Augusto Anfossi: differenze tra le versioni
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==Biografia==
Dopo gli studi presso il collegio dei [[gesuiti]] di Nizza, durante i quali si scontrò spesso con i suoi insegnanti, si arruolò nell'[[Armata Sarda]], specialità di [[artiglieria]].
Dimessosi dall'esercito egiziano si trasferì a [[Smirne]] (dove si trovava nel 1844), dedicandosi con successo al commercio tra Egitto e [[Algeria]] e viaggiando nell'Europa Centrale. Durante uno dei suoi viaggi venne a conoscenza, a [[Vienna]], della preparazione dei [[moti del 1848]] in [[Italia]] decidendo quindi di recarvisi. Passò prima da [[Venezia]] e si recò in seguito a [[Milano]] dove giunse il 15 marzo riuscendo a mettersi in contatto con gli organizzatori dell'insurrezione.<ref name=DizB /> Durante le prime tre delle [[cinque giornate di Milano|Cinque giornate]] ne fu «animo e braccio»,<ref name=DizR71 /> Entrato a far parte del ''Comitato di difesa'' (creato il 20) e nominato comandante della Guardia civica il 18 marzo riuscì a conquistare la zona di Via Montenapoleone, procedendo il 20 a far evacuare dagli [[Esercito imperiale austriaco (1806-1867)|austriaci]] [[Chiesa di San Fedele (Milano)|San Fedele]], [[Palazzo Marino]] e [[Piazza della Scala]]. Il giorno successivo diresse l'assalto al [[Palazzo del Genio (Milano)|Palazzo del Genio]] (poi sede della Cassa di Risparmio) venendo colpito alla testa e morendo poco dopo, non prima però di ricevere la notizia della vittoria degli insorti.<ref name=DizR71 /> In suo onore fu creata la ''Compagnia della morte Augusto Anfossi'' il cui comando fu affidato al fratello [[Francesco Anfossi|Francesco]].<ref name=DizR71 />
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