Neophron percnopterus: differenze tra le versioni

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|suddivisione_testo=[[File:NeophronMap.svg|230px]]<br /><center><small>Distribuzione delle tre sottospecie</small></center>
}}
 
Il '''capovaccaio''' ('''''Neophron percnopterus''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Linnaeus]], [[1758]]</span>), unica specie del genere '''''Neophron''''' <span style="font-variant: small-caps">[[Marie Jules César Savigny|Savigny]], [[1809]]</span>, è un piccolo [[Avvoltoio|avvoltoio del Vecchio Mondo]]. Occupa un areale molto vasto: è infatti diffuso dall'[[Europa]] sud-occidentale e dall'[[Africa]] settentrionale fino all'[[India]]. La colorazione contrastante del sottoala e la coda a forma di cuneo lo rendono inconfondibile in volo o quando si lascia sollevare dalle correnti termiche durante i momenti più caldi del giorno. Il capovaccaio si nutre soprattutto di [[Carogna|carogne]], ma è opportunista e può anche catturare piccoli mammiferi, uccelli e rettili. Si nutre inoltre delle uova di altri uccelli, e rompe le più grosse scagliando loro addosso grossi ciottoli. L'impiego di utensili è raro negli uccelli e, altre ad utilizzare un ciottolo come un martello, il capovaccaio utilizza anche dei rametti per arrotolare ciuffi di lana utilizzati per la costruzione del nido. I capovaccai che nidificano nelle regioni temperate migrano a sud in inverno, mentre le popolazioni tropicali sono relativamente sedentarie. Il numero di esemplari è diminuito nel corso del XX secolo e alcune popolazioni insulari sono minacciate dalla caccia, dagli avvelenamenti accidentali e dalla collisione con i cavi elettrici.
 
== Tassonomia e sistematica ==
Il genere ''Neophron'' comprende solamente un'unica specie. Alcune specie preistoriche del [[Neogene]] del [[Nordamerica]] classificate nel genere ''Neophrontops'' (nome che significa «simile a ''Neophron''») si ritiene siano state molto simili a questo avvoltoio nello stile di vita, ma le relazioni genetiche intercorrenti con esso sono incerte<ref name=Feduccia>{{cita libro | cognome = Feduccia | nome = Alan | anno = 1974 | titolo = Another Old World Vulture from the New World | periodico = The Wilson Bulletin | volume = '''86''' (3) | pagine = 251–255 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/wilson/v086n03/p0251-p0255.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Hertel>{{cita libro | cognome = Hertel | nome = Fritz | anno = 1995 | titolo = Ecomorphological indicators of feeding behavior in recent and fossil raptors | periodico = The Auk | volume = '''112''' (4) | pagine = 890–903| url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/auk/v112n04/p0890-p0903.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il genere ''Neophron'' è considerato il ramo più antico dell'albero evolutivo degli avvoltoi<ref name=WinkHeidrich>{{cita libro | titolo = A mtDNA phylogeny of sea eagles (genus Haliaeetus) based on nucleotide sequences of the cytochrome b-gene | anno = 1996 | autore = Michael Wink, Petra Heidrich and Claus Fentzloff | periodico = Biochemical Systematics and Ecology | volume = '''24''' (7–8) | pagine = 783–791 | url = http://www.uni-heidelberg.de/institute/fak14/ipmb/phazb/pubwink/1996/20_1996.pdf | formato = PDF}}</ref>. Assieme al suo parente più stretto, il [[Gypaetus barbatus|gipeto]] (''Gypaetus barbatus''), viene classificato in una sottofamiglia a parte, quella dei Gipetini (Gypaetinae)<ref name=Wink>{{cita libro | cognome = Wink | nome = Michael | anno = 1995 | titolo = Phylogeny of Old and New World Vultures (Aves: Accipitridae and Cathartidae) Inferred from Nucleotide Sequences of the Mitochondrial Cytochrome b Gene | periodico = Zeitschrift for Naturforschung C | volume = '''50''' (11/12) | pagine = 868–882 | url = http://www.uni-heidelberg.de/institute/fak14/ipmb/phazb/pdf-files/1995%20Pdf.Pubwink/24.%201995.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=SeiboldHelbig>{{cita libro | doi = 10.1098/rstb.1995.0150 | titolo = Evolutionary History of New and Old World Vultures Inferred from Nucleotide Sequences of the Mitochondrial Cytochrome b Gene | anno = 1995 | autore = I. Seibold and A. J. Helbig | periodico = Philosophical Transactions of the Royal Society B: Biological Sciences | volume = '''350''' (1332) | pagine = 163–178 | pmid = 8577858}}</ref>. Gli studiosi riconoscono tre sottospecie di capovaccaio, ma la separazione tra esse non è sempre netta a causa degli spostamenti e dei mescolamenti delle popolazioni<ref name=Donazar2002b>{{cita libro | autore = José Antonio Donázar, Juan José Negro, César Javier Palacios, Laura Gangoso, José Antonio Godoy, Olga Ceballos, Fernando Hiraldo and Nieves Capote | anno = 2002 | titolo = Description of a new subspecies of the Egyptian Vulture (Accipitridae: ''Neophron percnopterus'') from the Canary Islands | periodico = Journal of Raptor Research | issn = 0892-1016 | volume = '''36''' (1) | pagine = 17–23 | url = http://sora.unm.edu/sites/default/files/journals/jrr/v036n01/p00017-p00023.pdf
| formato = PDF}}</ref>.
