Codipendenza: differenze tra le versioni

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Il concetto di codipendenza non ha mai trovato un consenso unanime nella letteratura scientifica. Nel tentativo di tracciarne le caratteristiche psicopatologiche secondo un profilo diagnostico clinicamente percorribile, Cermak (1986) propose alcuni criteri diagnostici per il Disturbo Co-dipendente di Personalità:
#.controllo di sé e degli altri nonostante l’evenienza di serie conseguenze negative;
#.senso di autostima derivante dal sentire che si riesce a controllare, aggiustare, l’altro;
#.assunzione di responsabilità per l’altro, anche quando non richiesta;
#.disinteresse per i propri bisogni, priorità alle esigenze dell’altro;
#.distorsioni del confine di sé in situazioni d’intimità e di separazione;
#.coinvolgimento in relazioni con soggetti affetti da disturbi di personalità, dipendenza da sostanze, altra dipendenza o disturbi del controllo degli impulsi.
 
Vi possono essere inoltre:
#.eccessivo ricorso alla negazione;
#.costrizione delle emozioni;
#.depressione;
#.ipervigilanza;
#.compulsione;
#.ansia;
#.abuso di sostanze;
#.condizione attuale o pregressa di ricorrenti abusi fisici o sessuali subiti;
#.malattie da stress;
#.permanenza in una relazione primaria con un soggetto abusatore di sostanze per almeno 2 anni senza richiedere un aiuto esterno.
 
Pia Melody (1989) individua cinque costrutti cruciali per riconoscere la codipendenza:
#.basso livello di autostima;
#.difficoltà a stabilire confini definiti e sani con l’altro, con tendenza a invadere e a farsi invadere dall’altro;
#.difficoltà a riconoscere i propri bisogni, chi si è, cosa si sente;
#.persistenza nel prendersi cura dei bisogni e desideri altrui a costo di dimenticare e a trascurare se stessi;
#.difficoltà nell’esprimere ed esperire la realtà con moderazione, tendendo all’eccesso in ogni manifestazione di sé;
 
Il triangolo drammatico di S. Karpman è la teoria secondo la quale all’interno di una relazione interagiscono tre ruoli diversi, ovvero il salvatore, il persecutore e la vittima, anche se i membri sono due. Nella codipendenza si assumono, alternativamente, questi tre ruoli. La loro relazione è di reciprocità, in quanto la presenza dell’uno implica giocoforza quella degli altri. Nella codipendenza uno dei due membri della relazione può assumere anche due ruoli diversi, contemporaneamente.