Franco Freda: differenze tra le versioni

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È stato condannato per una serie di attentati esplosivi sui treni compiuti tra gli [[anni 1960|anni sessanta]] e gli [[anni 1970|anni settanta]] nell'ambito della cosiddetta [[strategia della tensione]]. Accusato di aver organizzato la [[strage di Piazza Fontana]], è stato definitivamente assolto per mancanza di prove dalla corte d'assise d'appello di [[Bari]] e da quella di [[Catanzaro]]. Nel [[2005]] la Cassazione ha però affermato che la strage di Piazza Fontana fu realizzata da «un gruppo eversivo costituito a Padova nell'alveo di [[Ordine Nuovo (movimento)|Ordine Nuovo]]» e «capitanato da Franco Freda e [[Giovanni Ventura]]», che però non furono più processabili in quanto «irrevocabilmente assolti dalla Corte d'assise d'appello di Bari».<ref>[http://www.linkiesta.it/franco-freda ''La tranquilla vita irpina di Franco Freda'']</ref>
Nel suo ultimo libro, "La destra siamo noi", uscito per Rizzoli nel febbraio 2015, Giampaolo Pansa, che per lungo tempo si è occupato da cronista delle indagini su Piazza Fontana, scrive: "Sono propenso a ritenere che tanto Freda quanto Ventura non abbiano avuto niente a che fare con piazza Fontana. E penso che i milioni di parole scritte per dimostrare il contrario, le campagne giornalistiche, gli scoop dei cronisti d'assalto e dei pistaroli irriducibili siano stati un gigantesco imbroglio."
Attualmente Freda dirige le Edizioni di Ar, da lui fondate nel 1963, e cura sul quotidiano ''[[Libero (quotidiano)|Libero]]'' la rubrica culturale "L'inattuale".
 
== Infanzia e studi ==