Utente:Devbug/Sandbox/Enel: differenze tra le versioni
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{{c|questa voce e varie di quelle afferenti sono da tempo oggetto di modifica da parte di [[Wikipedia:UM|utenze monoscopo]] che modificano profili e attività in alcuni casi con copia-incolla dai siti aziendali: è necessario verificare i contenuti e bilanciare le opinioni presenti.|aziende|giugno 2011}}
{{Azienda
|nome=Enel S.p.A.
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|prodotti=
[[Elettricità]]
|fatturato = {{profit}}80,535 miliardi [[€]]<ref name="www.enel.com">[http://www.enel.com/it-IT/doc/report2013/bilancio_consolidato_enel_spa_2013_it.pdf Bilancio consolidato ENEL S.p.A 2013]</ref>
|anno_fatturato=2013
|risultato operativo= {{profit}}17,011 miliardi [[Euro|€]]
|anno_risultato operativo=2013
|utile netto= {{profit}}3,235 miliardi [[Euro|€]]
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|anno_dipendenti= 2013
|sito= www.enel.com
}}
'''Enel''', in origine acronimo di '''Ente nazionale per l'energia elettrica''' ('''ENEL'''), è un'[[azienda multinazionale]] produttrice e distributrice di [[energia elettrica]] e di [[gas]].
Enel è istituita come [[ente pubblico]] a fine 1962 e trasformata in [[società per azioni]] nel 1992.<ref name="sito_radio_radicale">{{cita web|url=http://www.radioradicale.it/storia-di-enel-dal-1962-ai-nostri-giorni|accesso=29 gennaio 2015|data=29 settembre 2006|autore=Roberta Jannuzzi|sito=Radio Radicale|titolo= Storia di Enel dal 1962 ai nostri giorni}}</ref> Nel 1999 in seguito alla liberalizzazione del mercato dell'[[energia elettrica]] in Italia, Enel viene privatizzata.<ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/cartellecomuni/leg14/RapportoAttivitaCommissioni/testi/05/05_cap10_sch04.htm|sito=Camera dei deputati|titolo=Dismissione partecipazioni dello Stato|accesso=29 gennaio 2015}}</ref> A gennaio 2015 lo [[Italia|stato italiano]] mantiene il 31,24% del [[capitale (economia)|capitale]] della società.<ref>{{cita web|url=http://www.panorama.it/economia/aziende/privatizzazione-enel-eni/|sito=Panorama|titolo= La privatizzazione di Enel ed Eni|data=28 agosto 2014|accesso=29 gennaio 2015|autore=Andrea Telara}}</ref><ref>{{cita web|sito=Ministero dell'Economia e delle Finanze|titolo= Elenco delle Partecipazioni dirette del Ministero dell'Economia e delle Finanze|accesso=29 gennaio 2015|url=http://www.dt.mef.gov.it/it/partecipazioni/elenco_partecipazioni/}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.corriere.it/economia/corriereconomia/14_luglio_07/privatizzazioni-eni-ed-enel-aggregatori-stato-6567e844-05c5-11e4-9ae2-2d514cff7f8f.shtml|titolo= Privatizzazioni. Eni ed Enel, gli aggregatori di Stato|sito=Corriere della Sera|access=29 gennaio 2015|data=8 luglio 2014|autore= Alessandra Puato}}</ref>
Nel 2014 Enel ha più di 70.000 dipendenti<ref>{{cita web|url=http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/10/23/datori-italiani-gruppo-agnelli-per-dipendenti-74-allestero/1167626/|sito=Il Fatto Quotidiano|accesso=29 gennaio 2015|data=23 ottobre 2014|titolo= Datori lavoro italiani, Agnelli primi per dipendenti. Ma il 74% è all’estero}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ansa.it/sito/notizie/economia/2014/10/23/-fca-cnh-torna-sopra-306-mila-addetti-dopo-24-anni-_b6701be3-8fdc-4026-9221-adaa7c557691.html|sito=Ansa|titolo= Fca-Cnh torna sopra 306 mila addetti dopo 24 anni|accesso=29 gennaio 2015|data= 23 ottobre 2014}}</ref><ref>{{cita web|url=http://annualreport2013.enel.com/it/relazione-gestione/sintesi-risultati/dati-operativi|titolo= Dati operativi | ENEL Bilancio consolidato 2013|accesso=29 gennaio 2015|sito=Enel}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.ilsole24ore.com/art//2014-04-15/starace-promosso-obiettivo-ridurre-debiti-063651.shtml?uuid=ABG564AB|titolo= Starace «promosso», obiettivo ridurre i debiti|sito=Il Sole 24 Ore|accesso=29 gennaio 2015|data=15 aprile 2014|autore=Laura Serafini}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.enel.com/it-IT/investors/main_data/results_division/|sito=Enel|titolo= Principali dati economico-finanziari per Divisione: 2013|accesso=29 gennaio 2015}}</ref>, è presente in 40 paesi<ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/#/2012/09/enel-nel-mondo/|sito=Enel.tv|titolo=Enel nel mondo|accesso=29 gennaio 2015|data=28 settembre 2012}}</ref><ref>{{cita web|url=http://archiviostorico.corriere.it/2012/maggio/30/Quell_autosufficienza_cercata_Paesi_co_9_120530067.shtml|sito=Corriere della Sera|titolo= Quell'autosufficienza cercata in 40 Paesi|accesso=29 gennaio 2015|data= 30 maggio 2012|autore=Stefano Agnoli}}</ref> ed è la 56^ azienda al mondo per fatturato con 80.5 miliardi di euro<ref>{{cita web|url=http://fortune.com/global500/enel-56/|titolo=Global 500 2014|sito=Fortune|lingua=inglese|accesso=29 gennaio 2015|data=2014}}</ref> e una [[capitalizzazione azionaria|capitalizzazione]] di borsa di 31 miliardi di euro.<ref>{{cita web|url=http://finanza-mercati.ilsole24ore.com/quotazioni.php?QUOTE=!ENEL.MI|sito=Il Sole 24 Ore|titolo= Azioni Enel - Quotazioni ENEL e Titoli borsa|accesso=29 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=https://www.enel.com/it-IT/investors/stock_market/stock_rating/?WT.mc_id=2911|sito=Enel|titolo=Andamento del titolo|accesso=29 gennaio 2015}}</ref>
Il marchio di Enel, ideato da [[Bob Noorda]] e Maurizio Minoggio, nasce dalla combinazione del simbolo di un sole e di un albero i cui 9 rami o raggi rappresentano la molteplicità dei servizi offerti dall'azienda.<ref>{{cita web|url=http://www.museodelmarchioitaliano.it/marchi/enel.php|accesso=29 gennaio 2015|sito=Museo del Marchio Italiano|titolo=Marchio Enel - Storia ed Evoluzione}}</ref><ref name="Brand identity - YouTube">{{YouTube|titolo=Brand identity - Nuovo logo Enel 1998 - Enel Frammenti di storia|data=28 maggio 2010|accesso=29 gennaio 2015|id=rhoOmhytYTs}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/entities/presentazione-nuovo-logo-enel/|sito=Enel.tv|titolo=Presentazione Nuovo Logo Enel|accesso=29 gennaio 2015|data=1998}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.academia.edu/7151336/150_anni_di_sogni_e_segni|titolo=150 di sogni e segni|accesso=5 febbraio 2015|data=2011}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.treccani.it/enciclopedia/bob-noorda_(Dizionario-Biografico)/|sito=Treccani|titolo=Bob Noorda|accesso=5 febbraio 2015|autore= Fiorella Bulegato}}</ref>
== Storia ==
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Agli inizi del 1962 il [[Governo Fanfani IV]] ricevette la fiducia dal parlamento italiano e assunse l'impegno di proporre entro 3 mesi dalla fiducia un provvedimento di '''unificazione del sistema elettrico nazionale'''.<ref name="libro_9788842035114"/><ref name="libro_9788846489746">{{cita libro|titolo= Intervento pubblico e crescita economica: un equilibrio da ricostruire|p=156|autore=Giancarlo Morcaldo|editore= FrancoAngeli|anno=2007|isbn= 9788846489746}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Italia contemporanea|volume= 176-177|anno=1989|editore= Istituto nazionale per la storia del movimento di liberazione|autore=Fabio Silari}}</ref><ref name="isbn_9788800860031">{{cita libro|titolo= Miti e realtà: genesi, obiettivi e consuntivi della nazionalizzazione dell'industria elettrica, 1962-1977 : l'interpretazione economica dei bilanci in rosso|autore=Publio Fedi|autore2=Fabrizio Liberati|editore= Mondadori Education|anno=1981|isbn= 9788800860031}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.storiadc.it/doc/1962_c04fanfani_fanfani.html|titolo= IV° Governo Fanfani: Intervento di Amintore Fanfani alla Camera dei deputati (Roma, 2 marzo 1962)|data=2 marzo 1962|accesso=31 gennaio 2015|sito=La Democrazia Cristiana in Italia}}</ref> Nella seduta della [[Camera dei deputati]] del 26 giugno 1962 venne presentato il [[disegno di legge]] di una [[legge delega]] che sancì i princìpi e le modalità per l'istituzione dell''''Ente per l'energia elettrica''' ('''E.N.E.L.''').<ref name="web_intervento_pubblico_nel_settore_dell_energia_elettrica" /><ref>{{cita web|url=http://www.camera.it/_dati/leg03/lavori/stampati/pdf/39060001.pdf|titolo=Disegno di legge|sito=Camera dei deputati|data=26 giugno 1962|accesso=31 gennaio 2015}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Rivista delle società|volume=7|autore=Tullio Ascarelli|editore= Giuffrè editore|anno= 1962}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.progettointeramna.it/energia.htm|titolo= Nazionalizzazione - Liberalizzazione del Settore Elettrico: ripercussioni sul territorio ternano|accesso=31 gennaio 2015|data=luglio 2008|sito=Progetto Interamna}}</ref>