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* ''N. p. percnopterus'' <span style="font-variant: small-caps">(Linnaeus, 1758)</span> ([[Europa meridionale]], [[Medio Oriente]] e [[Africa]]).
 
Il nome generico deriva dalla [[mitologia greca]]. Timandra era madre di Neofrone. Egipio era un amico di Neofrone e aveva circa la stessa età. Venuto a sapere dell'intesa amorosa tra la madre ed Egipio, Neofrone, meditando vendetta, fece a sua volta delle ''avances'' alla madre di Egipio, Bulide. Neofrone riuscì nell'intento e convinse Bulide a entrare nella camera buia dove presto si sarebbero incontrati sua madre ed Egipio. Neofrone distrasse sua madre ed Egipio, entrato nella camera, giacque con la propria madre Bulide. Quando Bulide scoprì l'inganno, cavò gli occhi al figlio Egipio e si uccise. Egipio si rivolse agli dei per avere vendetta e [[Zeus]], come risposta, trasformò Egipio e Neofrone in avvoltoi<ref name=Grimal>{{cita libro | cognome = Grimal | nome = Pierre | anno = 1996 | titolo = The dictionary of classical mythology | editore = Wiley-Blackwell | pagina = 18 | isbn = 0-631-20102-5}}</ref>. ''Percnopterus'' deriva dal greco e significa «ali nere», da περκνóς (''perknos'', «nero-blu») e πτερόν (''pteron'', «ala»)<ref name=Koenig>{{cita libro | doi = 10.1007/BF02098853 | titolo = Die Geier Aegyptens | anno = 1907 | cognome = Koenig | nome = Alexander | editore = Journal für Ornithologie | volume = 55 | pagine = 59–134}}</ref><ref name=Thompson>{{cita libro | cognome = Thompson | nome = D'Arcy Wentworth | anno = 1895 | titolo = A glossary of Greek birds | editore = Clarendon Press | città = Oxford | url = http://www.archive.org/stream/glossaryofgreekb00thomuoft#page/47/mode/1up}}</ref>.
 
== Descrizione ==
[[File:Neophron percnopterus - 01.jpg|thumb|right|Il piumaggio bianco di un ''N. percnopterus'' adulto in cattività.]]
