|accesso=22 novembre 2012}}</ref>
 
== Note ==
=== Annotazioni ===
<references group=N/>
 
=== Fonti ===
{{references|2}}
 
== Bibliografia ==
* {{cita libro | autore= Henry Dyer|titolo=Japan in world politics: a study in international dynamics|editore=Blackie & son limited|anno=1909 | id={{no ISBN}}|cid=Dyer 1909|lingua=en}}
* {{cita libro|titolo=The emergence of Japanese kingship|autore=Joan R. Piggot|editore=Stanford University Press|data=1997|lingua=en|ISBN= 0-8047-2832-1|cid=Piggot 1997}}
* {{catholic encyclopedia|Japan}}
* [[Jared Diamond]], ''[[Collasso. Come le società scelgono di morire o vivere]]'', Torino, Einaudi, 2005 [ed.italiana; titolo originale ''Collapse. How Societies Choose to Fail or Succeed'']. ISBN 978-88-06-18642-5
* Geographical Survey Institute, ''The national atlas of Japan'', Tōkyō,1975
* Guth, Christine M. E., ''Art, tea, and industry : Masuda Takashi and the Mitsui circle'', Princeton, New Jersey
* Herail, Francine, ''Elements de bibliographie japonaise'' ouvrages traduits du japonais, etudes en langues occidentales - [1986]
* Ferretti, Valdo, ''Il Giappone e la politica estera italiana : 1935-41'', Milano 1995
* Varley, Paul H., ''Japanese Culture'', Honolulu 2000
* Hallstrom, Conje, ''Japan marketing handbook'', London 1988
* Saltini Antonio, ''Giappone: un paese senza cereali è ancora una grande potenza?'' in ''Spazio rurale'', n. 4, aprile 2005
* Francesco Iarrera e Giorgio Pilotti, ''Geografia Territori e problemi essenziali volume 2'', Zanichelli 2011
 
== Voci correlate ==
* [[Linea di successione al trono del Giappone]]
* [[Cucina giapponese]]
* [[Economia del Giappone]]
* [[Geografia del Giappone]]
* [[Storia del Giappone]]
* [[Giapponesi]]
* [[Arte giapponese]]
* [[Toilette in Giappone]]
* [[Letteratura giapponese]]
* [[Suicidio in Giappone]]
 
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Japan|commons_preposizione=sul|wikt=Giappone|q|q_preposizione=sul|n=Categoria:Giappone|n_preposizione=sul|voy}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.treccani.it/enciclopedia/giappone/ Pagina dedicata al Giappone su l'enciclopedia Treccani]
=== Istituzionali ===
* {{en}} [http://www.stat.go.jp/english/index.htm Statistics Bureau] Statistiche ufficiali (Ministero degli Interni giapponese)
* {{en}} [http://www.jetro.go.jp/ Japan External Trade Organization] Dati ed analisi economiche curati dalla [[JETRO]]
* [http://www.it.emb-japan.go.jp/ Ambasciata del Giappone in Italia]
==== Turismo ====
* [http://www.turismo-giappone.it/ Ente Nazionale del Turismo Giapponese] Informazioni turistiche, sito ufficiale
* [http://www.viaggiaresicuri.mae.aci.it/?giappone Scheda del Giappone dal sito Viaggiare Sicuri] - Sito curato dal Ministero degli Esteri e dall'ACI
 
==== Associazioni culturali ====
* [http://www.jfroma.it/ Istituto Giapponese di Cultura in Roma]
==== Diritti civili ====
* [http://www.nessunotocchicaino.it/chisiamo/index.php?idtema=10319806 Dossier sulla pena di morte in Giappone di Nessuno Tocchi Caino (NessunoTocchiCaino.it)]
=== Geografia ===
* {{en}} [https://www.cia.gov/library/publications/the-world-factbook/geos/ja.html CIA World Factbook] dati salienti in [[pubblico dominio]], curati dalla [[Central Intelligence Agency|CIA]]
==== Relazioni [[Unione Europea|UE]]/Giappone ====
* {{en}} [http://ec.europa.eu/comm/external_relations/japan/intro/index.htm The EU's relations with Japan]
* [http://www.europarl.europa.eu/factsheets/6_3_10_it.htm Parlamento europeo: Note sintetiche sul Giappone]
==== Giappone Tradizionale ====
* [http://www.casazen.com/cultura_giapponese_tradizionale.htm La cultura tradizionale Giapponese]
 
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