Ecolinguistica: differenze tra le versioni

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==L'Ecologia Linguistica==
Proposta pionieristicamente dal linguista statunitense [[Einar Haugen]], questa branca della linguistica utilizza la metafora dell'ecosistema per descrivere la relazione e l'interazione fra le diverse tipologie di lingua rinvenibili nel mondo e i gruppi di persone che le parlano. Una sana ecologia linguistica, consistente in un'ampia diversità di forme del linguaggio, è ritenuta essenziale per ecosistemi sani, dal momento che la conoscenza ecologica locale è costruita all'interno delle varietà linguistiche locali. (vedi: Mühlhäusler 1995).
 
Un altro importante ambito della ricerca eco-linguistica è quello riguardante la gravissima perdita di diversità culturale - oltre che di [[biodiversità]] - dovuta alla progressiva [[Estinzione linguistica|scomparsa di centinaia di lingue]] o alla graduale perdita della loro funzione comunicativa. L'atlante [[Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura|UNESCO]] delle lingue in stato di pericolo - più o meno grave e attuale - costituisce da molto tempo uno strumento importante, che ha spinto studiosi e ricercatori ad analizzare cause ed effetti di questo grave fenomeno. L'ecologia linguistica, inoltre, sta tentando anche di fornire utili soluzioni e risposte, sia in termini di documentazione e studio di tante lingue che stanno ormai scomparendo ('morendo' insieme ai loro ultimi parlanti), sia di tutela e riproposta di una pluralità di strumenti comunicativi che, altrimenti, nei prossimi cento anni rischiano di dimezzarsi, lasciando a disposizione dell'umanità solo i pochi idiomi dominanti.