Teatro comunale Ebe Stignani: differenze tra le versioni
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==Notizie storiche==
* [[1782]]: le rappresentazioni teatrali sono allestite nel «Teatro dei Cavalieri Associati». Costruito da [[Cosimo Morelli]], presenta un palcoscenico a tre bocche con tre distinte scene; la sala si eleva per tre ordini con 17 palchi ciascuno. Il teatro viene inaugurato con l'opera ''Giulio Sabino'' del maestro [[Giuseppe Sarti]] di Faenza. Nel 1783 è proposta la rappresentazione tragica ispirata alla storia di Imola ''Cassio Oraboni nobile guerriero d'Imola
*Sotto il dominio napoleonico gli spettacoli si tengono in un teatro provvisorio: * [[1810]]:
* [[1812]]: a lavori ultimati l'edificio prende il nome di «Teatro dei Signori associati», e viene dedicato alla dea romana [[Cerere]]. Per sovvenzionare la fabbrica del teatro vengono venduti i palchi a notabili, a famiglie benestanti e alla municipalità.
* 4 agosto [[1812]]: inaugurazione con il dramma ''I riti di Efeso'' di [[Giuseppe Farinelli]], in prima esecuzione assoluta.
* [[1815]]: con la fine del dominio napoleonico e il ritorno di Imola sotto lo [[Stato della Chiesa]], il pontefice [[Pio VII]] decide la chiusura dell'impianto per incompatibilità con il preesistente edificio religioso.
* [[1831]]: il Comune modifica la facciata, inserendo un porticato d'ingresso. Durante i moti rivoluzionari, che si concludono alla fine di marzo, il governo provvisorio decreta la riapertura del teatro l'8 febbraio. Dopo sedici anni il teatro può rinascere ma necessita di interventi di modifica e manutenzione, affidati nuovamente all'architetto Magistretti: oltre al rinnovamento della facciata, la torre del campanile è abbassata al livello del tetto in modo che l'edificio non sia più identificato come luogo di culto; inoltre viene restaurato e ridipinto l'arco scenico.
* [[1832]]-[[1845]]: Sono gli anni in cui si afferma anche a Imola l'opera rossiniana con la messa in scena di alcuni lavori del compositore pesarese, tra cui ''[[Il barbiere di Siviglia (Rossini)|Il barbiere di Siviglia]]'', ''[[La Cenerentola]]'', ''[[Semiramide (Rossini)|Semiramide]]''. Dal 1835 il pubblico si orienta verso un gusto romantico, con le opere di [[Vincenzo Bellini]] e [[Gaetano Donizetti]]. L'astro nascente di [[Giuseppe Verdi]] brilla anche a Imola con un ''[[Ernani]]'' messo in scena nel 1845. Nella stagione estiva sono rappresentate anche ''Saffo'' di [[Giovanni Pacini]] e il ''[[Roberto Devereux]]'' di Donizetti.
* [[1846]]: Il 2 giugno i signori associati vendono il Teatro al Comune di Imola.
* [[1852]]-56: Dopo il Carnevale del 1852 il teatro chiude per lavori di restauro progettati dall'architetto Filippo Antolini: viene consolidata la volta della platea su progetto dell'ingegnere Antonio Cerchiari di Imola. Nel 1853 il pittore imolese Grancesco Galassi dipinge la finta architettura e il pittore figurista Paolo Sarti di Firenze compone le figure femminili delle Muse sulla volta della platea. Nel 1855 su progetto dell'architetto Luigi Ricciardelli di Bologna viene rifatto il vestibolo e modificata la facciata con realizzazione del portico per consolidare la struttura dell'edificio medievale. Ognuno dei 56 palchi viene decorato in maniera differente<ref>Tale caratteristica è stata ripristinata in occasione del restauro degli anni 2005-2010.</ref>.
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