Giacomo Leopardi: differenze tra le versioni
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[[File:Adelaide Antici Leopardi.jpg|thumb|left|La madre di Giacomo, marchesa Adelaide Antici]]
[[File:Monaldo Leopardi.jpg|thumb|Il padre di Giacomo, conte Monaldo Leopardi]]
Giacomo Leopardi nacque nel [[1798]] a [[Recanati]], nello [[Stato pontificio]] (oggi in [[provincia di Macerata]], nelle [[Marche]]), da una delle più [[nobile (aristocrazia)|nobili]] famiglie del paese, primo di dieci figli.<ref>{{cita|Citati|p. 3-18 }}</ref> Quelli che arrivarono all'età adulta furono, oltre a Giacomo, [[Carlo Leopardi|Carlo]] ([[1799]]-[[1878]]), [[Paolina Leopardi|Paolina]] (1800-1869), Luigi ([[1804]]-[[1828]]) e Pierfrancesco ([[1813]]-[[1851]]).<ref>{{cita|Citati|p. 18-20}}</ref> I genitori erano cugini fra di loro.<ref>{{cita|Citati|p. 4-10 }}</ref> Il padre, il [[conte]] [[Monaldo Leopardi|Monaldo]], figlio del conte Giacomo e della marchesa [[Mosca (marchesi)|Virginia Mosca]] di [[Pesaro]], era uomo amante degli studi e d'idee [[reazionario|reazionarie]]; la madre, la marchesa [[Adelaide Antici Leopardi|Adelaide Antici]], era una donna energica, molto religiosa fino alla [[superstizione]], legata alle convenzioni sociali e ad un concetto profondo di dignità della famiglia, motivo di sofferenza per il giovane Giacomo che non ricevette tutto l'affetto di cui aveva bisogno.<ref>Renato Minore, ''Leopardi. L'infanzia, le città, gli amori'', Milano, 1987, p. 22</ref><ref>{{cita|Citati|p. 3-16 }}</ref>
In conseguenza di alcune [[speculazione|speculazioni]] azzardate fatte dal marito<ref>Renato Minore, ''op. cit.'', p. 13</ref><ref>Lettera di G. Leopardi (Recanati) a Pietro Colletta (Livorno), 16 gennaio 1829: ''ed atteso ancora che il patrimonio di casa mia, benché sia de' maggiori di queste parti, è sommerso nei debiti''.</ref>, la marchesa prese in mano un patrimonio familiare dissestato, riuscendo a rimetterlo in sesto grazie ad una rigida economia domestica.<ref>Emilio Cecchi e Natalino Sapegno, ''Storia della letteratura italiana''. Milano 1969, vol. VII, L'Ottocento, p. 737</ref> I sacrifici economici ed i pregiudizi nobiliari dei genitori resero infelice il giovane Giacomo che, costretto a vivere in un piccolo borgo di provincia, rimase escluso dalle correnti di pensiero che circolavano nel resto del paese e in Europa.<ref>{{cita|Citati|p. 20-35}}</ref>
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