Il [[piumaggio]] dell'adulto è bianco, e le ali presentano penne remiganti nere. Gli esemplari selvatici generalmente posseggono un piumaggio bianco sporcato da una patina color ruggine o marrone, dovuta al fango o al terreno ricco di minerali ferrosi. Gli esemplari in cattività che non accesso al suolo hanno un piumaggio bianco candido<ref name=Clark>{{cita libro | autore = William S. Clark and N. J. Schmitt | anno = 1998 | titolo = Ageing Egyptian Vultures | periodico = Alula | volume = 4 | pagine = 122–127 | url = http://www.globalraptors.org/grin/researchers/uploads/155/ageing_egyptian_vultures.pdf}}</ref><ref name=Donazar2002a>{{cita libro | doi = 10.1016/S0006-3207(02)00049-6 | autore = José A. Donázar, César J. Palacios, Laura Gangoso, Olga Ceballos, Maria J. González and Fernando Hiraldo | anno = 2002 | titolo = Conservation status and limiting factors in the endangered population of Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in the Canary Islands | periodico = Biological Conservation | volume = '''107''' (1) | pagine = 89–97 | url = http://www.cesarjpalacios.com/Biologicalconservation.pdf | formato = PDF}}</ref>. Il becco è sottile e lungo, e la punta della mascella superiore è uncinata. Le narici sono due fessure orizzontali allungate. Le piume del collo sono lunghe e formano un [[Pennacchio (decorazione)|pennacchio]]. Le ali sono appuntite, con la terza primaria più lunga; la coda ha forma di cuneo. Le zampe sono rosa negli adulti e grigie nei giovani<ref name=Ferguson>{{cita libro | titolo = Raptors of the World | autore = James Ferguson-Lees and David A. Christie | anno = 2001 | isbn = 978-0-691-12684-5 | editore = Christopher Helm | pagine = 417–420}}</ref>. Gli artigli sono lunghi e diritti, e il terzo e quarto dito sono leggermente palmati alla base. Il becco è nero nella sottospecie nominale, ma di colore chiaro o giallastro negli adulti della più piccola sottospecie indiana ''N. p. ginginianus''. Rasmussen e Anderton (2005) ipotizzano che questa variazione vada ulteriormente indagata, in particolare a causa del becco dalla colorazione intermedia con la punta nera riscontrato nella presunta sottospecie ''N. p. rubripersonatus''<ref name=RasmussenAnderton/><ref name=Whistler>{{cita libro | url = http://archive.org/stream/ibis1141922brit#page/413/mode/1up|pages pp = 401–437 | titolo = The birds of Jhang district, S.W.Punjab. Part II. Non-Passerine birds | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1922 | periodico = Ibis | doi = 10.1111/j.1474-919X.1922.tb01326.x | volume = '''64''' (3)}}</ref>. La zona di pelle facciale glabra che si estende fino alla gola è gialla. I sessi hanno piumaggio identico, ma i maschi in età riproduttiva hanno la pelle facciale di un colore arancio più intenso di quello delle femmine<ref name=Clark/>. In media le femmine sono leggermente più grandi dei maschi e più pesanti di questi ultimi del 10-15%<ref name=Ferguson/>. Gli esemplari giovani sono ricoperti da un piumaggio nerastro o marrone cioccolato con macchie bianche e nere<ref name=Ali>{{cita libro | autore = Sálim Ali and Sidney Dillon Ripley | anno = 1978 | titolo = Handbook of the birds of India and Pakistan, Volume 1 | pagine = 310–314 | edizione = 2 | editore = Oxford University Press | isbn = 978-0-19-562063-4}}</ref>. Il piumaggio adulto viene indossato solo dopo circa cinque anni<ref name=Clark/>.
{|class="wikitable" style="float:right; font-size:80%"
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| <center>'''[[Becco]]'''</center>|| <center>31-34 mm</center>
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| <center>'''[[Ala (zoologia)|Ala]]'''</center> || <center>{{unicode|♂}} 470-536 mm<br />{{unicode|♀}} 460-545 mm</center>
|-
| <center>'''[[Coda (anatomia)|Coda]]'''</center> || <center>{{unicode|♂}} 220-251 mm<br />{{unicode|♀}} 240-267 mm</center>
|-
| <center>'''[[Tarso (scheletro)|Tarso]]'''</center> || <center>75-87 mm</center>
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|colspan=2 align=center width=50%|'''''N. p. ginginianus'''''<ref name=Ali/><ref name=Ferguson/>
|-
| <center>'''[[Ala (zoologia)|Ala]]'''</center> || <center>{{unicode|♂}} 393-490 mm<br />{{unicode|♀}} 455-505 mm</center>
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| <center>'''[[Coda (anatomia)|Coda]]'''</center> || <center>228-251 mm</center>
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I capovaccai adulti misurano 47-65 cm dalla punta del becco all'estremità delle penne della coda. Nel più piccolo ''N. p. ginginianus'' i maschi misurano circa 47-52 cm di lunghezza e le femmine 52-55,5 cm<ref name=RasmussenAnderton/>. L'apertura alare è pari a circa 2,7 volte la lunghezza del corpo<ref name=Ferguson/>. Gli esemplari della Spagna pesano circa 1,9 kg, mentre i rappresentanti della sottospecie ''N. p. majorensis'', propria delle Canarie, che rappresentano un caso di [[gigantismo insulare]], pesano in media 2,4 kg<ref name=Donazar2002a/>.
