Osho Rajneesh: differenze tra le versioni
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=== Il ritorno a Pune (1986-1990) ===
Osho lasciò gli Stati Uniti e tornò in India, dopo che numerosi paesi gli avevano rifiutato l'ingresso. Sbarcò a [[Delhi]] il 17 novembre 1985. Fu accolto come un eroe dai discepoli indiani e denunciò gli Stati Uniti affermando che fossero un “mostro” da tenere a bada per il bene di tutti.<ref>''World must put U.S. 'monster' in its place, guru says'', “Chicago Tribune”, 18 novembre 1985</ref> Restò sei settimane nella regione dell’Himachal Pradesh. Quando i non indiani del suo gruppo si videro revocato il visto d’ingresso, si trasferì a [[Kathmandu]] (Nepal) e un paio di settimane più tardi a [[Creta]]. Arrestato dai servizi segreti greci (KYP) pochi giorni dopo, volò per [[Ginevra]], [[Stoccolma]] e [[Londra-Heathrow]]; ma ogni volta gli venne rifiutato l'ingresso. Quando il Canada gli negò il permesso di atterrare, il suo aereo tornò all'aeroporto di [[Shannon (Irlanda)|Shannon]], in Irlanda, per fare rifornimento. Gli fu concesso di rimanere per due settimane in un albergo a Limerick, a condizione che non uscisse o facesse discorsi. A Osho venne concessa una carta d’identità uruguayana, una residenza provvisoria di un anno e la possibilità di residenza permanente, così il gruppo si mise in viaggio, fermandosi a [[Madrid]] (dove l’aereo venne circondato dalla Guardia Civile). Gli fu consentito di trascorrere una notte a [[Dakar]] prima di proseguire per [[Recife]] e [[Montevideo]]. In Uruguay il gruppo si trasferì in una casa a Punta del Este; Osho riprese a parlare pubblicamente fino al 19 giugno, quando fu "invitato ad andarsene" senza un motivo ufficiale. Ottenne un visto di due settimane per la [[Giamaica]], ma al suo arrivo a Kingston la polizia gli concesse 12 ore per andare via.<ref name=shunyo/><ref name=carter/> In questo “giro del mondo” ben 21 paesi nell’arco di otto mesi gli negarono l’ingresso o lo espulsero subito dopo il suo arrivo, anche a causa delle forti pressioni diplomatiche esercitate dell’amministrazione Reagan.<ref>J. Gordon Melton, ''Encyclopedia of American religions'', Gale, 1996</ref>L'Italia gli concesse il visto, ma con gravi restrizioni, dopo la mobilitazione di seguaci, intellettuali e politici (fra cui [[Marco Pannella]], [[Andrea Valcarenghi]], [[Federico
[[File:Osho International Meditation Resort.jpg|thumb|left|Manifesto dell'''Osho International Meditation Resort'' di Pune.|
Il 4 gennaio 1987 Rajneesh tornò all'ashram di Pune,<ref name=fox/><ref name=gordon/> dove teneva discorsi serali quotidiani quando la sua salute glielo permetteva. Le pubblicazioni e le terapie ripresero; l'ashram si estese in una "Multiversità dell’Essere", in cui la terapia era un ponte verso la meditazione. Osho ideò nuovi metodi di “terapia meditativa” (come la “Rosa Mistica”) e iniziò a condurre meditazioni durante i suoi discorsi dopo più di dieci anni.<ref name=fox/> <ref name=aveling/> I suoi discepoli occidentali non fondarono grandi comunità, preferendo una vita indipendente.<ref name=fox/> Le vesti rosso-arancio e la mala vennero in gran parte abbandonate (erano facoltative dal 1985). Gli abiti marroni nell’ashram vennero reintrodotti nell’estate del 1989, con vesti bianche da indossare per la meditazione serale e vesti nere con fasce bianche per i capigruppo.<ref name=aveling/> Nel novembre 1987, Osho dichiarò che il peggioramento della sua salute (nausea, affaticamento, neuropatie periferiche dolorose e bassa resistenza alle infezioni) era dovuto a un avvelenamento perpetrato dalle autorità statunitensi quando era in carcere. Sulla base di apposite analisi, i medici e il suo ex avvocato Philip J. Toelkes (Swami Prem Niren) ipotizzarono radiazioni e un avvelenamento da tallio (attraverso un materasso contaminato, poiché i sintomi erano sul fianco destro del corpo),<ref name=fox/> ma non fornirono prove certe.<ref name=palmer-sharma/><ref>Brian S. Akre, Rajneesh Conspiracy, Associated Press Writer</ref> L’avvocato statunitense Charles H. Hunter parlò di "totale fantasia"; altri suggerirono che i sintomi fossero causati da infezione da HIV, diabete o stress cronico.
Dall'inizio del 1988, i discorsi di Osho si focalizzarono esclusivamente sullo [[Buddhismo Zen|Zen]].<ref name=fox/> Alla fine di dicembre dichiarò che non intendeva più essere chiamato "Bhagwan Shree Rajneesh"; nel febbraio 1989 assunse il nome di "Osho Rajneesh", che ridusse a "Osho" nel mese di settembre.<ref name=fox/><ref name=suss/> La sua salute continuò ad aggravarsi. Tenne il suo ultimo discorso pubblico nell'aprile del 1989, da allora restò in silenzio assieme ai suoi seguaci. Poco prima della sua morte, Osho insinuò che uno o più membri del pubblico delle riunioni serali lo stessero sottoponendo a una forma di magia maligna. Venne effettuata una ricerca che non ebbe alcun esito.<ref name=fox/><ref name=shunyo/> Osho morì alle 5 del pomeriggio del 19 gennaio 1990 a 58 anni per “insufficienza cardiaca”, come indicato nel certificato medico.<ref>Rajneesh mourned in India, “The Item”, 20 gennaio 1990</ref> Le sue ceneri sono state collocate nella sua camera da letto di recente costruzione nella Lao Tzu House dell'ashram di Pune. Il suo epitaffio recita "OSHO mai nato, mai morto. Ha solo visitato questo pianeta Terra tra l’11 dicembre 1931 e il 19 gennaio 1990". Il suo ashram è oggi l'Osho International Meditation Resort.
== L'insegnamento ==
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