Enel avrebbe acquisito tutte le attività delle aziende operanti nella [[Produzione di energia elettrica|produzione]], [[Elettrotecnica#Produzione.2C trasmissione e distribuzione di energia elettrica|trasformazione]], [[Trasmissione di energia elettrica|trasmissione]] e [[Distribuzione di energia elettrica|distribuzione]] di energia elettrica, fatto salvo alcune eccezioni, quali gli autoproduttori ovvero aziende che producevano più del 70% di energia elettrica in funzione di altri processi produttivi (a cui successivamente furono equiparate anche le [[azienda municipalizzata|aziende municipalizzate]]<ref name="libro_9788846489746"/>), o le piccole aziende che non producevano più di 10 milioni di chilowattore per anno.<ref name="le_politiche_energetiche">{{cita libro|titolo= Le politiche energetiche comunitarie. Un'analisi degli incentivi allo sviluppo delle fonti rinnovabili|autore= Barbara Pozzo|editore= Giuffrè Editore|anno=2009|isbn= 9788814144622}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|
A compensazione delle acquisizioni, vennero definite le modalità di valutazione del valore delle aziende e venne istituito un [[Espropriazione per pubblica utilità#La nazionalizzazione|indennizzo]] da corrispondere in 10 anni ai creditori al tasso di interesse del 5.5%.<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita libro|titolo= Le società quotate alla Borsa valori di Milano dal 1861 al 2000: profili storici e titoli azionari|autore=Giuseppe De Luca|editore= Libri Scheiwiller|anno=2002}}</ref> Il 1962 venne considerato un [[Gestione, amministrazione, esercizio#Esercizio|esercizio]] di transizione in cui tutti gli oneri ed i proventi delle aziende acquisite sarebbero stati trasferiti ad Enel, mentre il 1963 segnò il primo anno di esercizio dell'azienda.<ref>{{cita libro|titolo= Studi in memoria di Salvatore Satta|volume=2|autore=Salvatore Satta|editore= CEDAM|anno=1982|p=1512}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Il Consiglio di Stato: organo ufficiale del Centro italiano di studi amministrativi|volume=2|editore= Italedi|anno=1966|p=412}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Sentenze e ordinanze della Corte costituzionale|volume=5|editore= Giuffrè|anno=1966}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Giurisprudenza costituzionale|volume=2|editore= Giuffrè|anno=1966}}</ref>
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* [[Carbosarda (società)|Carbosarda]] (Sardegna)
=== 1963-1970: ammodernamento e sviluppo della rete ===
I primi di obiettivi di Enel furono l'ammodernamento e lo sviluppo della rete elettrica con la costruzione delle dorsali ad [[alta tensione]], i collegamenti internazionali, i collegamenti con le isole, l'elettrificazione delle zone rurali e la realizzazione del centro nazionale di dispacciamento, finanziati anche tramite l'emissione, nel 1965, di [[obbligazione (finanza)|obbligazioni]] garantite dallo stato per un valore di oltre 200 miliardi di lire.<ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg04/lavori/stampati/pdf/013_001184_F001.pdf|sito=Camera dei deputati|data=9 settembre 1966|accesso=2 febbraio 2015|titolo=Relazione della Corte dei Conti}}</ref><ref name="sito_economia_tesi_online">{{cita web|url=http://economia.tesionline.it/economia/article.jsp?id=1023|titolo= Enel|sito=Tesi Online Economia|accesso=1 febbraio 2015|autore= Ilenia Giuga}}</ref> Nel 1967 la sorveglianza di Enel passò dal Comitato dei Ministri al [[comitato interministeriale per la programmazione economica]] (CIPE) sempre di concerto con il [[Ministero dell'Industria]].<ref name="libro_9788813274382" /><ref>{{cita web|url=http://legislature.camera.it/_dati/leg05/lavori/stampati/pdf/015_037001_F004.pdf}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Dal monopolio alla concorrenza. La liberalizzazione incompiuta di alcuni settori|autore= Maria Martellini|pp=61-62|editore=FrancoAngeli|anno= 2007|isbn= 9788846494436}}</ref> In questo periodo inoltre la [[produzione di energia elettrica in Italia|produzione di energia]] termoelettrica superò per la prima volta quella idroelettrica.<ref>{{cita libro|titolo= ABC dell'elettrotecnica e della illuminazione|autore=Luigi Morati|editore=Hoepli|anno=1999|isbn= 9788820325817}}</ref><ref name="isbn_9788832362145">{{cita libro|titolo= Storia della tecnica elettrica|editore=Cisalpino|anno=2009|isbn= 9788832362145|autore=Virginio Cantoni|autore2=Silvestri Andrea|p=201}}</ref>
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Nel 1968 iniziarono i lavori (terminati nella prima metà degli anni '70) di realizzazione della linea a 380 Kv di collegamento tra Firenze e Roma che unì il sistema elettrico ad [[alta tensione]] del Nord con quello del Centro Sud.<ref>{{cita libro|titolo= Enciclopedia di Roma: dalla origini all'anno Duemila|autore=Caterina Napoleone|editore=Franco Maria Ricci|anno= Franco Maria Ricci|isbn= 9788821609466|p=387}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Vita italiana|volume=25|editore= Presidenza del Consiglio dei ministri|p=430}}</ref> Vennero realizzate inoltre i collegamenti internazionali ad alta tensione con la [[Francia]] (linea 380 kV Venaus-Villarodin, 1969) e con la [[Svizzera]].<ref name="isbn_9788800860031" /><ref>{{cita web|url=http://www.terna.it/LinkClick.aspx?fileticket=hnWA2E5xq7Y%3D&tabid=6503|sito=Terna|titolo=Tutti i numeri dell’interconnessione Italia-Francia|accesso=2 febbraio 2015}}</ref>
Negli stessi anni vennero attivati i collegamenti elettrici con l'utilizzo di cavi sottomarini tra la penisola e l'[[Isola d'Elba]] (1966)<ref name="libro_l_universo">{{cita libro|titolo=L'Universo|volume=50|editore= Istituto geografico militare|curatore=Silvio Govi}}{{cita web|url=http://www.enel.tv/#/entities/due-cavi-per-lelba/|titolo=Due cavi per l'Elba|sito=Enel.tv|accesso=2 febbraio 2015|data=1967}}</ref>, l'[[Isola d'Ischia]] (1967)<ref name="libro_l_universo" /><ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/entities/ischia-70-metri-sotto/|titolo=Ischia 70 metri sotto|accesso=2 febbraio 2015}}</ref> e la [[Sardegna]], attraverso la [[Corsica]] (1967).<ref name="isbn_9788832362145" /
==== Il disastro del Vajont ====
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Il decennio dal 1980 al 1990 fu caratterizzato dalla realizzazione di nuovi impianti, anche sperimentali con l'uso di [[energie alternative]], e da una progressiva diminuzione della dipendenza dal [[petrolio]] che passò dal 75,3 per cento del 1973 al 58,5 per cento del 1985.<ref>{{cita pubblicazione|titolo= Energia nucleare|editore=ENEA|anno=1988}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Notiziario dell'ENEA.: Energia e innovazione|volume=34|anno= 1988|editore= Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia per l'industria in Italia: la variabile energetica dal miracolo|autore= Antonio Cardinale|autore2=Alessandro Verdelli|p=77}}</ref>
Il 1986 vide il primo bilancio in attivo di Enel con 14 miliardi e 100 milioni di lire di utile.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1987/05/01/enel-dopo-25-anni-ha-chiuso.html|titolo=L'Enel dopo 25 anni ha chiuso in attivo|data=1 maggio 1987|accesso=10 febbraio 2015|autore=Edoardo Borriello|sito=La Repubblica.it}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Politica ed economia|volume=18|editore= Editori riuniti riviste|anno=1987|p=73}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Notiziario dell'ENEA: Energia e innovazione|volume=33|editore= Comitato nazionale per la ricerca e per lo sviluppo dell'energia nucleare e delle energie alternative|anno=1987|p=61}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Le Cronache di Civitas|volume=38|numero=4|editore= Edizioni Civitas|anno=1987|p=140}}</ref>
Infine nel 1987 in seguito agli eventi di [[disastro di Černobyl'|Černobyl]], ebbe luogo il referendum sul nucleare che sancì la fine dell'utilizzo dell'energia nucleare in Italia, la chiusura e il blocco della costruzione di centrali nucleari e la definizione di un nuovo piano energetico nazionale.