 
== Distribuzione e habitat ==
[[File:Neophron percnopterus - Egyptian vulture.jpg|left|thumb|''N. p. percnopterus'' in volo ([[Israele]]).]]
Il capovaccaio è presente in gran parte del [[Vecchio Mondo]] e il suo areale di nidificazione comprende [[Europa]] meridionale, [[Africa]] settentrionale e [[Asia occidentale]] e [[Asia meridionale|meridionale]]. Raramente alcuni esemplari vaganti si spingono fino allo [[Sri Lanka]]<ref name=Ali/>. Vive prevalentemente nelle pianure aride e sulle colline poco elevate. Sull'Himalaya, in estate, può spingersi fino a circa 2000 m di quota. Le popolazioni europee migrano a sud, in Africa, in inverno. Esemplari vaganti possono spingersi verso sud fino al Sudafrica, ma fino al 1923 questa specie era solita nidificare nella regione del [[Transkei]]<ref name=Mundy>{{cita libro | doi = 10.1016/0006-3207(78)90047-2 | cognome = Mundy | nome = P. J. | titolo = The Egyptian vulture (''Neophron percnopterus'') in Southern Africa | periodico = Biological Conservation | volume = '''14''' (4) | pagine = 307–315 | anno = 1978}}</ref>. Nidifica soprattutto su falesie rocciose, ma talvolta costruisce il nido anche su davanzali di alti edifici e su grossi alberi<ref name=Ali/>.
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Talvolta, durante le migrazioni, questi uccelli possono coprire 500 km in un solo giorno fino a raggiungere i confini meridionali del [[Sahara]], distanti 3500-5500 km dalla loro dimora estiva. Gli esemplari giovani che non hanno ancora raggiunto l'età riproduttiva possono svernare nelle praterie e nelle regioni semidesertiche del [[Sahel]]<ref name=Meyburg/>.
 
== Biologia ==
[[File:Egyptian vulture in flight.jpg|left|thumb|''N. p. ginginianus'' in volo.]]
Il capovaccaio viene avvistato generalmente da solo o in coppia, mentre si lascia sollevare dalle correnti ascensionali assieme ad altri necrofagi e rapaci, o mentre sta appollaiato sul terreno o sulla sommità di un edificio. Sul terreno, si sposta con un'andatura ondeggiante<ref name=Ali/>. Si nutre di una vasta gamma di alimenti, compresi escrementi di mammiferi (compresi quelli umani<ref name=Whistler1949>{{cita libro | cognome = Whistler | nome = Hugh | anno = 1949 | titolo = Popular Handbook of Indian Birds | pagine = 356–357 | edizione = 4 | editore = Gurney & Jackson | città = London | isbn = 1-4067-4576-6 | url = http://www.archive.org/stream/popularhandbooko033226mbp#page/n406/mode/1up}}</ref>), gli insetti attratti da essi, carogne, sostanze vegetali e, talvolta, piccoli animali<ref name=Prakash>{{cita libro | autore = Vibhu Prakash and C. Nanjappa | anno = 1988 | titolo = An instance of active predation by Scavenger Vulture (''Neophron p. ginginianus'') on Checkered Keelback watersnake (''Xenochrophis piscator'') in Keoladeo National Park, Bharatpur, Rajasthan | periodico = J. Bombay Nat. Hist. Soc. | volume = '''85''' (2) | pagina = 419}}</ref>. Quando si unisce ad altre specie di avvoltoi attorno alla carcassa di un animale, tende a rimanere nei dintorni e aspetta che le specie più grandi lascino il campo libero<ref name=Ferguson/>. I conigli selvatici (''[[Oryctolagus cuniculus]]'') costituiscono una parte significativa della dieta dei capovaccai spagnoli<ref name=Margalida>{{cita libro | autore = A. Margalida, J. R. Benítez, J. A. Sánchez-Zapata, E. Ávila, R. Arenas and J. A. Donázar | anno = 2012| titolo = Long-term relationship between diet breadth and breeding success in a declining population of Egyptian Vultures Neophron percnopterus | periodico = Ibis | volume = 154 | pagine = 184–188 | doi = 10.1111/j.1474-919X.2011.01189.x | url = http://www.gypaetus.com/fotos/noticias/Ibis_2012.pdf}}</ref>. Gli studi suggeriscono che consumino feci di [[ungulati]] per ricavare [[carotenoidi]], i pigmenti responsabili della colorazione gialla e arancio brillante della pelle facciale. La capacità di assimilare pigmenti carotenoidi può servire come segnale affidabile di fitness<ref name=Negro>{{cita libro | autore = J. J. Negro, J. M. Grande, J. L. Tella, J. Garrido, D. Hornero, J. A. Donázar, J. A. Sanchez-Zapata, J. R. Benítez and M. Barcell | anno = 2002 | titolo = An unusual source of essential carotenoids | volume = '''47''' (6883) | periodico = Nature | pagina = 807 | url = http://web.uam.es/personal_pdi/ciencias/jonate/Ecologia/Tema%2018/Negro_etal,%202002.pdf | formato = PDF | doi = 10.1038/416807a}}</ref>.
