Torrenieri: differenze tra le versioni

Contenuto cancellato Contenuto aggiunto
Bbot (discussione | contributi)
modifica semiautomatica: sostituisco box arrangiato con il template apposito, typos fixed: francesca → Francesca
Inserisco le immagini e riscrivo il testo (copiato da siti internet) ad eccezione della storia
Riga 2:
|Nome=Torrenieri
|Nome ufficiale=
|Panorama=Torrenieri, chiesa di Santa Maria Maddalena - Facciata.jpg
|Panorama=
|Didascalia=La chiesa di Santa Maria Maddalena
|Stemma=
|Stato=ITA
Riga 32:
|Festivo=22 luglio
}}
'''Torrenieri''' (''Turris Nerii'' in [[Lingua Latina|Latino]])<ref>Repetti, E. ''Dizionario Geografico Fisico Storico della Toscana''</ref> è una frazione del comune di [[Montalcino]] in [[provincia di Siena]].
 
'''Torrenieri''' (in [[lingua latina|latino]]: ''Turris Nerii'' in [[Lingua Latina|Latino]])<ref>Repetti, name=Repetti>{{cita|E. ''DizionarioRepetti|[http://stats-1.archeogr.unisi.it/repetti/includes/pdf/main.php?id=4160 Geografico Fisicop. Storico della Toscana''540].}}</ref> è una frazione del comune di [[Montalcino]] in [[provincia di Siena]].
Lungo l'antica via francigena o romea (1) sulla sponda destra dell'Asso (2) ebbe vita fra il IX e il X secolo il castello di Torrenieri, quando instaurato sotto la dominazione de' Franchi, il feudalesimo, si videro sorgere numerosi castelli feudali nel territorio senese.    Il nome Turris Nerï da un indizio del primo fondatore che forse fu un Ranieri de' Signori di San Quirico, come ritiene taluno (3) oppure un Ranieri della potente famiglia de' Cacciaconti, come congettura qualche altro (4), come ultima ipotesi Torre Nera, per il colore scuro della pietra con cui la torre è costruita, l'appellativo di "nera" potrebbe essere anche dovuto ad un incendio. Quale che sia la sua origine, comunque fu certo anteriore al mille come si rileva dall'itinerario percorso nel 990 da Sigerico Arcivescovo di Canterbury, quando succedendo nella sede londinese ad Edelgardo, si recò a Roma per prendervi il pallio.
 
== Storia ==
Nel viaggio di ritorno vi effettua la XIII sosta, e chiama nel suo diario il luogo "Turreiner", stazione di posta dove conveniva fermarsi per approvvigionamenti. Intorno al X-XII secolo vengono edificate le mura di cinta attraversate da due pubbliche porte, una verso Siena ed una verso Roma, i cui avanzi erano ancora visibili nella metà del '700 (5). Durante il periodo medioevale Torrenieri formava comune a sé ed aveva assunto una certa importanza essendo inserito nel 1208 fra i castelli soggetti a Siena che dovevano pagare un'imposta straordinaria di L. 50, (una delle maggiori) istituita dal governo di quella città per far fronte alle spese di guerra. A causa della sua posizione strategica lungo la via Francigena, come sbocco e crocevia verso la Val d'Arbia, la Val d'Orcia, la Val di Chiana e la zona amiatina e per mancanza di difese naturali il castello fu spesso saccheggiato e devastato dagli eserciti di passaggio. Nel 1235 il borgo fu incendiato dagli orvietani.
 
