Conversione di Paolo: differenze tra le versioni
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[[File:Ananias restoring the sight of st paul (34663925).jpg|thumb|Battesimo di san Paolo da parte di Anania, dipinto di [[Pietro da Cortona]] (1631, attualmente conservato a [[Santa Maria della Concezione]]).]]
La tradizione artistica successiva ha immaginato la caduta a terra come una caduta da cavallo ma il particolare è assente da tutti e tre i resoconti, sebbene rimanga possibile e verosimile poiché l'evento si verificò durante il viaggio. Dopo questa folgorazione-rivelazione-chiamata (il testo non usa mai il termine ''metànoia'', ossia "conversione") Paolo si recò a [[Damasco]] e ricevette il [[battesimo]] da un giudeo-cristiano di nome [[Anania]], riacquistando la vista ({{passo
Gli accenni generici alla conversione contenuti in alcune [[lettere paoline]] non descrivono esplicitamente l'evento come in Atti<ref>Nelle lettere paoline comunque le descrizioni narrative vere e proprie, sia per le vicende autobiografiche di Paolo che per la vita e le opere di Gesù, sono quasi del tutto assenti (alcune eccezioni sono la descrizione dell'[[ultima cena]] in {{passo biblico2|1Cor|11,23-26}} e il resoconto del [[concilio di Gerusalemme]] e degli eventi precedenti in {{passo biblico|Gal2}}).</ref> ma si riferiscono genericamente a una maturazione ed evoluzione interiore di Paolo: {{passo biblico2|Gal|1,11-17}}; {{passo biblico2|Fl|3,3-17}}; {{passo biblico2|1Tm|1,12-17;}} {{passo biblico2|Rm|7,7-25}} (nella Lettera ai Romani è così generico che non è chiaro se si riferisca o meno alla propria vicenda personale). Anche in questi passi non è usato il termine "conversione" ma i generici chiamata, scelta, conquista-cattura.
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