Pietà con i santi Chiara, Francesco e Maria Maddalena: differenze tra le versioni

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Annibale Carracci con una sapiente costruzione dispone le figura principali della scena e i due angeli che sorreggono la figura della Vergine come a comporre una specie di ''tableau-vivant'' attorno al corpo inerme di Cristo, posto a sedere sul basamento del sepolcro e con il capo abbandonato sulle ginocchia della Madre, che giace svenuta dietro di lui. Alla sua sinistra, in primo piano, la Maddalena, figura che allude alla intitolazione della chiesa dove si trovava in origine il dipinto. Mentre la presenza alla sua destra di Francesco e Chiara d’Assisi si riferisce alla loro devozione da parte dai cappuccini, titolari della chiesa in cui si trovava il dipinto. Nella parte superiore del dipinto si apre uno squarcio di paradiso, da cui discendono figure angeliche recanti la croce, simbolo della vittoria di Cristo sulla morte, e il drappo bianco che ne annuncia l’imminente Resurrezione.
 
Come già rilevato dal [[Giovanni Pietro Bellori|Bellori]], l'opera, al pari del contemporaneo ''[[Battesimo di Cristo (Annibale Carracci)|Battesimo]]'' eseguito a Bologna, segna uno dei primi espliciti omaggi di Annibale verso l'opera del [[Correggio (pittore)|Correggio]]<ref>Così il Bellori nelle sue ''Vite'' (1672) a proposito della pala parmense: «''Non si può dire a bastanza quanto Annibale s'internasse e si facesse proprie le migliori parti del Correggio, così nella disposizione e ne'moti delle figure, come nel dintornarle e colorirle con la dolce idea di quel gran maestro''».</ref>.
 
Nella Deposizione fatta per i cappuccini l’esuberanza degli angeli e le nubi dense e fluttuanti capaci di sostenerli e avvolgerli evocano da vicino gli affreschi della [[Assunzione della Vergine (Correggio)|Cupola del Duomo di Parma]] e la pala della ''[[Madonna della Scodella]]'', tanto da ipotizzare che verosimilmente il dipinto sia stato eseguito a Parma.