Degna di nota è la sincera amicizia che il Maggiorani intraprese con il poeta [[Giuseppe Gioacchino Belli]], con il quale condivise un sentimento di stima reciproca; a far da tramite fra i due fu [[Jacopo Ferretti]], personaggio molto noto a Roma per i suoi molteplici interessi culturali.
Proprio lo stesso Belli scriveva di lui:<blockquote>«{{Citazione| Il quadro sinottico che invio a Pirro, potrà, credo, essergli piacevole. Esso fa parte di un'opera in atlante che qui compila un dottor Maggiorani, che io conosco, medico giovane e colmo di scienza varia.<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo =, Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno, = 2004|editore =Roma, Gangemi|città, =2004, Roma|pagine =pp. 35-36}}.</ref>»</blockquote><blockquote>(|Giuseppe Gioacchino Belli)</blockquote>}}L'occasione decisiva per la carriera del giovane medico si presentò quando, con gli editti del 26 dicembre 1831 e del 24 marzo 1832, fu bandito un concorso per la nomina presso l'Università di Roma La Sapienza di professore soprannumerario, con l'incarico cioè di supplire i titolari delle cattedre e col diritto a succedere al primo docente che avesse lasciato l'insegnamento<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagine = 35 36}}</ref>. Il nuovo professore intanto, frequentando la casa di Jacopo Ferretti aveva conosciuto Elena Costa, donna appartenente ad una famiglia molto facoltosa della [[borghesia]] romana. Estremamente attratto dalla ragazza, Maggiorani decise di sposarla il 18 ottobre 1833 presso la [[Basilica di Santa Maria Maggiore]]. Dal matrimonio nacquero dieci figli: otto maschi e due femmine<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagina = 37}}</ref>.
Il 1844 fu un anno molto positivo per la carriera del Maggiorani, in quanto egli riuscì ad ottenere un posto all'interno del Collegio medico-chirurgico con il favore, tra i tanti, di [[Papa Gregorio XVI]]. L'appartenenza al Collegio rappresentava certamente un traguardo prestigioso, perché esso, oltre a fornire le commissioni per gli esami relativi ai vari livelli dei corsi di laurea, era l'assemblea preposta a trattare, dal punto di vista operativo, tutte le più importanti questioni di carattere igienico-sanitario dello Stato<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagina = 40}}</ref>.
A Palermo Maggiorani intuì subito la complessità di articolazioni e contrasti interni dell'isola, chiusa nei suoi particolarismi guidati dalla patologia criminale della [[mafia]]<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagina = 99}}</ref>. Egli tentò di capire la vera natura dei siciliani e la trovò nell'ethnos. L'elemento razziale emerge prepotentemente nella sua visione. L'isola gli appare abitata da uomini che sembrano il frutto di una sedimentazione millenaria di razze diverse<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagina = 100}}</ref>.
Diceva infatti lo stesso Maggiorani a proposito del popolo siciliano:<blockquote>«{{Citazione| Lo studioso di [[etnologia]] che si aggira per le vie di Palermo, e che fissa lo sguardo sulle fattezze dei suoi abitanti riceve l'impressione di una varietà non comune di razze che vi si riuniscono, e che genera dal principio una certa confusione nel giudicarne.<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo =, Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento, Roma, Gangemi, 2004, p. 100.</ref>|annoCarlo Maggiorani}}Nel frattempo egli propose la fondazione del periodico "Gazzetta clinica dello Spedale civico di Palermo", impegnandosi anche a stimolare l'aggiornamento clinico-terapeutico degli altri docenti mediante la loro convocazione bimestrale in conferenze a tema<ref>{{Cita web|autore = 2004Giulia Crespi|editoreurl = Gangemihttp://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maggiorani_%28Dizionario-Biografico%29/|cittàtitolo = RomaMAGGIORANI, Carlo|paccesso = 100|editore = |data = 2006}}</ref>.<span>»</span></blockquote>(Carlo Maggiorani)
Nel frattempo egli propose la fondazione del periodico "Gazzetta clinica dello Spedale civico di Palermo", impegnandosi anche a stimolare l'aggiornamento clinico-terapeutico degli altri docenti mediante la loro convocazione bimestrale in conferenze a tema<ref>{{Cita web|autore = Giulia Crespi|url = http://www.treccani.it/enciclopedia/carlo-maggiorani_%28Dizionario-Biografico%29/|titolo = MAGGIORANI, Carlo|accesso = |editore = |data = 2006}}</ref>.
Il 16 settembre 1870, quando mancavano soltanto quattro giorni all'apertura della [[Breccia di Porta Pia]], Maggiorani volle ricordare al Ministro della Pubblica Istruzione "la brama" che aveva di tornare a Roma, città che dovette lasciare per un atto che egli stesso definì "di despotismo e senza alcuna legalità<ref>{{Cita libro|autore = Canonici e Monsagrati|titolo = Carlo Maggiorani, Politica e Medicina nel Risorgimento|anno = 2004|editore = Gangemi|città = Roma|pagina = 125}}</ref>".
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