Lungo l'antica via francigena o romea (1) sulla sponda destra dell'Asso (2) ebbe vita fra il [[IX secolo|IX]] e il [[X secolo]] il castello di Torrenieri, quando instaurato sotto la dominazione de' Franchi, il feudalesimo, si videro sorgere numerosi castelli feudali nel territorio senese.    Il nome Turris Nerï da un indizio del primo fondatore che forse fu un Ranieri de' Signori di San Quirico, come ritiene taluno[[Emanuele (3)Repetti]], <ref name=Repetti/> oppure un Ranieri della potente famiglia de'dei Cacciaconti, comesecondo congetturaGiovanni qualcheAntonio altroPecci;<ref (4),name=Pecci>{{cita|G.A. Pecci}}</ref> come ultima ipotesi Torre Nera, per il colore scuro della pietra con cui la torre è costruita, l'appellativo di "nera" potrebbe essere anche dovuto ad un incendio. Quale che sia la sua origine, comunque fu certo anteriore al mille come si rileva dall'itinerario percorso nel 990 dadall'[[arcivescovo Sigericodi ArcivescovoCanterbury]] [[Sigerico di Canterbury|Sigerico]], quando succedendo nella sede londinese ad Edelgardo, si recò a Roma per prendervi il pallio.<ref>{{cita web|url=http://www.viefrancigene.org/it/Itinerario/Sigerico/|titolo=L'itinerario di Sigerico|sito=viefrancigene.org|accesso=1 febbraio 2015}}</ref>
Nel 1295, quando a motivo di confini, si erano acuite fra Torrenieri e Montalcino le discordie, dalle quali nascevano di continuo risse, ferimenti e uccisioni, i Signori Nove Governatori della Repubblica di Siena intervennero con premura nel dissidio stabilendo le confinazioni. Un altro dei numerosi assalti sostenuti dal castello di Torrenieri fu quello che ebbe luogo nel 1316, quando una schiera di duemila fanti e mille soldati a cavallo riaccompagnava in patria, ad Arezzo, la nuora di Uguccione della Faggiola, il celebre condottiero che resosi signore di Pisa e di Lucca, aveva vinto i fiorentini nella battaglia di Montecatini, (dove era rimasto ucciso suo figlio Francesco), visto l'audace divieto di entrare nel castello, lo assalirono ed incendiarono ed i difensori in parte furono uccisi ed in parte condotti prigionieri (per i quali fu pagato un riscatto di 600 fiorini), non furono risparmiate neppure le donne, le vecchie e le brutte, per irrisione, furono lasciate ignude o in camicia mentre le più giovani e più belle vennero trascinate ad Arezzo (6). La Repubblica di Siena mossa a compassione dai gravissimi danni toccati agli abitanti del castello, esonerò la comunità da tutti i dazi e balzelli. La rocca di Torrenieri, rimasta in parte distrutta, subì a breve distanza nuovi danneggiamenti, quando i Tolomei cacciati da Siena, assoldarono truppe nel fiorentino e fuorusciti orvietani ed aretini, ed occupate Sinalunga e Torrita, cavalcarono a Torrenieri, "...guastando, prendendo prigionieri e prede ed ardendo case". Nel 1330 si svolse nel borgo di Torrenieri un altro fatto di sangue, da parte della casata dei Tolomei, che seguiti da più di quaranta cavalieri uccisero Messer Benuccio Salimbeni.
 
Nel viaggio di ritorno vi effettua la XIII sosta, e chiama nel suo diario il luogo "Turreiner", stazione di posta dove conveniva fermarsi per approvvigionamenti. Intorno al X-XII secolo vengono edificate le mura di cinta attraversate da due pubbliche porte, una verso Siena ed una verso Roma, i cui avanzi erano ancora visibili nella metà del '700[[XVIII (5)secolo]].<ref name=Pecci/> Durante il periodo medioevale Torrenieri formava comune a sé ed aveva assunto una certa importanza essendo inserito nel 1208 fra i castelli soggetti a Siena che dovevano pagare un'imposta straordinaria di L. 50, (una delle maggiori) istituita dal governo di quella città per far fronte alle spese di guerra. A causa della sua posizione strategica lungo la via Francigena, come sbocco e crocevia verso la Val d'Arbia, la Val d'Orcia, la Val di Chiana e la zona amiatina e per mancanza di difese naturali il castello fu spesso saccheggiato e devastato dagli eserciti di passaggio. Nel 1235 il borgo fu incendiato dagli orvietani.
Nel 1350 circa Torrenieri fu ricordato dal Boccaccio nella novella IV della IX giornata del decamerone. "Deh, fallo, se ti cal di me! perché hai tu questa fretta? Noi giugnerem bene ancora stasera a buonora a Torrenieri ... senza più rispondergli, voltata la testa del pallafreno prese il camin verso Torrenieri".    Nel 1371 Siena decise la costruzione di una fortezza. Tra il 1384 ed il 1408 Siena fece potenziare le fortificazioni di Torrenieri costruendo a guisa di fortilizio guardastrada il palazzo de' Ballati detto anche posta Vecchia, sul piano tra l'antico ponte (7) dell'Asso e l'antico castello, quattro torri angolari una per cantonata con base fortemente scarpata interamente in laterizio limitato nella parte alta da un robusto cordone in pietra e dotati di balestriere, con fossato tutt'intorno come si vedeva poco più di un secolo e mezzo fa, e di cui rimangono adesso solo i due in facciata. Sul fianco ovest si notano dei contrafforti relativi ad un intervento di consolidamento eseguito in epoca posteriore.   Alla metà del secolo XVI, la cavalleria imperiale di Carlo V, ottenuto il passo attraverso lo Stato della Chiesa, si accinse ad invadere il territorio senese dalla parte della Val di Chiana, occupando senza contrasto Lucignano, Montefollonico e dopo il 1552 anche Pienza, da dove eseguì una scorreria fino a Torrenieri espugnando il castello e facendo razzia di bestiame.   Con la caduta della Repubblica di Siena, anche Torrenieri perdette di importanza diventando un modesto borgo. Torrenieri, già castello e comune autonomo con la riforma del 1777, diviene frazione del Comune di Montalcino.
 