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Gli esemplari appartenenti alla sottospecie nominale, in particolare quelli presenti in Africa, sono noti per l'utilizzo di pietre come utensili. Quando un capovaccaio individua un uovo di grandi dimensioni, come quello di uno struzzo o di un'otarda, si avvicina ad esso con un grosso ciottolo nel becco e lancia il sasso facendo oscillare il collo sopra l'uovo. L'operazione viene ripetuta fina a quando l'uovo non si rompe sotto il peso dei colpi<ref name=van Lawick-Goodallvan Lawick1966>{{cita libro | doi = 10.1038/2121468a0 | autore = Jane van Lawick-Goodall and Hugo van Lawick | anno = 1966 | titolo = Use of Tools by the Egyptian Vulture, ''Neophron percnopterus'' | periodico = Nature | volume = '''212''' (5069) | pagine = 1468–1469}}</ref>. Per tale scopo prediligono ciottoli arrotondati a rocce dai contorni frastagliati. Tuttavia questo comportamento, riportato per la prima volta da [[Jane Goodall]] nel 1966, non è mai stato registrato in ''N. p. ginginianus''<ref name=RasmussenAnderton/>. Test effettuati sia su esemplari allevati a mano in cattività che su esemplari selvatici suggeriscono che tale comportamento sia innato, non appreso dopo averlo visto fare ad altri uccelli, e viene messo in atto ogni qualvolta gli uccelli associano uova al cibo e hanno a disposizione ciottoli nelle vicinanze<ref name=ThoulessFanshaweBertram1989>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1474-919X.1989.tb02737.x | autore = C. R. Thouless, J. H. Fanshawe and B. C. R. Bertram | anno = 1989 | titolo = Egyptian Vultures ''Neophron percnopterus'' and Ostrich ''Struthio camelus'' eggs: The origins of stone-throwing behaviour | periodico = Ibis | volume = 131 | pagine = 9–15}}</ref>. Un altro caso di impiego di utensili osservato in Bulgaria comporta l'utilizzo di un bastoncino per arrotolare ciuffi di lana usati per foderare il nido<ref name=StoyanovaStefanovSchmutz2010>{{cita libro | doi = 10.3356/JRR-09-20.1 | titolo = Twig Used as a Tool by the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) | anno = 2010 | autore = Yva Stoyanova, Nikolai Stefanov and Josef K. Schmutz | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''44''' (2) | pagine = 154–156}}</ref>.
 
== Conservazione ==
[[File:NeophronGould.jpg|thumb|upright|Immaturo (dietro) e adulto (da ''Birds of Europe'' di [[John Gould]]).]]