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Vennero realizzati i seguenti impianti:<ref>{{cita web|url=http://www.enel.tv/#/entities/quinquenni-storici-figli-della-luce-19831987/|titolo=Quinquenni storici figli della luce - 1983/1987|sito=Enel.tv|data=1998|accesso=10 febbraio 2015}}</ref>
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Nell'ambito delle [[energie alternative]]:
* Nel 1981 Enel fu la prima società al mondo, con il contributo della [[Comunità Economica Europea]], a realizzare e ad allacciare una centrale solare (la centrale Eurelios di [[Adrano]] in [[Sicilia]]) alla rete elettrica in via sperimentale (la centrale venne chiusa nel 1987),<ref>{{cita libro|titolo= Guida All'energia Solare|p=231|editor= Edizioni Mediterranee|anno=1983}}</ref><ref name="libro_cronache_naturali" /><ref>{{cita libro|titolo= Rapporto Energia e ambiente|volume=1-2|editore= ENEA, Ente per le nuove tecnologie, l'energia e l'ambiente|anno=2003|p=234}}</ref><ref>{{cita libro|titolo=Oggi|volume=37|editore=Rizzoli Editore|anno=1981|p=50}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.gses.it/pub/CSILVI_EAI_02-2010.pdf|sito=Gruppo per la storia dell’energia solare (GSES)|titolo=Storia del vapore e dell’elettricità dal calore del sole con specchi piani o quasi piani: possibilità esplorate dagli scienziati italiani sin dall’Ottocento|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.catania-sicilia.it/adrano.htm|sito=Catania Sicilia|titolo=Adrano|accesso=5 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://daily.wired.it/foto/2011/05/31/centrale-solare-eurelios.html|titolo= La più grande centrale solare termoelettrica al mondo|sito=Wired Italia|accesso=5 febbraio 2015|data= 31 maggio 2011|autore=Tiziana Moriconi}}</ref>
* Nel 1984 entrò in servizio la prima [[centrale fotovoltaica]] di Vulcano ([[Sicilia]]),<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/10/07/energia-alle-eolie-verra-da-sole.html|titolo=L'energia alle Eolie verrà dal sole e dal vento|data=7 ottobre 1984|accesso=10 febbraio 2015|sito=La Repubblica.it}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.liceopalmeri.it/local/comenius/comenius_3/lavori%20preparatori2/sicilia%20impianti%20fotovoltaici%20ed%20eolici.pdf|titolo=Centrali fotovoltaiche|accesso=10 febbraio 2015|sito=Liceo Palmeri}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.rse-web.it/documenti.page?RSE_originalURI=/documenti/documento/313093&RSE_manipulatePath=yes&country=ita|titolo=Rapporto A5-049402|data=2005|accesso=10 febbraio 2015|sito=RSE}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ospitiweb.indire.it/puglia/pug03/fisica/fotovoltaico.htm|data=20 november 2003|titolo= SISTEMI FOTOVOLTAICI: DIMENSIONAMENTO ED APPLICAZIONI|accesso=10 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.esemar.net/Vulcano/CentraleFotovoltaica.htm|titolo=Centrale fotovoltaica|accesso=10 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.regione.sicilia.it/Industria/use/Documenti%20ufficiali%20energia/Regionali/Sicilia/USE/Rapp_Filiera_energia_sic_2004.pdf|titolo=Rapporto sulla filiera dell’energia- Produzione, Trasporto, Distribuzione|data=dicembre 2004|accesso=10 febbraio 2015|sito=Regione Sicilia}}</ref><ref>{{cita web|url=http://pti.regione.sicilia.it/portal/pls/portal/docs/60892342.PDF|titolo=Regione Siciliana – Assessorato dell’Energia e dei Servizi di Pubblica Utilità – Dipartimento dell’Energia - Osservatorio Regionale e Ufficio Statistico per l’Energia|accesso=10 febbraio 2015|sito=Regione Sicilia}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Oasis|editore= Musumeci & Fioratti|anno=1994|p=25}}</ref><ref name="sito_per-citigroup-enel-e-da-comprare">{{cita web|url=http://www.soldionline.it/notizie/azioni-italia/per-citigroup-enel-e-da-comprare|titolo=Per Citigroup Enel è da comprare|data=25 novembre 2005|autore=Valentina Besana|accesso=10 febbraio 2015}}</ref><ref name="sito_regione_lombardia">{{cita web|url=http://www.lagodidro.regione.lombardia.it/cs/Satellite?blobcol=urldata&blobheader=application%2Fpdf&blobheadername1=Content-Disposition&blobheadername2=ssbinary&blobheadervalue1=inline%3B+filename%3D891%2F99%2FStoria+Idroelettrico+ok.pdf&blobheadervalue2=true&blobkey=id&blobnocache=true&blobtable=MungoBlobs&blobwhere=1213353235029&ssbinary=true|titolo=Era l’anno… Storia dell’energia Idroelettrica|sito=Regione Lombardia|accesso=10 febbraio 2015}}</ref>
* Nel 1984 venne attivata prima centrale eolica in Alta Nurra ([[Sardegna]]).<ref name="sito_per-citigroup-enel-e-da-comprare" /><ref name="sito_regione_lombardia" /><ref>{{cita web|url=http://www.archiviostampa.it/it/news/news.aspx?id=1302|titolo= Energia: l'Enel inaugura in Sardegna la più grande centrale eolica d'Italia|data=19 giugno 2006|accesso=10 febbraio 2015|sito=Archivio Stampa}}</ref><ref>{{cita web|url=https://prezi.com/jwc9laerhtth/produzione-di-energia-eolica-in-italia-e-nel-mondo|titolo=Produzione di energia eolica in Italia e nel mondo|data=27 novembre 2013|accesso=10 febbraio 2015|sito=Prezi|autore=Martina Greggi}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/1984/09/22/in-sardegna-energia-pulita-arrivera-con.html|sito=La Repubblica.it|titolo=In Sardegna l'energia pulita arriverà con il maestrale|data=22 settembre 1984|accesso=10 febbraio 2015|autore=Piergiorgio Pinna}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.itimarconi.it/PROGETTI/SITO%20PRESENZANO/la_storia%20in%20italia%20tappa4.htm|titolo=La storia dell'elettricità in Italia|sito=ITC Marconi|accesso=10 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.dirittoambiente.net/file/vari_articoli_123.pdf|titolo=http://www.dirittoambiente.net/file/vari_articoli_123.pdf|autore=Fulvio Di Dio|data=5 marzo 2007|accesso=10 febbraio 2015|sito=Diritto all'Ambiente}}</ref><ref>{{cita web|url=http://archivio.ambiente.it/notizie/notizia.asp?ntz_id=719|titolo= ENEL: INAUGURA LA PIÙ GRANDE CENTRALE EOLICA D'ITALIA|sito=Ambiente.it|data= 19 giugno 2006|accesso=10 febbraio 2015}}</ref>
Nel 1985 inoltre il centro nazionale di dispacciamento e di controllo della rete elettrica venne gradualmente trasferito dal centro di Roma a Settebagni ed inserito in un contesto europeo di sincronizzazione della produzione di energia elettrica.<ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/27/un-giorno-nel-bunker-della-corrente-ecco.html|titolo= Un giorno nel bunker della corrente ecco chi ci difende dai blackout|sito=La Repubblica.it|data=27 ottobre 2010|accesso=10 febbraio 2015|autore=Roberto Mania}}</ref><ref>{{cita web|url=http://ricerca.repubblica.it/repubblica/archivio/repubblica/2010/10/27/un-giorno-nel-bunker-della-corrente-ecco.html|titolo= dispacciaménto|sito=Sapere.it|accesso=10 febbraio 2015}}</ref>