Nel 1295, quando a motivo di confini, si erano acuite fra Torrenieri e Montalcino le discordie, dalle quali nascevano di continuo risse, ferimenti e uccisioni, i Signori Nove Governatori della Repubblica di Siena intervennero con premura nel dissidio stabilendo le confinazioni. Un altro dei numerosi assalti sostenuti dal castello di Torrenieri fu quello che ebbe luogo nel 1316, quando una schiera di duemila fanti e mille soldati a cavallo riaccompagnava in patria, ad Arezzo, la nuora di Uguccione della Faggiola, il celebre condottiero che resosi signore di Pisa e di Lucca, aveva vinto i fiorentini nella battaglia di Montecatini, (dove era rimasto ucciso suo figlio Francesco), visto l'audace divieto di entrare nel castello, lo assalirono ed incendiarono ed i difensori in parte furono uccisi ed in parte condotti prigionieri (per i quali fu pagato un riscatto di 600 fiorini), non furono risparmiate neppure le donne, le vecchie e le brutte, per irrisione, furono lasciate ignude o in camicia mentre le più giovani e più belle vennero trascinate ad Arezzo (6).<ref>{{cita|G. Tommasi}}</ref> La Repubblica di Siena mossa a compassione dai gravissimi danni toccati agli abitanti del castello, esonerò la comunità da tutti i dazi e balzelli. La rocca di Torrenieri, rimasta in parte distrutta, subì a breve distanza nuovi danneggiamenti, quando i Tolomei cacciati da Siena, assoldarono truppe nel fiorentino e fuorusciti orvietani ed aretini, ed occupate Sinalunga e Torrita, cavalcarono a Torrenieri, "...guastando, prendendo prigionieri e prede ed ardendo case". Nel 1330 si svolse nel borgo di Torrenieri un altro fatto di sangue, da parte della casata dei Tolomei, che seguiti da più di quaranta cavalieri uccisero Messer Benuccio Salimbeni.
I primi documenti della Chiesa risalgono al 1216 quando la bolla del papa Onorio III conferma la proprietà della chiesa di S. Maria Maddalena alla Badia di Sant'Antimo, ma è nel 1587 che appaiono vere e proprie descrizioni delle strutture edilizie con due altari. La seconda notizia risale al 1643, quando la chiesa è arricchita da altri altari, quattro più l'altar maggiore, con immagine della Madonna con il bambino in legno ed il campanile a vela con due campane.   I restauri del 1800 distruggono completamente le tracce del passato, vengono demolite molte sovrastutture; pulpito, cantoria e quattro altari lungo la navata. Nel 1930 la chiesa fu dotata dell'attuale campanile su disegno dell'architetto Primo Giusti. Lo schema planimetrico attuale è a croce latina con abside circolare internamente e quadrangolare con angoli stondati esternamente. Due absidi sono poste ai lati del transetto. Del 1500 è l'attigua chiesa di San Rocco ad una sola navata.
 
