Utente:Ptolemaios/Sandbox: differenze tra le versioni

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Nivers fa parte dei più significativi organisti del suo tempo. Nella tradizione di [[Louis Couperin]] (circa 1626–1661) creò nei suoi tre ''Livre d'orgue'' dei modelli di pezzi standardizzati con specifiche indicazioni di registrazione, le quali sfruttano tutte le possibilità dell'organaria francese dell'epoca (circa cento pezzi nel primo volume, riuniti in cicli di otto/dieci pezzi); queste composizioni appartengono alle più antiche stampe di musica organistica in Francia dai tempi di [[Jean Titelouze]] (1563–1633). Fra i tipi di pezzi citati troviamo ''Prélude, Plein jeu, Grand jeux, Fugue grave, Fugue gaye, Duo'' e i [[versetto (musica)|versetti]] ''à deux chœrs'', i più tardi precursori dei ''Dialogues''. Solo le composizioni più tarde di Lebègue, che più si avvicinava allo stile di [[Jean-Baptiste Lully]] (1632–1687), hanno allargato il numero di questi tipi di pezzi (ad esempio ''Récit en taille''). Nel secondo volume si trovano messe per organo con pezzi dell'[[Ordinario (messa)|ordinario]] e inni secondo le prescrizioni del ''Caeremoniale Parisiense''. La terza raccolta contiene pezzi liberi funzionali, di nuovo legati in modo ciclico, sempre nell'ordine dei toni ecclesiastici. I modelli presentati da Lebègue e Nivers hanno costituito la base dello stile concertante fino al XVIII secolo inoltrato ([[François Couperin]], [[Nicolas de Grigny]]).
 
Dopo che Nivers fu incaricato della standardizzazione del [[canto gregoriano]] in Francia, gli [[antifonario|antifonari]] e i [[graduale|graduali]] da lui pubblicati contengono accanto a canti tradizionali in parte accorciati e modificati anche canti monodici da lui stesso composti (''Plain-chant musical''); queste edizioni ebbero numerose ristampe e rimasero in vigore fino agli inizi del XIX secolo. Nelle opere polifoniche Nivers produsse preferibilmente mottetti a poche voci e i tipicamente francesi ''Motet à voix seule''; questo genere si mutò in seguito sotto l'influsso dello stile virtuosistico italiano.
 
Con il suo ''Traité d'accompagnement'', pubblicato nei ''Motets'' del 1689, uno delle prime opere teoriche di questo tipo apparse in Francia, Nivers lasciò uno strumento significativo e una fonte eccezionalmente utile per la conoscenza della teoria musicale e della prassi della sua epoca.