Tiziano Sclavi: differenze tra le versioni

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Finito il Liceo si iscrive all'[[università]], alla facoltà di Lettere moderne. Ma già lavora retribuito, e di studiare non ha più voglia. Dà tre o quattro esami, e smette definitivamente quando, su suggerimento di Mino Milani, si trasferisce a [[Milano]], dove va a lavorare con il [[Corriere dei ragazzi]], il settimanale “giovane” del «[[Corriere della Sera]]»,<ref name=italialibri.net/> con “Il Giornalino” e con la rivista “Il Mago”. È qui che inizia a scrivere testi per i fumetti. Economicamente non era messo bene: da [[free lance]] guadagnava più di seicentomila lire al mese, mentre lì lo stipendio era esattamente la metà, trecento, ma incluse la mutua e la pensione. Il direttore Alfredo Barberis gli affida una serie e subito Sclavi comincia ad esprimere la sua inesauribile vena comica - surreale inventando un poliziesco umoristico con due sgangherati investigatori di [[San Francisco]], [[Altai & Jonson]], con i disegni di [[Giorgio Cavazzano]]. Scrive anche altre serie tra cui "Archivio zero" disegnato da Morisi. Al “Corriere” incontra [[Alfredo Castelli]], con cui scriverà sceneggiature ghost per "Gli aristocratici", una serie di discreto successo il cui disegnatore è [[Ferdinando Tacconi]]. Gli aristocratici tratta di una banda di ladri gentiluomini alla stregua del famoso [[Arsenio Lupin]]. Nella prefazione alla riedizione del [[2001]] della serie Altai & Jonson, il primo fumetto di Sclavi, 'Silas Finn' (realizzate insieme a Cavazzano che ha arricchito gli ironici e disincantati testi di Sclavi con il suo stile venato di umorismo), e 'Vita da cani' pubblicata su '[[Il Giornalino]]' con i disegni di [[Gino Gavioli]]. Al Corriere, Castelli dice di lui: «''Ho conosciuto Tiziano Sclavi all'inizio degli anni settanta, quando, giovanissimo, cominciò a frequentare le mostre di fumetti… era di una bravura sorprendente''».<ref name=italialibri.net/>
 
Nel [[1972]] Sclavi incontra [[Raffaele Crovi]] che diverrà prima suo agente e in seguito suo editore (Camunia). Pubblica vari racconti [[giallo|gialli]]. Nel [[1974]] pubblica, nella collana “Identikit” della Bietti, una raccolta di racconti, "I misteri di Mystere" (che vede protagonista un investigatore privato francese, Jacques Mystère) e, presso l'editore Il Formichiere il suo primo romanzo, Film, (un tentativo ante litteram di unire l'[[horror]] [[splatter]] al [[grottesco]], caratterizzato da una moderna struttura a sequenze di fotostop visivi) che vince il [[Premio Scanno]].<ref name=italialibri.net/> Pubblica anche un breve romanzo giallo a puntate ancora come Francesco Argento e ancora per il Corriere dei Ragazzi. Collaborerà alla terza pagina dì [[Stampa Sera]] con racconti gialli e fantascientifici. A ventun anni presenta tutte le caratteristiche del grande creatore di narrativa popolare. È vorace e prodigo alla stessa misura. Ancora grazie alla mediazione di Crovi, Sclavi inizia intanto a collaborare con la [[RAI]] e insieme a [[Bianca Pitzorno]] e [[Cino Tortorella]] si dedica alla stesura dei testi per la trasmissione televisiva [[Gioco-città]]: un fatto significativo se si pensa che tra le attività praticamente mai interrotte fino alla fine degli anni ottanta, c'è proprio quella rivolta ai ragazzi e ai bambini, e pubblica. Nel [[1975]] Sclavi continua ancora a mascherare le sue opere per l'ultima volta con il nome di Francesco Argento: nella collana di gialli diretta da Crovi per l'editore Campironi esce ilun romanzo breve, il giallo ''Un sogno di sangue'', il suo primo romanzo giallo, e continuaproseguono tutte le sue collaborazioni anonime o firmate, cominciando a diventare un acquisto appetibile per l'industria culturale. Dello stesso periodo sono anche ''Tre'' e ''Mostri'', che saranno pubblicati solo 10 anni più tardi, nonostante l'apprezzamento di [[Natalia Ginzburg]] che a quel tempo lo segnalò alla [[Giulio Einaudi Editore|Einaudi]].
 
Dall'ottobre del [[1975]] all'ottobre del [[1976]] Sclavi inventa un personaggio simile a [[Groucho Marx]], che sarà il futuro comprimario di Dylan Dog. [[Giornalista]] professionista dal [[1976]], Sclavi viene assunto presso il “Corriere dei Ragazzi” come redattore a tempo pieno, fa molte rubriche, tra le quali spicca la rubrica per il divertimento "Sottosopra", cioè un volume fatto di composizioni umoristiche e nonsense. «''Incredibile ma vero. Il cuore umano batte in media 12.643.698.953 volte nel corso della vita, numero straordinario a prima vista. Tuttavia non c'è da stupirsi, se si pensa che esso non ha nient'altro da fare''». Tra dieci anni questo costituirà il complesso delle opere o dei brani che inserirà nelle storie a fumetti, e in futuro permetterà di espletare quel brio e quella vivacità caratteristico di questo scrittore, che risulterebbe errato sostenere sia un artificio o inatteso.