Nel 1350 circa Torrenieri fu ricordato dal Boccaccio nella novella IV della IX giornata del decamerone. "Deh, fallo, se ti cal di me! perché hai tu questa fretta? Noi giugnerem bene ancora stasera a buonora a Torrenieri ... senza più rispondergli, voltata la testa del pallafreno prese il camin verso Torrenieri".    Nel 1371 Siena decise la costruzione di una fortezza. Tra il 1384 ed il 1408 Siena fece potenziare le fortificazioni di Torrenieri costruendo a guisa di fortilizio guardastrada il palazzo de' Ballati detto anche posta Vecchia, sul piano tra l'antico ponte (7) dell'Asso e l'antico castello, quattro torri angolari una per cantonata con base fortemente scarpata interamente in laterizio limitato nella parte alta da un robusto cordone in pietra e dotati di balestriere, con fossato tutt'intorno come si vedeva poco più di un secolo e mezzo fa, e di cui rimangono adesso solo i due in facciata. Sul fianco ovest si notano dei contrafforti relativi ad un intervento di consolidamento eseguito in epoca posteriore.   Alla metà del secolo XVI, la cavalleria imperiale di Carlo V, ottenuto il passo attraverso lo Stato della Chiesa, si accinse ad invadere il territorio senese dalla parte della Val di Chiana, occupando senza contrasto Lucignano, Montefollonico e dopo il 1552 anche Pienza, da dove eseguì una scorreria fino a Torrenieri espugnando il castello e facendo razzia di bestiame.   Con la caduta della Repubblica di Siena, anche Torrenieri perdette di importanza diventando un modesto borgo. Torrenieri, già castello e comune autonomo con la riforma del 1777, diviene frazione del Comunecomune di Montalcino.
Ben più antico è il monastero di S. Piero ad Asso nei dintorni di Torrenieri, un documento del 715 ne attesta la fondazione al re longobardo Ariperto, regnante fra il 653 ed il 661. La chiesa originale, della quale rimane qualche resto, fu abbattuta alla fine del XVIII secolo ed il materiale venne utilizzato per l'edificazione della nuova torre della cattedrale di Montalcino. "Anticamente nel borgo di Torrenieri; nella strada romana, è stato un hospitale sotto il titolo di Sant' Antonio..." la prima notizia relativa a questo ospedale risale ad una relazione del 1606 dove si descriveva il servizio che offriva ai numerosi pellegrini che a piedi si dirigevano verso Roma, fu soppresso da Sua Maestà Imperiale il 28 marzo 1754 e unito all'ospedale di Santa Maria della Scala in Siena.
 
== Monumenti e luoghi di interesse ==
La stazione ferroviaria di Torrenieri fu inaugurata nel 1865 e rimase capolinea fino al giugno del 1872, anno in cui fu compiuta la ferrovia per la Maremma ed aperta all'esercizio da Torrenieri fino a Grosseto. Grazie alla costruzione della linea ferrata Torrenieri torna ad avere la sua importanza. Lo stabilimento industriale Crocchi fu installato a Torrenieri nel 1878, iniziando il ciclo industriale con l'impianto di estrazione di olio, poi fornace per la produzione di laterizi e solfuro di carbonio "Tiopren" da zolfo insolubile (fu il primo impianto moderno a storte in acciaio costruito in Italia su brevetto tedesco), diventando uno dei centri produttivi più importanti della provincia.
=== Chiesa di Santa Maria Maddalena ===
 
[[File:Torrenieri, chiesa di Santa Maria Maddalena - Interno.jpg|250px|miniatura|destra|Interno della chiesa di Santa Maria Maddalena]]
1) Francigena o franciosa o francesca per la sua provenienza (la Francia); romea per la sua meta
 
2) Alcuni ripetono l'etimologia di Asso dalla voce etrusca Haxo
L'intero paese di Torrenieri rientra all'interno della giurisdizione della parrocchia di Santa Maria Maddalena, appartenente all'[[arcidiocesi di Siena-Colle di Val d'Elsa-Montalcino]], che insiste sull'omonima chiesa, situata nel centro cittadino.<ref>{{cita web|url=http://www.arcidiocesi.siena.it/parrocchie/127/88/S-Maria-Maddalena|titolo=Torrenieri - S. Maria Maddalena|sito=arcidiocesi.siena.it|accesso=1 febbraio 2015}}</ref>
3) Repetti, Dizionario storico geografico della Toscana
 