Le popolazioni di capovaccaio sono diminuite nella maggior parte del suo areale. In Europa e in gran parte del [[Medio Oriente]], nel 2001 il numero di esemplari si era dimezzato rispetto a quello censito nel 1980. In India, il declino è stato più rapido, tanto che la popolazione è scesa ogni anno del 35% a partire dal 1999<ref name=Cuthbert2006>{{cita libro | doi = 10.1111/j.1469-1795.2006.00041.x | titolo = Rapid population declines of Egyptian vulture (Neophron percnopterus) and red-headed vulture (Sarcogyps calvus) in India | anno = 2006 | autore = R. Cuthbert, R. E. Green, S. Ranade, S. Saravanan, D. J. Pain, V. Prakash and A. A. Cunningham | periodico = Animal Conservation | volume = '''9''' (3) | pagine = 349–354}}</ref>. Nel 1967-70, nell'area attorno a [[Delhi]] venne stimata una popolazione di 12.000-15.000 capovaccai, con una densità media di circa 5 coppie ogni 10 km²<ref name=Galushin2001>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | editore = J. Parry-Jones & T. Katzner | anno = 2001 | periodico = Report from the Workshop on Indian ''Gyps'' vultures: 4th Eurasian congress on raptors | titolo = Populations of vultures and other raptors in Delhi and neighboring areas from 1970's to 1990's | pagine = 13–15 | città = Sevilla, Spain: aviary.org. | url = http://www.aviary.org/cons/pdf/Vulture%20Workshop%20Reports_Seville%202001.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=Galushin1975>{{cita libro | autore = V. M. Galushin | anno = 1975 | titolo = A comparative analysis of the density of predatory birds in two selected areas within the Palaearctic and Oriental regions, near Moscow and Delhi (IOC Abstracts) | pagina = 331 | periodico = Emu | volume = 74}}</ref>. La causa esatta del declino non è nota, ma si ritiene che sia da ricondurre all'utilizzo del [[Diclofenac]], il [[FANS]] che ha causato un vero e proprio sterminio tra gli avvoltoi del genere ''Gyps''<ref name=Cuthbert2006/>. In Italia, il numero di coppie riproduttive è sceso dalle 30 del 1970 alle 9 degli anni '90. Quasi tutti i fallimenti nella nidificazione sono stati causati da attività umane<ref name=Liberatori2001>{{cita libro | titolo = A long-term analysis of the declining population of the Egyptian vulture in the Italian peninsula: distribution, habitat preference, productivity and conservation implications | autore = Fabio Liberatori and Vincenzo Penteriani | periodico = Biological Conservation | volume = '''101''' (3) | anno = 2001 | pagine = 381–389 | doi = 10.1016/S0006-3207(01)00086-6}}</ref>. In Spagna, il Paese che ospita circa il 50% della popolazione europea, il numero di esemplari è diminuito a causa di avvelenamento per accumulo di piombo<ref name=Cortés-Avizanda2009>{{cita libro | titolo = Long-Term Trends in Population Size and Breeding Success in the Egyptian Vulture (Neophron percnopterus) in Northern Spain | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''43''' (1) | pagine = 43–49 | autore = Ainara Cortés-Avizanda, Olga Ceballos and José A. Donázar | anno = 2009 | doi = 10.3356/JRR-08-24.1 | url = http://digital.csic.es/bitstream/10261/35441/1/JRR-08-24.pdf}}</ref>, dell'utilizzo dei pesticidi (impiegati su vasta scala specialmente per tenere sotto controllo gli sciami di locuste ''[[Schistocerca gregaria]]'') e dell'elettrocuzione<ref name=Donazar2002a/><ref name=Hernández2009>{{cita libro | doi = 10.1007/s10344-009-0255-6 | titolo = Poison-related mortality effects in the endangered Egyptian vulture (Neophron percnopterus) population in Spain | anno = 2009 | autore = Mauro Hernández and Antoni Margalida | periodico = European Journal of Wildlife Research | volume = '''55''' (4) | pagine = 415–423 | url = http://www.gypaetus.com/fotos/noticias/Hern_ndez___Margalida_2009.pdf | formato = PDF}}</ref><ref name=García-Ripollés2006>{{cita libro | periodico = Journal of Raptor Research | volume = '''40''' (3) | pagine = 217–221 | anno = 2006 | titolo = Population size and breeding