Franz Thaler: differenze tra le versioni
Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Nessun oggetto della modifica  | 
				m l'appartenenza alla minoranza di lingue tedesca e aggiustamenti linguistici  | 
				||
Riga 12: 
|Attività2 = artigiano 
|AttivitàAltre = e pellettiere 
|Nazionalità = italiano 
|PostNazionalità = , sopravvissuto ai ''lager'' di [[campo di concentramento di Dachau|Dachau]] e [[Hersbruck]] e fermo sostenitore della serena convivenza tra gruppi linguistici in [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]] 
|Immagine =  
Riga 18: 
== Biografia == 
Nato nel 1925 nel comune di [[Sarentino]], [[Provincia autonoma di Bolzano|Alto Adige]],  
Dopo l'occupazione tedesca dell'Alto Adige e la costituzione della [[Zona d'operazioni delle Prealpi]], nel maggio 1944, quando aveva diciannove anni, nonostante fosse cittadino italiano (''[[Dableiber]]'') ricevette una cartolina precetto che gli intimava di presentarsi per l'arruolamento nel Polizeiregiment "Schlanders" ([[Silandro]]), gemello del più noto [[Polizeiregiment "Bozen"]] (Bolzano). Thaler si diede alla fuga rifugiandosi in montagna ma, dopo che i tedeschi minacciarono ritorsioni sulla famiglia (in base alla norma penale germanica della ''[[Sippenhaft]]'', traducibile come «responsabilità del clan»), non poté rifiutarsi quando il padre lo supplicò di costituirsi. Processato dalla corte marziale, essendo minorenne (all'epoca la maggiore età si raggiungeva a ventuno anni) ed essendosi costituito spontaneamente, non fu condannato a morte ma a dieci anni di detenzione e lavori forzati in un campo di concentramento<ref>Stralci del libro autobiografico di Franz Thaler, ''Dimenticare mai'', riprodotti in [http://www.emscuola.org/labdocstoria/storiae/Rivista/Rivista07/pdf/storiae2005-03.pdf ''StoriaE'', 2005, n. 1], pp. 20-25.</ref>. 
 | |||