4) Pecci, Lo Stato di Siena
La chiesa, di proprietà dell'[[abbazia di Sant'Antimo]] dal [[1216]] per volere di [[papa Onorio III]], venne rimaneggiata nei secoli [[XVI secolo|XVI]] e [[XVII secolo|XVII]]; nel [[XIX secolo]], con un radicale intervento di restauro, vennero rimosse molte sovrastrutture (tra le quali il pulpito, gli altari della navata e la cantoria) e la chiesa assunse l'attuale aspetto.<ref name=scarpe>{{cita web|url=http://www.scarpediemtorre.it/169893902|titolo=Torrenieri e la sua storia|sito=scarpediemtorre.it|accesso=1 febbraio 2015}}</ref>
5) Pecci, Op. citata
 
6) Tommasi, Historie di Siena
L'edificio, preceduto da una breve scalinata, è caratterizzato dalla facciata, in mattoncini, e dalla [[campanile|torre campanaria]] costruita nell'[[XIX secolo|Ottocento]] su progetto di Primo Giusti e terminante con una cuspide [[piramide|piramidale]]. La chiesa presenta una [[pianta a croce latina]], con un'unica navata con soffitto a capriate, divisa in campate da [[arco a tutto sesto|arcate trasversali]]. All'interno di ciascun braccio del transetto, si trova un altare barocco in stucco dipinto a finto marmo: quello di sinistra è dedicato alla ''Madonna di Sant'Antimo'', quello di destra al ''Sacro Cuore di Gesù''. Dietro l'altare maggiore, nell'[[abside]], vi è l'[[organo a canne]] [[Pinchi (organaro)|Pinchi]] ''opus 359'', costruito nel [[1982]]; è a [[sistema di trasmissione (organo)|trasmissione meccanica]] e dispone di 12 registri su due tastiere e pedaliera. Annesso alla chiesa, vi è il [[XVI secolo|cinquecentesco]] oratorio di San Rocco.<ref name=scarpe/>
7) Il vecchio ponte fu riedificato ex-novo, con l'ampio ed elegante suo arco, nell'anno 1641 e successivamente distrutto durante l'ultimo conflitto mondiale
 
=== Viale delle Rimembranze ===
 
Il ''viale delle Rimembranze'' è la strada che porta alla [[Stazione di Torrenieri-Montalcino|stazione ferroviaria]]; esso è dedicato ai 27 militari torrenieresi caduti durante la [[prima guerra mondiale]]. Lungo la carreggiata, si trovano 27 [[tiglio|tigli]], uno per ogni caduto, e vari pannelli relativi al significato del ruolo. I nomi di coloro che morirono durante entrambe le guerre sono riportati anche in una lapide al lato della chiesa.<ref>{{cita news|url=http://www.perlavaldorcia.com/2012/05/gli-alberi-del-viale-delle-rimembranze.html|titolo=Gli alberi del viale delle Rimembranze. Torrenieri, a rischio 27 tigli in memoria dei propri caduti della I^ guerra mondiale|sito=perladivaldorcia.com|data=10 maggio 2012|accesso=1 febbraio 2015}}</ref>
 
=== Altri edifici ===
 
Ben più antico è il monastero di San Piero ad Asso nei dintorni di Torrenieri, un documento del 715 ne attesta la fondazione al re longobardo Ariperto, regnante fra il 653 ed il 661. La chiesa originale, della quale rimane qualche resto, fu abbattuta alla fine del [[XVIII secolo]] ed il materiale venne utilizzato per l'edificazione della nuova torre della [[Duomo di Montalcino|cattedrale di Montalcino]].
 
Ben più antico è il monastero di S. Piero ad Asso nei dintorni di Torrenieri, un documento del 715 ne attesta la fondazione al re longobardo Ariperto, regnante fra il 653 ed il 661. La chiesa originale, della quale rimane qualche resto, fu abbattuta alla fine del XVIII secolo ed il materiale venne utilizzato per l'edificazione della nuova torre della cattedrale di Montalcino. "Anticamente nel borgo di Torrenieri; nella strada romana, è stato un hospitale sotto il titolo di Sant' Antonio..." la prima notizia relativa a questo ospedale risale ad una relazione del 1606 dove si descriveva il servizio che offriva ai numerosi pellegrini che a piedi si dirigevano verso Roma, fu soppresso da Sua Maestà Imperiale il 28 marzo 1754 e unito all'ospedaleallo [[Spedale di Santa Maria della Scala]] indi [[Siena]].
 
