Hein ter Poorten: differenze tra le versioni
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Il 7 dicembre del 1941 il Giappone attaccò in tutte le direzioni, effettuando sbarchi in [[Malesia]], e minacciando le Filippine e le Indie Orientali Olandesi. Per contrastare la minaccia fu costituito il comando [[American-British-Dutch-Australian Command|ABDACOM]], (American-British-Dutch-Australian Command) e il generale [[Archibald Wavell, I conte Wavell|Wavell]] ne assunse la direzione. Egli non aveva molte risorse per difendere l'enorme territorio e non fu in grado di prevenire la caduta di [[Singapore ]] e della Malesia da parte dei giapponesi. Nel gennaio 1942, un mese dopo l'[[attacco a Pearl Harbor]] Poorten venne nominato comandante di tutte le forze terrestri del Comando alleato americano-britannico-olandese-australiano (ABDA Land),<ref name="aw"/> ma non riuscì a fermare l'avanzata verso sud delle armate imperiali giapponesi nei primi mesi del 1942. Il 23 febbraio 1942, con la perdita della Malesia e la precaria posizione delle truppe alleate a Giava e a [[Sumatra]], l'ABDACOM venne sciolto ed il suo quartier generale a Giava evacuato. Rimasto a difendere Giava il generale Poorten aveva al suo comando 35.000 soldati,<ref>Di cui l'80% erano truppe coloniali formate da nativi indonesiani inquadrati da ufficiali olandesi.</ref> oltre a 7.000 soldati americani, australiani e britannici schierati a sostegno La maggior parte delle truppe era concentrata a Giava, con aliquote significative nel [[Borneo]] e a Sumatra. Le sue truppe, ed in particolare quelle della guardia nazionale, erano poco addestrate per affrontare l'invasore giapponese. Il 1º marzo in conseguenza dello sbarco della truppe giapponesi l'esercito coloniale si disintegrò, le truppe indigene disertarono in massa, e le rimanenti forze olandesi ed alleate incominciarono a ritirarsi. Poco dopo iniziò la sollevazione della popolazione indonesiana contro il governo coloniale, con episodi di aperte minacce contro i civili olandesi. Impossibilitato a continuare a combattere, l'8 marzo 1942<ref name=S0p85>{{Cita|Salim 2010|p. 85 |Salim2010}}</ref> ordinò la resa delle rimanenti forze alleate a Giava, consegnandosi al comandante della 2ª Divisione giapponese,<ref name=S0p85/> generale [[Masao Muruyama]].<ref>All'atto della resa il generale Muruyama promise che i prigionieri di guerra olandesi ed alleati sarebbero stati trattati secondo la convenzione di Ginevra.</ref> Il giorno dopo avvenne la formale capitolazione firmata a Kalidjati alla presenza del tenente generale [[Hitoshi Imamura]], comandante della 16ª Armata. Durante il resto della guerra rimase prigioniero di guerra dei giapponesi, dapprima rinchiuso nel campo di Kota Cane, e successivamente trasferito a [[Taiwan]] e quindi in [[Manciuria]]. Fu liberato solo alla fine della seconda guerra mondiale, il 17 agosto [[1945]], ritornando nei Paesi Bassi entro la fine dell'anno.<ref name="aw"/>
Dopo il suo rientro in patria egli chiese di congedarsi con onore. Il generale Ter Poorten sospettava che gli fosse imputata l'inevitabile sconfitta olandese nelle Indie Orientali. Questo sospetto era iniziato già il 5 marzo 1942, quattro giorni prima della capitolazione, quando il comando supremo di tutte le forze armate presenti nelle Indie olandesi era stato avocato a
== Onorificenze ==
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