Fausto Ricci (cantante): differenze tra le versioni
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La sua carriera fu interrotta dal servizio militare durante la Guerra, ma riprese brillantemente nel 1918 alla Scala di Milano nel ruolo del Faraone del Mosè di Rossini. Seguirono molte altre interpretazioni, di cui alcune sono qui elencate fino al 1939.
==Interpretazioni==
*1916
*1918
*1919 aprile Firenze Teatro Della Pergola TRAVIATA (Germont), ottobre Verona Teatro Nuovo LOHENGRIN (Tetralmondo), ottobre e novembre Firenze Teatro Della Pergola AIDA (Amonasro) / TRAVIATA (Germont) / PAGLIACCI (Tonio), dicembre Como Teatro Sociale LORELEY (Hermann), Reggio Emilia Teatro Municipale LOHENGRIN (Tetralmondo)
*1922
▲*1920 08 Bergamo Taetro Donizzetti MOSE' (Faraone)
▲*1922 07 Civitavecchia Teatro Guglielmi FORZA DEL DESTINO (Carlo) / PAGLIACCI (Tonio) / TRAVIATA (Germont)
▲*1924 05 Viterbo Teatro Comunale CONCERTO
*1925 Napoli Teatro Bellini FORZA DEL DESTINO (Carlo)
*1939
Ricci non amava le opere comiche e per questo non ha mai voluto cantare nel Barbiere di Siviglia. Preferiva le parti forti e drammatiche come quelle di Verdi. .
Anche la sua presenza scenica era eccellente, grazie ai consigli di grandi attori come Zacconi e Ruggeri, che lo ebbero per amico.
Grandi successi raccolse anche all’estero: cantò nei principali teatri d’Europa (Vienna, Berlino, Madrid, Londra) e dal 1924 al 1927 in quelli dell’America Latina tra cui il prestigioso “Colòn” di Buenos Aires, dove interpretò Marcello nella Bohéme di Puccini. Nella capitale argentina si esibì anche per festeggiare il volo transoceanico di Francesco De Pinedo.
==Giudizi==
La sua voce squillante e potente ebbe nel tempo autorevoli estimatori fra cui Arturo Toscanini (“Ricci ha una voce grandiosa e di una bellezza incomparabile”), Mattia Battistini, Titta Ruffo ed Enrico Caruso che lo ascoltò nei primi esordi. Convinti apprezzamenti vennero anche da Mascagni e Serafini. Alcuni illustri maestri e critici, non esitarono a definire “la più bella voce del mondo”. Il Giornale d’Italia” scrisse “….egli seppe commuovere ed affascinare la folla che gremiva la piazza, scatenando alla fine applausi entusiastici”.
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