L'approdo: differenze tra le versioni
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'''''L'Approdo''''', programma televisivo, si ispirò alla trasmissione radiofonica omonima che, ideata da Adriano Seroni e [[Leone Piccioni]], andò in onda dagli studi [[RAI]] di [[Firenze]] dalla fine del [[1944]] sino alla metà degli anni '50. Essa è stata una delle più longeve e delle più note trasmissioni culturali televisive italiane. La prima puntata, con il sottotitolo "settimanale di lettere e arti", andò in onda sul [[Rai Uno|Programma Nazionale]] sabato 2 febbraio [[1963]], alle ore 22,20. L'ultima puntata andò in onda sul [[Secondo Programma]], alle ore 22, il 28 dicembre [[1972]].
==Il programma==
Precursore de ''L'Approdo'' fu ''Arti e scienze'', che andò in onda per 188 puntate fino all'inizio del 1963 e che, dal n. 122, fu curata da Silvano Giannelli, [[Carlo Mazzarella]] ed [[Emilio Ravel]] <ref> S.Su., Quotidiano Il popolo, 2 gennaio 1963 e altri quotidiani della stessa data sulla trasformazione di ''Arti e scienze'' in ''L'Approdo''</ref>. <br/>Il programma - che si avvaleva di un comitato direttivo composto da eminenti personalità del mondo culturale dell'epoca (fra gli altri: [[Riccardo Bacchelli]], [[Carlo Bo]], [[Emilio Cecchi]], [[Roberto Longhi]], [[Giuseppe Ungaretti]]) - era realizzato da un gruppo di redattori suddivisi per materia ([[Luigi Silori]] per i libri, [[Giulio Cattaneo (letterato)|Giulio Cattaneo]] per i dibattiti, Silvano Giannelli per le arti figurative, Guido Turchi per la musica, Mario Cimmaghi per il teatro), coordinati da Leone Piccioni. La trasmissione fu condotta per le prime quattro edizioni da [[Edmonda Aldini]], attrice teatrale colta e raffinata. In seguito, al posto della Aldini fu chiamato [[Giancarlo Sbragia]].
==Bibliografia==▼
* [[Aldo Grasso]] - ''Storia della televisione italiana'' (1992, [[Garzanti]])▼
* AA.VV. – ''Enciclopedia della Televisione'' (2002, Garzanti) ▼
==Note==
<references/>
▲==Bibliografia==
{{Portale|Televisione}}
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