Angilramno: differenze tra le versioni

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Crebbe nel monastero, dimostrando ben presto una grande attitudine allo studio e alle lettere. Grazie al favore dell'abate Ingélard poté lasciare l'abbazia e formarsi nelle [[arti liberali]], diventando infine discepolo di uno dei maggiori studiosi del suo tempo, [[Fulberto di Chartres]].<ref>{{cita|Hénoque|pag. 313-314|hen1}}</ref>
 
Rientrò a Saint-Riquier sul principio dell'XI secolo, non tardando a diffondere attorno a sé gli insegnamenti appresi: rinnovò la dotazione della biblioteca, che ancora non si era ripresa dalla distruzione normanna del IX secolo, copiando numerosi libri; la sua presenza alla guida della scuola abbaziale attirò un gran numero di giovani, rinnovando all'abbazia l'antica fama di centro di cultura (tra i suoi discepoli [[Guido di PonthieuAmiens|Guido]], poi [[Diocesi di Amiens|vescovo di Amiens]] ed [[elemosiniere]] della [[Matilde di Fiandra|regina Matilde]], e Drogone, [[Diocesi di Thérouanne|vescovo di Thérouanne]]).<ref>{{cita|Hénoque|pag. 316|hen1}}</ref>
 
Fece parte, attorno al 1015, della corte che accompagnò in pellegrinaggio a Roma [[Roberto II di Francia|Roberto il Pio]], impressionando il sovrano con la propria sapienza; alla morte di Ingélard Angilramno fu eletto abate dai confratelli, e Roberto non solo confermò l'elezione ma volle, secondo le cronache, essere presente alla cerimonia di insediamento.<ref>{{cita|Hénoque|pag. 317-318|hen1}}</ref>