Casa dell'Albergo: differenze tra le versioni
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==Storia e descrizione==
La costruzione della Casa dell'Albergo risale al periodo [[Augusto|augusteo]], tra il [[27 a.C.|27]] ed il [[14 a.C.]]<ref name="Sopri">{{cita web|url=http://www.pompeiisites.org/Sezione.jsp?titolo=La+casa+dell%27albergo&idSezione=188|titolo=La Casa dell'Albergo|accesso=26-04-2013}}</ref>: a seguito del [[terremoto del 62]], furono effettuati importanti lavori di restauro, sia nelle decorazioni, che nella struttura, con la trasformazione di alcuni ambienti in attività commerciali<ref name="Inn">{{cita web|url=https://sites.google.com/site/ad79eruption/herculaneum-1/insula-iii-2/house-of-the-inn|titolo=Cenni sulla Casa dell'Albergo|accesso=18-04-2013}}</ref>. Sepolta sotto una colte di [[fango]], poi solidificatosi in [[tufo]], a causa delle [[colata piroclastica|colate piroclastiche]] durante l'[[Eruzione vulcanica|eruzione]] [[Vesuvio|vesuviana]] del [[79]], fu esplorata per la prima volta a partire dal [[1852]] da [[Carlo Bonucci]], per poi essere definitivamente indagata durante degli [[anni 1930|anni trenta]] del [[XX secolo]] da [[Amedeo Maiuri]]<ref name="Sopri"/>.
[[File:Casa dell'Albergo 12.JPG|thumb|left|upright=1.4|L'''apodyterium'']]
La Casa dell'Albergo è posta sul ciglio della [[collina]], in posizione panoramica, su quella che prima dell'eruzione era la [[spiaggia]], con veduta sul [[mare]]: il cattivo stato di conservazione è dovuto non tanto agli effetti provocati dall'eruzione, quanto ai danni delle prime [[Scavo (archeologia)|esplorazioni]]; con i suoi duemilacentocinquanta metri quadrati è l'abitazione più grande di Ercolano fin ora scoperta ed è anche l'unica della città a possedere un [[Terme romane|quartiere termale]]<ref name="p266"/>: fu per questi motivi ritenuta in un primo momento essere un [[albergo]]<ref name="Inn"/>. L'ingresso principale è posto sul [[Cardine (storia romana)|cardo]] IV, da cui si accede all'[[atrio (architettura)|atrio]] dove sono visibili i resti dell<nowiki>'</nowiki>''[[impluvium]]''; sul lato destro si apre il quartiere termale che conserva pitture in [[secondo stile]] ed è composto da un ''apodyterium'', decorato con pannelli verdi, nei quali si riconoscono figure volanti, e bardature in rosa pallido, da un ''[[tepidario|tepidarium]]'', con pannelli in rosso scuro separati tra loro da fasce verdi e blu con all'interno motivi floreali e da un ''[[Calidario|calidarium]]'', con poche pitture rimaste, se non sulla parete est ed un pavimento a [[mosaico]] con tessere bianche e nere, che realizzano in alcuni punti dei [[delfino|delfini]]: l'ambiente presenta inoltre una [[piscina]] e nella parte absidata era posto un ''labrum''<ref name="Inn"/>. Dall'atrio si accede poi al [[peristilio]], con [[colonna|colonne]] in opera vittata, realizzate con [[mattone|mattoni]] e blocchi di tufo: al centro è un [[orto (agricoltura)|orto]], nel quale fu rivenuto il [[fusto|tronco]] carbonizzato di un [[Pyrus|albero di pere]] ed è per questo motivo che sono stati ripiantati [[albero|alberi]] della stessa famiglia<ref name="Inn"/>; intorno al peristilio, con pavimento a mosaico bianco con bordo nero, si aprono, eccetto lungo il lato che corre parallelo alla [[strada]], diversi ambienti, tra cui quelli sul lato ovest nei quali si conserva la pavimentazione a mosaico, in particolare una soglia, che contiene la raffigurazione di un [[Gallus gallus domesticus|gallo]] ed una [[Columbidae|colomba]]<ref name="p266"/>. Proprio questi ambienti separano il peristilio da un [[Corte (architettura)|cortile porticato]] con [[pilastro|pilastri]] in ''[[Opera listata|opus listatum]]'', sostenuto da [[sostruzione|sostruzioni]] a [[Volta (architettura)|volta]], sotto le quali si aprono altri ambienti, a cui si accede tramite un passaggio illuminato da piccole [[finestra|finestre]] rettangolari, che hanno un pavimento in [[cocciopesto]] ed in ''[[opus sectile]]''<ref name="p266"/>.
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