Practore: differenze tra le versioni

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Il '''practore''', dal greco πράκτωρ (pràktor) che significa "esattore", nell'antica Grecia faceva parte del gruppo dei magistrati addetti alla riscossione dei pagamenti delle multe e di sanzioni varie che dovevano essere pagate allo Stato per decisione di un tribunale.
 
==Elezione e ruolo==
===Atene===
Ad [[Antica Atene|Atene]] i practori (al plurale in greco πράκτορες, pràktores) erano dieci uomini estratti a sorte, uno per ognuna delle dieci tribù introdotte dalla [[riforma di Clistene]] nel 508 a.C., ma in alcune iscrizioni trovate ad [[Imbro]] si dice che in realtà essi fossero solamente tre.<ref>[[Adolf Kirchhoff]], Monatsber. d. Berl. Akad. 1865, 121</ref>
Riguardo questa differenza di numero si espresse anche [[Hermann Fränkel]] sottolineando che, molto probabilmente, quell'iscrizione, essendo stata trovata in una [[cleruchia]], si riferisce appunto all'organizzazione burocratica di una colonia e non di Atene; infatti, nella stessa iscrizione, viene messo in evidenza il numero di [[Proedro|proedri]] indicati come tre, nonostante ad Atene fossero di più.<ref>[[Hermann Fränkel]], Commento a Die Staatshaushaltung der Athener, di [[August Boeckh]], Vol. I, pp. 167 - 403 </ref>
 
Ad Atene i practori non erano semplici funzionari, ma formavano una vera e propria magistratura.
 
===Altre poleis===
Nella maggior parte delle [[città stato]] greche esisteva questa carica, con funzioni analoghe, come riportato da iscrizioni ritrovate a [[Tino (Grecia)|Tenos]], [[Sikinos]], e [[Ios]]. Nelle città focesi di [[Medeon]] e di [[Stiris]], la forma della parola è πρακτῆρες (praktères).