Guglielmo Embriaco: differenze tra le versioni

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Fra i reperti che Embriaco riportò dalla [[Terrasanta]] dopo la presa di Cesarea (1101) figura il [[Sacro Catino]] tuttora conservato nella [[Cattedrale di San Lorenzo (Genova)|cattedrale di San Lorenzo]], a Genova; si tratta di un ampio calice di pietra verde traslucida che al tempo fu creduto il [[Santo Graal]]; si è anche ritenuto che fosse il piatto usato nell'[[ultima cena]], ma la datazione scientifica ha rivelato trattarsi d'un manufatto d'arte islamica databile al IX-X secolo.
 
Le gesta di Embriaco a Cesarea sono state immortalate da [[Caffaro di Rustico da Caschifellone]], in apertura dei suoi celebri [[Annali del Caffaro|Annali]] iniziati a scrivere intorno alla metà del [[XII secolo]], e poi anche da [[Torquato Tasso]] nella ''[[Gerusalemme Liberataliberata]]''. In un altro testo storico dello stesso Caffaro — la ''Lyberatio civitatum Orientis'' — vengono invece esaminate più dettagliatamente le vicende storiche che portarono i membri della dinastia degli [[Embriaci]] al controllo — ''per un tempo prefissato di vent'anni'' — della città di [[Biblo]]. Va ricordato che Caffaro — navigatore e guerriero prima che storico e analista — era stato compagno d'armi e di navigazione in numerose imprese di conquista di città della costa orientale del [[Mar Mediterraneo]], fino alle porte del [[Bosforo]].
 
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