performance of Egyptian vultures (''Neophron percnopterus'') in eastern Iberian Peninsula | autore = Clara García-Ripollés and Pascual López-López | url = http://www.uv.es/lolopas/JRR_2006.pdf|doi=10.3356/0892-1016(2006)40[217:PSABPO]2.0.CO;2 | editore = Vincenzo Penteriani | issn = 0892-1016}}</ref>. Anche i parchi eolici possono costituire una minaccia<ref name=Carrete2009>{{cita libro | periodico = Biological Conservation | volume = '''142''' (12) | anno = 2009 | pagine = 2954–2961 | titolo = Large scale risk-assessment of wind-farms on population viability of a globally endangered long-lived raptor | autore = Martina Carrete, José A. Sánchez-Zapata, José R. Benítez, Manuel Lobón and José A. Donázar | doi = 10.1016/j.biocon.2009.07.027}}</ref><ref name=Margalida/>. Molti capovaccai che svernano in Africa orientale rimangono uccisi da linee elettriche di alta tensione mal progettate<ref name=Angelov2012>{{cita libro | titolo = Persistent electrocution mortality of Egyptian Vultures Neophron percnopterus over 28 years in East Africa | autore = Ivaylo Angelov, Ibrahim Hashim and Steffen Oppel | periodico = Bird Conservation International | pagine = 1–6 | doi = 10.1017/S0959270912000123 | anno = 2012}}</ref>. Inoltre, studi condotti in Spagna suggeriscono che l'assorbimento di antibiotici veterinari sopprima l'immunità innata dei capovaccai, rendendoli più inclini alle infezioni<ref name=Lemus2009>{{cita libro | doi = 10.1098/rspb.2009.0071 | titolo = Cellular and humoral immunodepression in vultures feeding upon medicated livestock carrion | anno = 2009 | autore = J. A. Lemus and G. Blanco | periodico = Proceedings of the Royal Society B: Biological Sciences | volume = '''276''' (1665) | pagine = 2307–2313 | pmid = 19324751 | pmc = 2677603}}</ref>. Anche la carenza di carogne derivante dalle nuove norme per lo smaltimento degli animali morti in seguito allo scoppio dell'epidemia di [[encefalopatia spongiforme bovina]] in alcune zone d'Europa nel 2000 potrebbe aver avuto un effetto su alcune popolazioni<ref name=Hidalgo2005>{{cita libro | titolo = Food of the Egyptian vulture (Neophron percnopterus) in Biscay | autore = S. Hidalgo, J. Zabala, I. Zubergoitia, A. Azkona and I. Castillo | periodico = Buteo | anno = 2005 | volume = 14 | pagine = 23–29 | url = http://www.aranzadi-zientziak.org/fileadmin/docs/anillamiento/Hidalgo__S.__Zabala__J.__Zuberogoitia__I.__Azkona__A.___Castillo__I._2005._Food_of_the_Egyptian_Vulture__Neophron_percnopterus__in_Biscay._Buteo_14__23-29.pdf}}</ref><ref name=Margalida/>.
Riga 118:
| pagine = 85–88 | url = http://www.ebd.csic.es/carnivoros/personal/carrete/martina/recursos/34.%20Cortes-avizanda%20et%20al%20(2009)%20Anim%20Cons.pdf | formato = PDF}}</ref>.
 
== Il capovaccaio e l'uomo ==
[[File:EgyptianVultureThurston.jpg|thumb|left|La «coppia sacra» a Thirukalukundram nel 1906.]]
[[File:Egyptian-A.PNG|thumb|230px|right|Capovaccaio nei [[Geroglifici egizi|geroglifici]].]]
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Le abitudini [[Coprofagia|coprofaghe]] del capovaccaio gli hanno attribuito i nomignoli spagnoli di ''churretero'' e ''moñiguero'', vale a dire «mangiatore di sterco»<ref name=Negro/>. I naturalisti britannici dell'India coloniale consideravano i capovaccai tra gli uccelli più ripugnanti, e la loro abitudine di nutrirsi di feci era particolarmente disprezzata<ref name=Dewar>{{cita libro | autore = Douglas Dewar | anno = 1906 | titolo = Bombay Ducks | editore = John Lane, London | pagine = 277 | url = http://www.archive.org/stream/bombayducksaccou00dewa#page/277/mode/1up/}}</ref>.
 
== Note ==
{{references|2}}
 
== Altri progetti ==
{{Interprogetto|commons=Category:Neophron percnopterus|wikispecies=Neophron percnopterus}}
 
== Collegamenti esterni ==
* [http://blx1.bto.org/birdfacts/results/bob2470.htm BTO BirdFacts – Egyptian Vulture]
* Egyptian Vulture – [http://sabap2.adu.org.za/docs/sabap1/120.pdf Species text in The Atlas of Southern African Birds].