====Referendum, chiusura delle centrali nucleari e nuovo piano energetico nazionale====
{{vedi anche|disastro di Černobyl'|referendum abrogativi del 1987 in Italia}}
In seguito al [[disastro di Černobyl']] del 1987, fu indetto un referendum che sancì l'interruzione dei programmi energetici del nucleare in Italia. In relazione alle centrali esistenti o in costruzione:<ref name="le_politiche_energetiche"/><ref name="libro_cronache_naturali" /><ref>{{cita libro|titolo= Cambiare per sopravvivere: la questione energetica in Italia|autore= Giuseppe Augieri|autore2=Stefano Da Empoli|editore= Rubbettino Editore|anno=2002|isbn= 9788849803891|p=127}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo=Energia nucleare|editore=ENEA|anno=1990}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia nucleare|autore= Giancarlo Sturloni|pp=128-129|editore= Alpha Test|anno=2011|isbn= 9788848312745}}</ref>
* La [[centrale elettronucleare Caorso]] ([[Emilia-Romagna]]), già ferma dal 1986 per la [[burnup|ricarica del combustibile]]<ref name="web_sogin_centrale_di_caorso"/>, non venne più riattivata e definitivamente chiusa nel 1990,
* Nel 1987 la [[centrale elettronucleare Enrico Fermi]] di [[Trino]] in località [[Vercelli]] ([[Piemonte]]) venne disattivata, annullati i programmi della seconda centrale e definitivamente chiusa nel 1990,
* Nel 1988 furono interrotti i lavori iniziati nel 1982 di costruzione della [[centrale elettronucleare Alto Lazio]] situata in [[Montalto di Castro]]. Nel 1989 la centrale fu convertita a [[centrale termoelettrica Alessandro Volta|centrale policombustibile]],
* Nel 1988 venne chiusa la [[centrale elettronucleare Latina|centrale elettronucleare di Latina]] ([[Lazio]]),
* La [[centrale elettronucleare Garigliano|centrale elettronucleare di Garigliano]] ([[Campania]]) era già chiusa dal 1978.
A seguire nel 1988 il nuovo piano energetico nazionale (PEN) stabilì come obiettivi fondamentali l'incremento dell'efficienza energetica, la protezione dell'ambiente, lo sfruttamento delle risorse nazionali, la diversificazione delle fonti di approvvigionamento dall'estero e in generale la competitività del sistema produttivo.<ref>{{cita libro|titolo= Le prospettive di crescita delle energie rinnovabili in Puglia: il parco delle biomasse|editore=FrancoAngeli|anno=2014|p=25|autore=Marrone|isbn= 9788891706027}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Manuale breve di diritto dell'energia|editore= Wolters Kluwer Italia|anno= 2008|autore=Eugenio Grippo|autore2=Filippo Manca|isbn= 9788813274382}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Energia per l'industria in Italia: la variabile energetica dal miracolo economico alla globalizzazione|editore= FrancoAngeli|anno=2008|autore=Antonio Cardinale|autore2=Alessandro Verdelli|isbn= 9788846492647}}</ref><ref>{{cita libro|titolo= Dalla cogenerazione alla trigenerazione. Come ridurre la dipendenza energetica dell'Italia: Come ridurre la dipendenza energetica dell'Italia|autore=Del Duro|editore=FrancoAngeli|anno=2014|isbn= 9788856847376|pp=210-}}</ref><ref>{{cita pubblicazione|titolo= Rapporto sulle performance ambientali OCSE Rapporti Sulle Performance Ambientali: Italia 2002|p=46|editore=OECD|anno=2003|isbn= 9789264099098}}</ref><ref name="le_politiche_energetiche"/>
===1990-2000: liberalizzazioni e privatizzazioni===
{{vedi anche|Decreto Bersani|}}
[[File:Enel Logo.svg|thumb|Il logo Enel nato nel 1998 e formato dall'albero e dalla scritta disegnata da [[Bob Noorda]] in occasione della piena privatizzazione dell'azienda.<ref name="Brand identity - YouTube"></ref>|240x240px]]
Tra il 1990 ed il 2000 si assistette ad una progressiva [[liberalizzazione]] del mercato dell'energia elettrica.<ref name="le_politiche_energetiche"/>
Nel luglio del 1992 il [[Governo Amato I]] trasformò Enel in [[società per azioni]] con il [[Ministero del Tesoro]] come unico azionista.<ref>{{cita libro|titolo= Design per l'energia: strumenti e linguaggi per una produzione diffusa| anno= 2011| autore= Luca Mazzari| editore= Alinea| isbn= 9788860556370}}</ref>
Attraverso il [[Decreto Bersani]] nel 1999 si avviò la liberalizzazione del mercato elettrico; ne conseguì un riassetto societario di Enel con la separazione delle attività di produzione, trasmissione, distribuzione e vendita di energia.<ref>{{cita libro| titolo= Energia Nucleare: nuove prospettive ed opportunità| autore= AA.VV.| anno= 2008| editore= Morlacchi| città= Terni| isbn= 9788860742582}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.autorita.energia.it/it/docs/riferimenti/bersani.htm| titolo= Attuazione della direttiva 96/92/CE recante norme comuni per il mercato interno dell'energia elettrica| sito= Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref name= "guida_del_Sole_24_Ore_al_management_energia">{{cita libro| titolo= La guida del Sole 24 Ore al management dell'energia. Mercato e catena del valore, modelli di business, sistemi di gestione e normative| autore= Lo Bianco| autore2= Capè| autore3= Sampek| anno= 2011| editore= Il Sole 24 Ore Norme e Tributi| isbn= 9788863452648}}</ref>
====Nuovi impianti ed energie alternative====
*Nel 2000 venne avviato da Enel il progetto di collegamento tra le reti elettriche di [[Italia]] e [[Grecia]] attraverso la posa di un elettrodotto sottomarino di una lunghezza di 160 km che avrebbe unito [[Otranto]] ([[Puglia]]) con la città greca di [[Aetos (Peloponneso)]] e capace di trasportare 600 [[megawatt]] di energia a [[tensione continua]]. La realizzazione del progetto conclusasi nel 2002, ebbe un costo complessivo di 339 milioni di Euro.<ref>{{cita web| url= http://www.adn1kronos.com/Archivio/AdnAgenzia/1992/05/22/Economia/ENEL-PROGETTO-CEE-PER-LO-SCAMBIO-ELETTRICO-ITALIA-GRECIA_145300.php| titolo=ENEL PROGETTO CEE PER LO SCAMBIOELETTRICO ITALIA GRECIA| sito= adnkronos.com| data=22 maggio 1992| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= https://www.enel.it/eWCM/salastampa/comunicati/85385-1_PDF-1.pdf|titolo=ENEL: INAUGURATO IL CAVO SOTTOMARINO ITALIA GRECIA| sito= Enel| accesso=16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://ricerca.gelocal.it/lanuovasardegna/archivio/lanuovasardegna/2000/01/29/NH205.html| titolo= Italia-Grecia: al via elettrodotto sottomarino realizzato dall'Enel| sito= La Nuova Sardegna.it| data= 29 gennaio 2000| accesso=17 febbraio 2015}}</ref>
Nell'ambito delle [[energie alternative]]:
*Nel
*Nel 1995 venne realizzato l'impianto di [[energia eolica]] "Acquaspruzza" a [[Frosolone]] ([[Molise]]).<ref>{{cita web| url= http://www.informazioneambiente.it/it/art/enel_isernia.html| titolo= Enel inaugura il nuovo parco eolico di Frosolone| sito= Informazione Ambiente.it| data 28 febbraio 2008| accesso=17 febbraio 2015}}</ref>
