Veronica Negroni da Binasco: differenze tra le versioni
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Nel primo semestre 1445, nella Cascina Cicognola di Binasco, nasce Giovanna Negri, padre Zanino, madre Giacomina. L’aspetto: minuta e bruna di carnagione. La tradizione popolare la chiama “Nina” da Giovannina. Per amore verso il Signore fin da bambina gli offre la sua verginità.
'''1463'''
Nel [[1463]], Giovannina si reca una prima volta a Milano nel monastero francescano di Sant’Orsola con la richiesta di farsi monaca, ma non viene accolta; si rivolge poi a quello agostiniano di Santa Marta ma la Superiora, suor Michelina Pozzo, la respinge per la sua ignoranza e come condizione, prima di ripresentarsi, le chiede di imparare a leggere il [[Salterio (liturgia)|Salterio]]. Le appare la Beatissima Vergine nella sua casa nella cascina Cicognola di Binasco e la consola e con tre lettere (bianca, nera e rossa) le insegna ciò che deve sapere.<ref>[[Benedetta da Vimercate]],"La virtuosa vita religiosa di suor Veronica del Monastero di Santa Marta della Città di Milano, con i mirabili misteri di rivelazioni ed apparizioni che ebbe dal Signore in diversi modi". Par: 2 Cap: 104 Pag: 353.; [[Isidoro Isolani]], lib: 1. Cap: 3.; Autore anonimo, Cap: 1.</ref>
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Nell’anno 1488, conformemente alla predizione di Suor Liberata, sopravviene un grande travaglio al Monastero per le calunnie contro il Padre Confessore1 e la Madre Priora2. Vengono perciò fatte ferventi orazioni dalle Monache e dalla Beata Veronica che infine sente una voce chiara che le dice che quelle preghiere devono essere rivolte alla Madre di Dio. Vengono così sgombrate le calunnie e confusi i calunniatori. [Benedetta da Vimercate, Parte 1. Cap: 8. Pag: 16-17.; Isidoro Isolani, Lib: 2. Cap: 12.; Autore anonimo, Cap: 8. Pag: 27.]
1 Taddeo Alciati
2 Lucchina Candiani
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Il padre confessore del monastero Taddeo Alciati, svanito il suo dubbio sull’autenticità del miracolo della Comunione alla Vergine Veronica da parte di Cristo e che non si tratta di un’illusione diabolica, manifesta tale miracolo alle altre Monache ed informa anche l’arcivescovo di Milano1. Ma essendo lei in vita chiede che tutto ciò per il momento non venga manifestato a nessun altra persona. [Benedetta da Vimercate, Par: 2. Cap: 101. Pag: 341.; Isidoro Isolani, Lib: 7. Cap: 4.; Autore anonimo, Cap: 62. Pag: 148]
Venerdì, 31 ottobre 1494. Dopo la benedizione della sera in Capitolo e dopo un’estasi, come avviene nel corso della vigilia della solennità di tutti i Santi, la B.ta Veronica da parte di Dio promette alle sue sorelle la benedizione da Dio, della Madre sua e di tutti i Santi del Paradiso se nella prossima solennità (e cosi pure in tutte le altre solennità simili) faranno la S.ta Comunione in grazia e libere da qualsiasi peccato mortale, rimuovendo ognuna dalla propria anima odio e rancore per le offese ricevute. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 4. Pag: 406.]
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Giovedì, 25 dicembre 1494. Nel giorno della Natività di N.ro Signore, la B.ta Veronica rapita in estasi, esegue gli atti dei testimoni della natività di Gesù Cristo. Lo stesso Cristo, infine, dà la sua benedizione a lei, al P.re Confessore1, alla Madre Priora2 ed alle Suore presenti in quel momento. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 1. Pag: 392.]
1 Taddeo Alciati
2 Eugenia Castiglioni
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Lunedì, 28 settembre/5 ottobre 1495 ca. La beata Veronica soggiorna otto giorni in Roma1 e l’ottavo giorno è ricevuta da Alessandro VI, con grande stupore di tutti coloro che attendono da più giorni di essere ricevuti dal Papa. Dopo il commiato il Pontefice ha parole di grande stima e Veronica è costretta a fuggire dagli onori ed in particolare dalla popolarità che la costringerebbe a restare in quel luogo. Dopo quel colloquio segreto con il Papa, forse da lui investita quale sua messaggera, ella parte immediatamente verso Milano. Si ferma a Firenze2 per incontrare prelati importanti e si ritira in un Monastero3, dove implorata vi dimora per alcuni giorni. Da Piacenza4 a Milano lei e tutta la sua Compagnia guadando il fiume Po per un incidente rimangono miracolosamente illesi e, questa specie di miracolo è attribuito a questa serva di Dio. Ritorna al monastero verso la fine di ottobre o i primi di novembre. [Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 10. Pag: 432.; Autore anonimo, Cap: 68. Pag: 167.]
1) Nel periodo d’attesa di essere ricevuta dal Pontefice, uno dei probabili monasteri, case pie e comunità femminili agostiniane esistenti nei sec. XV e XVI nelle vicinanze del Vaticano, che ospitarono Veronica e la sua comitiva erano i seguenti: Località Monti: Spirito Santo alla Colonna, S. Lucia in Selci o in Orphea, S. Maria delle Vergini, SS. Quattro, Spirito santo; Loc. Colonna: Bizochis in monte Acetorio, Monialibus Manticellarum in domo de Martellutiis, S. Maria Madd. delle convertite al Corso; Loc. S. Angelo: S. Caterina dei Funari; Loc. Pigna: S. Marta; Loc. Borgo: S. Tecla c/o ospedale S. Spirito.
2)Il Savonarola in concomitanza con il soggiorno di Veronica a Firenze, riceve il Breve di Alessandro VI del 16 ottobre, che gli impone di astenersi dalle predicazioni, in attesa di prossime disposizioni.
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Ma essendo lui stato li molto si volle licenziare da lei, ed erano da poco le undici2, dell’ora della Compieta, costui fece la sua Reverenza e con malizia mostrò di voler partire per verificare se fosse vero che lei sapesse l’ora della sua fine. Perciò le disse che non voleva, togliendogli la licenza di partire, ma che restasse li. E di li a poco suonò il primo tocco di Compieta e subito dopo il suono cominciò a mutar faccia. E così a poco a poco iniziò l’agonia, però con grande sentimento fino all’ultimo transito e finito di suonare l’ultimo segno della Compieta, la vergine suor Veronica rese senza dimora lo spirito al Signore Dio onnipotente con tanta quiete come se fosse addormentata di un soave sogno.”
[Benedetta da Vimercate, Par: 4. Cap: 17. Pag: 461, 472.; Isidoro Isolani, Lib: 8. Cap: 1.; Autore anonimo, Cap: 79. Pag: 183
1) Si ammalò gravemente il giorno dell’Ascen-sione, 12 maggio 1496, perciò furono 8 mesi e non 6.
2) Va precisato che le “undici”, per il mese di gennaio della Compieta serale, non è molto attendibile in quanto se il Vespro viene fatto al tramonto, cioè per i mesi invernali intorno alle ore diciotto o diciannove, la Compieta veniva presumibilmente eseguita intorno alle ore ventuno o al massimo alle ventidue.
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I miracoli testimoniati dal Monastero di Santa Marta, avvenuti prima e dopo la sepoltura della beata Veronica, sono 16.<ref> Benedetta da Vimercate, Par: 4. Epilogo. Pag. 465, etc.</ref>
'''Altre date importanti'''
1517, 15 XII: breve del pontefice [[Leone X ]] (1513-1521), che approva il culto alla beata Veronica.
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