I giorni dell'eternità: differenze tra le versioni

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[[File:Kennedy and Khrushchev in Vienna 1961.png|thumb|upright=1.5|left|[[J. F. Kennedy]] e [[Nikita Krusciov]] durante l'incontro di [[Vienna]] del 1961]]
 
Dall’altra parte del mondo, il giovane Dimka Dvorkin, appartenente ad un’importante famiglia russa (l’anziano nonno Grigorij Peskov è considerato un eroe della rivoluzione d’Ottobre, avendo partecipato alla presa del Palazzo d’Inverno; il padre deceduto era un alto esponente del [[KGB]], mentre lo zio Volodja è ora un influente generale dell’[[Armata Rossa]]), diventa uno dei più stretti collaboratori del primo segretario generale [[Nikita Krusciov]], proprio mentre questi elabora il piano per la costruzione del Muro di Berlino, con lo scopo di bloccare l’enorme flusso di fuggitivi dall’est all’ovest della Germania, e quello per il [[Crisi dei missili cubani|trasporto di missili a Cuba]], al fine di scongiurare un’invasione americanastatunitense nel regime di [[Fidel Castro]].
 
Intanto la sorella di Dimka, Tanja Dvorkina, che fa la giornalista per la [[TASS]], lavora, insieme all’affascinante scrittore dissidente Vasilij Enkov, alla realizzazione di un giornale clandestino, che denuncia i misfatti compiuti dai comunisti nei [[gulag]] e nelle prigioni siberiane. Un giorno però i due vengono arrestati e portati nei sotterranei del KGB, pronti per essere interrogati e torturati. Dimka decide di intervenire in favore della sorella e riesce a farla rilasciare, ma non può fare altrettanto per Vasilij. Una volta in libertà Tanja distrugge le prove che potrebbero esporre Vasilij a una condanna per tutta la vita e, grazie a ciò, l’uomo riesce a cavarsela con soli due anni di lavoro forzato in [[Siberia]]. Tanja invece viene punita con un trasferimento a [[Cuba]].