*Nel 1998 venne realizzato l'impianto di [[energia eolica]] di [[Collarmele]] ([[Abruzzo]]).<ref>{{cita web| url= http://ilcentro.gelocal.it/laquila/cronaca/2011/11/13/news/collarmele-il-paese-che-va-a-energia-pulitacasse-comunali-piene-con-l-eolico-e-il-solare-1.4981943| titolo= Collarmele, il paese che va a energia pulita. Casse comunali piene con l'eolico e il solare| sito=Il Centro.it| data 13 novembre 2011| accesso=17 febbraio 2015}}</ref>
====Liberalizzazione, privatizzazione e quotazione in borsa====
*Nel 1991 con la legge 9 gennaio 1991, n. 9, si assistette ad una prima parziale liberalizzazione della produzione di energia elettrica proveniente da fonti convenzionali e da [[fonti rinnovabili]]; venne concesso alle imprese di produrre energia elettrica per uso proprio con l'obbligo di cederne la quantità in eccesso a Enel.<ref>{{cita web| url=http://www.diritto.it/articoli/amministrativo/molinari.html/| titolo= La nuova disciplina del settore elettrico ed il quadro normativo di| sito= Diritto.it| data gennaio 2001| accesso= 18 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url=http://www.normattiva.it/uri-res/N2Ls?urn:nir:stato:legge:1991-01-09;9| titolo= LEGGE 9 gennaio 1991, n. 9| sito= Normattiva.it| accesso= 18 febbraio 2015}}</ref><ref name="le_politiche_energetiche"/>
*Nel 1999, il [[Governo D'Alema I]] emanò il [[Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79]] (cosiddetto ''decreto Bersani''), attraverso il quale venne definitivamente liberalizzato il settore elettrico; si aprì così la possibilità per altri soggetti di operare nel mercato dell'energia. Si profilò per Enel, fino a quel momento unico soggetto titolare della produzione, distribuzione e vendita di energia elettrica in Italia, l'obbligo di modificare il suo assetto societario; distinguendo quindi le tre fasi e costituendo tre diverse società: [[Enel Produzione]], [[Enel Distribuzione]] e [[Terna]] (la proprietà di Terna fu ceduta completamente da Enel nel 2005). Inoltre venne stabilita per Enel una soglia massima di produzione di energia elettrica pari al 50% dell'intera produzione sul suolo nazionale. <ref>{{cita libro| titolo= Energia Nucleare: nuove prospettive ed opportunità| anno= 2008| editore= Morlacchi| città= Terni| isbn= 9788860742582}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.autorita.energia.it/it/docs/riferimenti/bersani.htm| sito= Autorità per l'energia elettrica,il gas e il sistema idrico| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref name= "guida_del_Sole_24_Ore_al_management_energia"/><ref>{{cita web| url=http://www.enel.it/itIT/azienda/mondo_energia/scenario/liberalizzazione/| titolo= La liberalizzazione del mercato dell'energia elettrica| sito= Enel| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://seriestoriche.istat.it/fileadmin/allegati/Ambiente_ed_energia/testi/1_Energia.pdf| titolo= Ambiente ed energia| sito= Istat| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.autorita.energia.it/allegati/relaz_ann/01/capitolo2.pdf| titolo= Gli assetti proprietari e organizzativi delle reti di trasmissione| sito= Autorità per l'energia elettrica, il gas e il sistema idrico| accesso= 17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.enel.com/it-IT/group/about_us/history/ | titolo= Storia| sito= enel.it| accesso= 17 febbraio 2015}}</ref>
*Nel 1999 anno Enel con il nuovo assetto societario venne privatizzata per il 31,7%. Alla privatizzazione fece seguito la quotazione in borsa; le azioni Enel vennero quotate nella [[Borsa Italiana]] con un valore di 4,3 euro per ogni titolo; il totale dell'offerta fu di 4.183 milioni di azioni per un valore totale di 18 miliardi di Euro.<ref>{{cita libro| titolo= Intervento pubblico e crescita economica: un equilibrio da ricostruire| anno= 2007| autore= Giancarlo Morcaldo| editore= Franco Angeli| p= 160| isbn= 9788846489746}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.repubblica.it/2005/g/sezioni/economia/enel/enel/enel.html| titolo= Privatizzazioni, Enel va a ruba richieste tre volte l'offerta| sito= La Repubblica.it| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.repubblica.it/online/economia/enel/prezzo/prezzo.html| titolo= Fissato il prezzo Enel 4,3 euro per azione| sito= La Repubblica.it| accesso= 16 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://archiviostorico.corriere.it/1999/novembre/03/Titoli_Enel_boom_scambi_prezzi_co_0_9911037491.shtml | titolo= Titoli Enel: boom di scambi prezzi fermi| sito= Corriere della Sera.it| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.mef.gov.it/ufficio-stampa/comunicati/1999/comunicato_0173.html| titolo= Offerta Globale Azioni ENEL S.p.A.| sito= Ministero dell'Economia e delle Finanze| anno= 1999| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita libro| titolo= Reporting aziendale e sostenibilità: i nuovi orizzonti del bilancio sociale| anno= 2007| autore=Bettina Campedelli| editore= Franco Angeli| p=181| isbn= 9788846461339}}</ref>
====Altre operazioni====
{{vedi anche|
*Nel 1997 da una collaborazione di Enel, [[France Telecom]] e [[Deutsche Telekom]] nacque [[Wind Telecomunicazioni]] che cominciò la sua attività nella telefonia fissa e mobile.<ref>{{cita web| url= http://argomenti.ilsole24ore.com/wind.html| titolo= Wind | sito= Il Sole 24 Ore.it| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| url= http://www.windgroup.it/it/azienda/storia.phtml| titolo= La Nostra Storia | sito= Wind| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| http://www.premiomarketing.com/PremioMarketingWeb/showpage/33| titolo= La Storia di Wind | sito= Premio Marketing| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web| http://digilander.libero.it/mondowind.belluno/chi%20siamo.htm| titolo= Mondowind-Breve Cronistoria| sito= Digilander| accesso=17 febbraio 2015}}</ref><ref>{{cita web|url=http://www.repubblica.it/economia/finanza/2013/09/23/news/telecom_e_le_altre_la_fine_della_telefonia_italiana-67137149/| titolo= Telecom e le altre, così in pochi anni è tramontata l'era della telefonia italiana| sito= La Repubblica.it| data= 23 settembre 2013 accesso=16 febbraio 2015}}</ref>
=== Decentramento energetico ===
{{f|gennaio 2015|aziende|L'intera storia manca quasi completamente di fonti e si configura in parte come [[Wikipedia:RO|ricerca originale]]}}
Dopo la privatizzazione di un unico ente centralizzato per la gestione dell'energia la cui produzione era concentrata in poche centrali di "taglia alta", si è iniziato a discutere di decentramento energetico per il quale ogni comunità dovrebbe produrre e utilizzare localmente l'energia di cui ha bisogno. L'ottica di questa politica energetica è la costruzione di impianti di media taglia, principalmente rinnovabili.