== Infrastrutture e trasporti ==
=== Ferrovia ===
 
{{vedi anche|Stazione di Torrenieri-Montalcino|Ferrovia Asciano-Monte Antico}}
 
[[File:Front of Torrentieri-Montalcino railway station.jpg|300px|miniatura|sinistra|Stazione ferroviaria]]
 
Torrenieri si trova lungo la [[ferrovia Asciano-Monte Antico]] ed è servito da una propria [[stazione di Torrenieri-Montalcino|stazione ferroviaria]]. La stazione venne inaugurata nel [[1865]] e, fino al [[1872]], anno in cui venne realizzato il tratto in direzione di [[Grosseto]], rimase capolinea.<ref>{{cita web|url=http://www.trenidicarta.it/aperture.html|titolo=Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926|sito=trenidicarta.it|accesso=1 febbraio 2015}}</ref> Grazie al collegamento ferroviario, il paese divenne un importante polo produttivo della [[provincia di Siena]]; infatti, nel [[1878]], vi si stabilì l'industria Crocchi, dapprima specializzata nel ciclo industriale relativo all'olio, poi nella produzione di laterizi e infine di solfuro di carbonio.<ref name=scarpe/>
 
Il 27 settembre [[1994]] la stazione venne chiusa inseme a tutto il resto della linea ferroviaria, per scarsità di numero di passeggeri e merci. A partire dal [[2006]], viene utilizzata in occasione delle corse del [[Trenonatura]] e, la domenica successiva al 14 maggio (anniversario dell'inaugurazione della stazione), è sede della ''Festa del Treno''.<ref>{{cita news|url=http://www.montalcinonet.com/archivio-news/158-il-20-maggio-prossimo-a-torrenieri-si-rievochera-il-147d-anniversario-dellinaugurazione-della-locale-stazione-ferroviaria.html|titolo=Il prossimo 20 maggio a Torrenieri si rievocherà il 147° anniversario dell'inaugurazione della locale stazione ferroviaria}}</ref>
 
L'impianto si articola in due edifici principali: il fabbricato viaggiatori e l'ex magazzino. Originariamente la stazione disponeva anche di uno scalo merci, smantellato in seguito alla chiusura della linea. I binari sono due: uno di testa in direzione [[Asciano]], e uno passante.<ref>{{cita web|url=http://www.ferrovieabbandonate.it/linea_dismessa.php?id=4|titolo=Ferrovia Asciano-Monte Antico|sito=ferrovieabbandonate.it|accesso=1 febbraio 2015}}</ref>
 
== Note ==
 
<{{references/>|2}}
 
== Bibliografia ==
 
* {{cita libro|autore=Giugurta Tommasi|titolo=Dell'historie di Siena|città=Siena|editore=G.B. Pulciani|anno=1625|isbn=no|cid=G. Tommasi}}
* {{cita libro|url=http://stats-1.archeogr.unisi.it/repetti/index.php|wkautore=Emanuele Repetti|autore=Emanuele Repetti|titolo=Dizionario Geografico, Fisico e Storico della Toscana|volume=5|città=Firenze|editore=E. Repetti|anno=1833|cid=E. Repetti|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=G. Augusto Nozzoli|titolo=Torrenieri antico castello senese|città=Siena|editore=Lazzeri|anno=1927|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=Mario Ciacci|titolo=La torre nera: Torrenieri in Montalcino - Fra la via Francigena e la campagna|città=Siena|anno=1999|isbn=no}}
* {{cita libro|autore=Giovanni Antonio Pecci|titolo=Lo Stato di Siena antico, e moderno|città=Siena|editore=Accademia degli Intronati|anno=2009|isbn=9788889073131|cid=G.A. Pecci}}
 
== Voci correlate ==
 
==Note==
<references/>
==Voci correlate==
* [[Montalcino]]
 
== Collegamenti esterni ==
 
* [{{cita web|url=http://www.comunedimontalcino.it/frazioni/torrenieri.htm|titolo=Torrenieri|sito=comunedimontalcino.it|accesso=1 Sitofebbraio ufficiale]2015}}
 
{{Via Francigena}}