Enel è nel settore solare anche dopo avere ceduto alla sua controllata Enel Green Power la centrale da 3,3 MW di [[Serre Persano]] ([[Salerno]]) e in Italia l'installazione di circa 50 MW fotovoltaici. A Priolo Gargallo (Siracusa) Enel ha avviato il progetto Archimede, un impianto solare termico sperimentale da 5 MW progettato insieme all'[[ENEA]]. Quest'ultimo impianto mira a una integrazione industriale tra un impianto solare termodinamico e una centrale convenzionale con ciclo combinato a gas. Con [[Enel.si]],<ref>[http://www.enel.it/enelsi/index.aspx ENEL Green Team<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Enel ha curat l'installazione di circa 50 MW di impianti fotovoltaici per clienti industriali, terziario e domestici.
Enel Green Power gestisce 17 centrali eoliche, per una potenza complessiva di 331 MW.
{{cn|Nel campo delle fonti rinnovabili l'Italia è quinta come potenza installata, dopo Stati Uniti, Filippine, Indonesia, Messico, nella geotermia (con 31 impianti geotermoelettrici in Toscana e una produzione di 5,66 TWh nel 2013). In produzione segue gli Stati Uniti, Indonesia, Filippine, Nuova Zelanda e Messico, avendo ENEL perso il primato mondiale nel giro di un decennio.}}
La fonte idroelettrica copre circa il 15% della domanda elettrica nazionale. Enel Green Power gestisce in Italia circa 270 centraline idroelettriche, per una potenza complessiva di 1.507 MW.
Enel fa parte inoltre della piattaforma di ricerca europea dedicata alle reti intelligenti (''smart grids''), che permettono all'azienda di avere dati aggiornati in tempo reale e all'utente di interagire con la rete.
{{cn|Dopo la liberalizzazione Enel resta la maggiore azienda elettrica nazionale e la seconda d'Europa per capacità installata. Enel è un operatore integrato, attivo nella produzione, distribuzione e vendita di elettricità e gas. A seguito dell'acquisizione della compagnia elettrica spagnola Endesa, Enel è presente in 40 Paesi, con una capacità installata netta di circa 95.400 MW, e serve più di 61 milioni di clienti nell'elettricità e nel gas. Quotata dal 1999 alla Borsa di Milano, Enel è la società italiana con il più alto numero di azionisti, circa 1,2 milioni tra retail e istituzionali nel 2009. Enel è anche il secondo operatore nel mercato del gas naturale in Italia, con circa 2,7 milioni di clienti e una quota di mercato del 10% circa in termini di volume.}}
=== Altre operazioni ===
Nel [[2001]], [[Infostrada]] viene ceduta per 12 miliardi di euro dalla tedesca [[Mannesmann]] e poi accorpata a [[Wind Telecomunicazioni|Wind]], che già era una controllata di Enel.
Nel maggio [[2005]], Enel cede il 70% di Wind a [[Naguib Sawiris]], amministratore delegato del gruppo [[Orascom]], tramite una società veicolo (Weather Investment S.r.l.). Nel dicembre del 2006, Enel ha perfezionato l'uscita dal settore delle telecomunicazioni con la cessione di un ulteriore 26,1% a Weather Investment S.p.A.
== Attività ==
Enel produce, distribuisce e vende elettricità e gas in Europa, Nord America e America Latina.
Lavorano in Enel oltre 80.000 persone, che gestiscono un parco centrali tra [[Centrale termoelettrica|termoelettrico]], [[Centrale nucleare|nucleare]], [[Centrale idroelettrica|idroelettrico]], [[Centrale geotermoelettrica|geotermico]], [[Energia eolica|eolico]], [[Impianto fotovoltaico|fotovoltaico]] e altre fonti. {{cn|Circa il 44% dell'energia elettrica prodotta da Enel è priva di emissioni di anidride carbonica.}} Nel 2009 Enel ha conseguito ricavi per oltre 64 miliardi di euro (+4,7% sul 2008). Il [[Margine operativo lordo]] (MOL) si è attestato a 16 miliardi di euro (+12,1% sul 2008), mentre l'utile netto è stato di 5,4 miliardi di euro (+1,9% sul 2008).
Enel ha sostituito presso quasi tutti i suoi clienti (32 milioni) i contatori elettromeccanici con contatori elettronici, i quali consentono una lettura dei consumi in tempo reale e una gestione a distanza dei contratti. È stato inoltre utilizzato un sistema a [[Powerline|onde convogliate]] in collaborazione con la statunitense [[Echelon Corporation]].<ref>http://www.enel.it/eWCM/salastampa/comunicati/11086-1_PDF-1.pdf</ref>
== Presenza internazionale ==
{{c|manca la descrizione delle attività nelle fonti energetiche tradizionali, molto radicate|aziende|gennaio 2015}}
[[File:Enel world production sites.JPG|thumb|upright=1.8|Presenza del Gruppo Enel nel mondo]]
Con oltre {{M|30|G|W}} di impianti che utilizzano fonti energetiche rinnovabili (idrico, geotermico, eolico, solare e [[biomasse]]) in Europa e nelle Americhe, Enel è uno dei leader mondiali del settore. Inoltre, Enel è fortemente impegnata nella crescita nelle rinnovabili e nella ricerca e lo sviluppo di nuove tecnologie amiche dell'ambiente con molti progetti in Italia e all'estero.
Il 17 settembre 2008, Enel ha costituito [[Enel Green Power]], società dedicata allo sviluppo e alla gestione della produzione elettrica da fonti rinnovabili, società che produce circa 4.500 MW con impianti idrici, eolici, geotermici, fotovoltaici e a biomasse in Europa e nelle Americhe.
Enel è presente in Europa (Bulgaria, Francia, Grecia, Italia, Romania, Russia, Slovacchia e Spagna), in Nord America (Canada e Stati Uniti) e America Latina (Brasile, Cile, Costa Rica, El Salvador, Guatemala, Messico e Panama). Con la controllata [[Endesa]], Enel è presente anche in [[Argentina]], [[Colombia]], [[Marocco]], [[Perù]] e [[Portogallo]].
=== Spagna e Portogallo ===
All'inizio di ottobre del 2007, Enel, assieme al partner spagnolo [[Acciona]], ha concluso un'offerta pubblica congiunta sull'intero capitale di [[Endesa]], principale azienda elettrica spagnola, arrivando a detenere congiuntamente il 92% del pacchetto azionario (Enel 67%, Acciona 25%). Nel mese di febbraio del 2009 ha rilevato la quota di Endesa detenuta da Acciona per 11,1 miliardi di euro, portando la sua quota al 92,06%.<ref>[http://www.corriere.it/economia/09_febbraio_21/enel_conquista_endesa_dossena_fcbcd4d8-fff0-11dd-a585-00144f02aabc.shtml Acciona (Entrecanales) esce in cambio di impianti nelle rinnovabili per 2,9 miliardi. Mediobanca advisor]</ref> A dicembre [[2014]] Enel possiede il 70.14%<ref>{{cita web|url=http://www.endesa.com/en/accionistas/laaccion/participaciones|titolo= Significant shareholders and treasury shares |accesso=7 dicembre 2014}}</ref> del capitale azionario di [[Endesa]]. Inoltre, [[Enel Green Power]] gestisce impianti di generazione da rinnovabili in Spagna e Portogallo.
[http://www.endesa.es Endesa]
=== America del Nord ===
Attraverso [[Enel Green Power]], il Gruppo è uno dei principali operatori indipendenti del continente americano nelle rinnovabili con Enel North America ed Enel latin America, due società che dispongono di oltre 1.400 MW di potenza installata.
In [[America del Nord]], Enel North America ha impianti da 788 MW (idrico, geotermico, eolico e biomasse).
Nel marzo 2007, Enel, attraverso la sua sussidiaria Enel North America, ha annunciato l'acquisto di AMP Resources. L'acquisto comprende, nel settore dello sviluppo del geotermico, quattro progetti in fase avanzata e uno in fase ormai operativa, che aggiungeranno circa 150 MW di potenza alle operazioni di Enel in America, oltre a fornire accesso a una gamma di future opportunità.
Il 2 ottobre 2008, Enel ha inaugurato il parco eolico di Smoky Hills da 250 MW in Kansas, il più grande realizzato dal gruppo nel mondo e il più grande mai costruito in Kansas. Il 17 aprile 2009, sono stati inaugurati in Nevada, nella contea Churchill, due innovativi impianti geotermici di [[Enel Green Power]]. Stillwater e Salt Wells: così si chiamano le due nuove centrali e hanno una capacità installata complessiva di 65 MW lordi.
[http://www.enel.it/northamerica Enel North America]
=== America Latina ===
In [[America Latina]], Enel dispone di impianti eolici e idroelettrici da oltre 668 MW. [[Enel America Latina]] opera in [[Cile]] e in [[El Salvador]] nel settore geotermico.
Tramite [[Endesa]], il Gruppo Enel è ai primi posti in America Latina con circa 16 GW di capacità installata da termoelettrico, idroelettrico e altre rinnovabili: 4,4 GW in Argentina, 1 GW in Brasile, 5,6 GW in Cile, 2,9 GW in Colombia e 1,8 GW in Perù.
[http://www.enel.it/northamerica Enel Latin America]
=== Francia ===
In [[Francia]], Enel ha acquisito [[Erelis]], controllata di Enel Green Power che dispone di 12 MW di impianti eolici in esercizio e progetti fino a 500 MW. Era inoltre presente nel settore nucleare con una quota del 12,5% del progetto di nucleare di nuova generazione [[European Pressurized Reactor]] (EPR) capitanato da [[Électricité de France|EDF]], il cui primo impianto (1.600 MW) è in costruzione a [[Flamanville (Bassa Normandia)|Flamanville]], in [[Normandia]]; tuttavia nel dicembre 2012 esce dal progetto chiedendo il rimborso delle spese anticipate<ref>[http://www.ilfattoquotidiano.it/2012/12/04/enel-abbandona-nucleare-in-francia-avra-rimborso-di-613-milioni/435762/ Enel abbandona il nucleare in Francia. Avrà un rimborso di 613 milioni - Il Fatto Quotidiano<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>.
In Francia, Enel è anche presente nel settore delle rinnovabili con Enel Green Power che dispone di 68 MW di impianti eolici in esercizio e progetti fino a 500 MW. Nel settore del trading, Enel possiede il 5% della borsa elettrica francese [[Powernext]] ed è uno dei principali operatori nel trading, avendo venduto 3,3 TWh a grandi clienti francesi nel 2009.
=== Bulgaria ===
In [[Bulgaria]], Enel ha acquisito nel marzo del 2003 il controllo di una delle principali centrali del Paese, [[Maritza East III]]: un impianto da 602 MW alimentato a lignite.
=== Slovacchia ===
In [[Slovacchia]], Enel detiene il 66% della società elettrica [[Slovenske Elektrarne]], il primo produttore di energia elettrica della Slovacchia e il secondo dell'Europa centro-orientale, con una capacità produttiva di circa 5.345 MW e ben bilanciata tra nucleare, termoelettrico e idroelettrico.
=== Romania ===
In [[Romania]], Enel è attivo nella vendita di elettricità tramite Enel Energie ed Enel Energie Muntenia e nella distribuzione di elettricità tramite [[Electrica Banat]], [[Electrica Distributie Dobrogea]] ed [[Electrica Muntenia Sud]]. Il Gruppo ha circa 2,6 milioni di clienti nel Paese.
=== Russia ===
In [[Russia]], Enel è un operatore verticalmente integrato dall<nowiki>'</nowiki>''upstream'' alla generazione e alla vendita di energia elettrica. Nel settore ''upstream'', attraverso SeverEnergia (un consorzio partecipato da Enel al 19,6%, da [[Gazprom]] al 51% e da [[Eni]] al 29,4%), Enel gestisce alcuni promettenti asset nel settore del gas naturale. Inoltre, Enel attualmente possiede il 56,39% del capitale della Genco (Generation Company) “Enel OGK-5” (ex “OGK-5”), che dispone di quattro centrali termoelettriche per circa 8.200 MW situate nelle aree a più alta crescita del Paese. Nel settore della vendita, Enel possiede il 49,5% di RusEnergoSbyt, il più importante ''trader'' di elettricità in [[Russia]] che ha tra i suoi clienti le maggiori aziende del Paese.<ref>[http://www.enel.it/azienda/chi_siamo/doc/profilo_societario_enel.pdf Azienda - Enel.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Principali azionisti ==
* [[Ministero dell'Economia e delle Finanze]] - 31,244%
* People's Bank of China - 2,071%
Compagine azionaria aggiornata al 5 giugno 2014 secondo i dati [[Commissione Nazionale per le Società e la Borsa|Consob]] sugli azionisti rilevanti.<ref>{{http://www.consob.it/main/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2014/117467_Az.html?filedate=05/06/2014&sem=/documenti/assetti_proprietari/semestre1-2014/117467_Az.html&docid=0&link=Pie-chart+Capitale+ordinario%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre1-2014%252F117467_TOrdDich.html%253B+Pie-chart+Capitale+votante%253D%252Fdocumenti%252Fassetti%252Fsemestre1-2014%252F117467_TVotDich.html&nav=false}}</ref>
== Consiglio di amministrazione ==
Aggiornato a dicembre 2014.<ref>{{cita web |url=http://www.enel.com/en-GB/governance/board/ |titolo= Board of Directors |data=11 novembre 2014 |sito=Enel |accesso=7 dicembre 2014}}</ref>
* Presidente: [[Maria Patrizia Grieco]]
* Amministratore Delegato: [[Francesco Starace]]
* Consigliere: [[Alessandro Banchi]]
* Consigliere: [[Alberto Bianchi]]
* Consigliere: [[Paola Girdinio]]
* Consigliere: [[Alberto Pera]]
* Consigliere: [[Anna Chiara Svelto]]
* Consigliere: [[Angelo Taraborrelli]]
== Onorificenze ==
* Conferita il 11/10/2010:
{{Onorificenze
|immagine=ProtezioneEcc1.png
|nome_onorificenza= Medaglia al merito di I classe della Protezione Civile
|collegamento_onorificenza=Attestato di pubblica benemerenza della Protezione civile
|motivazione=Per la partecipazione all'evento sismico del 6 aprile 2009 in Abruzzo, in ragione dello straordinario contributo reso con l'impiego di risorse umane e strumentali per il superamento dell'emergenza.
|luogo=D.P.C.M. 11 ottobre 2010
}}
== Società del Gruppo Enel ==
La situazione attuale (2009) delle società controllate dal gruppo sono, in ordine alfabetico, le seguenti:<ref>[http://www.enel.it/azienda/en/investor_relations/bilanci_documenti/doc/2009BILCONS/Annual_Report_ing.pdf Azienda - Enel.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Deval S.p.A. - Distribuzione dell'energia elettrica in [[Valle d'Aosta]]<ref>[http://www.devalspa.it/la+storia_1-4-0-0-0.aspx STORIA<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> Ceduta a CVA S.p.A (Compagnia Valdostana Acque) nel dicembre 2011<ref>[http://archivio-radiocor.ilsole24ore.com/articolo-1004272/enel-perfezionata-cessione-51-deval/Cessione<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[Enel Distribuzione]] S.p.A.
* [[Enel Energia]] S.p.A.
* Enel Factor - Servizio finanziario di [[factoring]]<ref>[http://www.enel.it/attivita/servizi_diversificati/factoring/ Enel Servizi - Enel.it<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* [[Enel Green Power|Enel Green Power S.p.A.]] - 69,171%
* [[Enel Produzione]] S.p.A.
* Enel Servizi Srl
* [[Enel Servizio Elettrico]] S.p.A.
* [[Enel So.l.e.]] - Illuminazione pubblica ed artistica<ref>[http://www.enel.it/enelsole/profilo/scopri/scopries.asp ENEL Sole<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
* Enel.si Srl
* Enel Ingegneria e Ricerca S.p.A.
=== Situazione attuale ===
Tra il 2002 e il 2004 la conclusione del processo di riassetto previsto dal decreto Bersani, l'uscita da settore dell'acqua e la vendita del patrimonio immobiliare dell'azienda, permettono a Enel di mettere in atto una nuova [[strategia di focalizzazione]] sul [[core business]] dell'energia.
Il 30 luglio del 2008 Enel inaugura a Civitavecchia una nuova centrale il cui progetto era partito alla fine del 2003. Si tratta di una riconversione di un vecchio impianto a olio combustibile. La nuova centrale ha una capacità totale di 1.980 MW, è composta da tre gruppi ed è in grado di soddisfare il 50% del fabbisogno di energia elettrica nel Lazio. L'impianto riduce le emissioni dell'88%, e le emissioni di anidride carbonica del 18%.
Per quanto riguarda il gas, Enel ha concluso la realizzazione di cinque centrali a ciclo combinato che hanno sostituito gli impianti tradizionali a gas.
Concluso l'adempimento degli obblighi previsti dalla legge italiana con la cessione di Terna (la società che gestisce la rete nazionale di trasmissione), Enel si dedica a una strategia di internazionalizzazione, finalizzando acquisizioni come quella di Slovenské elektrárne (SE), maggior produttore di energia elettrica della Slovacchia e secondo dell'Europa Centro-orientale, di alcune società di distribuzione in Romania, della Genco Russa Ogk 5 e della società elettrica spagnola Endesa.
A fine 2006 viene presentato un piano a favore dell'ambiente, che prevede investimenti per nuove fonti rinnovabili e per la ricerca. In questo ambito, Enel si occupa della [[Cattura e sequestro del carbonio|cattura e sequestro dell'anidride carbonica]] con alcuni progetti basati sulla tecnologia di cattura post-combustione.
A fine [[2008]]/inizio [[2009]], Enel inizia a dismettere una serie di attività per ridurre l'indebitamento finanziario, aumentato negli ultimi mesi, per effetto dell'acquisizione del 92% del capitale di Endesa, tra cui Enel Linee Alta Tensione S.r.l. (rete di trasmissione elettrica ad alta tensione), ceduta da Enel Distribuzione S.p.A., nel dicembre [[2008]] a Terna S.p.A., ed Enel Rete Gas S.p.A.<ref>[http://news.excite.it/economia/600332/ENEL-AL-VIA-CESSIONE-RETE-GAS-DOMANI-AVVISO-VENDITA Enel: Al Via Cessione Rete Gas, Domani Avviso Vendita - Economia - Excite Italia<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref><ref>[http://newscontrol.repubblica.it/item/527981/enel-offerte-per-rete-gas-entro-29-12-vendita-a-3-2009 Kataweb NewsControl<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref> (che manterrà comunque una quota di minoranza), il 29 maggio [[2009]] Enel Distribuzione cede per 480 milioni di euro l'80% di Enel Rete Gas alla cordata F2i Reti Italia S.r.l. formata da [[F2I Fondi Italiani per le Infrastrutture SGR S.p.A.|F2I]] (75%) ed [[Axa|Axa Private Equity]] (25%). Ora il contratto dovrà essere approvato da [[AGCM]] e da [[AEEG]].<ref>[http://www.ilsole24ore.com/art/SoleOnLine4/Finanza%20e%20Mercati/2009/05/enel-rete-gas-Axa-F2I.shtml?uuid=f86beb6c-4c3a-11de-b287-ce5e90524180&DocRulesView=Libero Enel cede 80% di Rete Gas a F2I e Axa - Il Sole 24 ORE<!-- Titolo generato automaticamente -->]</ref>
== Bilancio 2013 ==
Nel 2013 Enel ha realizzato un fatturato di 80.53 miliardi di euro, di cui:
* 30.93 miliardi da Iberia e America Latina
* 22.91 miliardi da Generazione ed Energy Management
* 16.92 miliardi da Mercato
* 7.73 miliardi da Attività Internazionali
* 7.69 miliardi da Infrastrutture e Reti
* 2.82 miliardi da Energie rinnovabili
Elisioni da sottrarre per 8.5 miliardi.
Ebitda di 17.01 miliardi, Ebit di 9.94 miliardi (contribuiscono in maggior parte Iberia e America Latina con 3.83 miliardi, Infrastrutture e Reti con 3.02 mld, Energie Rinnovabili con 1.71 mld), utili per 3.25 miliardi.
52.83 miliardi di patrimonio netto, indebitamento finanziario netto di 39.86 miliardi, il valore residuo di immobili, impianti e macchinari ammonta a 81.05 miliardi, 71.394 dipendenti.
Ha prodotto 286.1 TWh di energia (33% da rinnovabili, 29% da carbone, gas 14%, nucleare 14%, olio 10%), distribuiti 404 TWh, ha venduto 8.6 miliardi di metri cubi di gas naturale e 91.72 miliardi di KWh.
In Italia ha un numero medio di clienti pari a 27.81 milioni e 1.13 milioni di km di rete di distribuzione.
Fonti: [https://www.enel.com/it-IT/doc/report2013/bilancio_consolidato_2013.pdf Bilancio Enel al 31.12.13]
== Le tariffe ==
L'Autorità per l'energia elettrica e il gas fissa ogni 3 mesi le tariffe del mercato tutelato sulla base dell'andamento dei prezzi dei combustibili. Una parte consistente della bolletta elettrica è composta di cosiddette componenti di sistema e dall'accisa. A seguito della liberalizzazione del mercato elettrico anche per i clienti domestici, avvenuta il 1º luglio 2007, in alternativa alle tariffe del mercato tutelato, Enel ha proposto una serie di offerte commerciali.
== Il Progetto E-mobility Italy ==
Nel novembre 2009 è partito in Italia il [[Progetto E-mobility Italy]], una sperimentazione basata su una flotta di 100 Smart ED. Le auto sono state distribuite nelle città di Roma, Pisa e Milano. La sperimentazione, in collaborazione con Daimler, intende verificare la possibilità di utilizzare le Smart ED per gli spostamenti in ambito urbano con veicoli elettrici. Per la ricarica dei veicoli si utilizzano le colonnine installate da Enel, che funzionano secondo lo schema di funzionamento dei contatori elettronici domestici che Enel ha installato nelle case italiane.
== Enel Cuore Onlus ==
Enel Cuore è una [[ONLUS]] italiana costituita da Enel per gestire i fondi dell'azienda destinati alla [[beneficenza]] e alla [[solidarietà]]. Sostiene progetti nel campo dell'assistenza sociale, della [[salute]], dell'[[educazione]], e dello [[sport]].
I fondi dell'Associazione derivano dalle "liberalità" di Enel e di altre società controllate. La onlus opera in Italia e all'estero e cooperando con le persone, gli enti [[non profit]], il mondo del [[volontariato]] e le istituzioni.
== Correnti musicali ==
L'iniziativa ''[[Correnti musicali]]'', voluta dall'azienda (che nel [[2003]] era diventata socio fondatore dell'Accademia Santa Cecilia), consiste nel trasformare le centrali elettriche in palcoscenici musicali. Gli artisti che si sono esibiti nel [[2010]] sono [[Patty Pravo]], [[Noemi (cantante)|Noemi]], [[Simone Cristicchi]] e [[Irene Grandi]].<ref>[http://www.enel.it/it-IT-static/eventi_news/news/2010/correnti_musicali/ Correnti musicali]</ref>
== Note ==
{{references|2}}
== Voci correlate ==
* [[Decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79]]
* [[Distribuzione di energia elettrica]]
* [[Produzione di energia elettrica]]
* [[Produzione di energia elettrica in Italia]]
* [[Referendum abrogativi del 1987]]
* [[Trasmissione di energia elettrica]]
* [[Società Gestione Impianti Nucleari]] (SOGIN)
== Altri progetti ==
{{interprogetto|commons=Category:Enel|wikt=ENEL|wikt_etichetta=ENEL}}
== Collegamenti esterni ==
* [http://www.enel.it Sito web]
* [http://www.enel.com Sito web ENEL internazionale]
* [http://www.ceraunvolt.it La storia dell'azienda attraverso le esperienze degli ex-dipendenti]
== Elenco delle centrali elettriche in Italia ==
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